Festa dell’Unità Firenze: ricordo vittime Genova e Pollino

Domani, 30 agosto, inizierà la Festa dell’Unità nel parco delle Cascine, Firenze, in apertura sarà tenuto un minuto di silenzio per le vittime di Genova e della tragedia del Pollino, in seguito spettacoli e presentazione del libro di Damilano.

Al via domani la Festa dell’Unità nel parco delle Cascine di Firenze che anche quest’anno è festa del Pd di Firenze e regionale.

Domani, giovedì 30 agosto, gli stand apriranno alle 19, ma l’inaugurazione ufficiale sarà presso il palco centrale alle 21 con un minuto di silenzio per le vittime del crollo di Genova e quelle della tragedia del Pollino.

Poi taglio del nastro con i segretari del Pd comunale e metropolitano, Massimiliano Piccioli e Marco Recati, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella.

A seguire primo appuntamento della Festa con la presentazione del libro di Marco Damilano ‘Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia’.

Per gli spettacoli, alle 22.30, presso lo Spazio endless summer, concerto ‘Musiha.’

Il Pd torna alle Cascine con “Città, comunità, Europa”

Torna la Festa dell’Unità nel parco delle Cascine di Firenze che anche quest’anno è festa del Pd di Firenze e regionale. “Città, comunità, Europa” è il titolo scelto per 18 giorni di politica, presentazioni di libri, intrattenimento e gastronomia, che vedranno impegnati in totale circa mille volontari e quasi 100 relatori dal 30 agosto al 16 settembre.

Giovedì 30 gli stand apriranno alle 19, ma l’inaugurazione ufficiale sarà alle 21 con un minuto di silenzio per le vittime del crollo di Genova e quelle della tragedia del Pollino. Poi taglio del nastro con i segretari del Pd comunale e metropolitano, Massimiliano Piccioli e Marco Recati, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella. A seguire primo appuntamento della Festa con la presentazione del libro di Marco Damilano “Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia”.

Il programma, ancora in via di integrazione, prevede la presenza di parlamentari, sindaci, consiglieri e assessori comunali e regionali. Il segretario nazionale Maurizio Martina interverrà il 10 settembre. Il sindaco di Firenze Dario Nardella sarà sul palco centrale sabato 8 settembre, con Marco Minniti per parlare di flussi migratori, e sabato 15 settembre. Gli eurodeputati Nicola Danti e Simona Bonafè saranno sul palco centrale domenica 2 settembre alle 21. Teresa Bellanova discuterà di contratti e di occupazione con Fiom-Cgil, Cisl e Uil il 9 settembre. Sarà anche l’occasione per parlare della vertenza Bekaert. Il 13 settembre Graziano del Rio discute di infrastrutture con Riccardo Nencini. Il 14 settembre iniziativa sullo sport con Luca Lotti.

Il 7 settembre i Giovani democratici intervistano Enrico Mentana su social network e fake news. Sabato 8 settembre ospite Vittorio Sgarbi alle 19 per parlare di come l’arte cambia le città.

Nel corso della festa proseguirà la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per sostenere l’introduzione della materia di educazione alla cittadinanza come materia scolastica, lanciata dal Comune di Firenze e promossa dall’Anci.

La Festa è organizzata dal Pd in collaborazione con “Sicrea”. Otto sono gli stand gestiti direttamente dal partito e dai Giovani Democratici. Lo spazio concerti “Endless summer” è curato da Davide Pispicia, con una programmazione rivolta ai giovani.

La Festa sarà l’occasione per ribadire la nostra visione, i nostri valori e le nostre idee, in tutto e per tutto alternative a quelle del governo Lega-5 Stelle. Mai come adesso c’è bisogno della nostra voce e del contributo di tutti noi per rilanciare una prospettiva di centrosinistra forte e in grado di rispondere colpo su colpo alla pericolosa deriva di xenofobia e intolleranza in cui l’attuale governo vorrebbe trascinare il Paese. Sarà anche l’occasione per discutere insieme dei temi concreti che vedono impegnato quotidianamente il nostro partito, dal livello locale a quello nazionale ed europeo. Sarà soprattutto la Festa del nostro popolo, a partire dai volontari, senza la cui generosità non sarebbe possibile mettere in piedi un evento così impegnativo. A loro va il mio grazie più grande” ha detto oggi in conferenza stampa Marco Recati, segretario metropolitano del PD.

