Omicidio Comeana: Pratese: fermato un uomo, avrebbe partecipato a aggressione

C’è un fermo per l’omicidio di 38 anni, ex personal trainer e cameriere, ucciso ieri con un colpo di pistola di fronte alla sua abitazione.   L’uomo avrebbe confermato di aver partecipato alla lite sfociata poi nel delitto ma che non sarebbe stato lui a sparare.

Un imbianchino di 35 anni è l’uomo  o arrestato la notte scorsa dai carabinieri di Prato nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Gianni Avvisato, 38 anni, ex personal trainer e cameriere, ucciso con un colpo di pistola di fronte alla sua abitazione a Comeana, nel comune di Carmignano (Prato). Il fermato, sarebbe uno dei due presunti aggressori della vittima. Un interrogato alla presenza degli avvocati difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri, avrebbe confermato di aver partecipato alla lite sfociata poi nel delitto ma che non sarebbe stato lui a sparare. Proseguono le ricerche dell’altro presunto aggressore.

Ricerche sono in corso del secondo presunto aggressore, un uomo di cui gli inquirenti conoscono l’identità. Si cerca poi di ricostruire il movente della lite e del delitto. Sia la vittima che i suoi presunti aggressori erano conosciuti alle forze dell’ordine per vari motivi, legati soprattutto a condotte violente. Secondo quanto emerge infine dagli avvocati del trentacinquenne già fermato – Mattia Alfano e Massimo Nistri – l’uomo avrebbe “confessato immediatamente ai militari di essere stato sul luogo del delitto e di non sapere che il suo sodale avesse un’arma, dunque di non essere stato lui a sparare”.

Figlio con 15enne: al via il processo con rito abbreviato

E’ cominciato oggi, presso il tribunale di Prato, il processo in rito abbreviato contro la 32enne pratese accusata di aver avuto rapporti sessuali con un minorenne, oggi 15enne, da cui ha avuto un figlio la scorsa estate. A processo anche il marito della donna, accusato di aver alterato il proprio stato civile dichiarando di essere lui il padre del bambino.

I coniugi sono arrivati al palazzo di giustizia di Prato e la donna, che si trova ai domiciliari dal 27 marzo per aver avuto rapporti sessuali con un 15enne, non ha rilasciato dichiarazioni. “Stiamo discretamente bene – ha invece detto il marito – affronteremo il processo insieme”.

Per la particolarità del processo a giudizio immediato, non sono previste testimonianze: saranno utilizzate le parole del racconto che il minorenne ha reso negli scorsi mesi durante l’incidente probatorio.

La difesa della donna, rappresentata dagli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, sostiene da tempo che gli atti sessuali si sarebbero verificati solo dopo il compimento del quattordicesimo anno di età della presunta vittima, mentre il minorenne, nel corso dell’incidente probatorio, ha sostenuto il contrario.

Il processo, dopo l’udienza distamani, e’ stato aggiornato al 21 ottobre prossimo. Fissata
anche un’altra udienza per il 28 ottobre.
   Uscendo dal tribunale il marito ha detto ancora ai giornalisti: ‘Sono stato vicino a mia moglie sin dall’inizio, non e’ semplice, andiamo avanti, lo facciamo soprattutto per i
bambini’. Nessuna dichiarazione invece della donna: si trova ancora agli arresti domiciliari. Nei mesi scorsi la difesa aveva chiesto la revoca della misura di custodia cautelare, per il
fatto anche che la donna ha intrapreso un percorso psicoterapeutico, ma l’istanza e’ stata rigettata.

Figlio con 15enne: rinviato processo a 23 settembre

E’ stato rinviato al 23 settembre, per un cambio del collegio del tribunale di Prato, il processo che vede imputata una donna di 31 anni, accusata di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio, e suo marito, al quale è contestato il reato di falsa attestazione di stato civile per aver riconosciuto come suo il bambino.

A spiegare che il processo che vede imputata la donna  31enne, era stato assegnato a una nuova sezione è stato il difensore della coppia Mattia Alfano. “Sono già state calendarizzate tutte le udienze che saranno due ottobre e due a novembre”, ha esordito. Alfano ha inoltre ricordato che la difesa aveva chiesto che la 31enne, agli arresti domiciliari dal 27 marzo, tornasse in libertà, richiesta “che è stata rigettata”, motivo per cui è stato fatto ricorso “al tribunale della libertà: penso che verrà fissata udienza prima della fine dell’estate. Abbiamo pronta una istanza per proseguire il percorso terapeutico che la signora sta già intraprendendo. La depositeremo ora in cancelleria”.

Doveva iniziare oggi il processo a carico della donna 31enne imputata di atti di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio. Invece, il processo, secondo quanto appreso, è stato assegnato a un collegio di recente costituzione, non ancora gravato da numerosi processi, che si occupa esclusivamente di casi con detenuti, così da garantire tempi più veloci. Il legale della coppia Alfano ha spiegato che con la calendarizzazione di cinque udienze entro la fine dell’anno, “verosimilmente prima di dicembre si concluderà tutto”.

