Distretto Circolare di Empoli, al via il primo incontro su impatti ambientali e vantaggi per il territorio

Al via al Palazzo delle Esposizioni di Empoli un ciclo di incontri di approfondimento sul progetto del distretto circolare, un percorso promosso dall’amministrazione comunale.

Focus della prima giornata, svoltasi il 19 ottobre, il tema “Il processo produttivo: i rifiuti adoperati, i gas prodotti e i loro utilizzi, gli scarti e le emissioni, gli impatti ambientali e le sinergie con il territorio”, alla quale hanno preso parte 120 cittadini. Tra i presenti all’incontro sul progetto del distretto circolare la sindaca di Empoli Brenda Barnini e il presidente di Alia Nicola Ciolini.

I cittadini, già divisi in tavoli da circa 10-15 persone, hanno avuto 40 minuti di tempo per dialogare tra loro, coordinati da facilitatori, e presentare una serie di domande su questioni come impatti ambientali e vantaggi per il territorio.

Il secondo incontro degli approfondimenti sul progetto del distretto circolare è in programma il 26 ottobre, alle ore 21.00: si parlerà della tecnologia NextChem, della produzione del syngas e di tutte le potenzialità dei prodotti che verranno realizzati. La prenotazione, per chi fosse interessato a partecipare, è obbligatoria e disponibile al seguente link.

Per rendere il progetto più partecipato è stato realizzato un portale dedicato nel quale saranno inserite tutte le informazioni relative al progetto, alla tecnologia, agli impatti, ai benefici per il territorio, agli incontri dedicati, i documenti presentati, oltre ad una sezione esclusivamente dedicata alle FAQ.

🎧 Alia diventa “smart”: 60 mln per trasformazione digitale

Ammontano a 60 milioni le risorse che il piano industriale di Alia destinerà a investimenti per le infrastrutture e i servizi ad alta tecnologia che da ottobre diventeranno operativi: 2000 smartphone per gli operatori; nuovo portale internet ed App; tecnologie per la sicurezza.

Alia Servizi Ambientali Spa, gestore del servizio di igiene urbana della Toscana centrale,
investirà 60 milioni per il suo piano di trasformazione digitale, su processi che abiliteranno nuovi strumenti di comunicazione diretta con l’utenza, attraverso i quali ottenere una maggiore interazione con il cittadino utente e maggiore efficienza sui servizi di raccolta e bollettazione. E’ attualmente in corso la formazione di operatori ed autisti per l’utilizzo di un
sistema informatico che permetterà ai 2.000 dipendenti di tracciare i servizi sul territorio direttamente tramite lo smartphone in dotazione e dare feedback all’azienda ed agli utenti.

Dal mese di ottobre sarà online la nuova App, che offrirà agli utenti la possibilità di effettuare richieste e segnalazioni, ma anche richiedere servizi on-demand, aprire i cassonetti, gestire i propri contratti in autonomia. Da gennaio 2023 sarà avviata l’applicazione della tariffa corrispettiva per circa 130.000 utenze (270.000 abitanti), anche grazie all’attivazione dei nuovi servizi digitali, garantirà un sistema premiante per gli utenti che adottano comportamenti virtuosi differenziando al meglio i loro rifiuti.

Una novità fondamentale è quella che riguarda i nuovi sistemi di prevenzione delle collisioni: Alia, grazie alla collaborazione con Intel, sarà la prima utility italiana a sperimentare sui mezzi attivi nelle aree ad alto traffico pedonale il sistema Mobileye shield+Connect, una tecnologia che, grazie a dei sensori installati sugli angoli ciechi dei mezzi, permetterà di riconoscere la presenza di pedoni, ciclisti e macchine, in modo da prevenire gli incidenti. Un sistema di tracciamento delle segnalazioni permetterà poi di individuare gli orari e i percorsi migliori per la raccolta rifiuti.

I sistemi, che al momento sono installati su 5 mezzi attivi a Firenze e saranno integrati su ulteriori 150 camion adibiti ai servizi di raccolta nel corso del 2023, sono muniti di un allarme anti-collisione frontale, di monitoraggio della distanza di sicurezza, avviso di superamento involontario della corsia e di un indicatore del limite di velocità. In caso di problema o ostacolo, l’allarme allerta il conducente del veicolo della situazione di pericolo. L’attrezzatura si compone di un sistema di rilevamento (destra, sinistra e frontale) e di specifici device in cabina per segnalare gli eventi, sia con allert luminosi che sonori.

“Questo intervento rientra in un più ampio progetto di digitalizzazione delle attività e dei servizi promossi da Alia – ha detto l’assessore all’Innovazione tecnologica Cecilia Del Re-. Oggi l’installazione di videocamere sui mezzi arriva a presidiare maggiormente il tema della sicurezza dei cittadini e dei pedoni, specie nelle strade del centro storico; poi il digitale arriverà anche con la nuova app di Alia che andrà a integrare e completare il progetto di Firenze città circolare. Un progetto che mira ad aumentare la quantità e qualità della raccolta differenziata, ma anche a utilizzare il digitale per seguire maggiormente l’operato degli utenti in chiave di comunicazione e contatto ‘uno a uno’ per un servizio più personalizzato in grado di aiutare in questo passaggio: un digitale quindi che punta alla sostenibilità ambientale e sociale come parte integrante del nuovo piano di raccolta dei rifiuti e della stessa mission di Alia in una visione di città smart”.

