Rsa: un anno di Covid a zero contagi, la testimonianza della responsabile

Rsa: un anno di Covid a zero contagi, la testimonianza della responsabile. Ilaria Belli ha gestito una residenza in Toscana nell’anno della pandemia sin dalla prima ondata, riuscendo a mantenere zero contagi tra degenti e personale. Un caso più unico che raro in una situazione quella delle strutture sanitarie assistite che ha visto gli anziani-ospiti vittime primarie del Covid.

Secondo il rapporto definitivo del Ministero della Salute sono stati 9.154 i deceduti all’interno delle case di cura. L’indagine del giugno scorso, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, ha coinvolto 3.417 strutture su un totale di 4.629 RSA pubbliche e private. Di queste, hanno aderito 3.292. A ogni residenza l’ISS ha sottoposto un questionario di 29 domande per capire la situazione a partire dal 1° febbraio 2020 e le misure utilizzate per bloccare la diffusione del nuovo coronavirus.

Il report ha evidenziato alcune mancanze. Prima fra tutte è stata rilevata la mancanza dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). In secondo luogo, il rapporto ha mostrato la scarsità di un piano d’azione per limitare il contagio; la mancanza di farmaci; mancanza di personale sanitario; difficoltà nel trasferimento negli ospedali dei malati di coronavirus; difficoltà a isolare i positivi al coronavirus; e, infine, l’impossibilità di realizzare i tamponi.

Cosa ha voluto dire e cosa vuol dire ancora oggi dirigere una casa di riposo? E come poter fare tesoro delle esperienze acquisite? ASCOLTA L’INTERVISTA DI CHIARA BRILLI

di seguito uno stralcio del post sul suo profilo Facebook di Ilaria Belli

È stata un’esperienza faticosa e difficile.

Per me rimane l’orgoglio di aver gestito una RSA in un periodo di pandemia a contagi zero e di avergli salvati tutte e tutti.

Credo che di queste strutture la politica debba aprire un’ ampia discussione devono essere ripensate e soprattutto va ripensata la formazione di chi ci lavora.

Bagno a Ripoli: preservativi gratis in discoteca

Preservativi gratuiti e materiale informativo sulle malattie sessualmente trasmissibili saranno distribuiti, dall’11 gennaio, ogni venerdì sera, alla discoteca ‘El pavo real’ all’Antella, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze) dove sta per partire un progetto di
educazione sessuale e di prevenzione.

L’iniziativa, messa in campo dall’amministrazione comunale, dalla cooperativa sociale Coop 21, dai gestori del locale e da Anci Toscana con Ctca (Comitato nazionale comunità d’accoglienza federazione Toscana), dà valore al progetto regionale ‘Notte di
qualità’, che si rivolge alle amministrazioni comunali per la corretta gestione e la sicurezza degli eventi del divertimento giovanile. I giovani saranno coinvolti, a titolo volontario, in
un percorso informativo e preventivo sulla sessualità sicura, attraverso la distribuzione di profilattici, depliant esplicativi, attività ludiche, brainstorming e un questionario
pensato ad hoc dal titolo ‘Sessuality quiz’, che indagherà il grado di conoscenza su contraccettivi e malattie sessualmente trasmissibili.

Per inaugurare il progetto, venerdì sera scenderà in pista anche il sindaco Francesco Casini, che insieme alla vicesindaca con delega al Sociale Ilaria Belli, distribuirà materiale informativo e preservativi gratuiti con lo slogan
‘Mettitelo in testa, ti aiuta a prevenire malattie sessualmente trasmissibili’. Il ritrovo sarà alle 23.30, quando il locale aprirà i battenti e gli operatori di strada di Coop 21
allestiranno il loro banchino informativo. Saranno presenti anche Anci Toscana e Ctca con la loro equipe per distribuire materiale informativo collegato al consumo di alcol e droghe.

“Si amplia in questo modo – dicono Casini e Belli – il progetto per il divertimento consapevole ‘Save the night’, che da tempo portiamo avanti alla discoteca di Antella per sensibilizzare i più giovani contro l’abuso di alcol, promuovere la guida sicura
e prevenire le stragi sulle strade. Si introduce ora l’educazione sessuale con l’obiettivo di promuovere abitudini di vita salutari e sicure, diffondere una cultura della sessualità
che sia cultura del benessere psicofisico dell’individuo, contrastare il diffondersi di malattie e prevenire gravidanze indesiderate”.

Capannuccia: abbandonati 8 cuccioli di cane 

Nel Fiorentino, a Capannuccia, sono stati abbandonati in un ex fornace 8 cuccioli di cane, che sono stati salvati dalla polizia municipale, intervenuta dopo una telefonata.

Gli animali, di razza meticcia e di piccola taglia, sono stati ritrovati in un immobile abbandonato a Capannuccia, nel territorio di Bagno a Ripoli, dove insieme ai vigili sono intervenute le guardie zoofile dell’Enpa e poi anche i veterinari dell’Asl.

I cuccioli sono stati poi trasferiti nel Canile rifugio San Giovanni Valdarno a Forestello, nel comune di Cavriglia, convenzionato con il Comune di Bagno a Ripoli: chi fosse interessato all’adozione può rivolgersi allo stesso canile.

Gli agenti della municipale, si spiega in una nota del Comune, hanno poi individuato il presunto responsabile dell’abbandono, un 37enne straniero, che è stato denunciato per il reato di abbandono di animali domestici e invasione di edificio privato, a seguito di denuncia-querela presentata dalla proprietà dell’immobile.

“Meno male che c’è stato un lieto fine, se no avremmo dovuto raccontare una brutta storia – commentano il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e la vicesindaca Ilaria Belli -.

Invece, grazie alla segnalazione di un cittadino sensibile e attento, all’azione della nostra polizia municipale e all’indispensabile competenza e collaborazione dell’ente protezione animali e dell’azienda sanitaria, la vicenda ha virato verso la conclusione che oggi tutti noi salutiamo, se non come un miracolo, certo come una piccola grande favola”.

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