“La signora è chiaramente provata – ha detto ancora – e credo e penso che avesse preferito iniziare il processo per poter cominciare ad affrontare le accuse che la riguardano. La signora autonomamente ha iniziato un percorso psichiatrico quando avrebbe potuto evitarselo – ha osservato -, e sta ritrovando una serenità psicologica, morale e etica che aveva probabilmente perso. Ora il processo riguarda gli aspetti giuridici che sono altro rispetto al giudizio morale e etico”

All’ingresso del tribunale, il legale Mattia Alfano assieme a Massimo Nistri aveva spiegato: “Il nostro obiettivo era il rito abbreviato per alleviare la sofferenza delle vittime, così non è. Abbiamo presentato una lista testi corposa”.

“I nostri clienti stanno vivendo il processo con il disagio di dover affrontare accuse certamente gravi ma con la consapevolezza di potersi difendere anche attraverso i testimoni che abbiamo indicato”. Dopo che il collegio dei giudici di Prato ha respinto la richiesta di rimessione in libertà della donna, ai domiciliari dal 27 marzo, Alfano ha spiegato: “Abbiamo già presentato appello al tribunale del riesame, attendiamo che venga fissata udienza”.

“Cerchiamo tutti di affrontare questo processo che speravamo di iniziare prima, ma così è. Ho visto mia moglie tranquilla, provata ma tranquilla. Continuiamo a affrontare questa cosa come abbiamo fatto fin dall’inizio e vogliamo che venga fuori la verità, essendo mia moglie la supporto, non approvo magari altre cose, ma il supporto c’è sempre stato”.

Lo ha detto ai giornalisti il marito della 31enne, oggi, all’uscita dal tribunale pratese dopo che il processo è stato rinviato al 23 settembre. L’uomo è a sua volta imputato per alterazione di stato civile civile, per aver riconosciuto come suo il figlio che la moglie ha avuto dal 15enne. Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se si fosse sentito tirare in causa ingiustamente, l’uomo ha risposto: “Sinceramente sì, lo avevo già detto in precedenza”.

 

Figlio con 15enne: niente rito abbreviato, processo odinario il 1/7

Processo immediato con rito ordinario e prima udienza dall’1 luglio. Lo ha deciso il giudice Francesco Pallini di Prato nel procedimento a carico della donna 31enne imputata di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio.

Niente rito abbreviato (e relativo sconto di un terzo della pena in caso di condanna) come richiesto dalla difesa della donna. Il giudice ha accolto un’eccezione della parte civile presentata due giorni fa, relativa alla mancanza di una procura speciale. La circostanza vanifica la celebrazione del processo abbreviato come chiesto dalla difesa. Dunque ci sarà un giudizio immediato – senza filtro dell’udienza preliminare ma direttamente a processo – come voleva la procura.

Con la donna verrà processato il marito, imputato di falsa attestazione di stato (disse di esser lui il padre del neonato). Fuori dal tribunale la coppia non ha fatto dichiarazioni mentre un difensore, Massimo Nistri, ha detto di “non voler commentare la decisione, arrivata nonostante la produzione di tutta la documentazione richiesta per effettuare un processo con rito abbreviato”.

Figlio con 15enne: difesa donna, ‘ragazzo inattendibile’

Aperta e rinviata per un problema legale la prima udienza davanti al giudice Francesco Pallini di Prato sul procedimento che riguarda la donna 31enne imputata di violenza sessuale e atti sessuali su 15enne, suo allievo per ripetizioni di inglese, da cui ha avuto un figlio nell’estate 2018.

Il giudice ha rinviato l’udienza al 14 giugno per la mancanza di un atto, necessario a innescare il processo con rito abbreviato, nella documentazione presentata dai suoi difensori, avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri. Si è accorto dell’assenza dell’atto dentro il fascicolo del processo il legale dei genitori del 15enne, i quali si sono costituiti parte civile.

La difesa della 31enne ha comunque presentato al giudice due relazioni: una perizia psicologica per “dimostrare l’impossibilità dell’assistita di reiterare il reato” e funzionale a chiedere un’attenuazione della misura (ora la donna è agli arresti domiciliari), e un’altra che fa leva sulla presunta inattendibilità del 15enne, il quale aveva fatto dichiarazioni in un incidente probatorio.

La donna, come annunciato, era assente, ma si è presentato in udienza il marito anche lui imputato benché per un reato diverso, cioè l’ ‘alterazione di stato’ civile, che avrebbe commesso dichiarando di esser padre del bambino che sua moglie, invece, ha avuto dal 15enne. Inoltre, diversamente da quanto ipotizzato, il marito – che è difeso dagli stessi avvocati della moglie, Alfano e Nistri – non ha almeno questa volta potuto rendere dichiarazioni al giudice a causa del rinvio dell’udienza.

Prato, figlio con 15enne: iniziata l’udienza

E’ cominciata l’udienza presso il tribunale di Prato per incardinare il rito abbreviato del processo contro la 31enne pratese accusata di aver avuto rapporti sessuali con un minorenne, oggi quindicenne, da cui ha avuto un figlio la scorsa estate.

La donna è accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale: la procura di Prato aveva chiesto per lei il giudizio immediato, ma il collegio difensivo della donna – composto da Mattia Alfano e Massimo Nistri – ha chiesto al giudice di poter effettuare un rito alternativo, l’abbreviato.

Questa mattina i due legali si sono presentati in tribunale assieme al marito della donna: “Affronto tutto questo con la coscienza pulita, a testa alta”, ha detto l’uomo entrando e rispondendo alle domande dei giornalisti.

Notizia in aggiornamento.

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