Del solo territorio di Firenze città si alterneranno oltre 400 volontari, più degli scorsi anni. E’ stato un grande impegno organizzare un appuntamento così complesso, anche per quanto riguarda le normative sulla sicurezza di un evento molto grande. Ma anche quest’anno ci siamo riusciti: il modo migliore per rispondere a chi dai vari pulpiti disegna il futuro del Pd in discesa. Abbiamo scelto di non invitare gli attuali partiti di governo nazionale. Il Pd è un partito sempre aperto al dibattito con tutti, ma certamente non con chi in queste settimane si è reso responsabile di proclami xenofobi e azioni inaccettabili, ultima quella di tenere in ostaggio persone indifese pur di proseguire con la propaganda di destra” ha spiegato Massimiliano Piccioli, segretario comunale del Pd di Firenze.

Rifiuti, PD: “Rossi fa demagogia”. Ma è scontro nel partito

Duro attacco del segretario metropolitano PD Marco Recati contro il presidente della regione che conferma la sua posizione per superare gli inceneritori. Nardini (PD): parole inaccettabili

“Oggi leggiamo che il presidente della Regione Enrico Rossi si schiera con le ‘Mamme No inceneritore’. 48 ore prima, la sua stessa Giunta ha approvato una delibera rivolta agli Ato in cui, tra l’altro, si parla di ‘portare l’incenerimento dei rifiuti al 20%’. E quindi, ammesso che ci sono i rifiuti da incenerire, come si fa senza termovalorizzatori? Enrico Rossi dovrebbe una volta per tutte fare quello per cui è stato eletto, non demagogia, ma risolvere i problemi, portare la Toscana verso l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti ed evitare di farla finire in emergenza”. Lo afferma il segretario metropolitano Pd di Firenze Marco Recati.

Le parole di Recati però smuovono soprattutto le acque interne al PD, che si avvia ad aprire la fase congressuale. “Se l’autore della nota che accusa di demagogia il presidente Rossi fosse un vero dirigente politico e non, mi viene da pensare, il portavoce di una qualche corrente, avrebbe sollecitato il gruppo consiliare in Consiglio regionale ad approvare la proposta di legge inviata dalla Giunta un mese fa. La proposta di legge prevede il trasferimento delle competenze sui flussi interambito dagli Ato alla Giunta toscana e la sua approvazione consentirebbe la revisione del piano dei rifiuti”. Lo afferma il consigliere regionale Pd Alessandra Nardini, in merito alla nota del segretario metropolitano del Pd di Firenze Marco Recati.
“Ma appare evidente lo scopo di questa nota dai toni inaccettabili – sottolinea Nardini in una nota -. Così facendo, chi scrive queste parole rischia di continuare a totalizzare sconfitte politiche nelle città e nei comuni toscani senza capirne nemmeno il perché”. Per il consigliere regionale, se Recati “fosse un uomo di governo, avrebbe convocato gli amministratori locali del Pd ad un’ampia e approfondita discussione sull’Ato unico regionale. Questo sarebbe il modo corretto di conoscere, approfondire, discutere le questioni. Non certo a colpi di comunicati stampa”.
“Avrebbe altresì difeso le ordinanze e le delibere emanate dalla Giunta toscana dal gennaio 2018 – dice ancora Nardini – compresa l’ultima con la quale il presidente Enrico Rossi ha inviato la richiesta agli Ato affinché presentino entro il 15 settembre il piano di interventi per conseguire gli obiettivi del piano ancora in vigore, ovvero il 70% di raccolta differenziata, il 20% di incenerimento e il 10% in discarica, dando così un contributo concreto alla stesura del nuovo piano”.

