Personale dell’oculistica Lucca partirà per operare bimbi in Kenya

Lucca, personale dell’Oculistica della Asl di Lucca partirà domani in missione dall’Italia per andare a operare 26 bambini in Kenya nell’ambito del progetto regionale proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità con l’obbiettivo di realizzare un centro di Oftalmologia pediatrica a Eldoret Kenya, nel centro nordoccidentale del Paese.

Ad annunciarlo, in una nota, l’Azienda Usl Toscana nord ovest. Dell’équipe personale dell’Oculistica in partenza per l’Africa fanno parte il direttore di Lucca dottor Fausto Trivella, il dottor Emilio Jose Silva Schott, specializzando in formazione, e la ferrista Elena Bertolozzi, che effettueranno interventi chirurgici su piccoli pazienti con malformazioni congenite orbito palpebrali, danni al sistema lacrimale e traumi.

Il progetto è in carico all’Azienda Usl Toscana nord ovest e ha come partner operativo l’agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Iapb Toscana. Le azioni vengono inoltre portate avanti in partnership, tra gli altri, oltre all’Oms, con Ministero della Sanità del Kenya, Lions Kenya, Lions Fondation Usa, Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, Croce Rossa Italiana, Croce Rossa del Kenya, Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Il progetto fa riferimento a un territorio abitato da circa 25 milioni di persone, che comprende anche parte dell’Uganda orientale e del Sudan meridionale.

Il sistema sanitario pubblico della Toscana, e in questo caso il personale dell’Oculistica, ha anche un ruolo fondamentale di formazione del personale locale. Il progetto, tra l’altro, si spiega ancora, vede collaborare Oms per la prima volta con un sistema sanitario di una regione europea con il compito strategico, appunto, di formare il personale del posto.

Questo ruolo innovativo dell’Organizzazione mondiale della sanità nasce anche da una consolidata collaborazione con Iapb, in particolare per quanto riguarda la riabilitazione visiva.

Unifi e Kenya uniti contro il cambiamento climatico

Da Firenze al Kenya per un progetto europeo volto a salvaguardare l’ambiente e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, riportando l’acqua e con essa la vita in un territorio che rischia di desertificarsi.

Si è tenuta a Nairobi, in Kenya, la conferenza finale del progetto per la “Conservazione ricostruzione dell’oasi e dell’ecosistema di Loiyangalani” (promosso dalla Water Right Foundation di Firenze e da Veterinaires Sans Frontieres), a cui hanno partecipato esponenti del Governo del Kenya, la NDMA – National Drought Management Authority (Agenzia Nazionale per la Gestione della Siccità) – EU Programme e l’Università di Firenze.

“La conferenza finale – ha detto il presidente di Water Right Foundation, Mauro Perini – ha confermato l’importanza del progetto, giudicato anche dalla commissione dei valutatori come uno dei migliori del programma dell’Unione Europea per preparare le popolazioni locali ai cambiamenti climatici”.

Soddisfatto anche il coordinatore scientifico Lorenzo Vallerini: “Il progetto si è concluso in modo positivo, raggiungendo gli obiettivi prefissati, ma soprattutto siamo riusciti a coinvolgere la gente del posto e questo è un risultato davvero importante”.

Isaac Lubutsi di Veterinaires Sans Frontieres (Germania) ha illustrato i risultati raggiunti in partnership con la WRF ed ha in particolare sottolineato l’opera della WRF nella realizzazione del palmeto (palma da datteri), nell’introduzione della Vetiveria per fornire nuovo foraggio agli animali, nel rendere disponibile acqua pulita alle popolazioni e nella realizzazione del Monitoring and Communication Center, affidato al Naniori Group (Associazione già attiva nell’area) per trasmettere le nozioni fondamentali per gestire le colture e le risorse idriche.

Margaret Wangui, in rappresentanza della NDMA – EU Programme, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la collaborazione instauratasi con la WRF ed ha sottolineato come la stessa sia riuscita a coinvolgere il Governo della Contea di Marsabit e le Agenzie Governative. “Questo ci dà fiducia per il futuro, poiché i risultati raggiunti dovranno essere sostenuti e non terminare con la fine del progetto”.

Exit mobile version