Italia da lunedì mezza gialla e con un milione di positivi

Roma, in Italia oltre un milione di persone sono positive al Covid, con la pressione ospedaliera che cresce di giorno in giorno e che porterà, da lunedì 3 gennaio, nove regioni e le due province autonome di Trento e Bolzano a colorarsi di giallo.

Numeri mai registrati da inizio pandemia in Italia, ai quali si aggiungono quelli dell’Istituto Superiore di Sanità, che parla di un’impennata di casi soprattutto negli under 19, quella fascia di età ancora in piena fase di vaccinazione. E proprio la campagna vaccinale sembra ormai in una fase di stallo per quanto riguarda le prime dosi: in una settimana infatti – esclusi i bimbi tra i 5 e gli 11 anni – ne sono state somministrate appena 122 mila, con 5,5 milioni di italiani ancora senza inoculazione.

Il primo bollettino del 2022 registra 141.262 nuovi contagiati in 24 ore, con un tasso di positività al 13%. Si tratta del terzo giorno consecutivo in cui il numero di casi supera la soglia delle 100 mila unità. Le vittime, invece, sono state 111, dato che fa salire il totale dei morti da inizio pandemia a oltre 137 mila. Ad incidere, nell’ultima settimana, sono in particolare i casi tra i ragazzi sotto i 19 anni, ed in particolate fra i 16 e i 19 anni e sotto i 12 anni. Il 26% dei casi totali, infatti, è di età scolare, di cui 48% nella fascia d’età 6-11 anni, 36% fra 12-19 anni e solo l’11% e il 5% rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.

Numeri che, inevitabilmente, si traducono in una maggiore pressione ospedaliera, come confermato dal monitoraggio dell’Iss e di Agenas. Ad oggi il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 12,9% (con 10 regioni oltre il 10%) e quello delle aree mediche al 17,1%.

Continua ad aumentare rapidamente in Italia anche l’incidenza dei casi Covid, raddoppiata negli ultimi sette giorni. Si è passati dai 351 casi per 100 mila abitanti della scorsa settimana ai 783 della settimana che sta per concludersi. L’Rt medio è stato pari a 1,18, leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente (era pari a 1,13) ed ancora sopra la soglia epidemica. Si tratta di dati che, presumibilmente, lieviteranno ancora nei prossimi giorni, quando si faranno sentire i postumi delle festività.

Al momento l’unica certezza è che da lunedì quattro nuove regioni d’Italia (Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia) raggiungeranno in zona gialla Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Bolzano e Trento. Un passaggio che, con l’obbligo della mascherina all’aperto disposto dall’ultimo decreto, non cambierà sostanzialmente niente, ma che fa risuonare un campanello d’allarme sulla situazione negli ospedali.

Una “raccomandazione”, per così dire, a rispettare le norme per evitare la zona arancione che, invece, si tradurrebbe in divieti e restrizioni in particolare per i non vaccinati. L’unico argine alla diffusione del virus, che in Italia per il 21% è rappresentato dalla variante Omicron, resta il vaccino, sulla cui estensione dell’obbligatorietà in tutti i luoghi di lavoro si stanno interrogando le forze politiche.

Al momento il numero più alto di non vaccinati in Italia è nella fascia tra i 40-49 anni (1.202.480) e in quella 50-59 anni (1.021.601). Quasi la metà degli under 19 (il 48,9%) non ha invece ancora fatto alcuna dose, ma a pesare sul dato sono le vaccinazioni dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, partite solo due settimane fa.

Nella fascia tra i 12 e i 19 anni, infatti, i ragazzi senza alcuna dose sono 818.816. A confermare la validità del vaccino sono ancora i dati forniti dall’Iss secondo i quali gli over 80 senza dose hanno un rischio di ricovero otto volte superiore rispetto ai vaccinati completi da almeno 120 giorni e 41 volte superiore rispetto ai vaccinati con booster.

Numeri fotocopia sui tassi di decesso della stessa fascia: i non vaccinati rischiano di morire nove volte di più rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 150 giorni e 56 volte di più rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.

CNN: Viaggiare in Italia al tempo del Covid

Sul suo sito online CNN ha pubblicato un articolo nel quale descrive la situazione italiana durante la pandemia di Covid-19, e da inoltre, una serie di consigli per coloro i quali, nonostante tutto, volessero o dovessero viaggiare nel nostro paese.

