Architetti ed Ingegneri contro il ricorso di ‘Italia Nostra’

Firenze, “Sconcerto e disappunto per il ricorso di Italia Nostra contro la sentenza del Tar che getta Firenze nuovamente nell’incertezza, proprio quello di cui ora non abbiamo bisogno”, tuona il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, Duilio Senesi commentando la notizia del ricorso dell’associazione contro la sentenza del 12 dicembre 2019 che aveva confermato la validità della variante al Regolamento Urbanistico e sbloccato l’attività edilizia dopo oltre sei mesi di paralisi.

Oltre agli Architetti attaccano anche gli ingegneri fiorentini: “Ci pare che Italia Nostra stia commettendo un grave autogol – dichiara a sua volta Giancarlo Fianchisti, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze – Il blocco dell’edilizia a Firenze significa infatti non solo il blocco di moltissime attività economiche e quindi la perdita di ulteriori posti di lavoro ma soprattutto significa impedire l’effettiva fruibilità del patrimonio immobiliare della nostra città e l’adeguamento ecologico e ambientalmente sostenibile delle abitazioni del centro storico”.

In un comunicato dell’Ordine degli Architetti di Firenze si ricorda di come il 12 giugno 2019, “proprio in occasione di un affollato incontro in Palazzina Reale, la presidente nazionale di Italia Nostra Maria Rita Signorini, pur riaffermando i motivi della loro azione legale, ebbe a dichiarare che l’associazione avrebbe atteso il pronunciamento di merito del Tar e di questo sarebbe stata soddisfatta, escludendo ulteriori ricorsi, ma – continua il comunicato – trascorsi sei mesi dalla sentenza del Tar emessa il 12 dicembre, davamo ormai per chiusa questa vicenda e stavamo cercando di spendere le migliori energie per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria e in vista della revisione dello strumento urbanistico. Purtroppo, invece questo ricorso getta Firenze nuovamente nell’incertezza di diritto, con il rischio di un ulteriore fermo dell’attività edilizia, con i tempi di giudizio presso il Consiglio di Stato che tutti sappiamo non essere brevi. Proprio quello di cui non abbiamo bisogno in questo particolare momento storico”.

Anche l’Ordine degli Ingegneri di Firenze critica aspramente l’azione intrapresa dall’associazione ambientalista: “Come Italia Nostra sa meglio di noi infatti anche negli edifici più vecchi e addirittura quelli di valore storico e architettonico possono essere compiuti vari interventi di adeguamento e di miglioramento dal punto di vista energetico che ne consentono una riduzione dell’impatto ambientale – si legge in un comunicato degli ingegneri – Poter intervenire sugli edifici nel centro di Firenze, grazie anche alle nuove tecnologie, significa non solo tutelare i beni artistici e architettonici della nostra città ma significa anche migliorare l’ambiente e quindi la qualità della vita di tutti i fiorentini e di tutti i turisti che vengono a Firenze. Dire no a questa occasione non solo economica ma anche ambientale ci sembra un atteggiamento autolesionistico che non aiuta la ripresa né economica né ecologica della nostra città in un momento in cui ripartire bene e velocemente è fondamentale. Del resto, anche le nuove normative prevedono che il bonus per l’edilizia sia strettamente legato al miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili e all’ampliamento della loro sicurezza sismica ed uno stop in questo momento significa rinunciare alle incentivazioni promosse dal Governo”.

Firenze, Spazi Sospesi: incontri con architetti per ripensare aree ‘irrisolte’

Prende il via “Spazi Sospesi”, progetto promosso da Ordine e Fondazione Architetti Firenze in collaborazione con Ground Action e Comune: incontri e passeggiate urbane fino a novembre tenuti da studi di fama nazionale e internazionale per discutere il futuro di luoghi come piazzale Vittorio Veneto, viale Tanini e piazza Dallapiccola. In programma anche un workshop operativo sull’area esterna della Palazzina Reale.

Si chiama “Spazi Sospesi” il progetto promosso da Ordine degli Architetti, Fondazione Architetti e Comune di Firenze, con la curatela scientifica di Ground Action, in programma da questo mese fino a novembre, volto a ripensare le aree “irrisolte” della città.

Si comincia con piazzale Vittorio Veneto (27-28 settembre), per poi proseguire con viale Tanini (11-12 ottobre) e piazza Luigi Dallapiccola (22-23 novembre): tre incontri per discutere il futuro di questi luoghi “che attualmente non hanno una loro riconoscibilità vera e propria, un loro utilizzo definito – spiega Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze – l’obiettivo di questo progetto è suggerire punti di vista inattesi o non ancora espressi e riflessioni su luoghi presi come casi tipo che, tramite piccoli interventi a volte anche capillari, possano ritrovare una nuova identità, al fine di capire quali possano essere le opportunità per alcuni luoghi centrali di Firenze”.

