Siena, direttrice sanitaria De Marco: “I dipendenti reintegrati non saranno assegnati ai reparti Covid”

Siena, il personale no vax reintegrato in servizio presso il nosocomio cittadino non lavorerà nei reparti Covid e nei reparti con pazienti o colleghi fragili.Queste le “disposizioni rigorose” per le assegnazioni all’interno del Santa Maria alle Scotte disposte dall’Aou senese.

Sono in totale 14 le persone che rientreranno in servizio nell’ospedale di Siena: 4 infermieri, 7 operatori socio-sanitari, 2 amministrativi, una figura appartenente alle altre figure sanitarie. Nessun medico. Su circa 3000 dipendenti si tratta di meno dello 0.5 per cento del personale, “a dimostrazione dell’enorme adesione dei dipendenti delle Scotte alla campagna vaccinale”.

“Sino ad ora – spiega la direttrice sanitaria, Francesca Maria De Marco – siamo stati molto rigorosi nell’osservare le regole di prevenzione del contagio, sia per i visitatori che per i professionisti, e proseguiremo su questa strada per mantenere in sicurezza l’ospedale. I dipendenti reintegrati non saranno assegnati ai reparti Covid, a tutela principalmente della loro salute, considerando che in questi reparti il rischio contagio è più elevato, e non saranno assegnati a reparti in cui ci sono pazienti o colleghi fragili, a tutela della salute dei pazienti e degli altri professionisti. Le decisioni sono state condivise con la Regione Toscana nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti, pazienti e operatori, vaccinati e non”.

“Sarà fatta – conclude De Marco – una valutazione congiunta da parte di medico competente, responsabile sicurezza prevenzione e protezione, dirigente infermieristico, unitamente alla direzione sanitaria, al fine di condividere l’assegnazione più idonea per ogni singolo operatore, con eventuale revisione in base alla modifica delle condizioni che ne avevano reso possibile l’assegnazione”.

Uomo accoltellato in centro a Grosseto, aggressore ricercato

Un 36enne è stato accoltellato all’addome nel centro di Grosseto e sarebbe in gravissime condizioni all’ospedale Le Scotte di Siena, dove è stato trasportato con l’elicottero per essere operato.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 18 di ieri  nel centro cittadino. L’uomo era in compagnia di una ragazza quando, per cause al vaglio  dei carabinieri, è stato raggiunto da un fendente.  L’aggressore sarebbe fuggito a piedi ed è tutt’ora ricercato. La giovane ascoltata in caserma non avrebbe fornito elementi utili per il riconoscimento dell’aggressore.  I militari stanno anche visionando le telecamere di videosorveglianza della zona.

L’uomo di origine libica  è stato accoltellato all’addome  in via Damiano Chiesa. L’aggressore è scappato a piedi e i militari lo stanno cercando. La vittima sarebbe stata trovata riversa a terra poco distante dal luogo dell’aggressione, non lontano dalla prefettura. La ragazza, grossetana, che era in compagnia del 36enne è stata portata in caserma per essere ascoltata ma, secondo quanto appreso, non avrebbe fornito elementi utili a individuare l’aggressore e a spiegare le cause dell’accaduto. Il ferito è stato trasportato all’ospedale di Grosseto e successivamente alle Scotte di Siena con l’elicottero.

Dopo l’aggressione il 36enne, sanguinando copiosamente, ha provato a raggiungere la vicina via Oberdan ma è crollato a terra privo di sensi. All’arrivo dei carabinieri uno dei militari ha cercato di fermare l’emorragia utilizzando la giacca della sua divisa, in attesa dell’arrivo del 118.

Alex Zanardi, stabile ma grave quadro neurologico

Siena, è stato diffuso stamani, come previsto, il bollettino medico dell’ospedale Le Scotte di Siena diffuso stamani sulle condizioni di Alex Zanardi.

“In merito alle condizioni cliniche dell’atleta Alex Zanardi, ricoverato dalle ore 18 del 19 giugno in gravissime condizioni al policlinico Santa Maria alle Scotte a seguito di incidente stradale avvenuto in provincia di Siena, la Direzione Sanitaria dell’Aou Senese informa che il paziente, sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico nella serata del 19 giugno, e successivamente trasferito in terapia intensiva, ha parametri emodinamici e metabolici stabili. È intubato e supportato da ventilazione artificiale mentre resta grave il quadro neurologico”.

Intanto la procura di Siena ha confermato la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, per lesioni gravissime, del conducente del camion contro il quale ieri a Pienza è andato a scontrarsi in handbike Alex Zanardi: “E’ un atto dovuto” ha detto oggi il procuratore capo Salvatore Vitello, con riferimento agli accertamenti che sono in corso sulla dinamica dell’incidente. Per ricostruire quanto accaduto lungo la statale che da Pineza porta a Montalcino, dove all’altezza di una curva c’è stato lo scontro, i carabinieri, oltre a sequestrare i mezzi coinvolti, hanno acquisito un video amatoriale che potrebbe rivelarsi utile.

Accertamenti anche sull’organizzazione dell’evento a cui stava partecipando Zanardi, una tappa della staffetta Obiettivo tricolore, in particolare sui permessi relativi alla sicurezza.

Bus si ribalta: 35 pazienti già dimessi, domani udienza autista

Dimessi in 19 dal policlinico Santa Maria alle Scotte e altri 16  dall’ospedale Alta Valdelsa di Poggibonsi. Delle persone coinvolte nell’incidente di ieri in 10 rimangono sotto controllo medico.

