Eroica di Montalcino, in 2200 al via

Montalcino, in provincia di Siena, sono stati oltre 2.200, secondo quanto reso noto dagli organizzatori, i ciclisti che hanno partecipato all’Eroica di Montalcino.

La capitale del Brunello ha ospitato, la settima edizione dell’ Eroica di Montalcino, evento nato sulla scia del fenomeno L’Eroica di Gaiole in Chianti “che va conquistando sempre appassionati da tutto il mondo”:

I ciclisti arrivati a Montalcino provenivano da 39 diversi paesi. La manifestazione ha preso il via da piazza del Popolo: cinque i percorsi a disposizione. Il percorso più pedalato è stato quello dei 79 chilometri con ben 684 ciclisti, quello di 96 chilometri da 566.

Il più lungo, di ben 153 chilometri, da 472 ciclisti. I due percorsi più corti sono stati scelti da 423 ciclisti (46 chilometri), 69 sono stati i ciclisti che hanno pedalato il percorso di 27 chilometri. Dei 2214 partecipanti gli stranieri sono stati 487, 243 le donne sui pedali.

“Eroica ha tanti meriti, tutti guadagnati sul campo – dichiara Giancarlo Brocci – ideatore de L’Eroica – con certezza assoluta gli eventi Eroica producono sempre più gioia e felicità. Sia in Italia che in giro per il mondo la contaminazione non conosce limiti”.

“Tutto è andato a meraviglia – aggiunge Franco Rossi, presidente di Eroica Italia – siamo felicissimi che ci siano sempre più persone che vengono a Eroica Montalcino. Aumentano gli eventi collaterali, crescono l’entusiasmo e l’impegno delle tante realtà sul territorio. Mi corre l’obbligo di ringraziare i tanti volontari, le associazioni che ci hanno aiutato nell’allestimento dei ristori e dei percorsi, le forze dell’ordine tutte, le istituzioni e il territorio tutto. Tutti bravissimi”.

‘Cantine Aperte’ in Toscana per la festa per i 30 anni dell’enoturismo

Montalcino, appuntamento nelle cantine del Movimento turismo del vino Toscana dal 27 al 28 maggio con ‘Cantine Aperte’, che quest’anno celebra i trenta anni dell’iniziativa.

Era infatti il 1993 quando Donatella Cinelli Colombini, si spiega in una nota, ebbe l’intuizione di aprire le porte delle cantine agli appassionati del vino. ‘Cantine Aperte’, trenta anni fa, è nato proprio come un appuntamento unico nel panorama dell’enologia italiana partendo nel 1993 con sole 25 cantine accessibili ai visitatori, raggiungendo oggi oltre 25mila aziende vinicole che offrono accoglienza e valorizzando il turismo nei distretti viticoli per un business che vale oltre 2,5 miliardi di euro.

“‘Cantine Aperte’ è un evento che negli anni è stato anche uno stimolo di continua crescita per le nostre cantine e per un modello di accoglienza che si può dire unico al mondo – spiega il presidente del Movimento turismo del vino Toscana, Violante Gardini Cinelli Colombini – in occasione dei trenta anni di questa iniziativa, nata proprio in Toscana, ripercorreremo in maniera ancor più particolare l’evoluzione dell’offerta in cantina con attività originali proposte dalle aziende che prenderanno parte all’iniziativa in tutta la Toscana”.

Un’edizione speciale questa dei trent’anni con una due giorni nella quale gli appassionati dell’enologia vivranno collaborazioni con le aziende del territorio, vini delle denominazioni toscane, degustazioni in luoghi suggestivi, riscoperta degli angoli architettonici più belli delle nostre cantine, ma anche musica, mostre d’arte e molto altro.

Si va da Bolgheri alla Maremma, dalle terre di Arezzo a quelle di Pisa, passando per le Docg storiche come San Gimignano, Montepulciano, Montalcino e il Chianti Classico, fino a Carmignano. L’offerta spazia dal trekking, alle merende in vigna, fino alle degustazioni in luoghi storici.

Hotel in Toscana al primo posto nella classifica ‘The 100 Best Hotels in the World’ della rivista ‘Travel+Leisure’

“Con la ripresa dei viaggi internazionali, – scrive Chadner Navarro sulla rivista di viaggi statunitense – i lettori di Travel+Leisure sono stati finalmente in grado di rivisitare i loro hotel preferiti in tutto il mondo e di andare a stare in altri che sono stati a lungo nelle loro liste degli hotel da provare”.