PD: entro ottobre il congresso regionale e il nuovo segretario

Lo ha deciso l’assemblea regionale del partito riunita oggi a Firenze. Con la convocazione del congresso decadono automaticamente tutti gli organismi dirigenti e la prossima settimana la direzione regionale approvera’ il regolamento e gli 11 nomi della commissione per il congresso.

Il partito toscano ha bisogno di una guida legittimata da un congresso vero – ha detto Marco Recati, portavoce della reggenza del Pd toscano che con oggi conclude il suo mandato -. Le sconfitte degli ultimi mesi sono state nette e un rilancio forte richiede una discussione approfondita. Un nuovo segretario e una nuova assemblea avranno il compito di rendere ancora competitivo il partito sul nostro territorio. C’è molto da fare per recuperare quell’elettorato che non ha più creduto in noi e ha riposto le proprie aspettative su partiti completamente diversi. E’ ancora un momento di ‘luna di miele’ per i partiti di governo, ma quando sarà palese il grande inganno, finirà il tempo della distrazione di massa e gli elettori chiederanno il conto sui problemi veri, noi dobbiamo farci trovare pronti. Dobbiamo trasformare il malcontento delle persone non in odio e discriminazione, ma in proposta politica, scrollandoci di dosso con i fatti quell’immagine di partito elitario che ci hanno costruito addosso. In Toscana anche l’azione di governo regionale sarà determinante per dimostrare che siamo un partito riformista all’altezza dei problemi”.

Nell’ambito dell’assemblea di oggi è stato presentato anche un documento di 22 pagine  che si pone come base comune per coloro che si candideranno al congresso e per aprire un confronto programmatico con partiti, associazioni e forze sociali, verso le prossime elezioni regionali, tenendo conto anche del percorso “Un patto per il governo della Toscana” del gruppo dei consiglieri regionali.

E’ importante che in questo momento di ripartenza per il partito si sia arrivati a un documento condiviso, grazie al gruppo di lavoro che la direzione regionale ha individuato alcuni mesi fa. E’ innegabile che le nostre divisioni interne negli anni hanno pesato sulla nostra credibilità. E voglio salutare con soddisfazione questo documento unitario” commenta Recati.

Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Riccardo Nocentini.

La prima parte del documento è dedicata al contesto economico. Anche la Toscana è stata messa a dura prova dalla grande recessione degli ultimi dieci anni, con la discesa più importante del Pil nel 2009, per poi riprendersi a partire dal 2015. Per migliorare lo scenario, si spiega nel documento, è necessario puntare su export e politiche pubbliche di sostegno per le nuove tecnologie, le stesse che hanno permesso ad alcune eccellenze imprenditoriali di contenere la caduta del valore aggiunto negli anni della crisi.

Il documento contiene anche una valutazione dei dati elettorali delle recenti elezioni politiche e amministrative, constatando come in Toscana abbiano fatto presa i temi elettorali della destra di Salvini, con una esplosione superiore che nel resto d’Italia, e come i ballottaggi dimostrino che contro la coalizione del PD si siano aggregati tutti gli oppositori, compresi quelli che si riconoscono nei valori della sinistra, indirizzando i loro voti sui candidati alternativi, anche se di centrodestra.

“Le elezioni ci dimostrano che, oggi, diversamente rispetto al passato, aver ben governato non basta”, si legge nel documento, anzi “esiste una scissione tra i buoni dati economici della Toscana e i cattivi dati elettorali”.

Il  restringimento del consenso del Partito Democratico, secondo il documento, passa anche dalla mancanza di un progetto di partito. “Da questa consapevolezza si riparte iniziando a definire il modello di governo toscano per i prossimi anni, ad elaborare una nuova forma partito ed una nuova strategia inclusiva di alleanze, a declinare quelle politiche sociali che possono far tornare i partiti di centrosinistra a svolgere la loro funzione” in primis nella lotta alle diseguaglianze di reddito, conoscenza, salute.

E ancora, “l’eccessiva identificazione tra PD e ruoli di governo e la crescente subalternità del PD alle sue rappresentanze istituzionali hanno finito per mortificare il ruolo autonomo del Partito, nella società, nei territori, nella stessa elaborazione teorica della linea e della strategia politica”.

