Il Tar dà ragione a Mibact e Comune sulla collezione di Marini a Pistoia

Esiste un vincolo tra le opere del Maestro e il Palazzo del Tau. Il sindaco Tomasi: “Prima battaglia vinta dalla nostra città. Pistoia e Marini indissolubilmente legati”.

La sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Toscana respinge il ricorso della Fondazione Marino Marini, che aveva impugnato il vincolo di pertinenza posto dalla Sovrintendenza sulla collezione delle opere di Marino Marini esposte nel Palazzo del Tau di Pistoia.

Il ricorso è stato giudicato infondato e, pertanto, respinto dal Tar, che ha confermato l’esistenza del vincolo di pertinenza tra le opere del Maestro e la collocazione pistoiese.

Il Comune di Pistoia ha sostenuto l’esistenza di un indissolubile legame tra la città e la collezione di Marini attraverso l’incarico legale affidato all’avvocato Francesca Dello Strologo, che nell’udienza di merito del febbraio scorso, ha sostenuto questa posizione.

Un’unione a tutela della quale la Soprintendenza, organo periferico del Mibact, aveva posto un vincolo di pertinenza, contro cui, appunto, si era mossa la Fondazione Marino Marini ricorrendo al Tribunale amministrativo regionale.

«Una prima importante battagli vinta dalla nostra città – commenta il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi – Pistoia e il Maestro sono indissolubilmente legati. Lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio di questa vicenda. Un anno fa ero a Roma, dal Capo di Gabinetto del Ministro Franceschini, proprio per tutelare il nostro patrimonio culturale e sottolineare questo profondo legame tra il Maestro e la sua, la nostra, città».

Il Comune, da tempo ormai, si è reso disponibile a prendere in carico il museo Marini attraverso un comodato d’uso gratuito, al fine di riaprirlo e restituirlo alla città e ai visitatori. «Questa Amministrazione – ricorda il sindaco – è disposta a mettere i soldi per la guardiania, a prendere la direzione artistica del Museo e ci siamo già resi disponibili anche a realizzare alcuni interventi migliorativi della struttura. Stiamo inoltre lavorando per una valorizzazione dell’opera del Maestro attraverso il Piano strategico della cultura. Stiamo aspettando, da tempo, le risposte della Fondazione. È chiaro che il Comune sta creando tutte le condizioni per la riapertura, ma senza l’atto firmato dalla Fondazione non è possibile procedere. Adesso che il Tar ha respinto il ricorso della Fondazione, auspichiamo possano esserci risposte positive. Abbiamo istituito, lo voglio sottolineare, il sistema museale provinciale e presto chiamerò il Presidente della Regione, Eugenio Giani, per proseguire il lavoro intrapreso attraverso il protocollo firmato con la Regione sul Marino Marini. Tutti quanti dobbiamo lavorare per la valorizzazione delle opere».

Oltre alla questione del vincolo di pertinenza, c’è poi un ulteriore questione presente nel dispositivo del Tar. Si tratta del decreto con cui la Soprintendenza archivistica aveva dichiarato di interesse storico e artistico l’archivio documentale della Fondazione Marino Marini, anche questo impugnato dalla Fondazione stessa al Tar. In questo caso, il Tribunale ha accolto i rilievi formali sollevati dalla Fondazione, disponendo il rinnovo della procedura di adozione di questo ultimo decreto da parte della Soprintendenza archivistica. Si tratta di una questione formale, non di merito.

 

Pistoia si mobilita contro lo spostamento del Museo Marini a Firenze

Domani alle 10 e 30 il sit-in davanti al palazzo del TAU sede del Museo. INTERVISTA CON LA CONSIGLIERA TINA NUTI di Pistoia Spirito libero

Questo il testo dlela lettera aperta inviata dalla consigliera a favore di una mobilitazione contro lo spostamento del Museo Marini

“Carissime/i

come sicuramente sapete il nostro Museo Marino Marini sta vivendo un periodo estremamente critico:
il C.d. A della omonima Fondazione ha deciso di fare ricorso al TAR contro il vincolo pertinenziale che la Sovrintendenza ha stabilito su molte opere esposte nel Museo e che in virtù di tale vincolo dovrebbero restare nella sede pistoiese.
La Fondazione Marino Marini però, da oltre un anno, sta preparando un’azione mirata e studiata a trasferite presso il museo di Firenze gran parte delle opere presenti a Pistoia e cercherà di perseguire il proprio scopo in tutti i modi.
Inoltre il C.d. A ha deciso di sospendere le attività per cui nei prossimi mesi il Museo rimarrà aperto, così ci auguriamo, ma non ci saranno i corsi per bambini, alunni, anziani, portatori di handicap….quelle attività che noi tutti abbiamo frequentato e che i nostri ragazzi fin dalla scuola dell’infanzia hanno apprezzato.
Il personale del Museo infatti non ha certezze circa il posto di lavoro.
Le disposizione testamentarie di Marina Marini stabilivano che le decisioni fossero concordare con la direttrice Maria Teresa Tosi , il vincolo quindicennale scade nel 2023 e già adesso il Presidente della Fondazione Marini, nonché nipote di Marina, non tiene conto di tale disposizione.
Come consiglieri di minoranza, sia il 23 che il 28 dicembre, abbiamo organizzato delle manifestazioni davanti al Museo, coinvolgendo più cittadini possibile perché crediamo che la città, in particolare chi come voi conosce il valore culturale e didattico del museo, possa e debba essere sensibilizzato e fare la propria parte.
Resta aperto il tema del perché il Sindaco abbia informato il Consiglio Comunale soltanto il due dello scorso dicembre: avremmo potuto fin dall’ottobre 2018 mobilitarci e ostacolare e rendere più difficoltose le scelte avvenute nel 2019.
Come vostra collega vi chiedo di essere presenti sabato prossimo, il giorno 11 dalle ore 10,30 alle ore 12/12,30 presso il Museo di Corso Fedi. Chiameremo la stampa ed insieme potremo definire ulteriori forme di sensibilizzazione rivolte alle famiglie e agli studenti.
Vi ringrazio e vi aspetto sabato mattina, pregandovi di estendere l’invito a quante più persone potete ed informando di quanto sta accadendo nella nostra città.
Grazie di nuovo

