Landini a Firenze, “confronti finti con il governo, sciopero ad aprile”

Landini – “Finora i confronti con il governo sono stati finti. Hanno già presentato un decreto che sta discutendo il Parlamento che non è stato oggetto di un confronto preventivo o di una trattativa. Le piattaforme che abbiamo presentato da un anno e mezzo non sono state oggetto di discussione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine dell’assemblea nazionale Rls e Rsu di Cgil e Uil a Firenze da cui, ha sottolineato, arriverà “una proposta di una giornata di mobilitazione e di sciopero, ed un’altra con una grande manifestazione a Roma nel mese di aprile”.

“Finora stanno introducendo la patente per le imprese che non è a punti come chiediamo noi ma a credito, che è una finta – ha aggiunto -. Se un’impresa perde 20 punti perché fa un incidente ma poi li può recuperare con un corso di formazione siamo di fronte a una presa in giro. In più ne stanno parlando solo per il settore edile. Noi lo chiediamo per tutti. Un’azienda che non rispetta le norme non deve più lavorare e concorrere negli appalti”. “Chiediamo che venga ripristinata la legge del 2003 – ha detto ancora -, che prevedeva che negli appalti il trattamento economico e normativo doveva essere uguale per tutti, e poi hanno addirittura introdotto il subappalto a cascata”.

“Noi oggi vi proponiamo 4 ore di sciopero per l’11 aprile e una grande manifestazione a Roma il 20 aprile sui temi della sanità, della sicurezza, del fisco”. Lo ha affermato Pier Paolo Bombardieri, segretario generale della Uil, rivolgendosi all’assemblea nazionale Rls Rsu di Cgil e Uil oggi a Firenze. L’assemblea ha accolto con un grande applauso la proposta, e sarà chiamata a esprimersi su essa.

“Faccio una provocazione: caro governo, se ci vuoi convincere che il percorso corretto sia quello di un autocertificazione che dice ‘io sto in difficoltà, e quindi i miei debiti li pago nei prossimi 10 anni'”, allora “fai una cosa, abolisci il sostituto d’imposta, dacci tutti i soldi in busta paga, netto e lordo, e noi paghiamo con le stesse condizioni che tu riconosci agli evasori”. Ha affermato Pier Paolo Bombardieri. “I lavoratori dipendenti e i pensionati si sono stancati di pagare da soli per lo stato sociale di questo paese, fate pagare chi non paga le tasse”, ha detto Bombardieri.

“Noi non ci rivolgiamo solo agli iscritti Cgil e Uil ma a tutti i lavoratori perché la battaglia che stiamo facendo non è una battaglia di organizzazione, e che parte da una piattaforma unitaria. Un anno e mezzo fa abbiamo presentato una piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil sulla sicurezza sul lavoro al governo. Da un anno e mezzo non abbiamo risposte, i morti continuano ad aumentare, gli infortuni aumentano, è il omento di sostenere le nostre richieste. Poi se qualcuno si è preso un colpo di fulmine per il governo ci dispiace per lui”. Ha aggiunto a margine Landini, a margine dell’assemblea nazionale Rls e Rsu di Cgil e Uil a Firenze, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano del rapporto con la Cisl. “Noi dobbiamo rispendere ai bisogni delle persone e per questo stiamo andando avanti perché le questioni che avanziamo sono molte sentite da lavoratrici e lavoratori. In questo non c’è alcuna polemica con nessuno, e rimaniamo coerenti con una battaglia che è nell’interesse di tutto il paese”.

“Basta morti sul lavoro”: migliaia in piazza con CGIL e UIL

Grande partecipazione per la manifestazione indetta da Cgil e Uil davanti al cantiere di via Mariti a Firenze dove il 16 febbraio sono morti in un crollo 5 operai impegnati nella realizzazione di un supermercato Esselunga.

C’è chi è arrivato vestito con tute da cantiere, chi indossando dei caschetti da operaio, e tanti con fiori in mano: na folla con migliaia di persone sta partecipando alla manifestazione indetta da Cgil e Uil davanti al cantiere di via Mariti a Firenze dove il 16 febbraio sono morti in un crollo 5 operai impegnati nella realizzazione di un supermercato Esselunga.

