Rossi su Leopolda 8: no rancore ma rapporti sereni, in Toscana accordo tiene

“Quando serenamente prendiamo atto di differenze, queste ci spingono verso approdi diversi. Non c’e’ nessun rancore, c’e’ semmai rispetto, ci puo’ e ci deve essere confronto”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se si sente di fare un ‘in bocca al lupo’ a chi partecipera’, oggi, alla kermesse renziana alla stazione Leopolda.

“La situazione in Regione e’ diversa- prosegue-, perche’ andiamo avanti sulla base
di un accordo programmatico che si tiene, e che e’ stato di recente anche riconfermato”.
A chi ricorda che l’anno scorso i partecipanti all’iniziativa gridarono ‘fuori, fuori’ all’indirizzo degli allora dissidenti del Partito democratico, Rossi ribatte: “Infatti, ci siamo
andati. A questo punto cosa si deve fare? Non ce lo possono piu’ dire- constata- se ci si separa, esperienza abbastanza comune, all’inizio possono esserci un po’ di problemi. Pero’, ci si guarda anche con una certa distanza, e perche’ no anche con un
po’ di simpatia. Non ci sono problemi, io sono perche’ i rapporti diventino sereni”. Il Pd, prosegue, “e’ il Pd, ha il suo programma, fa le sue iniziative. Noi siamo la sinistra- chiosaci
stiamo ricostruendo, poiche’ siamo convinti che il Paese abbia bisogno di una sinistra. Questo e’ il punto. I nostri programmi, in questa fase, sono diversi”.

“Io stamane sono andato davanti alle fabbriche ed insieme ad altri di Articolo Uno-Mdp a consegnare un volantino, che so essere stato apprezzato dai lavoratori, nel quale c’e’ scritto che noi abbiamo fatto un tentativo per ripristinare l’articolo 18. Toglierlo e’ stato un errore e io non c’ero in Parlamento”. Aggiunge Enrico Rossi, a margine di una conferenza stampa.
“Ripristinare l’articolo 18 e’ un modo per cominciare a ricostruire un sistema di diritti nel mondo del lavoro che adesso ha avuto davvero troppi colpi e ha fatto troppi passi indietro”.
Su questo c’e’ una diversita’ col Pd, ma “non per questo bisogna per forza considerarsi dei nemici, assolutamente”.

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Rifiuti: sinistra, imploso modello gestione Toscana

“6 anni di immobilismo negli investimenti per l’ammodernamento della raccolta e dello smaltimento pagato dai cittadini in termini di tariffe e peggioramento della qualità del servizio”.

“In questi giorni è imploso il modello di gestione dei rifiuti che il centrosinistra in Toscana
ha cercato di imporre. Ed è imploso perchè è fallimentare”. Lo affermano in una nota unitaria Sì Toscana a Sinistra, Una città in comune-Prc e Sinistra Italiana di Pisa, Prc di San Giuliano Terme (Pisa) e Prc di Massa.

“Se da un lato – si legge – la forte diffusione delle buone pratiche di raccolta differenziata mina alla radice il modello obsoleto basato sull’incenerimento, dall’altra si è continuato imperterriti a camminare sulla vecchia strada, spesso contraria alle stesse direttive comunitarie in materia. Come se non bastasse, per 6 anni si è provato a far credere che ci fosse la necessità di una gestione mista, pubblico-privata, e si è imposto il conferimento di beni appartenenti alle comunità a una spa, RetiAmbiente, pronta a essere ceduta in parte ai privati. In molti comuni, tutto questo ha prodotto 6 anni di immobilismo negli investimenti per l’ammodernamento della raccolta e dello smaltimento, un immobilismo pagato dai cittadini in termini di tariffe e di peggioramento della qualità di servizio”.

Secondo le forze di sinistra, “il Pd e le sue correnti, con Mdp del presidente Rossi, stanno a giocando sui servizi pubblici per regolare conti interni, anche in chiave elettorale e a farne le spese saranno i cittadini e i lavoratori che svolgono il servizio: è grave che l’assessora regionale Fratoni si sia fatta parte attiva in questo scontro, minacciando il commissariamento dell’Ato”.

“Una minaccia da respingere al mittente – concludono – che ripropone un intervento autoritario dall’alto contro i territori e incurante della volontà delle comunità locali, per arrivare velocemente alla gara per la scelta del socio privato. Ciò che è successo in seno all’Ato costa rifiuti in questi giorni impone che non si proceda affatto alla gara per l’individuazione del socio privato: è invece indispensabile tornare a discutere di tutto il progetto RetiAmbiente nei consigli comunali, abbandonando ogni ipotesi di commissariamento”.

Sinistra Italiana: gruppo in Palazzo Vecchio si autosospende da cariche interne

Mentre la costellazione di sigle e partiti alla sinistra del Pd a Roma prova a compattarsi, a Firenze c’e’ chi dice no. No all’alleanza con Mdp e Possibile caduta dall’alto, imposta.

