🎧Per ricordare Giulio Regeni nel giorno del suo rapimento, cinque panchine gialle nei parchi Fiorentini

A otto anni dal suo sequestro, avvenuto il 25 gennaio 2016, il Comune di Firenze, dando seguito a una mozione approvata da tutto il Consiglio comunale, commemora Giulio Regeni installando una panchina gialla nel Giardino delle Rose, la prima delle 5 che verranno installate in altri spazi verdi della città. Un gesto simbolico, che le autorità presenti alla cerimonia hanno indicato come una presa di posizione della città contro la tortura e per la ricerca della verità e della giustizia.

Audio:  Antonella Bundu, consigliera di Sinistra Progetto Comune e Andrea Giorgio, assessore all’ambiente 

La cerimonia si è tenuta oggi alla presenza dell’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani e dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, e della consigliera comunale Antonella Bundu. Con loro la rettrice Alessandra Petrucci, la professoressa Paola Monaco, il presidente della deputazione di San Giovanni Claudio Bini ed i volontari degli Angeli del Bello. Il giallo, si ricorda dal Comune, è diventato il colore simbolo della battaglia della famiglia Regeni e di Amnesty che continuano a chiedere che sia fatta luce sulle vere circostanze del sequestro e dell’omicidio del giovane ricercatore friulano il cui cadavere venne trovato il 3 febbraio 2016 nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti al Cairo.

“Diamo seguito così alla mozione approvata dal Consiglio comunale che chiedeva l’installazione di cinque panchine in altrettanti giardini nei diversi quartieri, rendendo visibile il richiamo alla sua memoria in modo importante”, sottolinea Giuliani. “Giulio Regeni deve avere giustizia e il Comune di Firenze non si stanca di chiederla anche con iniziative simboliche come questa”, dichiara Giorgio. “La ragion di stato non può nascondere la verità. Firenze chiede verità e giustizia, per Regeni e per tutti gli altri casi simili nel mondo. La ricerca della verità viene spesso ostacolata da chi pensa che ci siano cose più importanti di scoprire cosa è successo a un nostro giovane ricercatore” ha concluso l’assessore.

“Pensiamo sia utile sottolineare che l’Amministrazione ha avuto la capacità di ascoltare un’istanza su cui forte è stata l’attivazione delle pressioni dalla società.
È avvenuto per lo striscione per Patrick George Zaki e ora per questo evento, a 8 anni dal rapimento. Confidiamo che entro la fine consiliatura vengano individuate anche le prossime quattro. Intanto esprimiamo soddisfazione e ringraziamo la Giunta per aver voluto accogliere questa proposta” affermano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri di Sinistra Progetto Comune e di Possibile Firenze. “Questo luogo che guarda Firenze è simbolico, Firenze è una città che ha fatto tanto contro la tortura e la pena di morte” ha dichiarato Bundu.

“Gentile Ambasciatore, sono passati otto anni da quando Giulio Regeni, un cittadino europeo, è stato rapito, torturato e ammazzato al Cairo. Otto anni senza verità e giustizia”. Comincia così la cartolina che l’associazione EuropaNow! ha inviato alle rappresentanze diplomatiche in Italia degli altri 26 Paesi Ue, per ricordare, in occasione dell’anniversario del 25 gennaio 2016, che la vicenda del giovane ricercatore resta una sfida aperta ai valori democratici e ai principi fondanti dell’Unione Europea. Da Berlino a Madrid, da Parigi ad Atene, il fronte della cartolina ritrae i volti di tanti cittadini europei che sostengono la campagna #giuliosiamonoieuropei promossa da EuropaNow! per chiedere verità e giustizia sul caso. “E’ ora che tutti paesi dell’Unione facciano insieme pressione sulle autorità egiziane- si legge sulla cartolina inviata ai diplomatici- affinché consegnino alla Procura di Roma i quattro ufficiali, Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Usham Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif , chiamati a rispondere del sequestro e della morte del giovane ricercatore”. Mentre sul piano giudiziario il lavoro della magistratura italiana va avanti, EuropaNow! invita la società civile europea a continuare a mobilitarsi per non lasciare impunito questo crimine.