Studi italiani ed esperti ospiti stranieri provenienti dai mondi dell’architettura, del paesaggio, della cultura, dell’arte e dell’esposizione internazionale, discuteranno le loro esperienze, nell’ipotesi di catalizzare l’attenzione su pratiche non convenzionali dei processi di trasformazione urbana. “Spazi Sospesi – spiegano gli organizzatori – vuol essere un luogo di incontro itinerante tra istituzioni, associazioni cittadine e liberi professionisti”.

Oltre a questi tre incontri (aperti gratuitamente a tutti i cittadini, mentre gli architetti che vorranno ricevere i crediti formativi dovranno iscriversi e seguire le procedure indicate), dall’8 al 10 novembre si terrà anche un workshop operativo a cura di Ground Action per riflettere sull’area esterna della Palazzina Reale, quella dell’Esedra, con l’obiettivo di produrre un’installazione-azione temporanea e immaginare un futuro anche per questo spazio.

“Ripensare gli spazi urbani in un’ottica sostenibile e integrata è oggi un fattore centrale nella pianificazione pubblica – ha detto l’assessore all’Urbanistica e Ambiente Cecilia Del Re –. Una visione che si ritrova nel legame ormai tracciato fra l’ambito urbanistico e quello ambientale e che sarà rispecchiata nel prossimo piano operativo da adottare. Spazi e luoghi ‘irrisolti’ della città potranno così rilanciare una propria vocazione in chiave di apertura e sostenibilità. In tutto il percorso, sarà fondamentale il confronto con i soggetti che sono parte attiva di questa evoluzione”.

“Questi eventi faranno risaltare le potenzialità dello spazio trascurato ed evidenzieranno l’importanza della qualità, della creatività e della progettualità applicate allo spazio pubblico. Le nostre città potranno cambiare fino a sorprenderci se sapremo recuperare spazi nel segno della poesia e di quella qualità aggiuntiva che fa la differenza tra edilizia e architettura”, commenta Duilio Senesi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze.

Per quanto riguarda il primo incontro in programma di “Spazi Sospesi”, quello su piazzale Vittorio Veneto, venerdì 27 settembre dalle 14.30 alle 19 alla Palazzina Reale di piazza Stazione si terrà una tavola rotonda moderata da Giulia Ricci (Domus) e Christiane Rekade (Kunst Merano Arte) con studi nazionali e internazionali: Coloco (Parigi), Analogique (Catania), Babau Bureau (Venezia), HPO (Ferrara) e Scuola del terzo luogo (Lecce). Il giorno successivo, sabato 28 settembre, è prevista una passeggiata urbana dalle 9.30 alle 13.30 in piazzale Vittorio Veneto, con esplorazione, interviste, mappatura e restituzione sul modello degli urban sketchers.

spazi sospesi

La due giorni dedicata a piazzale Vittorio Veneto sarà poi replicata con la stessa formula anche l’11 e il 12 ottobre per viale Tanini (venerdì 11 tavola rotonda alla Palazzina Reale, sabato 12 passeggiata urbana sul luogo) con ospiti lo studio Umschichten (Stoccarda), BdR Bureau (Torino), From Outer Space (Milano), False Mirror Office (Genova), Gnomone (Roma) e la moderazione della tavola rotonda a cura di Mario Lupano (Iuav) e Sociolab (Firenze), e il 22 e 23 novembre per piazza Luigi Dallapiccola, con ospiti lo studio Scob di Barcellona (in attesa di conferma), Camposaz (Trento), Fosbury (Milano), Robocoop (Roma), Senzastudio (Catania) e la moderazione della tavola rotonda a cura di Davide Tommaso Ferrando (Università di Innsbruck) e Sociolab (Firenze). Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre l’attenzione si concentrerà invece sull’Esedra della Palazzina Reale, con un seminario e un laboratorio operativo.

Il comitato organizzatore di “Spazi Sospesi” è composto da Silvia Moretti e Colomba Pecchioli della Fondazione Architetti Firenze, Giorgio Cerrai dell’Ordine degli Architetti di Firenze e Matteo D’Ambros di Ground Action.

‘Caos e paralisi delle attività edilizie’, incontro pubblico attività urbanistico-edilizia

?Firenze, si è tenuta questa mattina l’iniziativa dal titolo “Fare e disfare… iniziamo a ragionare – Attività̀ urbanistico-edilizia tra voglia di ripresa e ordinanze sospensive”, a cui hanno preso parte i soggetti coinvolti nel dibattito sull’attività urbanistico-edilizia in città dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato, che hanno risposto all’appello lanciato dalla Consulta Interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze.