“L’Italia è in stato di emergenza fino a gennaio 2021 a causa della pandemia. – inizia l’articolo di CNN – Dopo essere stato duramente colpito nelle prime fasi il paese è stato uno dei primi a riaprire ai visitatori a giugno, sebbene l’ingresso sia in gran parte limitato ai residenti nell’Unione europea”.

Curioso poi come, anche in questa situazione, CNN senta il bisogno di ricordare, ai potenziali viaggiatori, quali siano le ‘attrazioni’ per cui l’Italia meriterebbe una visita: “È uno dei grandi ‘hit’ dell’Europa, – si legge nell’articolo – noto per le sue storiche città d’arte come Firenze, meraviglie uniche come Venezia e la sede della Chiesa cattolica romana a Roma. Cibo incredibile, vino fantastico, campagna incontaminata e una serie di località balneari fanno sì che sia sempre richiesta”.

Dopo questi preamboli si entra nel vivo della descrizione della situazione pandemica: “L’Italia è effettivamente entrata in un secondo blocco nazionale durante il periodo di Natale e Capodanno, designando l’intero paese una ‘zona rossa’, durante le date delle vacanze. Le frontiere sono chiuse, ad eccezione per i viaggi essenziali, fino al 6 gennaio. Prima di allora, chiunque arrivi, anche da paesi a cui è consentito viaggiare senza restrizioni, deve mettere in quarantena per 14 giorni all’arrivo”.

Interessante poi la breve storia che CNN fa dell’evoluzione della pandemia nel nostro paese: “L’Italia, primo paese europeo ad essere colpito, ne ha passate tante. Tuttavia, un rigoroso blocco ha messo le cose sotto controllo, ed ha resistito ad una seconda ondata, più a lungo dei suoi vicini europei. Ma, i casi hanno iniziato ad aumentare a settembre e a salire bruscamente in ottobre. Detiene il bilancio delle vittime più alto d’Europa, con quasi 72.000 morti al momento della scrittura”.

“Lo stato di emergenza italiano ha delegato poteri alle singole regioni, quindi dipende da dove ti trovi – descrive infine CNN – Ma in tutto il paese, le mascherine devono essere indossate sempre in pubblico, anche all’esterno”, l’articolo si conclude poi con la descrizione delle differenti limitazioni fra le ragioni di diverso colore, ma queste noi le conosciamo anche troppo bene.

Coronavirus, che cosa ha fatto la Corea del Sud meglio dell’Italia?

Tornando indietro al 5 di marzo ed analizzando i dati forniti dalla mappa di quel giorno, del Global Cases del Center for Systems Science and Engineering (CSSE), presso la Johns Hopkins University (JHU), si rileva che allora la Corea del Sud era al secondo posto per numero di persone positive al coronavirus con 5.766 e l’Italia terza con 3.089, con rispettivamente 107 e 92 numero di decessi.

Ma passando alla mappa del 15 di marzo, si vede purtroppo che l’Italia è passata al secondo posto con 21.157 casi positivi e 1. 441 morti, mentre la Corea del sud, che intanto è passata al quarto posto, dopo l’Iran, è rimasta ad un numero di casi positivi di 8.086 e  72 decessi.

Naturalmente i fattori che hanno determinato questa diversa evoluzione del contagio da coronavirus, tra le due nazioni, lontane geograficamente e culturalmente, sono probabilmente molteplici, ma leggendo gli articoli di stampa dei giorni scorsi non si può non notare una delle misure importanti prese dal governo sudcoreano per combattere l’epidemia di Covad-19: test gratuiti per tutti.

In un video del 3 marzo pubblicato da Cnn, e tradotto e pubblicato da Controradio, un reporter della stazione di news americana, si sottopone al test attraverso un ‘drive-thru’, più o meno seguendo la procedura di come si acquista un panino con l’hamburger da McDonald’s rimanendo in macchina.

Dal video si apprende che ognuno di questi centri può fare il tampone a 380 persone al giorno, e che al 5 di marzo erano già stati fatti ben 100.000 test.

In un articolo del 15 di marzo, il ‘Sole 24 ore’ scrive: “La Corea del Sud, uno dei Paesi più colpiti dal Coronavirus ma in grado di uscirne (i contagi sono in forte calo) grazie a misure di quarantena e soprattutto a un massiccio utilizzo dei tamponi anche sugli asintomatici. In modo da scovare subito i positivi e isolarli. Hanno fatto il giro del mondo le immagini dei tamponi fatti dai coreani ai semafori. Ora il Veneto ha deciso di percorrere la stessa strada: i tamponi saranno fatti per strada e fuori dai supermercati”.

