Eurocities, Zelensky confermato a manifestazione Firenze

La manifestazione è promossa dalla rete delle medio-grandi città europee Eurocities, di cui Nardella è presidente: Firenze sarà ‘capofila’ con l’avvio alle 15 in piazza Santa Croce e l’intervento di Zelensky. “Noi sindaci – ha aggiunto – vediamo ogni giorno negli occhi di questi rifugiati la disperazione e il terrore: tutto questo va fermato”.

“Al momento Zelensky è confermato, anche ieri sono state fatte le prove. Credo sia un fatto molto importante. Zelensky non parlerà solo a Firenze ma all’Italia intera, all’Europa. Siamo d’accordo con i sindaci europei di condividere il messaggio del presidente dell’Ucraina che si trova in una condizione oggettiva di invasione arbitraria e violenta”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con la trasmissione ‘Agorà Weekend’ su Rai 3, a proposito della manifestazione di oggi in oltre 100 città europee a favore della pace e in solidarietà dell’Ucraina.

In programma anche un collegamento della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e del sindaco di Kiev Vitalij Klyčko.

Tra quanti hanno annunciato la loro partecipazione in piazza Santa Croce dal segretario del Pd Enrico Letta, con il suo predecessore Nicola Zingaretti, al leader di Italia Viva Matteo Renzi, da Pier Ferdinando Casini al segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, passando per il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, fino al deputato Fi Elio Vito. In piazza anche una delegazione M5s e adesioni da Articolo 1, Psi, Verdi Europei, Azione, oltre a Libera, la Regione Toscana insieme a quelle di Emilia Romagna e Lazio. E ancora, i segretari generali della Cgil Maurizio Landini, della Cisl Luigi Sbarra, e della Uil Pierpaolo Bombardieri, insieme a Arci e Anpi. Non mancheranno tra i sindaci il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore o quello di Arezzo Alessandro Ghinelli del centrodestra. Attesi inoltre i ministri Andrea Orlando, Enrico Giovannini, Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.

In Santa Croce ci sarà anche l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyck, che per la prima volta parteciperà a una manifestazione dopo l’attacco della Russia al suo Paese. Per Nardella “questa iniziativa nasce per unire tutti gli europei con unico messaggio: chiedere la pace e esprimere solidarietà al popolo ucraino martoriato da questa guerra. La piazza di Firenze è aperta tutti, è nata per unire e non per dividere. Firenze domani è idealmente legata ad altre città europee e la preoccupazione dei sindaci europei è quella di arrivare il prima possibile almeno a una tregua e aprire un negoziato di pace vero”. In concomitanza con la manifestazione in piazza nel cenacolo della basilica di Santa Croce Orchestra e Coro del Maggio musicale fiorentino, diretti da Daniele Gatti, eseguiranno l’Ave Verum Corpus di Mozart: saranno visibili grazie a un maxischermo che servirà anche per il video collegamento con Zelensky e per alcuni contributi tra cui quelli di Metsola, del sindaco di Kiev e dei primi cittadini di Atene Kṓstas Bakogiánnīs, di Varsavia Rafał Trzaskowski e di Marsiglia Benoît Payan.

La manifestazione sarà introdotta e moderata dalla conduttrice televisiva e scrittrice Camila Raznovich. Dal sagrato della basilica, ‘palco’ della manifestazione, parleranno oltre al sindaco Nardella alcuni suoi ‘colleghi’ tra cui il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri. Intanto questo pomeriggio a Firenze, in piazza Santissima Annunciata, è andata in scena un’altra manifestazione per “fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre”: vi hanno aderito tra gli altri Anpi Firenze e Cgil, che pure domani saranno in piazza, insieme a collettivi e Potere al Popolo che rifiuta l’iniziativa di Santa Croce con la quale “si cercherà di annacquare le responsabilità del Governo italiano, che è già in guerra con la Russia. Domani noi abbiamo deciso di non stare con i militaristi, perché in un grande calderone dove in ultima istanza comanda la realpolitik a la Letta che vota l’invio di armi e soldati, la sinistra non può che essere ridotta ad ‘anima bella’, al rango di portatrice d’acqua”.

Viadotto E45, sindacati: sostegno al reddito ad imprese e lavoratori

“Parziale riapertura al traffico leggero non risolve i pesantissimi disagi economici e sociali che stanno colpendo le imprese, i lavoratori ed i cittadini dei territori interessati”. Lo dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil a proposito del viadotto Puleto sulla E45, nella zona di Valsavignone, nell’Aretino.

“Dopo quasi un mese di blocco totale della E45, la parziale riapertura al traffico leggero” del viadotto “affievolisce, ma non rimuove i pesantissimi disagi economici e sociali che stanno colpendo le imprese, i lavoratori ed i cittadini dei territori interessati”. È quanto dichiarano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Tania Scacchetti, Luigi Sbarra e Ivana Veronese, in una nota, sottolineando la “forte diminuzione delle attività” a discapito delle imprese e delle comunità locali e che gran parte dei lavoratori “non ha accesso agli ordinari strumenti di sostegno al reddito e rischiano seriamente di perdere il proprio posto”.

Per questo, proseguono Scacchetti, Sbarra e Veronese, “chiediamo al ministro Di Maio l’apertura di un tavolo di confronto che coinvolga i rappresentanti delle regioni con l’obiettivo di mettere in campo specifiche misure di sostegno al reddito che permettano alle imprese e ai lavoratori di poter affrontare i tempi necessari al completo ripristino della circolazione salvaguardando l’occupazione e i salari”.

Nello specifico, concludono, “chiediamo una misura ad hoc, simile a quella che è stata trovata per i lavoratori colpiti dalla tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, che ha istituito un’indennità in grado di garantire a tutti i lavoratori dei territori interessati un sostegno al reddito”.

Oggi il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Danilo Toninelli, era in visita al viadotto Puleto ed ha affermato: “Il viadotto Puleto è stato riaperto l’altro ieri, ed è una buona notizia anche se è stato riaperto parzialmente, e l’obiettivo è riaprilo anche ai mezzi pesanti. Le notizie sembrano essere buone, il cantiere di Anas sta andando avanti e, mi dicono, entro trenta giorni si potrà presentare alla procura un’altra perizia sulla tenuta del viadotto e probabilmente, dipende dalla procura, in poche settimane si potrà riaprire anche ai mezzi pesanti per tornare finalmente alla normalità”.

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