Pisa: sequestrate 1 mln sciarpe squadre di calcio false, 3 denunce

Oltre un milione di sciarpe e altri accessori contraffatti riconducibili alle principali squadre di calcio di serie A sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Pisa e tre imprenditori sono stati denunciati per i reati di contraffazione e ricettazione.

L’operazione delle fiamme gialle, coordinata dalla procura di Pisa, è scaturita da dei controlli che, spiega una nota della finanza, “sono partiti da un piccolo esercizio commerciale del centro di Pontedera (Pisa) dove i finanzieri si sono insospettiti per la presenza di alcune sciarpe, apparentemente originali, riconducibili ad alcune tra le maggiori squadre del campionato di Serie A” e ha portato al sequestro di 1.090.048 prodotti contraffatti e alla denuncia di tre imprenditori

Le indagini, soprattutto contabili, hanno permesso, prosegue la nota delle fiamme gialle, di “risalire l’intera filiera del falso, raggiungendo i luoghi di produzione, in provincia di Bergamo e Napoli, passando per quelli di stoccaggio e vendita, in provincia di Firenze”.

Le attività investigative degli uomini della guardia di finanza hanno avuto il supporto di specifiche perizie condotte dagli esperti dei maggiori club interessati dalla vicenda (Juventus, Inter, Milan, Lazio, Napoli e altre) che hanno confermato la falsità dei prodotti.

Toscana e Lazio: assalti in banche, arrestato a Catania

Arrestato Sebastiano Chiarenza, dopo una condanna dovuta ad assalti in banche della Toscana e  del Lazio, era un componente di una banda di rapinatori

Sebastiano Chiarenza, 53 anni, è stato condannato dal Tribunale di Cassino (Fr) a 8 anni e 4 mesi di reclusione per rapine commesse da una banda in banche della Toscana e del Lazio tra il 2008 e il 2011.

Lo ha catturato il personale del commissariato di San Cristoforo a Catania, in esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso lo scorso 24 settembre, dalla Procura di Cassino per danneggiamento, furto aggravato e rapina aggravata.

Tra i colpi messi a segno dalla banda spicca quello ai danni della filiale di Grosseto della Banca Etruria che fruttò un bottino di circa 300.000 euro.

Exit mobile version