Tartaruga Caretta Caretta nidifica all’Isola d’Elba

Mamma tartaruga ha fatto il nido in una delle spiagge più affollate dell’Elba e per farlo ha scelto una spiaggia libera. Legambiente in azione per mettere in sicurezza l’area e consentire alle tartarughine di raggiungere il mare

Una tartaruga marina Caretta caretta nidifica a Lacona, nel comune di Capoliveri, all’Isola d’Elba. Intorno alla mezzanotte del 5 luglio, una ragazzina tedesca avrebbe segnalato al personale di un ristorante che c’era una tartaruga sulla spiaggia, e subito sono state avvertiti capitaneria di porto e i volontari di Legambiente Arcipelago Toscano, che si sono precipitati sul posto per verificare se davvero fosse in atto la deposizione.

Dopo quella avvenuta nelle settimane scorse nella più tranquilla Galenzana, questa volta mamma tartaruga “ha fatto il nido in una delle spiagge più affollate dell’Elba e per farlo ha scelto la spiaggia libera”, spiega Legambiente in una nota.

Ora inizia il periodo di massima attenzione: dopo che il nido verrà messo definitivamente in sicurezza, bisognerà fare in modo che non subisca danneggiamenti e che le uova non siano messe in pericolo in un tratto di spiaggia libera molto frequentato.

Poi, nel periodo di schiusa, i volontari di Legambiente assicureranno una sorveglianza 24 ore su 24 per permettere alle tartarughine di raggiungere il mare.

I volontari hanno chiamato mamma tartaruga ‘Pancrazia’, in onore del giglio di mare (Pancratium maritimum) che è tornato a fiorire abbondantissimo sulle dune di Lacona dopo i campi di lavoro internazionali di Legambiente e i lavori di ripristino realizzati dal Parco Nazionale.

Tartaruga marina nidifica all’Elba. Legambiente: “Un altro evento eccezionale”

Una bella notizia per gli amanti della natura e della biodiversità. Una tartaruga Caretta Caretta ha nidificato a Galenzana, all’Elba. Lo rende noto Legambiente Arcipelago toscano, che ha confermato la scoperta del nido dopo alcune verifiche.

“Se l’estate 2022 all’Isola d’Elba si era conclusa con una inattesa nidificazione di tartaruga marina Caretta caretta nella piccola e frequentatissima spiaggia di Sant’Andrea, l’estate del 2023 non ancora ufficialmente iniziata si apre con un’eccezionale nidificazione a Galenzana, una selvaggia spiaggia di Marina di Campo, nel comune di Campo nell’Elba, nel Parco nazionale Arcipelago toscano”, scrive Legambiente.

La scoperta è stata fatta ieri mattina da una signora “mentre faceva una passeggiata sulla spiaggia, si è imbattuta in delle strane tracce che somigliavano esattamente a quelle dei cartelli informativi sulla nidificazione della tartaruga marina, realizzati da Legambiente, Osservatorio toscano per la biodiversità e Parco”, uno dei quali “piantato a pochi metri dalle tracce dai volontari del Cigno verde. La signora ha immediatamente allertato la Capitaneria di porto che ha provveduto a mettere in sicurezza e recintare l’area della possibile nidificazione e che ha subito avvertito l’Arpat”.

I sondaggi realizzati hanno dato “risultato positivo: sono state individuate le uova e la nidificazione della tartaruga è stata confermata, proprio al confine del Parco nazionale che ora provvederà a mettere ulteriormente in sicurezza il nido con telecamere di sorveglianza”. Il nido sarà monitorato dai volontari di Legambiente fino alla schiusa delle uova che presumibilmente avverrà entro 60 giorni, si spiega poi dalla Capitaneria di porto che prega di non avvicinarsi al nido per non alterare lo stato dei luoghi e assicurare ai futuri ‘piccoli’ esemplari di Caretta caretta di nascere in sicurezza.

Non è comunque la prima volta che avvengono fatti di questo genere, anche se la nidificazione di una tartaruga marina resta un evento particolarmente significativo e per questo motivo deve essere tutelato nel miglior modo possibile.

Giannutri, Legambiente: “Isola sempre più sotto assedio dei grossi motoscafi”

L’isola di Giannutri, in provincia di Grosseto, è “sempre più sotto assedio: grossi motoscafi ancorati illegalmente sotto costa danneggiano biocenosi preziose”.

