Sesso con minore: secondo interrogatorio per la donna

Scatta un nuovo interrogatorio davanti ai pm – il secondo – per la donna pratese di 31 anni accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale con lo studente 15enne che andava da lei a ripetizioni di inglese e da cui ha anche avuto un figlio.

Secondo quanto appreso, domani la donna dovrà comparire, per il secondo interrrogatorio, davanti ai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli. La richiesta di risentire nuovamente l’indagata – che è già stata interrogata dai pm una prima volta nei primi giorni dell’indagine – è arrivata proprio dalla procura. Gli investigatori ritengono ci siano degli elementi da chiarire dopo il racconto della vicenda fatto dal 15enne sentito la settimana scorsa in incidente probatorio.

La 31enne è ai domiciliari dal 27 marzo per pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. I suoi difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri avevano presentato al riesame istanza di revoca della misura, ma è stata rigettata. Inoltre il 2 aprile scorso la donna era stata sentita per l’interrogatorio di garanzia dal gip.

Sesso con minore: iniziato, oggi, incidente probatorio per ragazzo

Si è concluso, dopo oltre 3 ore l’incidente probatorio, con audizione protetta, del 15enne presunta vittima della violenza sessuale a opera di una 31enne che gli dava ripetizioni private, pur non essendo un’insegnante, a Prato. Da lei il ragazzo ha avuto anche un figlio. Uscendo dall’aula, uno dei due legali dell’indagata, che dallo scorso 28 marzo è agli arresti domiciliari, l’avvocato Massimo Nistri, ha spiegato che l’interrogatorio “è stato secretato” e che il ragazzo è parso “sereno e ha risposto a tutte le domande.

La donna, arrestata ai domiciliari lo scorso 28 marzo, è accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione. L’indagata ha fornito la sua versione dei fatti nel corso un interrogatorio, mentre oggi tocca alla presunta vittima dei reati che le vengono contestati riportare il racconto dal suo punto di vista.

Il 15enne si è trovato in un’aula del tribunale di Prato con il giudice ed uno psicologo, mentre in una stanza attigua – in videoconferenza – si trovano i rappresentanti dell’accusa, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, e i rappresentanti della difesa della donna, oltre alla legale della famiglia del ragazzino.

Il legale dell’operatrice sociosanitaria ha dichiarato, entrando in tribunale a Prato: “Abbiamo la nostra versione dei fatti, certo la testimonianza del ragazzino è importante. Faremo poche domande, per rispetto del minorenne. Ci dispiace che non abbiano revocato i domiciliari. Non cerchiamo chissà cosa, la mia assistita ha manifestato la volontà di potersi curare e le dispiace di non poter iniziare questo percorso tra l’altro già individuato. Ascoltiamo le domande del giudice e il racconto del ragazzo, poi eventualmente faremo le nostre considerazioni.”

Rapporti con insegnante: dna conferma paternità del minorenne

L’esame del Dna avrebbe confermato che la paternità del bambino nato l’autunno 2018 all’insegnante 35enne di Prato, indagata per atti sessuali su minore, va attribuita allo studente 15enne con cui la donna avrebbe avuto una relazione.

Gli inquirenti hanno avuto modo di confrontare i Dna del figlioletto e anche dell’adolescente. Per il figlio la donna ha dato il consenso al prelievo venerdì. Nelle indagini coordinate dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli l’attribuire la paternità del bimbo è uno degli elementi necessari per definire i rapporti tra la donna e il minore che dalla primavera 2017 la frequentava per prendere ripetizioni di inglese.

“I campioni del test – aveva detto in mattinata uno degli avvocati della professoressa, Mattia Alfano – sono stati eseguiti e i risultati ci saranno a ore: la verità dei fatti secondo noi prescinde da questo risultato ed è per questo che abbiamo chiesto che sia sentita subito dagli investigatori”. Il legale e l’altro difensore della donna, Massimo Nistri, hanno presentato la richiesta di poter fare dichiarazioni spontanee, quindi già nel pomeriggio di ieri la procura di Prato ha convocato la 35enne negli uffici degli inquirenti. L’insegnante è stata sentita circa due ore e mezzo e l’interrogatorio è stato secretato.

“Non possiamo dire niente: l’interrogatorio è stato secretato”, hanno detto uscendo gli stessi avvocati Alfano e Nistri. La professoressa di inglese è arrivata in procura con il marito (che peraltro ha riconosciuto il bambino come proprio), passando da un’entrata secondaria mentre i suoi avvocati hanno raggiunto gli uffici dei pm dall’ingresso principale, passando davanti a telecamere e giornalisti ma senza rilasciare dichiarazioni. All’interrogatorio, oltre ai due sostituti procuratori titolari dell’inchiesta, ha partecipato anche il capo della squadra mobile Gianluca Aurilia che guida le indagini, scaturite da una denuncia dei genitori del 15enne presentata contro la 35enne un paio di settimane fa circa.

La famiglia del ragazzo si è attivata con la querela contro l’insegnante, che è una loro conoscente, anche per la nascita del bambino, circostanza che la 35enne avrebbe fatto presente al 15enne mettendolo in crisi. Anche così il ragazzo si sarebbe aperto coi genitori che hanno preso l’iniziativa di andare a riferire tutto alla polizia. Le indagini punterebbero ora a ricostruire il contenuto dei cellulari di entrambi i protagonisti.

Prato, prof con ragazzo, iniziato interrogatorio

La donna 35enne è accusata di atti sessuali con minore dalla famiglia del ragazzo di 15 anni. Venerdì è stato eseguito il test del dna al neonato della prof.

È cominciato da qualche minuto negli uffici della procura di Prato l’interrogatorio della donna di 35 anni accusata di atti sessuali con minore dalla famiglia di un ragazzo di 15 anni, la presunta vittima del reato ipotizzato. La donna è arrivata in procura con il marito, passando da un’entrata secondaria, mentre i suoi avvocati hanno raggiunto la procura dall’ingresso principale.

L’interrogatorio, a cui partecipa anche il capo della squadra mobile Gianluca Aurilia che ha guidato le indagini sul campo, viene condotto dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli. Secondo la famiglia del ragazzo che ha denunciato il fatto, la donna accusata – un’amica di famiglia che dava ripetizioni di inglese al ragazzo – avrebbe avuto da lui un figlio nato 5 mesi fa. L’indagata aveva chiesto questa mattina, tramite i suoi avvocati, di essere ascoltata dagli investigatori.

Il tampone per rilevare il dna sul bambino figlio della 35enne è stato già eseguito venerdì scorso. “I campioni del test – ha detto uno degli avvocati della donna, Mattia Alfano – sono stati eseguiti e i risultati ci saranno in queste ore: la verità dei fatti secondo noi prescinde da questo risultato ed è per questo che abbiamo chiesto che sia sentita subito dagli investigatori”.

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