Sindaco di Vaglia fonda i ‘SUDICI’ contro i cinghiali e suggerisce per allontanarli, di irrorare l’area dei cassonetti con la creolina

Firenze, sta facendo molto discutere il post su Facebook del sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, che scrive di aver costituito una task force anti-cinghiali, che ha chiamato con l’acronimo SUDICI, SUpporto DIsagi Cinghiali.

Nel lungo post del sindaco di Vaglia, che esordisce con una foto di un cinghiale che dorme su un materasso nei pressi di alcuni cassonetti, e che alleghiamo nella sua versione integrale, il punto che sta facendo più discutere, è questo: “Per tenere lontani gli ungulati è utile anche irrorare l’area con sostanze repellenti, tipo creolina”.

Il problema che viene però segnalato nei commenti che seguono il post del sindaco su Facebook, è che la creolina contiene composti fenolici riconosciuti nocivi per la salute umana e per l’ambiente, e sarebbe un pericolo anche per altri animali come per esempio cani e gatti, sorprende quindi che una tale raccomandazione venga fatta dal primo cittadino di Vaglia.

“C’è qualcuno che vuol far parte della squadra SUDICI? – esordisce il sindaco Borchi nel suo post – Non importa non lavarsi: si tratta di una squadra che ho formato per ovviare ai problemi che i cinghiali procurano alle case, nelle strade, spaccando cassonetti dei rifiuti con la conseguenza di disperderli ovunque.
Premessa. La raccolta porta a porta dei rifiuti ha attirato, è inconfutabile, ancor più i cinghiali nei centri abitati, verso le case dove si espongono i cassonetti in attesa di essere svuotati dal gestore.
Non entro nel merito della modalità di ritiro dei rifiuti, sul porta a porta, su cui ho molte perplessità, per non dire contrarietà: è una decisione che viene dall’alto, Regione; da lontano, pianificata almeno 15 anni fa. Non è questo il momento, né il contesto. Abbiamo questo sistema, con questo ci dobbiamo confrontare, amministratori comunali e cittadini.
Il problema della concentrazione dei cinghiali è stato acuito da alcuni mesi a causa della peste suina: gli esemplari che scorrazzano per le strade non possono essere trasferiti altrove, causa il pericolo della diffusione del virus. Quindi non si catturano. L’unica opzione è abbatterli sul posto con i conseguenti problemi facilmente immaginabili.
Allora?! Veniamo al nostro problema. I cassonetti, con il loro contenuto (compreso il multimateriale che si consegna in sacchi), sono dei privati, vengono consegnati ad personam, e la loro gestione è a carico di chi ne fa uso: ALIA li vuole nei pressi dell’utenza, esposti sul suolo pubblico o comunque facilmente accessibili. La responsabilità dei cassonetti non è di ALIA. Tantomeno può essere del Comune: è di chi li usa.
Prima di tutto la regola di quando esporli: si può dalla sera, dalle 21, del giorno prima di quando è previsto il ritiro per la specifica tipologia di rifiuto. Non è un obbligo mettere il cassonetto la sera. Basta piazzarlo prima che passi il camion. Conoscendo l’ora della gita dell’operatore incaricato del ritiro, se si evita di lasciare i rifiuti tutta la notte in strada, già si è risolto al 90% il problema dello sventramento dei cassonetti da parte dei cinghiali.
Ripeto, se si può, esponiamo i contenitori dei rifiuti la mattina stessa del ritiro.
Per tenere lontani gli ungulati è utile anche irrorare l’area con sostanze repellenti, tipo creolina. Purtroppo puzza, anche per i cristiani.
Alternativa: realizzare una modalità di esposizione dei cassonetti protetta o fuori raggio degli ungulati. Può essere una rastrelliera alta dal suolo a cui appendere il sacco del multimateriale; possono essere gabbie di metallo o legno sufficientemente alte e resistenti in cui depositare i rifiuti.
Ebbene il gruppo di volontari SU.DI.CI., che ho già costituito, formato per ora da consiglieri, assessori e altri volenterosi, è preordinato a dare consigli ed a realizzare le strutture idonee allo scopo. L’utente pagherà solo i costi dei materiali occorrenti”.

