Monticiano, morto di Covid il sindaco Maurizio Colozza

Monticiano, in provincia di Siena, è scomparso questa mattina, in ospedale, sindaco Maurizio Colozza.

Lo ha comunicato l’amministrazione comunale di Monticiano con un post sulla pagina istituzionale: “È con grande dolore che diamo la triste notizia della perdita del nostro caro sindaco – si legge nel messaggio – Le parole non possono colmare il profondo vuoto che sentiamo in questo momento. Siamo sbigottiti, increduli ed enormemente addolorati”.

Colozza, 71 anni, era affetto da Covid-19 ed era stato ricoverato all’ospedale Le Scotte di Siena, in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Era stato eletto sindaco nel 2017 con una lista civica. Originario di Roma, nel 1994 era arrivato in provincia di Siena, al comando della compagnia dei carabinieri di Poggibonsi e successivamente nel 2004 era stato trasferito a Siena al comando del reparto operativo provinciale.

“Ricorderemo Maurizio Colozza per le sue doti umane e da amministratore. Alla famiglia, agli amici ed a tutta la comunità di Monticiano vanno le mie più sentite condoglianze”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani ha ricordato il sindaco di Monticiano. “Colozza ha dedicato gran parte della sua vita al servizio dello Stato e della comunità – ha concluso Giani – ed oggi la sua scomparsa, causata dalla pandemia contro la quale combattiamo, è un dolore per tutti. Esprimo il profondo cordoglio dell’intera la Giunta regionale”.

La prefetto di Siena Maria Forte esprime cordoglio per l’improvvisa e prematura scomparsa del sindaco di Monticiano Maurizio Colozza, una figura conosciuta, è spiegato in una nota della prefettura, ed apprezzata per le indiscutibili qualità professionali, per l’umanità, l’empatia e per l’alto impegno civico, che lo hanno reso protagonista della scena politica locale. Il prefetto rivolge un sincero pensiero di vicinanza ai familiari e a tutta la comunità di Monticiano.

“Tutta Uncem si unisce con commozione al cordoglio del sistema istituzionale italiano per la scomparsa del sindaco di Monticiano Maurizio Colozza, portato via dal covid. Presidente dell’Unione dei Comuni della Val di Merse, persona pacata e collaborativa, amministratore attento e capace”. Lo ricordano in particolare i coordinatori di Uncem Toscana Raffaella Mariani e Camilla Bianchi, con Maurizio Gugliotti e tutti i componenti del Consiglio nazionale Uncem e il Presidente Marco Bussone. “Un nuovo lutto – scrive., in una nota, l’unione dei comuni montani – colpisce il sistema istituzionale, i primi cittadini, alla guida instancabile delle loro comunità. Maurizio ha dato la vita fino in fondo per la sua comunità, per il suo territorio, credendo in un nuovo modello di sviluppo, con una testimonianza che resta, che fa bene e che genera coesione, testimoni nelle Amministrazioni locali. Uncem, con tutta la Montagna italiana, lo ringrazia e si unisce alla famiglia e ai suoi Concittadini”.

Che cosa sta inquinando le terme di Petriolo?

Monticiano, con una ordinanza dell’8 marzo, il comune ha posto il “Divieto di balneazione nelle vasche termali di libero accesso in località Petriolo”.

Da qualche tempo a Bagni di Petriolo si sta verificando un In merito al fenomeno così descritto dall’Associazione Gli Amici dei Bagni di Petriolo: “L’acqua non è balneabile; la sostanza risulta oleosa, coriacea e persistente; la sostanza non ha odore particolare; il fenomeno, dopo aumenti preoccupanti, ora sta diminuendo; non sappiamo quanto sia inquinante; di tutto questo c’è un monitoraggio continuo; le analisi sono in corso; non si sanno e non si ipotizzano cause; abbiamo subito avvisato tutti, autorità competenti comprese; non abbiamo emesso comunicati stampa prima di questo; non celiamo e non nasconderemo alcuna informazione riguardante il fenomeno”.

La stessa Associazione in un comunicato stampa analizza nei dettagli la situazione senza però poter dare una spiegazione su quali siano le cause di questo strano fenomeno. Di sicuro c’è che l’acqua delle terme non è al momento balneabile, nell’acqua è presente una sostanza scura a volte nerastra.

La sostanza viene descritta come oleosa, coriacea e persistente.  Gli incauti che hanno fatto il bagno in questo fenomeno sono riusciti a togliersela tutta di dosso con difficoltà e solo dopo diverse docce.

L’acqua è quindi non balneabile, non perché sia certamente pericolosa ma proprio perché non se ne conosce la sua composizione.

“La sostanza, minerale o qualunque cosa sia disciolta nell’acqua termale, – si legge in un comunicato degli dall’Associazione Gli Amici dei Bagni di Petriolo – risulta incolore al prelievo e diventa scura successivamente, sicuramente reagendo alla luce e all’aria ma anche, probabilmente, ad altri elementi come il calcare delle vasche; non è una sostanza immediatamente riconoscibile, non è detto che nelle 24 ore dal prelievo si riesca a determinare cosa sia e neanche a fare una ipotesi; non è, con quasi certezza assoluta, quella che viene chiamata volgarmente ‘fuliggine termale’, ossia quella materia scura, a volte nerastra, che abbiamo sempre visto fuoriuscire nel tempo in piccole dosi dal tubo che rifornisce le vasche e che si presenta frequentemente nella fonte termale alla base del bastione sul ponte”.

Il comunicato dell’associazione termina con un appello: “Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questo luogo di aiutarci a sensibilizzare l’opinione pubblica, anche tramite i social media: esiste un hashtag e in caso vi invitiamo ad utilizzarlo #savepetriolo. Grazie”.

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