Divieti dal 1 giugno per mezzi euro 5 diesel a Firenze se verranno superati i limiti di inquinanti

Firenze, i divieti verso i mezzi euro 5 diesel scatteranno “solo se i dati sullo smog non migliorano”, l’area circoscritta sarà quella dei viali tra piazza Beccaria e piazza della Libertà e riguarderà i mezzi immatricolati nel 2009, 2010 e 2011.

“Abbiamo lavorato per riperimetrare l’area oggetto degli eventuali divieti” per i mezzi euro 5 diesel a Firenze, “divieti che scatteranno solo dal primo giugno sulla base dei monitoraggi: l’area sarà circoscritta a quella dei viali tra piazza Beccaria e piazza della Libertà. Questo perché noi abbiamo un problema di concentrazione e il nostro obiettivo è abbatterla. I divieti scatteranno se non ci sarà una riduzione degli inquinanti compatibile con l’obiettivo di stare sotto alla soglia di 40 microgrammi per metro cubo”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni sul protocollo che consente di bloccare, almeno in maniera temporanea, le limitazioni dei mezzi diesel euro 5 a Firenze.

“Intanto – ha aggiunto – mettiamo sicuramente in campo 12 milioni di incentivi, che serviranno a sostenere famiglie e imprese per cambiare mezzo, agevolare il Tpl, promuovere l’uso delle biciclette”. Se i dati non miglioreranno, ha aggiunto Giorgio, “dal 1 giugno” ci saranno limiti per “le auto diesel immatricolate nel 2009, 2010 e 2011. In quel caso, per il primo blocco, sono circa 500 le auto dei residenti in città oggetto del divieto perché circolano in quella zona. La quota di auto che potrà essere soggetta a tutti i blocchi è circa 1.900. Il primo monitoraggio sarà fatto a fine aprile, il secondo a fine luglio e il terzo a fine settembre: se non raggiungeremo i risultati saranno progressivamente fatti ulteriori blocchi e divieti fino a coinvolgere tutti i diesel euro 5”.

Giorgio ha fatto “un appello ai fiorentini a collaborare, se lavoriamo tutti in questa direzione riusciremo a evitare ulteriori blocchi. Secondo i dati di Legambiente e dell’Agenzia per l’ambiente sono 60.000 ogni anno le persone che ogni anno muoiono prematuramente per malattie legate all’inquinamento dell’aria nelle città. In questo momento sono 19.000 i veicoli euro 5 diesel immatricolati in città: progressivamente aumenteremo le misure fino a ottenere l’impatto desiderato, ovvero ottenere che le concentrazioni di No2 siano sotto la soglia minima”. “Abbiamo poi chiesto ad At di spostare i bus inquinanti da quel tratto di viale”, ha precisato.

Ambiente, incentivi per la sostituzione delle caldaie domestiche

Misure regionali presentate stamani relative al rinnovo degli impianti termici, principali fonti delle Pm10

L’assessora all’ambiente e all’economia circolare Monia Monni ha presentato il nuovo pacchetto di misure regionali per il rinnovo degli impianti termici contenuto all’interno del collegato alla Finanziaria.

Si tratta di due fondi da 1 milione di euro all’anno ciascuno che andranno a sostenere le politiche sulla qualità dell’aria che la Regione sta portando avanti su tutto il territorio toscano.

Su proposta dell’assessora Monni è stato, infatti, creato un fondo di 1 milione di euro all’anno destinato a contributi a favore dei cittadini meno abbienti e finalizzato alla sostituzione delle vecchie caldaie con impianti moderni e quindi più efficienti, meno inquinanti e più sicuri. La misura ha doppia valenza, ambientale e sociale: da un lato permette di avere impianti meno inquinanti, considerando che gli impianti di riscaldamento sono responsabili di circa il 50% dell’inquinamento delle grandi città; dall’altro, consente di andare incontro a una fascia di popolazione il cui basso reddito preclude anche la possibilità di accedere ad altre forme di incentivo.

Lo stesso articolo della Finanziaria prevede anche un sostegno, sempre di 1 milione di euro all’anno, a favore dei Comuni che si trovano ad affrontare particolare criticità in termini di qualità dell’aria ed in particolare per quelle aree che sono state oggetto di infrazione comunitaria.

Infine, in considerazione della particolare situazione legata alla pandemia da Covid-19 in corso, è stata posticipata per tutti coloro che ancora non avessero adempiuto la scadenza inerente gli interventi di efficienza energetica sulle caldaie (manutenzione e prova dei fumi) e quindi il conseguente pagamento del relativo “bollino” dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021.

Restano improcrastinabili invece gli interventi eventualmente necessari ad eliminare situazioni di pericolo sull’impianto. Una misura motivata anche da ragioni di sicurezza per i cittadini e gli operatori e che la Regione Toscana si riserva di prorogare ulteriormente nel caso in cui si dovesse protrarre lo stato di emergenza sanitaria.

Si tratta di misure che rientrano nel percorso già avviato dalla Regione da anni per intervenire sulla qualità dell’aria che respiriamo, tematica di estrema attualità, che adesso stiamo rafforzando grazie anche al prezioso contributo di ARRR – ha detto l’assessora Monia Monni – Sono azioni che mettiamo in campo per intervenire sulle riduzioni delle polveri sottili delle PM10 che riguardano il sistema di riscaldamenti domestici e non solo”.

Sentiamo l’assessora all’ambiente e all’economia circolare Monia Monni durante la conferenza stampa

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