Autocritica sì, ma anche consapevolezza del proprio ruolo e potenzialità: “Il Pd c’è, non è finito. Ha il suo elettorato di riferimento forte nelle grandi città, tra le persone aperte ai nuovi diritti e all’Europa, ma a questo elettorato si deve aggiungere un elettorato popolare attraverso proposte di giustizia sociale. Non dobbiamo trasformare la loro disperazione in rabbia, come hanno fatto Lega e M5S, ma la dobbiamo tradurre in partecipazione, in comunità, in proposta”.

Da un punto di vista più strettamente politico l’obiettivo è valorizzare le differenze interne, ricostruire un campo largo e plurale di centrosinistra e un’apertura reale agli attori sociali esterni.

In vista del 2020, il documento del Pd toscano elenca alcuni esempi di provvedimenti concreti in vari ambiti. In tema di politiche giovanili e istruzione: borse di studio universitarie a tutti gli studenti idonei; politiche contro l’abbandono scolastico; rilancio del progetto “Giovani sì” e attivazione di una legge di iniziativa popolare per renderlo una misura nazionale. In tema di servizi: istituire una unica ATO regionale per settore idrico e rifiuti. Per le imprese: individuare mezzi alternativi di finanziamento per superare la dipendenza dal sistema bancario; un piano per aumentare le competenze digitali degli imprenditori. In tema di sanità: abbattere le liste d’attesa.

Hanno partecipato al gruppo di lavoro per il documento: Adalgisa Mazza, Alessandra Nardini, Alessandro Petretto, Caterina Biti, Claudio Martini, Cristina Giachi, Edoardo Fanucci, Enrico Sostegni, Eva Rana, Francesca Basanieri, Leonardo Marras, Lorenzo Becattini, Marco Capaccioli, Marco Donati, Marco Recati, Matteo Biffoni, Valerio Fabiani, Vittorio Bugli, Vannino Chiti.

Recati su ballottaggi: “sconfitta netta occorre una svolta profonda”

Commenta Cosi’ i ballottaggi Marco Recati, il portavoce della reggenza del Pd toscano.

“La sconfitta di ieri per il PD e il centrosinistra nei capoluoghi è netta e grave. Il risultato si inserisce in un contesto generale di forte consenso per i partiti populisti, in primis la Lega, in continuità con quanto avvenuto il 4 marzo,  ma non ci facciamo sconti. Sappiamo che i partiti di governo a poche settimane dall’insediamento godono di una fiducia alimentata da alcune iniziative spot e che ancora non hanno mostrato l’insostenibilità delle promesse elettorali, ma non ci aspettavamo la sconfitta in tutti i capoluoghi”. Ha continuato Recati.

“Hanno pesato anche le divisioni interne al Pd e al centrosinistra, che nei vari territori si erano stratificate negli anni e hanno contribuito a rendere meno credibile la nostra proposta, anche quando abbiamo provato a rimettere insieme le coalizioni. Abbiamo la responsabilità di essere arrivati alle candidature in ritardo, troppo a ridosso della data del voto, e dopo percorsi difficili con troppe divisioni”.

“Non è il momento di processi sommari a qualcuno: una sconfitta così netta e diffusa ha una responsabilità collettiva. Occorre una svolta profonda nelle politiche locali, regionali e nella gestione del partito, ripartendo per davvero dai territori e dagli iscritti. Per questo proponiamo di tenere il 14 luglio prossimo l’assemblea regionale per affrontare il risultato elettorale e capire a fondo cosa non ha funzionato nella nostra proposta politica”.

“Proponiamo poi di svolgere  entro l’autunno il congresso toscano per concludere, come previsto, il periodo transitorio di reggenza ed eleggere un segretario e un’assemblea che avranno il compito di rendere di nuovo competitivo il partito sul nostro territorio. Abbiamo comunque il dovere di ringraziare i nostri candidati e i militanti che hanno dato il massimo impegno al di là del risultato”.

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