“Rigenerazione urbana” con Ordine degli Architetti a Firenze

Un nuovo modello di crescita delle città, passando dallo sviluppo estensivo delle aree urbane e dei loro confini alla riconversione degli spazi interni, abbandonati o da ripensare che siano. Con un’analisi di alcuni degli “esempi virtuosi” provenienti dal territorio nazionale.

È quanto sarà al centro dell’iniziativa dal titolo “Rigenerazione urbana – La ‘semplice’ realizzazione di progetti ‘complessi’”, una giornata di studi organizzata dall’Osservatorio Urbanistica e Pianificazione dell’Ordine degli Architetti di Firenze con il supporto della Fondazione Architetti Firenze, in programma venerdì 1° febbraio alla Palazzina Reale di piazza Stazione.

“Nel dibattito culturale emerge da tempo, e trova sempre più frequentemente riscontro in iniziative legislative a vari livelli istituzionali, una nuova consapevolezza sui processi evolutivi della città, sulle criticità del modello di sviluppo estensivo delle aree urbane fin qui perseguito, sulla necessità di soddisfare le nuove esigenze di una società che si trasforma rapidamente e di ridurre il consumo di suolo”, spiega Alessandro Jaff, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, sottolineando però che “il cambio di paradigma, da un modello estensivo che tende a soddisfare le esigenze abitative e di servizi dei cittadini tramite la crescita materiale della città e dei suoi confini, a un modello basato invece sulla riconversione degli spazi interni, abbandonati o da ripensare che siano, stenta a trovare applicazione concreta e modalità di governance efficaci, sia a causa della maggior complessità degli interventi di rigenerazione rispetto a quelli di espansione, sia per il ritardo nell’adeguare i nostri strumenti culturali e amministrativi alle nuove sfide”.

Da qui, dall’esigenza di riconsiderare in modo nuovo gli aspetti legati all’evoluzione delle aree urbane, la giornata di studi in programma il 1° febbraio a Firenze, che ha l’obiettivo di “stimolare una riflessione sul tema della rigenerazione urbana e sul ruolo che il piano e il progetto svolgono per il suo raggiungimento”.

Una giornata durante la quale sarà analizzata una raccolta di “buone pratiche” provenienti da tutta Italia, attraverso cui illustrare e diffondere progetti, realizzazioni e modalità di gestione del territorio ritenuti efficaci e di qualità: da due esempi che arrivano dalla vicina Prato (il Piano operativo del Comune e il progetto “Riversibility” per il parco fluviale del Bisenzio) alla rigenerazione urbana di Mantova fino al caso dell’ex Alc.Este a Ferrara.

“L’analisi di esempi virtuosi sul territorio nazionale vuol essere un apporto utile per l’elaborazione degli atti di programmazione e di pianificazione territoriale degli enti locali toscani, e per l’attività dei progettisti che si trovano a dover rispondere a esigenze e contesti nuovi”, spiega ancora l’Ordine degli Architetti di Firenze.

Dopo l’illustrazione dei diversi esempi prevista la mattina, nel pomeriggio, alle 14.30, è in programma una tavola rotonda a cui prenderanno parte anche Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori; Vincenzo Ceccarelli, assessore all’Urbanistica della Regione Toscana; Marco Carletti della Direzione Urbanistica Regione Toscana; Leonardo Bieber, presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Firenze; Marco Semplici, consigliere della Città Metropolitana di Firenze; Francesco Alberti, presidente dell’Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica) della Toscana; Alberto Breschi (Università di Firenze) e il paesaggista Lorenzo De Luca.

Le Città del futuro. Quale Architettura?

?Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha deciso, di affrontare i temi portanti dell’architettura e della società civile attraverso un Congresso Nazionale che si svolgerà il 5-6-7- luglio a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica.

Il Congresso si propone di portare all’attenzione della politica e della società, oltre ovviamente a tutta la categoria, argomenti centrali come la rigenerazione urbana, il contenimento del consumo del suolo, l’architettura di qualità, mettendo al centro del dibattito le città del futuro. Città che per connettersi all’interesse pubblico e sociale dovranno necessariamente svilupparsi in modo resiliente e sostenibile, diffondendo una nuova cultura dell’abitare.

Si è fermato oggi a Firenze il percorso che porterà al Congresso Nazionale di Roma che è stato articolato in 14 tappe territoriali in tutta Italia, un percorso di “ascolto” con incontri e dibatitti sul territorio, al fine di elaborare, grazie ai diversi contributi, un documento programmatico e delle proposte concrete per le politiche future.

A sostegno di tali incontri, il Cnappc ha commissionato un’indagine al Cresme che analizza i dati delle diverse realtà territoriali dal punto di vista delle criticità e delle potenzialità demografiche, infrastrutturali, economiche e dei diversi approcci alle politiche implementate per le città del futuro.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Giuseppe Cappochin, il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti:

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