Per questo Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi, i tre consiglieri comunali del gruppo Firenze riparte a sinistra, si autosospendono dalla cariche interne a Sinistra Italiana. “Non abbiamo minimamente gradito la scelta verticistica intrapresa dai nostri dirigenti nazionali, quella di fare un accordo con Mdp e Possibile con tanto di spartizioni numeriche e percentuali”, spiega il capogruppo Grassi a Palazzo Vecchio. Anche perche’, se da un lato “siamo molto dispiaciuti per il fatto che l’assemblea di sabato a Roma sia
saltata”, dall’altro “riteniamo sbagliato rottamare il Brancaccio” l’esperienza politica nata da Tomaso Montanari e Anna Falcone, i due animatori di Alleanza popolare per la democrazia e
l’uguaglianza.
“Ovviamente- prosegue Grassi- rimaniamo iscritti a Si e siamo disposti a spiegare il nostro gesto in ogni sede. Ma ora e’ necessario mandare un segnale forte, perche’ gli accordi di
partito presi cosi’ non sono sufficienti. Cosi’ la sinistra non riparte”. Perche’? “Io la dico cosi’: mentre dovremmo costruire una piattaforma vera per la sinistra, ricollegando la politica al territorio, ci piomba in testa una scelta presa a Roma peraltro in anticipo rispetto alle assemblee fissate anche dagli altri in anticipo rispetto alle assemblee fissate anche dagli altri partiti. Ma cosi’ andiamo a sbattere contro un muro”.

Per Grassi, Verdi, e Trombi- ma anche per un pezzo fiorentino di Sinistra italiana, come la segretaria di circolo Vania Valoriani, membri della segreteria provinciale e Mauro Romanelli, l’ex consigliere regionale oggi in segreteria regionale- c’e’ poi “l’esigenza da compiere una scelta vincolante, quella di rompere definitivamente con il centro sinistra e con il Pd, indipendentemente dalla leadership di Matteo Renzi”. Quelle del Partito democratico, infatti, “sono solo aperture tattiche perche’ hanno scoperto di aver distrutto la sinistra: le politiche del jobs act, la buona scuola, lo sblocca Italia, le politiche finanziarie fatte di bonus invece che di soluzioni strutturali, rendono incompatibile l’alleanza tra la sinistra e il Pd. Non c’e’ da dire si’ o no, non c’e’ neppure da proporlo. Il nostro popolo non vuol sentire parlare di
alleanze ne’ prima ne’ dopo le elezioni”.

La dichiarazione di Tommaso Grassi

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Casa: ‘blitz’ inquilini Erp Pisa in commissione Toscana

Dopo no a mozione su riqualificazione complesso S.Ermete. Scaramelli: problema si affronta con la legge.

‘Irruzione’ stamani a Firenze nella commissione sanità del Consiglio regionale di una
delegazione di inquilini delle case popolari di Sant’Ermete di Pisa, esasperati per lo stato di abbandono degli alloggi Erp nei quali vivono.

La delegazione, secondo quanto appreso, composta di tre persone, era entrata nel palazzo dell’Assemblea regionale per incontrare il gruppo di Sì Toscana a sinistra, mentre la
commissione sanità stava discutendo, tra l’altro, su una mozione dedicata alla riqualificazione del complesso Erp pisano, avanzata da Sì Toscana a sinistra ed emendata da M5s. Appreso che la mozione era stata respinta dalla maggioranza, la delegazione è entrata nella stanza dove la commissione era riunita, interrompendone brevemente i lavori, per manifestare la propria esasperazione. I manifestanti sono stati poi accompagnati fuori dalla stanza. Nel frattempo, altri inquilini delle case popolari di Sant’Ermete hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio Toscano. Già nelle scorse settimane gli abitanti del complesso pisano si erano resi protagonisti di momenti di tensione davanti la sede dell’Assemblea regionale.

“Non va bene strumentalizzare la sofferenza delle persone, ipotizzare che mediante una mozione si risolvano i problemi di coloro che abitano nelle case popolari significa illudere le persone. Si strumentalizza la sofferenza, e questo è grave in termini politici. Come Pd siamo disponibili ad affrontare questo caso specifico in un’accezione di carattere generale, nel momento in cui si affronterà la legge sulle case popolari”. Lo ha detto il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli (Pd), in merito all’irruzione degli inquilini
delle case popolari di Sant’Ermete di Pisa e al respingimento della mozione.

“La legge sulla casa è già incanalata in commissione, e i consiglieri possono presentare emendamenti e fare proposte di legge alternative – ha aggiunto -. E’ quella la sede e non si può fomentare una protesta, favorirla, per far credere che con una mozione si risolvono i problemi delle persone”.

Secondo Scaramelli, inoltre, “non si può interrompere un’attività legislativa, e chi di dovere ne dovrà rispondere. Non è mai un errore ricevere le persone, noi abbiamo sentito sempre tutti ma se si vuole fare un’audizione lo si fa in maniera formale e pubblica”.

Quello di Sant’Ermete, ha detto ancora, è “un problema complesso, e volerlo risolvere con
risposte semplici svilisce il ruolo della politica. L’accesso all’abitazione è un problema generale. Abbiamo una legge complicata che anche nel nostro partito vede punti di vista differenti. Discuteremo nel merito della legge”.