Il governo della Corea del Sud per la verità, ha implementato anche altre misure ‘radicali’, che avevano suscitato le critiche e quasi la derisione anche della nostra stampa, misure che alla luce della realtà odierna e della irresponsabilità dimostrata da una parte degli italiani, non dovrebbero più destare cotanta indignazione: “Nel tentativo di prevenire e contenere la diffusione del virus, il governo della Corea del Sud ha preso misure contestabili – scriveva ‘La Repubblica’ il 6 marzo – Manda sms, in continuazione, dalla mattina alla sera. Un sovraccarico di informazioni sotto forma di avvisi di sms d’emergenza che oltrepassano ogni limite di privacy, includendo rivelazioni sulla vita privata delle persone infette. Un grande fratello malato e imbarazzante che sta spaventando ancora più del coronavirus. Sono ‘messaggi di orientamento sulla sicurezza’ inviati dalle autorità sanitarie e dagli uffici distrettuali di tutto il Paese. Ricordano alle persone di lavarsi accuratamente le mani, di non toccarsi il viso. Ma non solo. Tracciano i movimenti degli infetti utilizzando dati Gps, riprese delle telecamere di sorveglianza e le transazioni con carta di credito per ricreare i loro percorsi già dal giorno prima della manifestazione dei primi sintomi. Una specie di caccia al contagiato.

Ma sono passati solo una decina di giorni ed il 15 di marzo il ‘Sole 24 ore’ titola: “Veneto come la Corea del Sud: tamponi per tutti, dalle strade ai supermercati. Il Veneto ha attivato uno specifico Piano con l’obbiettivo interrompere tutte le possibili catene di trasmissione del virus responsabile di Covid-19”.

L’Italia per la verità, era partita bene, facendo tamponi, all’inizio dell’epidemia, non solo a chi era malato ed era entrato in contatto con una delle fonti del contagio, ma a chiunque, avendo sintomi influenzali lo richiedeva, ma ‘importanti’ figure politiche ed anche qualche ‘personalità’ del mondo sanitario, avevano iniziato a preoccuparsi dfel fatto che, per l’alto numero dei contagiati registrati, causati dai “troppi tamponi”: l’immagine dell’Italia all’estero ne venisse danneggiata.

Ora si ritorna indietro con la sanità della Regione Veneto che comunica di aver attivato uno specifico Piano di Sanità pubblica con l’obbiettivo di interrompere tutte le possibili catene di trasmissione del virus Covid-19, andando ad individuare tutti i possibili casi sospetti.

“Dalla ricerca puntuale di tutti i casi confermati, sarà possibile avviare le conseguenti inchieste epidemiologiche ed intervenire con le disposizioni di isolamento domiciliare e quarantena – avverte l’assessorato alla Sanità del Veneto, precisando che le Asl – provvedono ad effettuare un’accurata indagine epidemiologica procedendo per centri concentrici ed allargando, per ogni singolo caso, la ricerca all’individuazione oltre che di tutti i possibili contatti ‘stretti’ (familiari e lavorativi) anche di tutti i contatti occasionali (anche definiti come ‘non stretti’ o a basso rischio), e di disporre, per tutti i contatti, le misure di quarantena e isolamento domiciliare fiduciario”.

Forse ora siamo sulla buona strada per rallentare l’epidemia, ma quanto tempo si è perso!

Gimmy Tranquillo

Peretola, Salvini: “c’è bisogno di arrivare a Firenze con più facilità”

Alla vigilia della conferenza dei servizi che si svolgerà domani a Roma il ministro degli interni ribadisce il proprio parere favorevole sulla nuova pista.  Il Palio? “Solo un matto può pensare di cancellarlo”.

“Arrivare in Italia, che è il Paese più bello del mondo, e in Toscana, che è una delle regioni più belle del mondo, è vitale. Sicuramente c’è bisogno di arrivare a Firenze con più facilità, velocità e spendendo meno” lo ha dichiarato il ministro degli interni Matteo Salvini oggi a Monteroni d’Arbia (SI) per la riconsegna della tenuta di Suvignano sequestrata alla mafia all’Ente terre regionali della Toscana.

Salvini è anche intervenuto sulla vicenda del CPR da realizzare in Toscana. “Un centro per i rimpatri ci vorrebbe in ogni regione italiana” ha dichiarato ” per garantire più sicurezza e più legalità”.