Il bilancio dei pazienti presi in carico all’Azienda ospedaliero universitaria Senese ammonta a 29. In tarda serata di ieri altre 7 persone, , si sono rivolte al pronto soccorso dell’ospedale di Siena dove sono “stati ammessi con codice verde”.

Contestualmente l’Azienda spiega che alle 11 di oggi 19 sono stati dimessi, mentre altri rimangono ricoverati: tra questi 9 si trovano in osservazione in medicina d’urgenza, una nel reparto chirurgico.
L’Aou senese ricorda inoltre che “per fornire assistenza ai pazienti e ai loro famigliari, la Prefettura ha messo a disposizione un numero di telefono a cui rivolgersi per informazioni: 0577 201505. L’email dedicata a tale servizio è: protcivile.pref_siena@interno.it”.

Intanto l’ufficio stampa dell’Ausl Toscana sud-est spiega: “I 16 pazienti trasportati d’urgenza all’ospedale di Campostaggia, attivato in modalità di maxiemergenza, hanno ricevuto subito le prime cure”.Dei 16 feriti, 14 erano giunti all’ospedale di Poggibonsi in codice verde e due in codice giallo.

“Per l’accoglienza è stato attivato subito l’interpretariato, garantito per tutta la durata della loro degenza; hanno dato la loro completa disponibilità anche due operatrici di madre lingua russa che hanno favorito i primi contatti con i feriti”, prosegue la nota: “Già dal primo pomeriggio di ieri è arrivato in ospedale un delegato dell’Ambasciata russa per portare conforto e fornire la necessaria assistenza amministrativa ai propri connazionali”.

L’udienza di convalida d’arresto dell’autista è fissata per domani davanti al gip del tribunale di Siena. L’uomo, un 35enne originario di Castrovillari (Cosenza), è accusato di omicidio stradale e lesioni ed è trattenuto in camera di sicurezza a Siena. Secondo gli inquirenti l’autista avrebbe perso il controllo del mezzo a causa di una distrazione dovuta ad alcune manovre sulla plancia di comando. Proseguono intanto gli interrogatori delle persone che erano a bordo dell’autobus al momento dell’incidente.

Chirurgia robotica: a Siena asportati in contemporanea 2 tumori

Effettuato a Siena, al policlinico Santa Maria alle Scotte, un intervento unico nel suo genere in Toscana e tra i pochi in Italia: due tumori sono stati asportati contemporaneamente in chirurgia robotica.

Si tratta di un intervento combinato realizzato in collaborazione tra chirurghi toracici e urologi di rimozione di un tumore del mediastino e di un tumore del rene in una paziente affetta anche da altre patologie pregresse. L’intervento si è svolto in due fasi, la prima, eseguita dall’urologo Filippo Gentile, che ha effettuato l’asportazione robot assistita del tumore del rene e, successivamente, nella stessa seduta operatoria, è intervenuto il chirurgo toracico Luca Luzzi per l’asportazione completa, sempre robot assistita, del timo con il timoma al suo interno, con il contributo dei professionisti di sala operatoria, altamente qualificati e dedicati all’attività di chirurgia robotica. L’intervento è durato complessivamente 3 ore e 10 minuti. La paziente è stata dimessa in ottime condizioni generali in 4^ giornata postoperatoria.

“La chirurgia robot assistita – spiega Luca Luzzi – ha permesso di asportare radicalmente due tumori potenzialmente mortali in una paziente “fragile”, con un minimo impatto chirurgico ed un recupero funzionale praticamente immediato. In entrambe le patologie la chirurgia robotica rappresenta, in casi selezionati, il golden standard del trattamento, la combinazione delle due tecniche ha massimalizzato in questa paziente il risultato clinico. La paziente – aggiunge Luzzi – è tornata al controllo dopo 30 giorni dall’intervento e presenta condizioni ottimali. La procedura eseguita ha un alto valore non solo tecnico ma di ricaduta clinica con beneficio per la paziente”.

Un risultato raggiunto grazie anche alla casistica robotica che vede l’Urologia effettuare circa il 60% degli interventi in modalità robotica, con circa 900 interventi dall’inizio dell’attività e la Chirurgia Toracica con oltre 200 interventi.

“L’eccezionalità dell’intervento – conclude l’urologo Filippo Gentile – sta nel fatto di aver operato contemporaneamente, in sole 3 ore, due tumori presenti in due distretti anatomici indipendenti, il torace e l’addome, cosa che fino a pochi anni fa avrebbe richiesto più tempo ed un maggiore impatto biologico per il paziente, tanto da sconsigliarlo a favore di due procedure differite con maggiore ospedalizzazione e due anestesie generali”.

Il buon esito della procedura è il frutto di una collaborazione multidisciplinare di alte professionalità, considerando che la paziente era seguita, per patologie pregresse, dall’UOC Ematologia, diretta dalla professoressa Monica Bocchia. Dopo discussione collegiale del caso, è stata quindi presa in carico dalla UOC Urologia, diretta dal dottor Gabriele Barbanti e dalla UOC Chirurgia Toracica, diretta dal professor Piero Paladini, valutata dalla UOC Anestesia, diretta dal dottor Pasquale D’Onofrio e seguita, dal punto di vista anestesiologico, dal dottor Armando Fucci, insieme all’équipe del dottor Marcello Pasculli, direttore UOC terapia Intensiva Post-Operatoria.

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