Vaglia (FI): cominciati lavori per messa in sicurezza Cava di Paterno

Nella zona di Paterno è avvenuto lo smaltimento illegale di rifiuti di vario genere e con diverse modalità. Il sindaco Leonardo Borchi, che oggi ha effettuato un sopralluogo insieme ad alcuni rappresentanti dell’Alto Comando dei Carabinieri Forestali.

“Una sfida importante a livello ambientale, gestionale ed economico, che continuiamo a sostenere con l’aiuto della Regione” lo ha ha affermato il sindaco  Leonardo Borchi, che oggi ha effettuato un sopralluogo  alla Cava di Paterno insieme ad alcuni rappresentanti dell’Alto Comando dei Carabinieri Forestali.Ambiente: Toscana.

Sono stati infatti appaltati i lavori ed  avviate le operazioni propedeutiche per l’apertura del cantiere destinato alla messa in sicurezza ambientale dell’ex cava che si trova nel comune di Vaglia (Firenze) dove negli anni è avvenuto lo smaltimento illegale di rifiuti di vario genere e con diverse modalità.

La Regione Toscana, si legge in una nota, ha finanziato in parte l’intervento sulla cava che potrà contare anche sulle risorse del Pnrr e del Programma nazionale per i cosiddetti ‘siti orfani’, in tutto circa 7 milioni di euro. In tutta la zona è avvenuto lo smaltimento illegale di rifiuti di vario genere e con diverse modalità.

“I tempi non saranno brevi, ma oggi un primo risultato importante lo abbiamo ottenuto con l’apertura dei cantieri”, ha affermato l’assessoressa regionale all’ambiente Monia Monni. Per il ripristino ambientale di aree compromesse, ha aggiunto Monni, “alla Toscana dovrebbero arrivare circa 5,8 milioni di euro dal Programma nazionale siti orfani e altri 32 milioni di euro dal Pnrr, soldi che consentiranno di risolvere situazioni che si trascinano da anni. Tutela dell’ambiente e della salute sono gli obiettivi del nostro lavoro”.

Faentina: protesta sindaci contro RFI/Trenitalia

Una protesta davanti alle sedi fiorentine di Rfi e Trenitalia contro il “caos Faentina” e “gli ennesimi giorni di ritardi e cancellazioni di treni”. La annunciano per il 10 dicembre i sindaci dei Comuni del Fiorentino interessati dalla linea ferroviaria.

Dopo le riunioni e gli incontri con Regione Toscana e Trenitalia delle scorse settimane, spiega una nota, i sindaci hanno deciso di interessare il prefetto di Firenze per palesare la situazione che vivono gli utenti della linea.

I primi cittadini di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, di Marradi Tommaso Triberti, di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, di Vaglia Leonardo Borchi e di Fiesole Anna Ravoni sottolineano che “ogni volta che c’è un disservizio ci vengono date spiegazioni, tecnicamente impeccabili. Ma noi amministratori a cui pervengono le lamentele dei pendolari o dei genitori i cui figli non si sa mai a che ora riescono a tornare a casa non possiamo ogni volta dover dare una spiegazione sui motivi, senza che la situazione migliori”. “Ci siamo stancati di chiedere spiegazioni – aggiungono  i sindaci-, c’è chi deve garantire un servizio pubblico e oggi non lo sta facendo”. Il consigliere regionale della Lega Elisa Tozzi osserva che “il caos Faentina e le difficoltà per i pendolari di tutta la Toscana, continuano. Evidentemente l’azione della Giunta non è sufficiente, né quella degli amministratori locali: entrambi non sono stati capaci di dare risposte ai cittadini. Occorre quindi riportare in Consiglio regionale il tema del trasporto pendolare, questione centrale per il Valdarno, il Mugello, l’Empolese Valdelsa ma anche per il Senese e la Lucchesia”.

Per Tozzi “i ripetuti incontri dell’assessore regionale e dei sindaci con Ferrovie non hanno prodotto nulla di concreto. E quindi qui i casi sono due: o si tratta di azioni di facciata, oppure la Giunta non è ritenuta credibile. E non so cosa sia peggio”.

