Livorno, GdF sequestra merce falsa per 3 milioni, 18 indagati

Merce contraffatta per oltre 3 milioni di euro e 18 denunciati a Livorno, ritenuti responsabili di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni fasi e ricettazione.

Così il bilancio di un’operazione anticontraffazione della guardia di Finanza dopo sopralluoghi, appostamenti e controlli anche in centri di smistamento postali e di corrieri espressi. Qui le Fiamme Gialle hanno notato pacchi sospetti per forma, mittente e destinatario. In particolare, su alcuni era spesso riportato lo stesso nominativo, chiari nomi di fantasia (es. Garibaldi, Lady G, ecc.). Successivi approfondimenti investigativi, anche col monitoraggio di piattaforme di vendita sulla Rete, hanno permesso di identificare i destinatari della merce illecita e di ricostruire l’intera filiera del falso (produzione e distribuzione). Effettuate diverse perquisizioni a Livorno e nella provincia. Le operazioni hanno portato al sequestro di circa 6.000 articoli per abbigliamento riportanti, tra gli altri, marchi del lusso Dior, Vuitton, Gucci, Yves Saint Laurent, McQueen, Chanel. Trovati anche qualche orologio falso Rolex, con scatola artefatta. Le perizie eseguite sui campioni di prodotti contraffatti hanno confermato la natura contraffatta degli articoli sequestrati. Spiegano le Fiamme Gialle che “l’ottima fattura e realizzazione dei falsi prodotti li avrebbe resi difficilmente distinguibili dagli originali, con un ipotizzabile complessivo ricavo alla minuta vendita di oltre 3 milioni di euro. È verosimile oltretutto che buona parte della merce contraffatta – proprio in virtù all’elevata qualità delle illecite lavorazioni – non fosse destinata alla sola classica rivendita massiva (in mercati o spiagge) bensì a ‘soggetti bene’ disposti a pagare un prezzo che, inferiore rispetto a quello originale, permettesse di sfoggiare un articolo visivamente uguale a quello originale”.

Traffico illecito rifiuti nel Livornese, sequestro 1,3 Mln euro

Avevano messo in piedi un’attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti ma sono stati scoperti dalle fiamme gialle di Cosiglioncello (Livorno) con l’operazione ”Clean Economy”, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze: coinvolte due società, una di Livorno e l’altra di Rosignano Marittimo e cinque persone, amministratori di fatto o di diritto, soci o legali rappresentanti aziendali.

L’operazione è scattata in seguito a indagini fiscali nei confronti delle due società e di una terza impresa sempre di Livorno, già oggetto di indagini nel contesto di un altro procedimento penale, tutte attive nel settore del commercio all’ingrosso di rottami ferrosi. Ricostruiti oltre 60.000 conferimenti di rottami metallici, parti di autoveicoli e di elettrodomestici, di pezzi meccanici e di rame, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, che circa 6.000 privati cittadini e titolari di ditte, nel periodo dal 2012 al 2016 hanno effettuato a favore delle tre società. Gli accertamenti di polizia finanziaria hanno poi permesso di ricostruire gli incassi non dichiarati al fisco, pari a circa 3.000.000 di euro. Nei confronti delle due società e delle cinque persone che, grazie all’organizzazione del traffico di rifiuti avevano ottenuto un guadagno indebito di 1,8 milioni di euro, è scattato il sequestro di disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie, autovetture e di tredici unità immobiliari, per un importo di 1,3 milioni di euro.

“La commercializzazione di rottami in nero è una pratica molto pericolosa perché questi rifiuti viaggiano senza un formulario e quando vengono conferiti agli ‘sfascia carrozze’ non c’è una cernita e un controllo o un’analisi sulla loro origine, sostanzialmente ignota – spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, colonnello Gaetano Cutarelli – Le aziende così risparmiano sulle spese di recupero e ottengono un ingiusto profitto che, nel caso di specie, è stato sequestrato per 1,3 milioni di euro. I 49 conferitori individuati, privati o ditte, sia italiani sia nordafricani o dell’est-Europa, sono stati tutti verificati dalla Gdf riscontrando complessivamente 3 milioni di guadagni non dichiarati in relazione a 20mila tonnellate di materiale ferroso ceduto in nero”. Le 3 aziende e i 5 amministratori, precisa il colonnello Cutarelli, “erano al riparo dalle restrizioni della pandemia ma hanno subito tra l’altro il sequestro di 4 auto, 6 appartamenti e 7 garage. Il controllo e il successivo corretto riciclaggio e trasformazione di questi materiali ferrosi è molto importante perché consente che essi non siano dispersi nell’ambiente”. I militari delle Fiamme Gialle livornesi hanno fatto 49 verifiche sui I militari delle Fiamme Gialle livornesi hanno fatto 49 verifiche sui più importanti conferitori della zona. Altri 5.951 sono stati segnalati ad altri reparti della Guardia di Finanza su tutto il territorio nazionale.

Livorno, Gdf scopre in azienda 11 lavoratori a nero e 22 non regolari

La Guardia di Finanza di Livorno ha multato la  titolare di una ditta individuale di movimentazioni merci e stoccaggi di autovetture. Oltre ad una sanzione amministrativa di 29.500 euro ora ha l’obbligo, entro 30 giorni, di regolarizzare tutte le posizioni “in nero” e sanare le omissioni riscontrate dai finanzieri.

Stando a quanto riferito dai militari 11 dipendenti della ditta erano sprovvisti di contratto di lavoro mentre gli altri 22 erano impiegati oltre gli orari prestabiliti. La presenza sul luogo di lavoro veniva annotata ogni giorno sui registri da un’impresa di vigilanza addetta al controllo degli accessi nel piazzale aziendale: è così che sono emerse le generalità e la frequenza con cui i “dipendenti” lavoravano. Ascoltati dalle fiamme gialle, hanno confermato la turnazione dei servizi di lavoro giornalieri che veniva inviata loro mediante app di messaggistica.

