Pineider: firmato accordo per ricollocazione ‘esuberi’

Tra gli strumenti messi in campo un advisor per cercare aziende interessate a proseguire le attività che saranno dismesse col marchio Pneider, ammortizzatori sociali, incentivi all’esodo, dote di ricollocazione e supporto nella ricerca di un nuovo impiego

Firmato l’accordo tra azienda e sindacati per la vertenza Pineider, marchio storico fiorentino, su cui da oltre un mese era stato aperto un tavolo in Regione Toscana. La proprietà conferma la procedura di licenziamento collettiva con nove esuberi tra i trentacinque lavoratori dell’azienda (23 sono impiegati nello stabilimento di Bagno a Ripoli, gli altri nel negozio in piazza Rucellai a Firenze), ma si rende disponibile all’utilizzo di più strumenti per mitigarne l’impatto sociale: dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali (dodici mesi di contratto di solidarietà che partiranno il 6 giugno) alla ricerca ed individuazione, tramite un advisor, di aziende interessate all’assunzione di lavoratrici e lavoratori in esubero e il proseguo delle attività di pregio che l’azienda intende dismettere, dagli incentivi all’esodo alla dota di ricollocazione di 10 mila euro a lavoratore e il supporto, tramite un’azienda specializzata, per la ricerca di un nuovo impiego.

Pineider, dal 1774 una delle eccellenze fiorentine nell’incisoria, nella stampa a rilievo e anche nella pelletteria ed oggettistica, controllata da Rovagnati da cinque anni, aveva comunicato a fine marzo l’intenzione di procedere con nove licenziamenti, con l’intenzione di rivolgersi a fornitori esterni per alcune attività. Ad essere interessati gli addetti della stamperia e della logistica. Alla firma dell’accordo, che ha ricevuto il via libera dei lavoratori, a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, c’era oggi per l’aziende Giuseppe Rossi, assistito dall’avvocato Orso Giacone, e Paola Fabbrini per Confindustria Firenze.

“Questa partita per noi non finisce qui – commentano il consiglierere del presidente Giani per le crisi aziendali, Valerio Fabiani, e  l’assessora del Comune di Firenze Benedetta Albanese  –  Monitoreremo come la situazione si evolverà nei prossimi anni e ci saremo ancora, a disposizione con tutti gli strumenti che le istituzioni possono mettere in campo”. “Valorizziamo oggi – sottolineano – il passo in avanti comunque fatto e cerchiamo di farne uno ulteriore nei prossimi mesi”.  Continuerà “a vigilare attentamente” anche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, “affinché Pineider resti fortemente collegata e radicata sul territorio e per garantire la tutela dei lavoratori in azienda”. Aggiunge: “Ci rendiamo disponibili nei confronti dell’azienda per aprire una riflessione sulle opportunità di rafforzamento e crescita offerte anche dai nuovi strumenti urbanistici di cui il Comune sta per dotarsi”.

Subito dopo Fabiani, Albanese e  Casini hanno incontrato i lavoratori oggetto di esubero: assieme a Chiara Liberati della Filcams, Laura Scalia della Cgil Firenze e Stefano Nidiaci della rappresentanza sindacale ed assieme  ad Alberto Cristianini in rappresentanza della Città metropolitana.

“È stato chiuso un accordo  – commenta ancora il sindaco di Bagno a Ripoli – che, viste le criticità iniziali, lenisce al massimo gli effetti della procedura di licenziamento. Tutte le parti, inclusa l’azienda, sono coinvolte nel percorso per la ricerca di nuovo impiego per i lavoratori in uscita”.

🎧 Filcams: Pineider (Firenze) ammette esuberi ed esternalizzazioni

Vertenza Pineider (Firenze), l’azienda getta la maschera e ammette le intenzioni di esternalizzare (9 esuberi): per la Filcams Cgil “Rovagnati è venuta qui solo per appropriarsi del marchio”. Il 4 aprile sciopero e riunione del tavolo di crisi regionale

Vertenza Pineider: lunedì scorso si è svolto l’incontro in Confindustria a Firenze tra Rovagnati – Pineider 1774, Filcams Cgil e la Rsa aziendale. L’azienda ha tolto la maschera e ha annunciato quelle che sono sempre state le sue reali intenzioni: esternalizzare i reparti di stampa, incisoria e logistica sradicando in maniera brutale il cuore storico del marchio fiorentino, creando così 9 esuberi.

Nel contempo, mentre creano esuberi sul cuore dell’azienda, l’azienda lancia pubblicamente una nuova e dispendiosa campagna marketing incentrata esclusivamente sul mondo “fashion” della pelletteria, finora l’unico settore che ha potuto usufruire di un reale e massiccio investimento finanziario da parte della casa madre, ma ad oggi precario e poco rappresentativo di Pineider.

Ci è chiaro che Rovagnati è venuta a Firenze con l’unico interesse di appropriarsi di un marchio tradizionalmente legato al nostro territorio e all’artigianalità che contraddistingue le maestranze fiorentine.

Su sollecitazione della Filcams Cgil, la Regione Toscana ha convocato il tavolo di unità di crisi per lunedì 4 aprile alle 10. Le lavoratrici e i lavoratori dell’azienda saranno presenti all’incontro (è proclamato sciopero per l’intera giornata), con la speranza che, grazie all’aiuto delle istituzioni regionali e della città metropolitana di Firenze, si possa scongiurare questa ennesima ferita al territorio fiorentino.

🎧Firenze, l’azienda Pineider esternalizza le produzioni: 9 lavoratori a rischio (VIDEO)

Sono 9 i lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro nell’azienda storica fiorentina Pineider. In presidio, questa mattina dalle 10 alle 12, assieme a Filcams Cgil hanno dato voce alla protesta, chiedendo un dialogo con le istituzioni.

Pineider azienda d’eccellenza nell’incisoria, nella stampa a rilievo, e anche nella pelletteria e nell’oggettistica dal 1774 a Firenze, controllata da Rovagnati negli ultimi cinque anni, ha comunicato al tavolo con Filcams Cgil e istituzioni di Bagno a Ripoli l’intenzione di esternalizzare alcune produzioni e creare così 9 esuberi di personale.

In podcast l’intervista a Chiara Liberati di Filcams Cgil e a Stefano Nidiaci, a cura di Lorenzo Braccini.

I lavoratori di Pineider hanno protestato con un presidio di due ore davanti allo storico negozio in Piazza De’ Rucellai. Esternalizzare una parte del personale, altamente qualficato, metterebbe in ginocchio la produzione, secondo i lavoratori presenti questa mattina.

In Italia Pineider conta più di trenta lavoratori. Il grosso, una ventina, sono addetti alla produzione nello stabilimento di Bagno a Ripoli. Oltre al negozio di Firenze, dove impiega tre persone, il marchio è presente anche a Milano e a Roma. Senza contare tutte le sedi all’estero.

Al presidio presente anche l’Anpi, con Stefano Romei che afferma: “Come spesso accade la GKn, la Bekaert, noi diamo un sostegno perchè riteniamo giusta la difesa del posto di lavoro: la prima cosa fondamentale come recita la Costituzione è quella del diritto al lavoro. L’anpi è per l’applicazione della Costituzione, soprattutto per quanto riguarda il lavoro. ”

“Pieno sostegno ai lavoratori della Pineider perchè possano raggiunere il loro obiettivo della difesa del posto di lavoro”, conclude Romei.

Firenze   Sciopero e presidio dei lavoratori della Pineider

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