Con loro moltissimi semplici cittadini e lavoratori di origine straniera, insieme a delegazioni politiche di, tra l’altro, Pd, M5s, e Avs.

Tra la folla, tante le bandiere di CGIL e UIL, e molte delegazioni di lavoratori provenienti da tutta la Toscana. In tanti intonano slogan per dire “Basta alle morti sul lavoro”, altri hanno più volte cantato Bella Ciao. E a fianco del cantiere sono stati lasciati mazzi di fiori e messaggi di cordoglio.

La Cgil ha distribuito mille garofani bianchi, quasi quanti i morti sul lavoro ogni anno in Italia, cento tute bianche e cento caschetti, tutti andati subito a ruba. E mentre su un palco improvvisato hanno iniziato a parlare alcuni lavoratori, che lasceranno poi la parola ai segretari generali della Cgil Maurizio Landini e della Uil Pierpaolo Bombardieri, la gente contonua ad affluire, riempendo via Mariti.

Diritto di sciopero: Bombardieri (Uil) a Firenze, “Non ci facciamo intimidire. In piazza il 17”

Le pronunce della Commissione di Garanzia “sono degli indirizzi, delle indicazioni che la Commissione dà, e che se noi non rispettiamo probabilmente i nostri comportamenti saranno sanzionati”, ma “noi andiamo avanti, sul diritto allo sciopero non siamo disponibili a farci intimorire da nessuno”. Lo ha affermato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, a proposito dello sciopero indetto per il 17 novembre.

“Quelli di Salvini ci sembrano attacchi fuori luogo, non solo nei confronti dei segretari, ma ci sembrano una mancanza di rispetto nei confronti di tanti lavoratori e di tante lavoratrici che oggi vivono situazioni di difficoltà”. Lo ha affermato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. “Il ministro Salvini – ha proseguito – dovrebbe spiegarci che cosa succede nella manovra sulle pensioni: rispetto alle dichiarazioni che ha fatto prima della campagna elettorale ogni quali sono le decisioni assunte dal suo collega di partito, dal suo collega ministro dell’Economia rispetto alla possibilità di andare in pensione”.

Il 17 novembre “si scende in piazza per ricordare che in questo Paese c’è un tema che riguarda il salario”. Ha ribadito il segretario a margine del consiglio regionale della Uil Toscana. “C’è la perdita del potere di acquisto del 15% – ha spiegato – di salari e di pensioni. C’è un intervento del Governo sul cuneo fiscale che non fa aumentare però i salari. La busta paga di dicembre e gennaio saranno esattamente uguali”. Bombardieri ha ricordato che “avevamo chiesto il rinnovo dei contratti, avevamo chiesto la detassazione degli aumenti contrattuali, avevamo chiesto di parlare di contrattazione di secondo livello, non hanno fatto niente sulla sicurezza sul lavoro”.

“Noi lo sciopero non lo ritiriamo” perché “se si arriva alla precettazione, la sensazione è che si mette in discussione il diritto di sciopero in questo Paese”. Lo ha affermato  Bombardieri, commentando le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini sull’ipotesi di precettazione. “Abbiamo già mandato una lettera alla Commissione di Garanzia – ha detto, a margine del consiglio regionale della Uil Toscana – nella quale per senso di responsabilità abbiamo escluso il trasporto aereo, anche perché non sono stati identificati i voli, come si sarebbe dovuto fare, che avrebbero in qualche modo permesso di rispettare le fasce di garanzia”. Per Bombardieri, in ogni caso, “lo sciopero non è messo in discussione. Aspettiamo di vedere se e quali settori saranno precettati. Ricordo che ci sono le fasce di garanzia anche nei settori pubblici. Quindi una precettazione non serve. Se la scelta del Governo è questa ne trarremo le conseguenze”.

Firenze, manifestazione per la pace 12/3: crescono le adesioni

Aumentano le adesioni alla manifestazione per la pace, contro la guerra in Ucraina, indetta in Piazza Santa Croce a Firenze sabato 12 marzo alle ore 15.