La titolare della ditta, in pratica, attraverso il classico “gruppo” comunicava via chat, con cadenza quotidiana, i servizi che i dipendenti avrebbero poi prestato.
Le informazioni acquisite sono state, quindi, confrontate con quelle risultanti dal libro unico del lavoro, permettendo ai finanzieri di ricostruire con esattezza le prestazioni omesse o eccedenti gli orari di impiego contrattualizzati e di quantificare le retribuzioni non registrate.

Le attività operative delle fiamme gialle hanno visto la fondamentale collaborazione degli Uffici di Livorno di INPS e INAIL

Barca in sosta in area protetta Pianosa, multato francese

Un diportista francese che si era fermato in zona vietata con la sua barca a vela di 12 metri all’interno dell’area marina protetta dell’Isola di Pianosa è stato multato con una sanzione di 330 euro dagli uomini di una vedetta della sezione operativa navale della guardia di finanza di Portoferraio (Livorno).

I finanzieri hanno accompagnato fuori dall’area marina protetta di Pianosa una barca a vela lunga 12 metri battente bandiera francese, che era in transito dalla Corsica e che si era fermata nella zona di Cala Giovanna a pochi metri dal litorale dell’isola. La manovra dell’imbarcazione francese era stata ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, in uso alla sala operativa della Guardia di finanza di Livorno e alla polizia penitenziaria in servizio sull’isola che ha subito confermato ai finanzieri quanto era stato elaborato dalle immagini.

La zona marina tutelata si estende fino ad un miglio di distanza dalla costa di Pianosa: entro quest’area vi è il divieto assoluto di accesso, navigazione, sosta ed ancoraggio per qualsiasi imbarcazione da diporto e da pesca, nonché di immersione e balneazione, salvo le deroghe disciplinate dall’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano.

Livorno: numerosi controlli della Gdf, recuperato 1 milione

Numerosi casi di evasione e ‘sommerso’ sono stati scoperti negli ultimi giorni dalla guardia di finanza di Livorno in città e nella provincia, per circa 1 milione di euro di redditi recuperati a tassazione dall’Erario.

Nel capoluogo, Livorno, i finanzieri hanno scoperto un 60enne titolare di una ditta di rottami che tra il 2015 e il 2018 non ha presentato dichiarazioni evadendo redditi per 600.000 euro e anche diverse società ‘cartiere’ nei trasporti. In questo caso secondo la Guardia di finanza, con sistematica e ripetuta simulazione di prestazioni di servizi, mai resi, un’impresa di trasporto frodava il fisco grazie a fatture false ricevute da vettori compiacenti emesse per garantirsi crediti Iva non spettanti.

Due persone denunciate dai finanzieri dopo aver constatato, tra il 2015 e il 2017, ‘spese finte’ per 77mila euro e un’Iva evasa per 590.000 euro. Sempre a Livorno un quarantatreenne, titolare di una ditta di pulizie condominiali avrebbe emesso fatture false per altre imprese, distruggendo la documentazione contabile che le Fiamme gialle hanno ricostruito addebitandogli Iva evasa per 75 mila euro.

Tra i controlli è emerso che un quarantunenne ha affittato il proprio appartamento nel centro di Livorno senza registrare il contratto mentre riscuoteva le mensilità da una donna. In totale, dal 2015, ha percepito più di 13mila euro ma tutti ‘in nero’ e ora deve pagare una sanzione amministrativa dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte evase. Maxi-multa per 1800 euro al gestore di un bar, un ventiduenne, dove le Fiamme Gialle hanno sorpreso un dipendente addetto ai caffè che non era stato assunto, quindi un lavoratore ‘a nero’. Sempre a Livorno, un professionista cinquantanovenne, originario di Firenze ma residente a Rosignano, erogava corsi di aggiornamento professionali nel settore turistico e per questo aveva riscosso 30.000 euro nel 2017 ma non li ha mai dichiarati al fisco. Lo stesso professionista ha evaso anche redditi da terreni e da fabbricati.

Livorno: scoperti 9 evasori fiscali

Nove evasori fiscali sono stati scoperti dalla guardia di finanza di Livorno dopo un controllo sugli inserti pubblicitari delle loro attività. In tutto i finanzieri hanno quantificato un’evasione di 1,8 milioni di euro di redditi.

Un’infermiera di 66 anni di Castiglioncello, che svolgeva regolarmente la professione ha omesso di dichiarare redditi per 110mila euro percepiti tra il 2012 e il 2015. Poi due meccanici: un 43enne di Rosignano ha omesso fatture per 280mila euro, mentre un 57enne a Collesalvetti è risultato evasore totale dal 2014 al 2016 per oltre mezzo milione. Nel mirino delle fiamme gialle di Livorno anche due muratori: uno, a Rosignano, non ha dichiarato incassi per lavori eseguiti per 60 mila euro così come un collega albanese di 37 anni residente nel Pisano che invece, sempre per lavori eseguiti, non ha dichiarato oltre 430 mila euro. Un 43enne commerciante di prodotti antincendio vendeva i propri articoli nascondendo al fisco 150 mila euro negli ultimi 5 anni.

A Livorno infine il titolare di una società di impianti antincendio di 78 anni è stato denunciato per dichiarazione fraudolenta per aver registrato fatture inesistenti per 18mila euro, mentre un commerciante cinese 56enne ha omesso in due anni di versare Irpef per 90mila euro. In ultimo un rappresentante di prodotti farmaceutici ha omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per il 2014 e il 2015 in cui avrebbe dovuto indicare oltre 200mila euro di compensi ricevuti.

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