Marina di Grosseto: lega un’asta con svastica su monumento, denunciato

Marina di Grosseto – L’autore del gesto è un uomo di 40 anni di origini argentine che è stato denunciato. Aveva già commesso atti del genere.

Ha legato un’asta, con una svastica sulla sommità, alle gambe della statua del cavallino bianco che si trova a Marina di Grosseto. Per questo un 40enne di origini argentine è stato denunciato dai carabinieri per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. L’uomo aveva già inscenato in precedenza altri atti dimostrativi contro il monumento, collocato nel 2001 dall’Amministrazione comunale per il settantesimo anniversario del IV Stormo, a testimonianza del legame di Grosseto con l’Aeronautica militare di stanza nel capoluogo maremmano, arrivando a danneggiare gravemente la statua.

Per questo era stato tratto in arresto qualche settimana fa, e rimesso in libertà poco dopo. Stavolta, in segno di protesta, ha legato sulle zampe anteriori del monumento l’asta con la svastica, che è stata poi sequestrata dai carabinieri.

Xylella, scoperto un fungo che potrebbe contrastarla

La Xylella, il batterio che stermina gli olivi, sembra aver trovato un antagonista. Lo rivelano i primi risultati di una serie di indagini scientifiche condotte dai ricercatori dell’istituto di Biotecnologie del Cnr, coordinati da Claudio Cantini.

I dati sono stati resi noti stamani presso la sede della Coldiretti di Pisa durante la riunione della task force del progetto europeo ‘Life-Resilience – Pratiche agricole sostenibili per prevenire la Xylella fastidiosa negli impianti intensivi olivicoli e mandorlicoli’.

Lo studio è stato condotto negli oliveti del Cnr presso l’azienda agricola sperimentale Santa Paolina a Follonica (Grosseto), in un oliveto privato con impianto intensivo a Marina di Grosseto e presso l’azienda agricola La Traversagna, a Vecchiano (Pisa). “I dati preliminari – spiega Cantini – ottenuti attraverso i campionamenti hanno mostrato una forte variabilità nella presenza delle forme giovanili anche tra le piantagioni situate a poca distanza l’una dall’altra. Abbiamo testato alcuni prodotti ammessi in agricoltura biologica, quali il fungo Beauveria bassiana, il sapone potassico, lo zolfo e il piretro, per ridurre la popolazione di larve nell’oliveto di Follonica. Il prodotto a base di Beauveria bassiana – continua Claudio Cantini – è stato quello con efficacia maggiore, causando una diminuzione del 54% del numero di spumine totali trattate, dell’82% del numero delle larve totali contate e del 67% del numero medio di larve per spumina”.

Secondo l’opinione di Cantini il fungo agisce “penetrando la cuticola degli insetti e sviluppando poi i componenti del corpo vegetativo all’interno del corpo dell’insetto, dove produce tossine”. “Ha bisogno dell’umidità per germogliare – prosegue il ricercatore – quindi il microhabitat della schiuma prodotta dalle larve si è probabilmente dimostrato un buon substrato per la sua proliferazione”. “I nostri risultati – sottolinea Cantini – consentono di supporre che questo fungo potrebbe essere uno strumento utile per controllare la densità della popolazione di Philaenus spumarius, il principale vettore del batterio negli oliveti. Inoltre, i dati in nostro possesso sono una buona base per poter imbastire un esperimento su larga scala in campo per il prossimo anno”.

Secondo il presidente di Coldiretti Toscana e del Consorzio Oli Toscani Igp, Fabrizio Filippi, “sono dati incoraggianti ma è bene tenere i piedi per terra: crediamo che la strada da percorrere sia comunque quella della prevenzione, delle buone pratiche agronomiche e soprattutto del monitoraggio del materiale vivaistico importato sui nostri territori, che riteniamo fondamentale – conclude Filippi – per limitare ulteriormente la diffusione di questa e di altre patologie”.

Marina di Grosseto: fiamme in casa, salvati 5 cani

Incendio nella notte in via del Marinaio a Marina di Grosseto: le fiamme hanno danneggiato un’abitazione, disabitata, e un magazzino dove c’erano cinque cani messi in salvo dai vigili del fuoco.

Durante l’intervento la squadra dei pompieri ha anche provveduto a mettere in sicurezza una bombola di gas che si trovava all’interno dell’abitazione. Il forte calore aveva infatti fatto saltare la valvola di sicurezza provocando l’uscita del gas verso l’alto.
L’intervento è durato circa quattro ore e mezzo. Le cause dell’incendio sono in corso di accertamento.
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