Firenze non dimentica Regeni a 8 anni dal sequestro

A otto anni dal suo rapimento, avvenuto il 25 gennaio 2016, il Comune di Firenze, dando seguito a una mozione approvata da tutto il Consiglio comunale, commemora Giulio Regeni installando una panchina gialla nel Giardino delle Rose, in via Poggi.

La cerimonia è prevista oggi alla presenza dell’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani e dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio. Il giallo, si ricorda dal Comune, è diventato il colore simbolo della battaglia della famiglia Regeni e di Amnesty che continuano a chiedere che sia fatta luce sulle vere circostanze del sequestro e dell’omicidio del giovane ricercatore friulano il cui cadavere venne trovato il 3 febbraio 2016 nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti al Cairo.

“Diamo seguito così alla mozione approvata dal Consiglio comunale che chiedeva l’installazione di cinque panchine in altrettanti giardini nei diversi quartieri, rendendo visibile il richiamo alla sua memoria in modo importante”, sottolinea Giuliani. “Giulio Regeni deve avere giustizia e il Comune di Firenze non si stanca di chiederla anche con iniziative simboliche come questa”, dichiara Giorgio.

“Pensiamo sia utile sottolineare che l’Amministrazione ha avuto la capacità di ascoltare un’istanza su cui forte è stata l’attivazione delle pressioni dalla società.
È avvenuto per lo striscione per Patrick George Zaki e ora per questo evento, a 8 anni dal rapimento. Confidiamo che entro la fine consiliatura vengano individuate anche le prossime quattro. Intanto esprimiamo soddisfazione e ringraziamo la Giunta per aver voluto accogliere questa proposta” affermano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri di Sinistra Progetto Comune e di Possibile Firenze.

“Gentile Ambasciatore, sono passati otto anni da quando Giulio Regeni, un cittadino europeo, è stato rapito, torturato e ammazzato al Cairo. Otto anni senza verità e giustizia”. Comincia così la cartolina che l’associazione EuropaNow! ha inviato alle rappresentanze diplomatiche in Italia degli altri 26 Paesi Ue, per ricordare, in occasione dell’anniversario del 25 gennaio 2016, che la vicenda del giovane ricercatore resta una sfida aperta ai valori democratici e ai principi fondanti dell’Unione Europea. Da Berlino a Madrid, da Parigi ad Atene, il fronte della cartolina ritrae i volti di tanti cittadini europei che sostengono la campagna #giuliosiamonoieuropei promossa da EuropaNow! per chiedere verità e giustizia sul caso. “E’ ora che tutti paesi dell’Unione facciano insieme pressione sulle autorità egiziane- si legge sulla cartolina inviata ai diplomatici- affinché consegnino alla Procura di Roma i quattro ufficiali, Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Usham Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif , chiamati a rispondere del sequestro e della morte del giovane ricercatore”. Mentre sul piano giudiziario il lavoro della magistratura italiana va avanti, EuropaNow! invita la società civile europea a continuare a mobilitarsi per non lasciare impunito questo crimine.

 

Nel Pratese 6 panchine gialle per Giulio Regeni

Saranno inaugurate domani alle 12 in vari comuni del Pratese le sei panchine gialle intitolate a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso a Il Cairo il 25 gennaio di quattro anni fa.