Un’iniziativa che ha visto una grande partecipazione di pubblico e che “voleva sottolineare la drammaticità della situazione in cui ci troviamo attualmente”, ha spiegato Duilio Senesi. “Ora questa drammaticità è chiara a tutti i soggetti coinvolti, nessuno può più nascondersi, la mattinata di oggi lo ha mostrato chiaramente”, ha aggiunto Senesi riferendosi alla situazione delle attività edilizie, non solo del centro della città.

“La Consulta Interprofessionale raccoglie l’invito, emerso questa mattina, di partecipare a un forum permanente e aprire un percorso di confronto vero tra questi importanti soggetti delle istituzioni culturali fiorentine, anche in vista del prossimo Piano operativo – ha detto ancora Duilio Senesi, rappresentante della Consulta interprofessionale dell’area tecnica della Città Metropolitana di Firenze e vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze – soggetti che si riuniscano, si confrontino e lavorino per portare ognuno il proprio contributo. Riuscire a ingranare questa marcia in più potrà dare risultati importanti e portare una grande spinta: noi siamo pronti e disponibili”.

L’importanza dell’incontro che si è tenuto questa mattina, mettendo insieme i vari soggetti coinvolti nel dibattito, è stata sottolineata anche dalla presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Serena Biancalani: “C’è stata una grande partecipazione – ha spiegato – come già fatto in diverse occasioni anche in passato, l’Ordine degli Architetti è pronto a mettere nuovamente a disposizione gli spazi della Palazzina Reale”.

Erano presenti Duilio Senesi per la Consulta Interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze; l’assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re; Alberto Di Cintio – Unità di Ricerca PPCP – Università di Firenze; Carlo Francini – Ufficio UNESCO – Firenze; Mariarita Signorini – Presidente nazionale Italia Nostra; Francesco Alberti – Presidente INU Toscana; Valerio Tesi – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Firenze – Pistoia – Prato; Oberdan Armanni – Ancsa (Associazione Nazionale Centri Storico Artistici).

C’eravamo anche noi di Controradio e potete andare a cercare le dirette sulla nostra pagina Facebook, da queste dirette abbiamo stralciato parte dell’interviste di Gimmy Tranquillo a Cecilia Del Re, Mariarita Signorini e Duilio Senesi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/07/190709_04_ORDINE-ARCHITETTI.mp3?_=1

https://www.architettifirenze.it/2019/06/21/blocco-delledilizia-un-dibattito-pubblico-contro-la-faziosita/

“Rigenerazione urbana” con Ordine degli Architetti a Firenze

Un nuovo modello di crescita delle città, passando dallo sviluppo estensivo delle aree urbane e dei loro confini alla riconversione degli spazi interni, abbandonati o da ripensare che siano. Con un’analisi di alcuni degli “esempi virtuosi” provenienti dal territorio nazionale.

È quanto sarà al centro dell’iniziativa dal titolo “Rigenerazione urbana – La ‘semplice’ realizzazione di progetti ‘complessi’”, una giornata di studi organizzata dall’Osservatorio Urbanistica e Pianificazione dell’Ordine degli Architetti di Firenze con il supporto della Fondazione Architetti Firenze, in programma venerdì 1° febbraio alla Palazzina Reale di piazza Stazione.

“Nel dibattito culturale emerge da tempo, e trova sempre più frequentemente riscontro in iniziative legislative a vari livelli istituzionali, una nuova consapevolezza sui processi evolutivi della città, sulle criticità del modello di sviluppo estensivo delle aree urbane fin qui perseguito, sulla necessità di soddisfare le nuove esigenze di una società che si trasforma rapidamente e di ridurre il consumo di suolo”, spiega Alessandro Jaff, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, sottolineando però che “il cambio di paradigma, da un modello estensivo che tende a soddisfare le esigenze abitative e di servizi dei cittadini tramite la crescita materiale della città e dei suoi confini, a un modello basato invece sulla riconversione degli spazi interni, abbandonati o da ripensare che siano, stenta a trovare applicazione concreta e modalità di governance efficaci, sia a causa della maggior complessità degli interventi di rigenerazione rispetto a quelli di espansione, sia per il ritardo nell’adeguare i nostri strumenti culturali e amministrativi alle nuove sfide”.

Da qui, dall’esigenza di riconsiderare in modo nuovo gli aspetti legati all’evoluzione delle aree urbane, la giornata di studi in programma il 1° febbraio a Firenze, che ha l’obiettivo di “stimolare una riflessione sul tema della rigenerazione urbana e sul ruolo che il piano e il progetto svolgono per il suo raggiungimento”.