Riguardo alla riconsegna della tenuta ha detto: “oggi firmiamo un documento che permette a cittadini, Regione, Comuni e Ente terre regionali della Toscana che questa tenuta venga aperta e possa generare reddito. L’obiettivo è che i beni confiscati alla mafia facciano reddito, business per gli enti locali. Quella che era la residenza di un delinquente è diventata bene comune. Questa è l’antimafia dei fatti che ci piace. Mi piacerebbe che tanti ragazzi toscani e italiani venissero qui a toccare con mano che lo Stato è più forte della mafia”.

A proposito di Siena il ministro ha poi aggiunto:  “solo un matto può pensare di cancellare il Palio di Siena, difendiamo con le unghie e con i denti la nostra storia, le nostre bandiere, i simboli e le nostre tradizioni”.

Salvini non si è sotratto nemmeno sulle vicende di maggiore attualità politica. Sulla questione Diciotti ha dichiarato: “Mi vedete preoccupato? Confesso che dormo tranquillo. Andrò in Senato a testa alta perché ho difeso l’interesse del mio Paese. Il governo va avanti e abbiamo tante cose da fare. Il problema del Paese non è Salvini”.

Infine il Venenzuela : “Maduro è un delinquente, è un fuorilegge, è un presidente abusivo che è scaduto e decaduto e la Costituzione venezuelana prevede che le elezioni vengano accompagnate dal presidente dell’Assemblea costituente” ha dichiarato il Ministro degli interni

 

19 arresti per riciclaggio, perquisizioni anche a Firenze

Riciclavano fino a 7 milioni di euro al mese (tra denaro ed oro) inviandolo in Algeria. 19 arresti in seguito a perquisizioni in Italia e Francia.

Scoperta dalla guardia di finanza di Firenze e dalla gendarmeria francese un’organizzazione criminale specializzata nel traffico transnazionale di denaro e altri valori di provenienza illecita, operante tra Francia, Algeria a Italia.

Arrestate 19 persone, sequestrati 550.000 euro in contanti, oro per un valore di oltre 1 milione di euro, orologi di lusso e 10 auto. Le perquisizioni sono state effettuate in Francia (a Parigi, Marsiglia, Ferjus, Ivry, Bagnolet, Montpellier, Grenoble e Orvaut) e in Italia (Firenze, Arezzo, Brescia e Roma).

Secondo quanto ricostruito, l’organizzazione era in grado di trasferire illecitamente in un mese fino a 7 milioni di euro dalla Francia all’Algeria.

Il denaro, frutto del traffico di droga e di evasione fiscale, veniva riciclato attraverso le tecnica ‘hawala’, una sorta di rete bancaria sommersa basata su un rapporto di fiducia tra gli affiliati. Alcuni arrestati raccoglievano il denaro in Francia (da 10 mila a 700 mila euro alla volta) e lo consegnavano a un coordinatore che si faceva carico di inviarlo in Algeria.

Sempre in base alle indagini, in Italia l’organizzazione era riuscita ad acquistare con denaro frutto di attività illecite circa 30 chilogrammi di oro lavorati e lingotti, per un valore complessivo di 600 mila euro, da due intermediari commerciali dell’Aretino. Ad entrambi nei giorni scorsi è stata notificata la ratifica dell’autorità giudiziaria italiana dell’ordine europeo d’indagine. Le indagini sono state svolte con l’ausilio di personale tecnico forense dell’agenzia Europol.

‘L’Italia che resiste’, anche il PD in piazza

Domani anche il Pd in piazza per ‘L’Italia che resiste’, manifestazione in programma in tutta italia. A Firenze il raduno si terrà nel pomeriggio in piazza Santa Croce.

‘L’Italia che resiste’ è una manifestazione che si terrà in quasi trecento Comuni da Nord a Sud, con migliaia di partecipanti attesi, che si riuniranno domani nelle proprie città per protestare contro il Decreto sicurezza del governo e il razzismo.

“C’è un evidente tentativo politico, soprattutto leghista, ma sotto il silenzio degli alleati grillini, di nascondere i problemi veri irrisolti di questo paese – spiega Simona Bonafè, segretaria regionale del Pd, in una nota – e dirottare il malcontento amplificando le questioni dell’immigrazione, tenendo in ostaggio ad esempio qualche decina di persone sulle navi come fosse una medaglia da apporsi al petto. Siamo davanti al grande inganno di un ministro, Salvini, che sgombera i centri di accoglienza fingendo di risolvere un problema, ma trasformando le persone in fantasmi e abbandonandole a se stesse”.

Per la segretaria regionale, “è un fenomeno preoccupante sul quale non possiamo fare finta di niente. Anche il Pd vuole contribuire a questa manifestazione contro chi vorrebbe imbarbarire le coscienze”.

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