Tina Nuti

Museo Marini Pistoia: Comune incarica legale a tutela opere

Il comune vuole “evitare la sospensione delle attività, in particolare la chiusura del Museo Marino Marini, “che recherebbe un grave danno alla città” con il conseguente spostamento delle opere a Firenze

Il Comune di Pistoia ha incaricato un legale esterno, l’avvocato Alessio Colomeiciuc, affinché valuti le eventuali iniziative giudiziarie da intraprendere per evitare la sospensione delle attività della Fondazione Marino Marini – decisa dal cda della stessa Fondazione, con voto contrario del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi – e lo spostamento delle opere del celebre scultore dal Palazzo del Tau di Pistoia a Firenze.

L’esigenza dell’amministrazione comunale, si spiega, è “evitare la sospensione delle attività, in particolare la chiusura del Museo Marino Marini, che recherebbe un grave danno alla città privandola, senza giustificazione alcuna, non solo di un centro espositivo di indiscusso valore artistico, storico e culturale, ma anche di una parte dell’identità stessa di Pistoia. Per il momento la Fondazione nulla ha fatto sapere circa le modalità di sospensione dell’attività”, annunciata nei giorni scorsi dopo la decisione del cda di ricorrere contro il vincolo di pertinenza posto dalla Soprintendenza e che sancisce “l’indissolubile legame tra le opere del maestro e il Palazzo del Tau”.

Lunedì scorso il sindaco Tomasi, insieme ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e a “tanti cittadini”, ha anche partecipato alla mobilitazione per la tutela della opere di Marini, ribadendo “la piena disponibilità dell’Amministrazione comunale a valorizzare la collezione del maestro a Pistoia attraverso un progetto di potenziamento del museo, sul quale il Comune negli anni ha già investito molte risorse sia in termini economici che di personale e di collaborazione con le altre istituzioni culturali della città”.

Pistoia ospita collezione Marino Marini inedita 

La collezione semi-permanente sarà cosituita da 60 opere e verrà allestita a Palazo del Tau. Ripercorsa tutta la carriera artistica del maestro Marini.

Ha aperto oggi i battenti una nuova collezione semi-permanente, costituita da 60 opere, allestita in quattro sale del Palazzo del Tau, sede della Fondazione Marino Marini di Pistoia, dedicata all’artista pistoiese innamorato del colore e della forma. Dalle prime acqueforti, realizzate come studente dell’Accademia di Brera negli anni 1917-1918, alle opere che siglano gli ultimi anni della sua vita, al centro di una parabola simbolica, gioiosa e colorata che vedono il maestro di Pistoia nel 1978 riconciliarsi con il mondo, ballare e divertirsi con i giochi di equilibrio, i salti e le acrobazie del mondo circense.
Nelle sessanta opere, molte delle quali mai viste e provenienti dal ricco patrimonio di proprietà della Fondazione Marino Marini (che annovera complessivamente oltre 4mila capolavori), c’è tutta l’essenza del pensiero di Marino: figurativo, astratto, pittorico, scultoreo, materico e sensibile. La collezione semi-permanente arricchisce quattro sale del Museo negli spazi che la Fondazione ha riorganizzato e rinnovato con l’obiettivo di sostenere l’idea di una piccola grande capitale della cultura e dell’arte che continua a palpitare, dopo aver raccolto i frutti della stagione da record dello scorso anno. L’evento ha un carattere di unicità: mostra il talento proteiforme dell’artista e la presenza, sin dagli albori, di quei semi che nel corso della carriera si evolveranno.
“E’ un’operazione culturale ad ampio raggio in cui raccontiamo da nuovi punti di vista l’avventura artistica di un grande protagonista del ventesimo secolo, l’arte aperta, trasversale, accogliente, internazionale di un Marino che non finisce di stupirci – dichiarano Ambra Tuci e Francesco Burchielli, rispettivamente coordinatrice degli eventi e responsabile della collezione della Fondazione Marino Marini -. Per lui la pittura non costituiva un aspetto accessorio e propedeutico alla scultura, rivestiva al contrario un ruolo di primo piano, pur essendo poco conosciuta. Sono tantissimi i lavori originali, compiuti in maniera autonoma, che superano il tradizionale repertorio figurativo animato da cavalli, cavalieri, pomone e giocolieri”. A testimoniare il genio pittorico di Marino e delle sue relazioni con lo scenario internazionale, la Fondazione tira fuori dai depositi una sequenza di 24 composizione astratte, parte di un più numeroso corpo di opere, complessivamente quasi il doppio, dipinte nella primavera del 1960, con le quali l’artista si avvicina all’amico Jackson Pollock e lo reinterpreta.
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