Una giornata durante la quale sarà analizzata una raccolta di “buone pratiche” provenienti da tutta Italia, attraverso cui illustrare e diffondere progetti, realizzazioni e modalità di gestione del territorio ritenuti efficaci e di qualità: da due esempi che arrivano dalla vicina Prato (il Piano operativo del Comune e il progetto “Riversibility” per il parco fluviale del Bisenzio) alla rigenerazione urbana di Mantova fino al caso dell’ex Alc.Este a Ferrara.

“L’analisi di esempi virtuosi sul territorio nazionale vuol essere un apporto utile per l’elaborazione degli atti di programmazione e di pianificazione territoriale degli enti locali toscani, e per l’attività dei progettisti che si trovano a dover rispondere a esigenze e contesti nuovi”, spiega ancora l’Ordine degli Architetti di Firenze.

Dopo l’illustrazione dei diversi esempi prevista la mattina, nel pomeriggio, alle 14.30, è in programma una tavola rotonda a cui prenderanno parte anche Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori; Vincenzo Ceccarelli, assessore all’Urbanistica della Regione Toscana; Marco Carletti della Direzione Urbanistica Regione Toscana; Leonardo Bieber, presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Firenze; Marco Semplici, consigliere della Città Metropolitana di Firenze; Francesco Alberti, presidente dell’Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica) della Toscana; Alberto Breschi (Università di Firenze) e il paesaggista Lorenzo De Luca.

Un incontro pubblico per il futuro di Sant’Orsola

ll coordinamento Santorsolaproject, l’Ordine degli Architetti e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze organizzano un incontro pubblico per coinvolgere i cittadini, gli amministratori e gli operatori culturali sul futuro dell’ex Convento di Sant’Orsola. Nell’incontro verrà presentato alla città il progetto partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”. Mercoledì 12 dicembre alla Palazzina Reale, sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze.

Un incontro pubblico per discutere del futuro di Sant’Orsola, prossimo e a lungo termine, e per presentare il processo partecipativo “Laboratorio San Lorenzo” per cui il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, l’Ordine degli Architetti di Firenze e il coordinamento Santorsolaproject hanno presentato istanza all’Autorità garante per la partecipazione della Regione Toscana, con l’obiettivo di dare un contributo per restituire alla città l’utilizzo di questo complesso nel contesto della rigenerazione del quartiere.

In attesa degli esiti dell’istanza, mercoledì 12 dicembre è in programma questa iniziativa, dal titolo “Verso Sant’Orsola”, aperta a tutti i cittadini, gli amministratori e i professionisti, che si terrà a partire dalle 16.30 alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede dell’Ordine e della Fondazione Architetti Firenze. L’incontro sarà l’occasione per far incontrare soggetti e realtà che potranno avere interesse agli sviluppi futuri dell’ex convento: sarà presente anche il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella, che si confronterà con operatori culturali e rappresentanti di realtà e istituzioni cittadine sulle sorti dell’ex convento, anche alla luce delle iniziative messe in campo dalla Città Metropolitana e degli esiti dell’ultimo bando pubblico.

L’evento si aprirà con la proiezione del cortometraggio “San Lorenzo – Un’Odissea di quartiere”, prodotto da Franco Rossi e dall’associazione Semi Cattivi, in collaborazione con l’attrice e autrice Marion D’Amburgo, cui seguiranno alcuni interventi sul complesso e sul percorso di partecipazione che si intende intraprendere e una tavola rotonda con operatori culturali ed esperti, che sarà conclusa dal sindaco Nardella. L’incontro pubblico sarà anche l’occasione per presentare il progetto di partecipazione per cui l’Ordine degli Architetti ha creato la compagine con il gruppo di lavoro Santorsolaproject e il Dipartimento di Architettura che ne è capofila, il cui obiettivo è dar vita a un percorso comune tra residenti del quartiere, professionisti e mondo accademico per ripensare insieme il futuro del grande complesso, nel dialogo con il quartiere di San Lorenzo e l’intera città.

“La riqualificazione di Sant’Orsola è strategica per ripensare la vivibilità non solo del quartiere, ma di tutto il centro storico – spiega Serena Biancalani, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze – proprio l’ex convento può diventare il motore di rigenerazione dell’intera zona che ospita anche la stessa sede dell’Ordine degli Architetti, dove si dà inizio al processo di analisi con un incontro pubblico, con l’auspicio che possa finalmente portare la città a riappropriarsi di questo grande e importante spazio che oggi si presenta come un vuoto urbano nel cuore di Firenze”.

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