Indagati vertici Authority porto Livorno per abuso d’ufficio

Indagate una decina di persone ai vertici della Port Authority di Livorno per abuso di ufficio a causa della concessione temporanea di alcuni accosti del porto

Abuso d’ufficio per la concessione temporanea di alcuni accosti del porto di Livorno: questa l’accusa mossa dalla procura della città toscana ai vertici dell’Autorità portuale livornese. E’ quanto riporta oggi il Tirreno secondo cui risulterebbero indagati l’ex presidente della Port Authority di Livorno Giuliano Gallanti e l’ex dirigente del Demanio di palazzo Rosciano Matteo Paroli insieme all’attuale presidente Stefano Corsini e al segretario generale in carica Massimo Provinciali.

Secondo quanto riporta il quotidiano, la procura ha richiesto al gip per i quattro indagati anche l’interdizione dai pubblici uffici per un anno, motivo per cui venerdì scorso il giudice li avrebbe interrogati. L’indagine, che sarebbe partita nel 2016 dopo un esposto di un terminalista ma riguarderebbe contestazioni che risalgono anche a una decina di anni fa, risulterebbero coinvolte in tutto una decina di persone.

Porto Livorno: Authority vieta accessi diporto alle dighe foranee

Da questa estate non sarà più possibile utilizzare le dighe foranee del porto di Livorno come solarium o usare una delle banchine della diga Curvilinea come punto di ormeggio per la propria imbarcazione.

A stabilirlo, in una ordinanza pubblicata il 13 aprile scorso, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. “Le dighe foranee non possono essere un’alternativa agli stabilimenti balneari, alle spiagge e alle scogliere pubbliche – ha detto il segretario generale dell’Authority, Massimo Provinciali – l’ordinanza è una misura di buon senso che va a tutela della sicurezza pubblica”.
A tutela dell’incolumità pubblica, è stato infatti disposto il divieto di accesso alla Diga Curvilinea e a quelle della Vegliaia e della Meloria. Non solo, l’interdizione è stata estesa anche alle scogliere esterne e ai terrapieni circostanti le stesse dighe. Spetterà agli uffici competenti dell’Authority provvedere all’installazione di una idonea segnaletica che richiami i divieti di accesso.
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