🎧 Covid: “L’Ivermectina funziona, ma in Italia non se ne parla”

Intervista con il dottor LUIGI GARAVELLI, primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Che dice “In poco tempo è stata stroncata in alcuni Stati della India la ripresa della Pandemia proprio grazie alla Ivermectina”

” La Ivermectina al momento attuale pare essere il migliore farmaco antivirale ed immunomodulante su tutte le fasi di Covid, anche nei confronti della Idrossiclorochina. Purtuttavia entrambi sono utilizzati a seconda della possibilità di reperirli” lo dice il dottor Luigi Garavelli primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Secondo Garavelli “ormai che Covid si possa curare, meglio se precocemente, è assodato a livello mondiale. In poco tempo è stata stroncata in alcuni Stati della India la ripresa della Pandemia proprio grazie alla Ivermectina. Ho la fortuna di conoscere queste cose in quanto come Membro del Board Internazionale partecipo periodicamente alle Riunioni di Doctors for the World. Si , sono proprio fortunato perché posso uscire tramite piattaforma dalle nebbie di questo stano Paese”.

“Lo scorso anno in molti usarono la Idrossiclorochina -aggiunge Garavelli- , anche con grande rilevanza mediatica. Poi si tacitarono. Le Cure Precoci rimasero a lungo un patrimonio solo del Nord-Ovest. Qualche mese fa autorevoli Colleghi ne hanno riparlato, ma ormai il pensiero unico di questa Nazione è solo il Vaccino. E se non funzionasse, come già in Cile e nel Regno Unito? Cosa si racconterà agli Italiani questo Autunno? Con stupore alla Riunione di ieri sera ho scoperto una pubblicazione di un noto Ospedale Italiano che di fatto sdogana l’ Ivermectina! Meglio tardi che mai!”

Secondo il primario “forse ci si prepara a un Piano “B” autunnale se la Vaccinazione non fosse così salvifica? Sicuramente voci “fuori dal coro” come la mia, che poi hanno la possibilità di aggiornarsi oltre le Alpi, non fanno piacere in Italia, maglia nera nel mondo per la mortalità. Ne è dimostrazione che sono in attesa sempre di ricevere una Onorificienza promessami per Covid, che in moltissimi hanno avuto … Io forse non ho fatto a sufficienza! ”

“Non mi preoccupo -conclude Garavelli- . Avendo pure indipendenza economica forse più di altri proseguo nella mia personale battaglia contro Covid, sinceramente e fedele al Giuramento di Ippocrate.

🎧 Covid: “i vaccini devono essere aggiornati continuamente”

“Servono a contenere la malattia, ma non sono risolutivi per l’ emergere delle varianti covid”. Lo dice il dott. Luigi Garavelli , primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, che aggiunge “i lockdown in queste condizioni sono inutili, serve implementare le cure domestiche”

Non è un no vax. Anzi. però, dice che “come lo  facendo non ha speranza di essere risolutivo contro il covid”. Parliamo del il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara Pietro Luigi Garavelli.

“Ricordiamoci che il Covid  è un virus RNA, simile all’HIV, quindi- dice Garavelli-  sotto pressione della nostra risposta immunitaria e dei vaccini scappa  e muta per sopravvivere. In questa situazione,  a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente”

E i lockdown ?

“Allo stato attuale delle cose, quando il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il  mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso. In pratica, dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa”

Ma perchè il Covid è così pericoloso?

“Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze, entrambe hanno forme asintomatiche e pauci sintomatiche nell’80% dei casi, con ospedalizzazione nel 5%, 10% dei colpiti e una mortalità dell’1%. Il problema è la contagiosità: l’influenza stagionale  può colpire una popolazione vaccinata oppure che è già entrata in contatto con i ceppi virali da anni.  I soggetti infettati  sono circa 4 milioni ogni anno. Invece il Covid, essendo un patogeno nuovo, ha possibilità di “sfondare” e colpire milioni e  milioni di persone. Capite che è diverso ospedalizzare il 5% di 4 milioni o di 40”

Exit mobile version