È la denuncia di Legambiente Arcipelago toscano che in una nota afferma: “Siamo in piena stagione estiva e, come ogni anno, il mare di Giannutri viene preso d’assalto da centinaia i motoscafi. Anche se l’ordinanza della Capitaneria di Porto Santo Stefano vieterebbe l’ancoraggio nel golfo dello Spalmatoio a una distanza minore di 100 metri in realtà è prassi avvicinarsi di poppa a pochi metri dalla costa per buttare una seconda ancora su un fondale di 1 o 2 metri oppure legare una cima ad una roccia emersa. È quanto successo e documentato per l’ennesima volta da Legambiente il 16 luglio ma in realtà è quello che succede sull’Isola dei gabbiani durante tutta la stagione estiva, ormai da decenni”.

“E’ quasi impossibile nuotare con maschera e pinne per ammirare le bellezze dei fondali di Giannutri e chi lo fa sa che rischia di essere colpito da una di queste imbarcazioni. La stessa cosa succede a Cala Maestra – spiega il responsabile Legambiente Arcipelago toscano per Giannutri Emanuele Zendri -. Qui l’ordinanza balneare impedisce proprio di ancorarsi eppure sabato c’erano 5 grossi motoscafi (alcuni rimasti tutta la notte) che l’avevano occupata completamente. La Capitaneria di porto chiamata ripetutamente non è purtroppo, riuscita ad intervenire perché impegnata in altre attività. Giannutri risulta così essere fuori controllo per lunghi periodi, cosicché i comportamenti illegali che mettono in pericolo i bagnanti e distruggono i fondali sono ormai la prassi”. Tutto questo succede, spiega Legambiente, “soprattutto perché il Golfo dello Spalmatoio e Cala Maestra non rientrano all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano”: “Chiediamo – conclude Legambiente – che il ministero della Transizione Ecologica si attivi finalmente affinché venga, una volta per tutte, istituita l’area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, rispettando finalmente le nostre leggi nazionali, le direttive europee, le convenzioni internazionali firmate dall’Italia”.

Inquinamento: centinaia di dischetti di plastica sulla costa Toscana, denuncia Legambiente

“In particolare, all’Isola d’Elba, soprattutto quando soffiano venti dal quadrante nord, centinaia di dischetti di plastica fin da aprile”, Legambiente

“Misteriosi dischetti di plastica continuano a spiaggiarsi sulle coste di Isola d’Elba, Toscana, Sardegna, Liguria, Corsica e nord del Lazio”. E’ quanto sottolineato, in una nota, da Legambiente Arcipelago Toscano spiegando che “in particolare, all’Isola d’Elba, soprattutto quando soffiano venti dal quadrante nord, continuano a spiaggiarsi centinaia di dischetti di plastica segnalati fin da aprile”. “Nei giorni scorsi – spiega ancora l’associazione – a Procchio, la spiaggia del Comune di Marciana (Livorno) più colpita dal fenomeno, ne sono stati raccolti a centinaia, ma turisti e elbani li segnalano un po’ in tutte le spiagge dell’Isola. Segnalato anche un cospicuo ritrovamento a Baratti (Livorno) e altre segnalazioni arrivano da diverse località della costa pisana e livornese, da Viareggio (Lucca) e della Liguria. E ancora, i dischetti sono stati ritrovati recentemente a anche a Bastia, in Corsica e lungo la costa di Orosei e in altre località della Sardegna, così come a Marina di Pescia Romana, in provincia di Viterbo, al confine con la Toscana. Qualche dischetto nei giorni scorsi è stato segnalato perfino in Sicilia. si tratta di un inquinamento che sembra non avere fine e che si sta ampliando da un’area che sembra coincidere con quella del cosiddetto vortice di microplastica presente a nord dell’Elba e tra l’Isola di Capraia e la Corsica. Si tratta di dischetti poco più grandi di un pollice”. Legambiente chiede che “venga individuata la fonte di questo inquinamento – molto pericoloso per la fauna marina – che somiglia molto a quello provocato nel 2018 dal cedimento strutturale di un depuratore sul Sele, in Campania, anche se i dischetti che vengono trovati attualmente nel Tirreno settentrionale sono più piccoli e le loro dimensioni ridotte rendono ancora più difficile recuperarli e che possono essere più facilmente ingeriti da tartarughe marine e altre creature del mare”.

