Crollo Genova: a Pisa l’addio ad Alberto e Marta

Si sono svolti nella chiesa dei santi Jacopo e Filippo, a Pisa, i funerali di Alberto Fanfani e Marta Danisi, due delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. Le esequie hanno avuto luogo nella parrocchia dove la giovane infermiera cantava nel coro e dove a maggio dell’anno prossimo avrebbe sposato l’anestesista conosciuto durante i suoi anni di lavoro all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Aoup) prima di trasferirsi ad Alessandria.

La chiesa era gremita di amici e parenti della coppia ma anche dei vertici dell’Aoup, rappresentata dal direttore sanitario Silvia Briani e dai rappresentanti istituzionali: il sindaco di Pisa, Michele Conti e l’assessore fiorentino Massimo Fratini. Quest’ultimo ha ricordato che “il no della famiglia Fanfani ai funerali di Stato non è in polemica con il governo ma una scelta di riservatezza”.

“Ho preparato io Marta e Alberto al corso prematrimoniale e ho imparato da loro la capacità di donarsi agli altri che è stata la cifra di tutta la loro purtroppo giovane esistenza. Si sarebbero sposati qui tra meno di un anno e oggi: Marta e Alberto, questo è il vostro matrimonio”. Lo ha detto durante l’omelia don Roberto Jankovic, il sacerdote che ha celebrato i funerali di Alberto Fanfani e Marta Danisi.

Fanfani era un anestesista all’ultimo anno della scuola di specializzazione e Marta Danisi aveva lavorato a lungo come infermiera presso l’ospedale cittadino dove aveva incontrato il fidanzato prima di trasferirsi ad Alessandria dove aveva ottenuto un contratto a tempo indeterminato. La coppia tuttavia, hanno ricordato gli amici e il sacerdote, avrebbe comunque scelto “di vivere stabilmente a Pisa una volta che si fosse stabilizzato il lavoro”. I feretri ora però saranno sepolti nei luoghi di origine delle rispettive famiglie: Marta a Sant’Agata di Militello (Messina) e Fanfani a Firenze dove la sua famiglia farà celebrare domani alle 10 un altro cerimonia funebre nella chiesa di Badia a Ripoli.

Altre due vittime della tragedia di Genova vivevano in Toscana: Stella Boccia, 25 anni, e il  suo fidanzato, il cittadino peruviano Carlos Jesus Erazo Trujillo di 27 anni. Loro stavano rientrando da una vacanza a bordo della macchina di lei quando il ponte è crollato.

La famiglia Boccia ha deciso di non partecipare ai funerali di Stato previsti per domani, sabato 18 agosto. “Non c’è nessuna polemica da parte nostra, noi siamo portatori di pace – sottolineano- Vogliamo solo stare raccolti nella nostra comunità”. I funerali della giovane si svolgeranno a Foiano alle 15 di sabato con rito evangelico e in forma privata. Stella sarà poi sepolta nel cimitero di Badia al Pino (Arezzo). Carlos era un giovane peruviano che viveva anche lui da tanti anni in Toscana, a Capolona. La sua famiglia, arrivata a Genova, ha deciso che parteciperà ai funerali di Stato.

Crollo Genova: Rossi, Toscana duramente colpita, quattro vittime vivevano qui

“La tragedia di Genova ha colpito duramente anche la Toscana. Tra le vittime identificate ci sono almeno quattro giovani che vivevano o lavoravano nella nostra regione. Siamo profondamente addolorati ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai loro cari e ai familiari di tutte le vittime.

La Regione Toscana chiede che venga fatta al più presto luce sulle cause che hanno portato al crollo e che i responsabili siano assicurati alla giustizia. Ciò che è avvenuto non è degno di un paese civile. La Regione ringrazia ancora una volta Vigili del Fuoco, Protezione Civile e forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di soccorso e salvataggio”. Lo dichiara il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in
un comunicato.

Bandiere a mezz’asta su Palazzo Vecchio, a Firenze, in segno di lutto, per la morte del medico fiorentino Alberto Fanfani e delle altre vittime che hanno perso la vita nel crollo del ponte Morandi a Genova. “È un Ferragosto di dolore che non avremmo voluto vivere – ha detto il sindaco Dario Nardella -. La nostra comunità è fortemente colpita per
quanto accaduto a Genova”.
“Firenze si stringe al dolore della famiglia e degli amici di Alberto Fanfani e ai cari di tutte le altre vittime – ha continuato il sindaco -. Vorrei ringraziare i Vigili del fuoco,
la Protezione civile e le forze dell’ordine che da ieri ininterrottamente lavorano per recuperare le persone schiacciate dalle macerie. Genova e l’Italia sono ferite, ma non vinte.
Dalla tragedia sapremo risollevarci con orgoglio”.

L’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e l’Università di Pisa “si stringono con commozione alla famiglia del medico specializzando in Medicina interna, Alberto
Fanfani, morto nel crollo del viadotto di Genova. A loro si associa nel cordoglio il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, che il
giovane medico frequentava con profitto al V anno, prestando servizio nelle varie Unità operative di Medicina dell’ospedale”.
Così una nota, in cui si aggiunge che “Marta Danisi, in viaggio con lui, è giovane infermiera che ha prestato servizio nell’Aoup dal 2014 al 2017, prima in Radiodiagnostica e
successivamente in Medicina generale IV, prima di trasferirsi  in un altro ospedale. Anche in questo caso l’Aoup, con il Dipartimento delle professioni infermieristiche, esprime sincera
vicinanza e partecipazione alla sofferenza della famiglia in queste ore di concitazione e di grande dolore”. Alberto Fanfani, 32 anni di Firenze, e Marta Danisi, 29 anni
di Sant’Agata Militello (Catania), erano fidanzati e stavano tornando insieme dalle vacanze quando la loro auto è precipitata nel vuoto per il crollo del ponte.

“Sono vicina alla famiglia fiorentina colpita dal dramma di Genova ed a loro disposizione
per ogni supporto. Faremo partire rapidamente un monitoraggio dello stato delle strade del territorio provinciale con tutti gli enti interessati, per la loro messa in sicurezza e per
l’adozione dei provvedimenti necessari a garantire una circolazione sicura”. Lo afferma stamani, in una nota, Laura Lega, prefetto di Firenze.

Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha chiesto il rinvio della partita con la
Fiorentina in programma domenica allo stadio Luigi Ferraris. La decisione dopo la tragedia del crollo del viadotto autostradale Morandi che ha causato 39 morti. Si apprende da fonti vicine alla società. Ora è attesa la risposta da parte della Lega.

E’ stata infine dedicata a Stella Boccia e Carlos Jesus Trujillo, i fidanzati di Arezzo
morti nel crollo del ponte Morandi a Genova, la messa solenne delle ore 18 oggi al Santuario delle Vertighe di Monte San Savino (Arezzo) dove la funzione celebra l’omonima Madonna delle Vertighe, patrona dell’Autostrada del Sole. La celebrazione è dedicata a Stella i cui genitori hanno un ristorante proprio a Monte San Savino, e a Carlos che era
insieme a lei nell’auto precipitata nel crollo. Il santuario, dove si recano abitualmente fedeli e turisti, si è stretto intorno alla famiglia, adesso a Genova.
Intanto i Comuni di Monte San Savino, Capolona (dove risiedeva Carlos) e Civitella Valdichiana (dove abitava Stella) si sono strette intorno alle famiglie dando la disponibilità a
sostenerle per ogni necessità.

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