Mugello, bimbo ucciso: chiuse indagini su padre, può sostenere processo

La procura di Firenze ha chiuso le indagini su Niccolò Patriarchi, il 34enne del Mugello che il 14 settembre 2018, durante una lite in famiglia, uccise il figlio di 1 anno a coltellate e poi tentò di uccidere anche la figlia di 7 anni, gettandola dal balcone, e la convivente con cui l’uomo stava avendo lo scontro.

Ora la stessa procura si accinge a richiedere il rinvio a giudizio. Intanto, secondo una perizia medica disposta dal gip e discussa ad aprile in incidente probatorio, il padre 34enne è considerato in grado di sostenere un eventuale processo.

Sempre secondo quanto stabilito dal perito, al momento dell’omicidio il padre “versava in condizioni di capacità di volere grandemente scemate” ma tuttavia, sarebbe “in grado comprendere il contesto giudiziario in cui si trova” e “in grado di argomentare la propria difesa.”

Bimbo ucciso a Scarperia: padre accusato anche tentato omicidio figlia

E’ accusato anche del tentato omicidio della figlia di 7 anni, il 34enne arrestato dai carabinieri il 14 settembre scorso per aver ucciso il figlio di un anno a coltellate e aver cercato di togliere la vita alla convivente.

L’accusa gli è stata contestata in un secondo tempo dalla procura, al termine di accertamenti su quanto avvenuto la sera dell’omicidio nell’abitazione della famiglia a Sant’Agata, nel comune di Scarperia (Firenze).

In base a quanto ricostruito, anche grazie alla testimonianza della madre, il 34enne avrebbe afferrato la bambina e avrebbe cercato di buttarla giù dal balcone, ma sarebbe stato fermato dall’intervento della donna, che sarebbe riuscita a bloccarlo permettendo alla bimba di divincolarsi e mettersi in salvo.

Successivamente avrebbe afferrato un coltello da cucina e sfogato la sua furia sul bimbo e sulla compagna. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella che l’uomo abbia aggredito i figli con l’intento di punire la moglie.

Secondo la perizia psichiatrica disposta nell’ambito di una precedente inchiesta, che vedeva l’uomo indagato per maltrattamenti in famiglia con l’accusa di aver colpito la convivente con una testata, il 34enne sarebbe affetto da disturbo bipolare. Quando aveva colpito la convivente, si precisa sempre nella relazione, la sua capacità di intendere e di volere era “grandemente scemata”.

Bimbo ucciso a Scarperia: padre già considerato ”socialmente pericoloso”

Era socialmente pericoloso e per questo doveva curarsi, ma poteva essere controllato coi farmaci. Queste le conclusioni di una perizia sul 34enne arrestato per aver ucciso il figlio di un anno venerdì scorso in Mugello (Firenze), di cui è stato convalidato ieri l’arresto.

La perizia per Niccolò Patriarchi, il 34enne di Figline Valdarno che settimana scorsa ha ucciso a coltellate il figlio di 1 anno, era stata richiesta prima del delitto dal gip, su richiesta della procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta per condotte aggressive in famiglia, e discussa in incidente probatorio due giorni prima dell’omicidio.

Le indagini precedenti al delitto di venerdì scorso erano partite nel febbraio 2018. Il 34enne aveva colpito con una testata la compagna, per poi essere condotto dai carabinieri in pronto soccorso dove si sarebbe sottoposto a ricovero volontario nel servizio psichiatrico dell’ospedale di Borgo San Lorenzo. Fino a maggio era poi tornato a vivere con i genitori e aveva iniziato un programma di controlli in ambulatorio con visite programmate, tutte proseguite con esito positivo, e interrotte solo a giugno, quando l’uomo avrebbe manifestato all’Asl la volontà di rivolgersi ad un medico privato.

Dalla relazione sanitaria risulta che l’uomo sia stato seguito dal servizio di salute mentale in due periodi diversi, dall’aprile 2013 a febbraio 2014 e dal dicembre 2017 al maggio 2018. Anche altre fasi di cura presso servizi pubblici e medici privati risultano prima e dopo questi periodi, ma in tutti i casi i ricoveri erano volontari e l’uomo, secondo l’Asl, non sarebbe mai stato sottoposto ad alcun Trattamento sanitario obbligatorio.

Patriarchi, già pregiudicato per reati in materia di frode informatica, è padre anche di una bambina di 7 anni. Per questo oggi la procura dei minori di Firenze ha richiesto al tribunale la decadenza della potestà genitoriale.

Il servizio di Alice Sennati:

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