“Ogni anno per il sondaggio World’s Best Awards, ‘Travel+Leisure’ chiede ai lettori di valutare le esperienze di viaggio in tutto il mondo — per condividere le loro opinioni sui migliori hotel, resort, città, isole, navi da crociera, spa, compagnie aeree e altro ancora. Gli hotel sono stati valutati in base alle loro strutture, posizione, servizio, cibo e valore complessivo”.

Quest’anno al primo posto della classifica dei 100 miglior Hotel del mondo, secondo i lettori di Travel + Leisure, con  99.25 punti, figura il “Rosewood Castiglion del Bosco, Montalcino”, in Toscana.

Seguono in classifica l’hotel toscano:

  1. Grace Hotel, Auberge Resorts Collection, Santorini, Greece, 99.22
  2. Waldorf Astoria Maldives Ithaafushi, South Malé Atoll, Maldives, 99.11
  3. Pickering House Inn, Wolfeboro, New Hampshire, 98.95
  4. One&Only Reethi Rah, North Malé Atoll, Maldives, 98.93
  5. Royal Mansour Marrakech, Morocco, 98.93

“Cinquemila acri di splendore toscano – si legge poi nella recensione dell’Hotel – offrono molto spazio per creare un’esperienza indimenticabile per gli ospiti, ed è esattamente ciò che ha fatto Rosewood con questa tenuta secolare circondata da vigneti ondulati e pini imponenti. Certo, c’è il fascino del Vecchio Mondo ad ogni angolo, ma le aggiunte moderne e i servizi per tutti fanno di Castiglion del Bosco un’esperienza multisensoriale. C’è un’azienda vinicola Brunello di Montalcino, una scuola di cucina, campi da tennis, un centro benessere specializzato in trattamenti che promuovono il riposo e persino una chiesetta con tetto in terracotta. Alla proprietà è stato recentemente aggiunto un nuovo complesso che orbita attorno a 19 sontuose suite. Qui non c’è bisogno di alzare il sipario: vuoi svegliarti con panorami mozzafiato del Parco Naturale della Val d’Orcia, patrimonio dell’UNESCO, e della cittadina collinare di Montalcino”.

Per quanto riguarda i prezzi del pernottamento, una notte ad agosto in una ‘Junior Suite’ con letto matrimoniale costa €1,999, ma se si vuole avere di più, si può scegliere la ‘Castiglion Del Bosco Suite’, dove si può pernottare in tre, al prezzo di €3,382 a notte.

Miele, calo 95%, salta la rassegna di Montalcino

Montalcino, in provincia di Siena, la Settimana del miele di Montalcino, città che fa parte dell’associazione Le Città del Miele, con quasi mezzo secolo di puntuali edizioni annuali, quest’anno mancherà al suo tradizionale appuntamento del secondo weekend di settembre.

La causa della cancellazione di questo tradizionale appuntamento popolare è “Il drastico calo della produzione di miele nel 2021”. “Consapevoli di essere da sempre la vetrina dei mieli toscani e italiani – dichiara in una nota il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli – con la sua assenza La Settimana del miele esprime vicinanza a tutti gli apicoltori delle diverse regioni italiane che stanno affrontando un’annata produttiva tra le più critiche degli ultimi due decenni, specie nella regione Toscana.

La Settimana di Montalcino a livello nazionale è tra le manifestazioni delle più note proprio per la sua storicità. La notorietà nazionale di Montalcino quest’anno la utilizziamo per evidenziare la criticità produttiva di miele della Toscana e di non poche altre regioni italiane”.

La Settimana del miele nasce nel 1976 ed in quasi mezzo secolo di incontri annuali, la manifestazione di Montalcino ha segnato non solo la storia del settore apistico, ma anche la sua evoluzione produttiva. Per gli appassionati dei mieli una scelta unica della vasta produzione degli apicoltori toscani.

L’annata apistica 2021, si spiega, “è destinata a entrare nelle cronache del settore come la più critica degli ultimi decenni. Le condizioni climatiche avevano già seriamente compromesso le produzioni primaverili di tarassaco e di ciliegio, con anche la quasi totale perdita della produzione di miele di acacia, causa un clima fortemente sfavorevole di sbalzi climatici, basse temperature e inaspettate gelate sia al Nord sia nel Centro Italia”.

“Solo in Lombardia la mancata produzione di acacia registra un danno di oltre 30 milioni di euro: in media, un alveare ha prodotto tra 500 gr/1 kg contro i 20 kg degli scorsi anni. In regioni come l’Emilia-Romagna e la Toscana la produzione registra un calo del 95%”. Criticità anche al Sud: “Produzione di miele d’arancio quasi azzerata in molte zone della Sicilia e una produzione media inferiore del 50%, così come per il miele di sulla”.

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