Cittadini, Sindacati, forze politiche, istituzioni: saranno in tanti sabato alle 15 in piazza Santa Croce per la mifestazione a sostegno della pace, contro la guerra in Ucraina. Una manifestazione indetta dal sindaco Dario Nardella che in queste ore ha avuto adesioni dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Anche il segretario del PD Enrico Letta lo ha annunciato con un tweet: “Sabato sarò a Firenze per dire Stop alla guerra in Ucraina. Lo faremo contemporaneamente in 100 città europee e a fianco dei sindaci ucraini. E’ un forte appello alla pace e un impegno per l’Ucraina”.

“Mi ha cercato il sindaco di Firenze e presidente di Eurocities, l’associazione che raccoglie tutte le grandi e medie città europee, Dario Nardella, e ho raccolto il suo invito a partecipare alla manifestazione” di sabato, spiega Landini in una nota. “La Cgil ha fatto appello, già prima che scoppiasse il conflitto armato, – prosegue il segretario – alla diplomazia europea e internazionale, affinché si giungesse a una soluzione negoziata. Ora occorre riporre le armi, non inviare nuovi armamenti e lavorare strenuamente a ogni livello per una tregua, fornendo aiuto umanitario e sostegno alle popolazioni in Ucraina e alle migliaia di pacifisti arrestati in Russia. In coerenza con la nostra posizione e le iniziative di mobilitazione che ci hanno visto manifestare e scendere nelle piazze in queste due settimane – conclude Landini -, sabato prossimo sarò anche a Firenze per la pace e dire no alla guerra”.

“La Uil – ha detto il segretario generale Pierpaolo Bombardieri – sarà ovunque si chiede e si pretende la pace. La Russia ha aggredito un paese libero e sta provocando una strage di innocenti e l’esodo di milioni di civili. Noi vogliamo essere accanto al sindacato, alle lavoratrici e ai lavoratori ucraini e, come Uil, stiamo dando il nostro piccolo sostegno umanitario, inviando, a più riprese, camion con generi di prima necessità e materiale sanitario. Un modo pratico e concreto – ha precisato – per dare risposte immediate a chi ha bisogno di assistenza. Noi continuiamo a sostenere che la pace debba essere costruita con gli aiuti e non solo con le parole e che debba essere la pace a determinare le scelte economiche e non viceversa”.

Sulla base di questi principi, ha concluso il leader della Uil, “siamo in piazza per manifestare solidarietà al popolo ucraino e per chiedere, con forza, alle istituzioni europee e sovranazionali di impegnarsi, senza tregua, sul fronte diplomatico per far cessare la guerra, nella consapevolezza che la pace è un valore assoluto che va costruito con determinazione, senza se e senza ma”.

Anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore sarà presente. “Parteciperò alla manifestazione nazionale delle città a Firenze di sabato 12 marzo e al rientro a quella di Bologna”.

“Prenderò la parola dal palco – ha aggiunto Lepore – Ho accettato di buon grado l’invito del sindaco Nardella, che è anche il presidente della rete di città europee Eurocities. Abbiamo deciso di promuovere assieme alle altre città europee questa grande manifestazione nazionale a Firenze. Io parteciperò, poi rientrerò a Bologna per la manifestazione che sta organizzando il Portico della Pace. Penso che come sempre sarà un momento utile per far sentire la voce di Bologna.”

“Sarà una manifestazione con le bandiere dell’Ucraina – ha proseguito Lepore -, con le bandiere italiane, per dare il sostegno del nostro paese a partire dalle città. Ci sono tante altre città europee come Marsiglia, Rotterdam, che sono gemellate come noi e Firenze con alcune città dell’Ucraina. Noi in particolar modo con Kharkiv. Il sindaco di Kharkiv – ha reso noto il sindaco – ha risposto alla mia lettera con un appello davvero accorato. In queste ore i bombardamenti si fanno sentire e c’è bisogno di tutto, dai medicinali al sostegno economico. Stiamo dialogando con la Croce Rossa Internazionale proprio per dare un sostegno diretto a questa città”, ha concluso.

