Nuovo pronto soccorso a Torregalli, via alla progettazione definitiva

Nuovo pronto soccorso a Torregalli, Giani “Una sfida per il territorio e la sua crescita”. Bezzini “Uno dei più grandi investimenti di edilizia sanitaria dei prossimi anni”.

Uno dei più grandi investimenti di edilizia sanitaria che saranno realizzati nei prossimi anni in Toscana. Parliamo del pronto soccorso di Torregalli. Il cantiere partirà nel 2024 per concludersi nel 2026. Prende forma dunque la nuova ed attesa struttura del San Giovanni di Dio tra Firenze e Scandicci. E’ stata infatti avviata la progettazione definitiva. Regione ed Asl Toscana Centro hanno fatto il punto oggi sull’intervento da 27 milioni di euro.

Il nuovo pronto soccorso troverà sistemazione in un nuovo edificio che sarà costruito sul retro dell’attuale ospedale, tre piani fuori terra ed uno seminterrato per circa 11 mila metri quadri, di cui 4 destinati al pronto soccorso. Al primo piano sarà invece ospitato il dipartimento materno neonatale con un nuovo reparto di ostetricia con 29 posti letto ed un nuovo blocco parto-travaglio.

La struttura disporrà anche di una nuova sede diagnostica per immagini integrata al pronto soccorso e che oltre alla Tac, a due sale per radiografie e ad un ambulatorio ecografico, potrà contare anche sulla risonanza magnetica per la massima efficacia nella cura dei pazienti affetti da ictus.

Il presidente della Regione Eugenio Giani ai microfoni di Chiara Brilli (AUDIO)

Firenze: 23enne muore in ospedale, ma la madre non può entrare per norme covid

Firenze – Un ragazzo di 23 anni è morto all”ospedale San Giovanni di Dio perché malato di piastrinopenia. La denuncia dei familiari in diretta Tv su Rai3 perché, a causa delle norme anti-covid19 non sono stati fatti entrare nel reparto in cui era ricoverato il figlio.

Il giovane, secondo quanto riferito dai familiari, si è sentito male a casa ed è stato portato all’ospedale di Firenze, San Giovanni di Dio, anche detto di Torregalli, dove è rimasto per quattro giorni. “Un pomeriggio – ha raccontato la madre alla trasmissione Agorà, in diretta su Rai3 – mio figlio mi ha chiamata dicendo che non riusciva a respirare e che aveva l’ossigeno. Ho telefonato in reparto perché non mi avevano nemmeno chiamato per dirmi che gli mettevano l’ossigeno e mi dicono che la situazione è grave, allora gli ho detto di farmi entrare. E mi hanno detto: ‘Signora non la possiamo far entrare per il Covid, può portare qualche focolaio'”.

Poi, durante la notte la famiglia è stata avvertita della morte del giovane. “Ci hanno fatto entrare in tre quando era morto – ha riferito il nonno – ma non hanno fatto entrare una persona quando era vivo, per fargli avere un conforto dalla mamma”.

Il direttore di medicina interna dell’ospedale San Giovanni di Dio, sentito dalla trasmissione, ha spiegato che “ci sono cose che non hanno delle regole precise e vanno interpretate sul momento e forse non sempre si interpretano nella maniera corretta. Io stesso se potessi tornare indietro e fare qualcosa lo avrei sicuramente fatto e di questo ne prenderemo atto. Anche nelle esperienze peggiori bisogna trarre qualche seme per fare meglio nelle prossime situazioni”.

Forza Italia, furti in ospedale Torregalli a Firenze, razziati armadietti delle infermiere

Lo scrive Forza Italia in Regione Toscana in riferimento a ciò che è accaduto a Firenze, chiedendo di “garantire la sicurezza di operatori e pazienti in ambiente ospedaliero”.

“Raffica di furti a Torregalli ospedale di Firenze, con corollario di mancanza di sicurezza attestato anche dalla situazione denunciata dai dipendenti per il pronto soccorso”.
Già da alcune settimane giace sui tavoli regionali una mozione con cui il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti invoca l’impegno della giunta a formulare “un Piano straordinario regionale per la sicurezza nei pronto soccorso e negli ospedali toscani”, con “confronto presso le Prefetture e coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni per addivenire a una pianificazione generale di standard minimi di presidi di sicurezza negli ambienti ospedalieri”.
Ma oggi sui fatti specifici che hanno coinvolto l’ospedale di Torregalli il vicepresidente di Fi in Regione, Marco Stella, che è anche coordinatore azzurro di Firenze, ha avviato al protocollo un’interrogazione a risposta scritta.
“Il fulcro del problema, ormai divenuto emergenziale in tutta la Toscana ma anche a livello sovraregionale – si spiega – è sempre lo stesso: livelli di sicurezza negli ambienti di cura che si assottigliano anziché no”.
Sui furti che nell’ultimo episodio hanno visto razziati gli armadietti delle lavoratrici dell’ospedale ‘San Giovanni di Dio’, Stella domanda “se la Asl Toscana Centro ha attuato, dal 2015 ad oggi, interventi e provvedimenti per aumentare la sorveglianza e la sicurezza all’interno dell’ospedale di Torregalli, e quali siano” e “se la Regione ha intenzione di sollecitare le Asl toscane a incentivare i sistemi di sicurezza nei presidi ospedalieri presenti sul territorio, a tutela sia dei pazienti che degli operatori, e con quali provvedimenti”.
Complessivamente per Marchetti e Stella “è evidente che l’intesa sulla sicurezza sottoscritta nel marzo scorso dalla Asl Toscana Centro con le organizzazioni sindacali non è né sufficiente né efficace. Del resto la progressione di episodi di violenza e microcrimine difficilmente è arrestabile in forma autonoma, e in Toscana richieste di maggior sicurezza arrivano da un po’ tutti gli ospedali”.
“Per questo – conclude Forza Italia – non è rinviabile l’adozione di valide soluzioni che garantiscano la sicurezza del personale ospedaliero, in particolare nei pronto soccorso, e dei cittadini che vi si recano per i loro bisogni di assistenza e cura”.

Meningite C: anziano muore a Firenze

E’ il terzo decesso dall’inizio dell’anno in Toscana

Un uomo di 80 anni è morto nella notte tra lunedì e martedì all’ospedale fiorentino di Torregalli per una sepsi menigococcica fulminante. L’anziano, che non era vaccinato, è stato colpito dal batterio meningococco di tipo ”C”.

La conferma della notizia, pubblicata oggi su la Nazione, è arrivata dall’Azienda sanitaria. Si tratta del terzo decesso, su 5 casi (4 di ”C”) in Toscana, dall’inizio del 2018. Lo scorso anno i contagiati erano stati 17, in prevalenza da meningococco ”C”, ma non erano stati registrati decessi, mentre nel 2016 i morti, ricorda ancora il quotidiano, furono sette.

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