Hanno replicato a Scaramelli i consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori: “E’ il Pd che illude gli abitanti delle case popolari di Sant’Ermete continuando a perdere tempo e a rinviare a soluzioni future. E’ una vicenda che si trascina da anni e intanto ci sono persone esasperate che vivono in abitazioni fatiscenti”.

“Oggi la mozione nostra e dei 5Stelle impegnava la Giunta a valutare soluzioni di buon senso e immediatamente eseguibili – sottolineano in una nota -, come interventi di ristrutturazione e risanamento igienico e un sostegno economico alle famiglie. Il Pd bocciandola in toto dimostra ancora una volta poca sensibilità sociale alimentando le tensioni”, concludono.

 

Sull’irruzione in commissione sanità è intervenuto anche il cosngiliere regionale M5s Andrea Quartini: “Pd e Mdp si sono confermati incapaci di assumersi la responsabilità di scelte urgenti e giuste. La giunta aveva garantito una programmazione di intervento pari a 10 milioni per sanificare l’area, ma ha deliberato solo qualche milione di contributo reale, lasciando i cittadini di Sant’Ermete senza neanche la percezione di un minimo beneficio”.

“Con un nostro atto protocollato un anno fa – sottolinea in una nota – chiedevano interventi urgenti di ristrutturazione e ripristino igienico-sanitario, oltre al sostegno economico a chi vive in alloggi Erp giudicati fatiscenti dalla stessa Asl”.

Secondo Quartini, “dopo un anno di ‘melina’, ancor più inaccettabile del voto contrario alla mozione odierna, è il motivo dato dai consiglieri regionali di Partito Democratico e Mdp: un
imbarazzante ‘le mozioni non servono’. Le mozioni sono l’unico modo per il Consiglio regionale di dare un indirizzo alla Giunta – conclude -, si leggano il regolamento del Consiglio regionale. Se il Consiglio non ha alcun potere sulla giunta ce lo dicano e facciano il favore ai toscani di dimettersi in blocco per evidente inutilità”.

Toscana, ipotesi ingresso in giunta di Sarti (Sì-Toscana a Sinistra)

Sarebbero in corso contatti per un possibile ingresso nella Giunta regionale della Toscana guidata da Enrico Rossi (Mdp), di un esponente del gruppo di Sì Toscana a sinistra, in rappresentanza di Sinistra italiana.

Già ieri il capogruppo di Mdp in Consiglio regionale Serena Spinelli aveva caldeggiato la possibilità di allargare la Giunta toscana (composta da Pd e Mdp) di un altro esponente della sinistra. Al momento, secondo quanto appreso, il capogruppo di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori avrebbe declinato l’offerta, e in ballo resta l’altro componente del gruppo Paolo Sarti.

“È chiaro che a noi piacerebbe l’idea che finalmente la Toscana riprendesse la sinistra, perché finora di sinistra se ne vede poca, molto poca”, “ma a condizione che si cambi programma”, “Rossi infatti ha cambiato partito ma non ha cambiato programma”. Lo ha detto il consigliere regionale di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti, parlando con i giornalisti che gli chiedevano dei contatti in corso con Mdp per un possibile ingresso nella giunta regionale di altre forze di sinistra oltre a Mdp.

“Noi – ha aggiunto sarti – abbiamo un mandato dai nostri elettori”, “per agire su certi piani. E soprattutto per contrastare tutto quella che è stata la scelta del Consiglio e della Giunta regionali sugli aeroporti, sul sottoattraversamento di Firenze, sulla riforma sanitaria. Noi dobbiamo proseguire questo mandato e lo dobbiamo proseguire fino alla fine della legislatura”.

“Se un ingresso vuol dire finalmente che il Consiglio regionale si sposta a sinistra, ben venga” ma sul “come realizzarlo, ci sono degli ostacoli evidenti. Però, non è detto che non si possano superare”. Per Sarti, “non dipende tutto da noi. Dipende anche dagli altri”.

Bellavista la mattina di Controradio

In questo Numero:

MATTEO GERLINI
L’autore de “Il dirottamento dell’Achille Lauro”, docente Unifi: in occasione dell’anniversario della strage di Bologna
si torna a parlare della pista palestinese. Ma è credibile?

FILIPPO FOSSATI
La visita a Lampedusa del deputato di MDP Articolo 1 con altri parlamentari per la situazione migranti.

STEFANO FUSI
Le strategie locali di MDP Articolo 1 in vista delle prossime amministrative e competizione con Campo Progressista.

ALESSANDRO SORANI
A Firenze, un incubatore per le start up artigiane grazie all’accordo Artex-Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie
Industriali. Parla il presidente di Artex.

MAURIZIO IZZO
Le richieste del Comitato pendolari del Mugello: Dopo 20 anni di promesse è l’ora dei fatti. I 31 milioni di
risarcimento per i danni dell’Alta Velocità vanno spesi sulla Faentina per renderla moderna e affidabile. Ora non lo è.

 

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