Il sindaco Dario Nardella ha detto: “Invito tutti, ringrazio le forze politiche e sindacali che stanno aderendo. Ho parlato con il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra: lo ringrazio, perché anche la Cisl è fortemente impegnata ed aderisce a questa manifestazione”.

Venerdì prossimo, ha spiegato Nardella, “avrò un incontro con l’assemblea di tutti i sindaci polacchi, che peraltro sono preoccupatissimi e molto allarmati per questa ondata impressionante di rifugiati che arrivano dall’Ucraina, chiederò loro un’adesione compatta di tutte le città. Abbiamo avuto anche l’adesione della città di Varsavia, stanno arrivando adesioni di molte capitali come Stoccolma, Helsinki”.

Il sindaco ha annunciato che all’iniziativa a Firenze “verrà anche l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia. Credo che sarà la prima volta che parteciperà dall’inizio della guerra, in presenza, ad una manifestazione. Mi auguro che ci sia un’adesione di centinaia di migliaia di europei in tutte le piazze, e in tutte le manifestazioni promosse dalle città europee che ho visto: sono ad ora più di 100 quelle che hanno aderito”.

Firenze, lavoro: sindacati in piazza contro sblocco licenziamenti

Il capoluogo toscano sede di una delle tre manifestazioni nazionali per il lavoro. “E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino

Una volta si sarebbe detto ‘autunno caldo’, oggi il rischio è quello di trovarci alle soglie di un’estate torrida. E non (solo) dal punto di vista metereologico. Con lo sblocco, magari anche solo parziale, dei licenziamenti infatti, la prospettiva è che centinaia di migliaia di lavoratori vengano lasciati a casa. Posti di lavoro persi che si andrebbero ad aggiungere al conto già salatissimo (circa un milione posti persi nel 2020).

Per questo oggi i sindacati sono in piazza insolitamente di sabato. “Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani”: è lo slogan delle tre manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil che si svolgono in contemporanea stamane dalle ore 10,30 a Torino, Firenze e Bari. A Piazza Castello a Torino parlerà il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, a Firenze a Piazza Santa Croce il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Bari a Piazza della Libertà, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Sono previsti anche gli interventi di sei delegati sindacali, in ciascuna delle tre piazze, in rappresentanza delle categorie dei lavoratori e dei pensionati. Le piazze dove si svolgeranno le manifestazioni saranno collegate tra loro virtualmente grazie a dei maxi schermi.

“Stiamo chiedendo da settimane di prorogare l’uscita dal blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine del mese di ottobre. Dobbiamo scongiurare nuovi licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi al milione di posti di lavoro che abbiamo persi negli ultimi 15 mesi. La priorità del paese è di rilanciare il lavoro e gli investimenti, non i licenziamenti”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine della manifestazione nazionale dei sindacati a Firenze, in piazza Santra Croce, ‘Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani'”.

Oggi mandiamo un messaggio forte unitario al governo alle associazioni datoriali sulla necessità di ripartire insieme. Sollecitiamo il governo a aprire urgentemente una fase di confronto unitario di ascolto e dialogo per rimettere al centro come priorità il lavoro, la crescita, lo sviluppo, la coesione sociale. Una grande discussione per arrivare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l’equità” ha aggiunto  Sbarra .

“E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino.  “Chiediamo qui oggi che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti. Chiediamo che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro”, ha aggiunto.

“Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre” ha invece dichiarato  il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a Bari. “Le tre piazze in Italia, Bari, Firenze e Torino, così partecipate e piene di gente nonostante il caldo, – ha detto – chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest’anno di pandemia”.

“Quei lavoratori e quelle lavoratrici hanno lavorato – ha rilevato Bombardieri – quando non c’erano i dispositivi di protezione individuale. Per loro oggi noi chiediamo rispetto e chiediamo il blocco dei licenziamenti fino a ottobre”. “Chiediamo una riforma degli ammortizzatori sociali – ha continuato Bombardieri – , chiediamo politiche attive del lavoro, chiediamo un piano di formazione e riqualificazione, chiediamo rispetto per i giovani, chiediamo attenzione sullo sviluppo di questo paese”.

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