Moria di delfini in Toscana, altro esemplare trovato morto in fondali Porto Azzurro

Continua la moria di delfini lungo le coste toscane e il fenomeno ha toccato anche il mare dell’Isola d’Elba (Livorno), dove vivono due tribù stanziali di tursiopi: una tra Marciana Marina – Sant’Andrea e Capraia e l’altra tra Marina di Campo e Pianosa.

E’ stato infatti segnalato un cetaceo morto, adagiato a circa 10 metri di profondità, a sud di Porto Azzurro. A darne notizia, in una nota, Legambiente Arcipelago Toscano.
Il delfino, prosegue la nota, è stato fotografato e filmato dal Diving Biodivers di Piergiacomo e Chiara che lo hanno segnalato all’Ufficio marittimo di Porto Azzurro della
capitaneria di porto di Portoferraio (Livorno), che, a sua volta lo ha prontamente segnalato anche all’Università di Siena che nei prossimi giorni dovrebbe intervenire per effettuare i
necessari prelievi cutanei del delfino per poter cominciare a determinare le cause della morte.
Un lavoro di squadra – coordinato in Toscana dall’Osservatorio della biodiversità e con al centro le capitanerie di porto e l’università – che dimostra, conclude la nota, quanto sia cresciuta l’attenzione verso il mare e la sua vita e la rete che permette di intervenire prontamente, ma anche quanto la collaborazione attiva e la citizen science possa contribuire a riuscire a capire le cause di una serie di decessi di cetacei molto preoccupante.

Elba: con Legambiente alla scoperta di Marciana Marina

Il 16 giugno prende il via la seconda edizione delle “Passeggiate per i Sentieri dei Profumi a Marciana Marina” che, ogni domenica fino al 15 settembre, porteranno gruppi di passeggiatori curiosi alla scoperta di profumi e colori di boschi, sentieri e vie intorno a Marciana Marina, il più piccolo Comune dell’Isola d’Elba e della Toscana.

Il ritrovo per la prima delle passeggiate, organizzate da Legambiente Arcipelago Toscano in collaborazione con Pro Loco Marciana Marina, Acqua dell’Elba e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, è domenica 16 giugno alle 8,30 alla Piazzetta degli Artisti, sul lungomare, in Viale Regina Margherita. Dopo una breve spiegazione si parte per percorrere la strada che attraversa il vecchio quartiere del Toro per raggiungere l’ex fabbrica del pesce da dove, alla radice del colle dell’Uccellaia, parte il sentiero che, prima costeggiato da una fitta macchia mediterranea e poi inoltrandosi in un alto bosco di lecci, percorre Val di Cappone, inerpicandosi in una salita facile (salvo un paio di tratti) lungo un corso d’acqua che riserva sorprese, come le felci preistoriche osmunde regalis e un territorio segnato da muri a secco.

Raggiunte le Vigne dello Zega, dove il panorama ricomincia ad aprirsi sull’Elba e la costa Toscana, e attraversato il piccolo canyon per raggiungere le Quattro Vie scavate nel caolino bianco, il percorso prende la strada per il crinale di Colle alla Gatta e della Ripa, inoltrandosi di nuovo nella macchia mediterranea, lungo un sentiero che si affaccia su panorami montani e che a volte si trasforma in balconi sul mare da dove si possono osservare Capraia e Gorgona e la Corsica, il continente e l’Elba che si tuffa da Monte Capanne nel mare.

Con una breve deviazione in discesa si raggiunge il punto panoramico di Punta della Madonna, a picco sul mare di Ripa Barata e sulla costa che arriva oltre Sant’Andrea e spazia fino alla costa e al suo dito che si protende a chiudere l’orizzonte.

L’ultimo tratto è un’agevole discesa verso il porto di Marciana Marina, per poi arrivare alla sua Torre Medicea e alla fine di questo viaggio nella natura dell’Elba.

Il programma delle passeggiate, che per esigenze organizzative potrà subire variazioni di orario che verranno comunicate settimanalmente, si articola in varie giornate:

Giugno: domenica 16, ore 8:30;  domenica 23, ore 17:30; domenica 30, ore 8:30

Luglio: domenica 7, ore 18:00; domenica 14, ore 8:30; domenica 21, ore 18:00; domenica 28, ore 8:30

Agosto: domenica 4, ore 18:00; domenica 11, ore 8:30; domenica 18, ore 18:00; domenica 25, ore 8:30

Settembre:  domenica 1, ore 18:00; domenica 8, ore 8:30; domenica 15, ore 18:00

Per ulteriori informazioni: legambientearcipelago@gmail.com

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