Bivigliano: da Cas a centro per la quarantena, ma sindaco si oppone

Da Cas (Centro Accoglienza Straordinaria) a centro per la quarantena. Questo è quanto è previsto si realizzi in un albergo a Bivigliano, in provincia di Firenze, da dove ieri sono stati mandati via i 35 migranti ospiti, per trasferirli in altre strutture di prima accoglienza, in vista della creazione di un centro per la quarantena nell’ambito dell’emergenza coronavirus.

Il fatto, riportato oggi sulle pagine locali de ‘La Nazione’, è confermato dal sindaco di Vaglia Leonardo Borchi, contrario all’iniziativa nel paese di Bivigliano: “Ufficialmente nessuno mi ha detto nulla – afferma – ma me lo hanno confermato gli stessi responsabili delle cooperative che avevano in gestione il centro”. “Quell’albergo, che è nel mezzo del paese, non è idoneo – afferma Borchi – Se mi avessero interpellato avrei potuto indicare altre strutture anche nel mio territorio”.

Il primo cittadino spiega che sabato scorso ha anche inviato una lettera alla prefettura di Firenze per ricevere informazioni e di essere in attesa di risposta. “Venerdì scorso ai responsabili delle cooperative è arrivata dalla prefettura disposizione di smobilitare e di trasferire gli ospiti in altre strutture”, afferma sempre Borchi. “Lo scopo – afferma – è creare un centro di quarantena per i migranti o per senza casa del Comune di Firenze che ne avessero bisogno. Me lo ha confermato anche l’assessore del comune di Firenze Andrea Vannucci, che mi ha detto che stanno cercando alberghi per fare questo tipo di strutture”.

Cava Paterno, Sindaco Vaglia: “interdetto da sentenza GUP Genova , aspettiamo inchiesta Firenze”

Era stata indicata come ‘la Terra dei Fuochi’ della Toscana, ora il rischio è che tutto si trasformi nella classica bolla di sapone. Parliamo della Cava di Paterno per la quale vicenda gli accusati sono stati tutti assolti e si è proceduto anche al dissequestro dei rifiuti. Non sarebbero ‘pericolosi’. Abbiamo intervistato Leonardo Borchi, sindaco Vaglia

Comuni: Vaglia, Pd lascia maggioranza ma sindaco va avanti

Il Partito democratico di Vaglia (Firenze) non sosterrà più l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Borchi che venne eletto, nel 2014, alla guida di una lista degli stessi democratici.

La rottura è avvenuta durante il Consiglio comunale che ha approvato l’avvio della conferenza di copianificazione con la Regione, in pratica il nuovo piano strutturale. Per il Pd di Vaglia questo atto dà il via al “processo di cementificazione del comune che interessa una porzione di territorio, fuori dai centri abitati, di 160.000 mq, pari a 23 campi da calcio”.

Non tutti i consiglieri democratici hanno però seguito le indicazioni del partito e una parte di loro si è schierata con Borchi facendo approvare l’atto. Per il Pd si tratta di una “operazione speculativa a danno della nostra risorsa più preziosa, il paesaggio e il carattere naturalistico del nostro comune”, si legge in una nota dove si ricorda che l’opposizione all’atto nasce dal Programma, “sottoscritto al momento delle Primarie anche dall’attuale sindaco Borchi” che prevedeva il “minor consumo di territorio possibile e nuovi interventi di riqualificazione urbanistica solo se di interesse pubblico”.

L’approvazione dell’atto e la decisione dell’Amministrazione “di procedere comunque, senza il coinvolgimento dei cittadini, nella progettazione del territorio futuro e nella spartizione con i privati dell’interesse pubblico”, ha spinto il Pd a prendere questa decisione. Per la verità i contrasti vanno avanti già da un po’ di tempo ad esempio, ricorda ancora la nota del partito, in materia di “sicurezza dell’edilizia scolastica, per le quali l’Amministrazione Comunale e alcuni consiglieri comunali Pd (sottrattisi ripetutamente al confronto) hanno sistematicamente ignorato e denigrato la posizione del Partito, che a questo punto non può più assumersi alcuna responsabilità per le scelte che questa intende portare avanti a danno dei suoi cittadini, alle quali continuerà ad opporsi in tutte le sedi”.

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