“Il Piano Industriale prevede circa 60 milioni di investimenti in tecnologia e digitalizzazione, risorse che consentiranno una sempre maggiore interazione e scambio con i nostri utenti, trasparenza, più efficienza nella erogazione dei nostri servizi sul territorio. Abbiamo lavorato in questi mesi ad una profonda trasformazione di Alia, che punta a diventare sempre più smart e digitale – ha dichiarato alla stampa l’AD, Alberto Irace-. Oggi lanciamo il cronoprogramma di un percorso che rimette il cittadino utente al centro della nostra attenzione e strategia. Il nuovo portale, l’app sui telefonini, consentiranno al cliente di poter interagire con noi in maniera rapida ed efficiente, la digitalizzazione dei processi di raccolta e i nuovi strumenti di engagement dell’utente saranno il presupposto per avviare un sistema di tariffazione puntuale, con il superamento del sistema a tributo a partire dal 2023, e di conseguire un’efficienza operativa che stimiamo nell’intorno di una riduzione del 20% dei costi operativi. Sarà un periodo intenso di lavoro e di cambiamento, per il quale nelle varie fasi di rilascio chiederemo ai nostri utenti di fornirci feed back che ci consentiranno di migliorare e ottimizzare i nuovi servizi, oltre a chiedere a tutti attenzione e pazienza per eventuali criticità che, come in tutte le fasi di lancio, di potranno verificare”.

Simona Gentili ha intervistato Nicola Ciolini, presidente di Alia Servizi Ambientali.

Acqua pubblica: il dibattito sulla proposta di Rossi

Gli interventi di Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), Giacomo Giannarelli (M5S), Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt), Elisa Montemagni (Lega), Nicola Ciolini (Pd), Serena Spinelli (Art. 1-Mdp), Maurizio Marchetti (Fi) a seguito della proposta di ripubblicizzazione dell’acqua da parte del presidente della Regione Enrico Rossi durante il Consiglio regionale di oggi.

Per Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) “Dobbiamo pensare a una forma di società pubblica, come ad esempio, l’azienda speciale – ha proseguito -. Ma il presidente Rossi dovrebbe ammettere onestamente che l’esperienza di gestione dell’acqua mista pubblico-privato inaugurata in Toscana 20 anni fa è stata fallimentare, perché centinaia di milioni che potevano essere investiti nel servizio sono stati intascati dai gestori. Inoltre, dobbiamo a questo punto pensare a strumenti di finanza pubblica di tipo non speculativo, premessa necessaria per una gestione totalmente pubblica. Serve un contributo della fiscalità generale, perché non si può pensare che sulle tariffe si riversino tutti i costi”.

Giacomo Giannarelli (M5S) ha sottolineato che “finalmente in questo Consiglio regionale si torna a parlare di temi importanti, ed è bene che alle dichiarazioni di Rossi a questo punto seguano fatti concreti”. “Per questo proponiamo – ha spiegato il consigliere – di dare mandato alla Giunta regionale di elaborare una proposta di legge sull’argomento entro 60 giorni, e che nella prossima seduta di aula sia finalmente discussa una nostra proposta di legge presentata da tempo”. Giannarelli ha inoltre rilevato “una spaccatura nel Pd, che non è unito nel sostenere l’idea del presidente Rossi di ripubblicizzare il servizio idrico”. “Oggi – ha concluso – si vedrà da che parte stanno”.

Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt) ha posto l’accento sul fatto che in Toscana si registrino perdite di oltre il 40% dell’acqua potabile immessa in rete e che il 36% delle tubature sia di cemento e amianto. “Ora si parla di rendere di nuovo pubblico il servizio – ha detto – ma si propone una soluzione di azienda in house, dunque ricorrendo sempre a società per azioni che distribuiscono utili. Sarebbe invece necessario pensare a forme giuridiche afferenti al diritto pubblico, per impedire che le multinazionali diano l’assalto e si approprino della risorsa acqua”.

Nicola Ciolini (Pd), che proprio sul tema della comunicazione tenuta dal presidente Enrico Rossi aveva presentato un’interrogazione, si è detto soddisfatto della risposta della Giunta e “di avere innescato una discussione su una questione che nessuno aveva sollevato”. Secondo Ciolini quanto accaduto negli ultimi anni non è sempre negativo: “Nella Piana ad esempio non c’era acqua a sufficienza per tutti – ha ricordato – e questo oggi non accade più, grazie agli interventi fatti”. “Certo – ha aggiunto – i problemi ci sono e devono essere affrontati, a partire dai tempi di sostituzione di una rete idrica ormai obsoleta e dal fatto che le tariffe debbano essere più congrue”.

“Nel 2021 scadranno le concessioni su tutto il territorio – ha osservato Serena Spinelli (Art. 1-Mdp) – e, dopo il referendum del 2011, resta da definire la migliore forma di gestione pubblica da adottare. Dobbiamo affrontare la questione e abbiamo un’opportunità storica per rivedere tutto il servizio”. “Non è ammissibile – ha detto ancora la consigliera – che gli utili siano dati a soggetti che non reinvestono nella qualità del servizio idrico. Dobbiamo riappropriarci della piena potestà di programmazione e indirizzo su tutto il territorio, lasciando che la gestione torni ai Comuni”.

Exit mobile version