A Prato la panchina è all’anfiteatro Dorval Vannini di Santa Lucia, a Montemurlo sarà posizionata al giardino di via Toti nella frazione di Oste, a Vaiano sarà al Monumento ai caduti di via Braga, a Vernio al Monumento ai caduti in località Le Rocce. E ancora, a Cantagallo la panchina sarà posizionata al Monumento ai caduti a Carmignanello e a Carmignano alla Pista Rossa di Seano. Il comune di Poggio a Caiano esporrà uno striscione dalla casa comunale.
A fianco di ogni panchina sarà posizionata una targa con scritto: “A Giulio Regeni, nato a Trieste il 15 gennaio 1988, ricercatore italiano per l’Università di Cambridge. Rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016. Torturato e poi ucciso. Il suo corpo è stato ritrovato il 3 febbraio 2016”. Alla inaugurazione a Prato parteciperanno il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla pubblica istruzione Ilaria Santi. Alle 16 al cinema Terminale è prevista la proiezione ad ingresso gratuito del film documentario ‘Nove giorni al Cairo’ e alle 19.20 in piazza del Comune ci sarà il ritrovo per l’accensione delle luci per la fiaccolata dedicata a Regeni.

Prato: domani fiaccolata per Giulio Regeni

Una fiaccolata domani a Prato per i tre anni dalla scomparsa di Giulio Regeni L’evento inizierà alle 19 in piazza del Comune.

L’iniziativa, intitolata ‘#3annisenzaGiulio’, è coorganizzata in città dal Comune e promossa a livello nazionale da Amnesty International, e spiega una nota, vuol mantenere viva la memoria di Giulio Regeni, la richiesta di verità e l’attenzione sulla gravissima situazione dei diritti umani in Egitto.

Tra gli interventi quello del sindaco Matteo Biffoni, di un rappresentante del comitato ‘Verità e giustizia per Giulio Regeni’, e di Laura Fabbri in rappresentanza del gruppo Antenna – Amnesty International di Prato. Alle 19.41 sarà osservato un minuto di silenzio in ricordo di Giulio.

Giulio Regeni, dottorando italiano dell’Università di Cambridge, venne rapito il 25 gennaio 2016 e il 3 febbraio dello stesso anno, fu ritrovato cadavere. Il ritrovamento del corpo, con evidenti segni di tortura, vicino ad una prigione dei servizi segreti egiziani ha scatenato polmeiche in tutto il mondo e soprattutto in Italia, mettendo in crisi i rapporti diplomatici con l’Egitto.

Presidente Rossi accoglie Firenze ciclo-staffetta per Regeni

Firenze, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha accolto, alla Fortezza da Basso, la ciclo-staffetta degli amici di Giulio Regeni, partita nei giorni scorsi dal Friuli e diretta a Roma per chiedere verità.

“L’Italia si dimentica troppo dei problemi della democrazia nel mondo, non vorrei che un giorno ci trovassimo noi stessi circondati”, ha detto il governatore della regione Toscana Enrico Rossi salutando i ciclisti in viaggio per Regeni.

Rossi ha poi sottolineato come “gli ultimi governi, non solo l’ultimo, hanno troppo eccessivamente schiacciato la legittima critica e presa di distanza da regimi dittatoriali ferocissimi come quello che si è insediato in Egitto alla dimensione degli affari”.

“Quella di Regeni – ha concluso Rossi – è una storia significativa di una gioventù internazionalista. Regeni è stato ucciso in circostanze che devono essere chiarite e per le quali il governo italiano deve impegnarsi”.

Per l’occasione il vignettista Sergio Staino, ha realizzato una vignetta per chiedere ‘Verità per Giulio’. La ciclo-staffetta consegnerà nelle mani delle autorità italiane una lettera a firma dei genitori di Giulio Regeni.

“Una vicenda come quella di Giulio non ci può lasciare indifferenti come esseri umani, cittadini e genitori – ha spiegato Alessio Russi, portavoce gruppo ciclistico socio di Bisiachinbici ed ideatore della ciclo-staffetta -. Non possiamo accettare che succedano queste cose, noi abbiamo espresso la nostra indignazione. Siamo in un momento storico in cui dobbiamo fare qualcosa, mobilitarci anche con piccoli gesti per provare a cambiare il corso delle cose. Per dare una testimonianza alle giovani generazioni e per fare in modo che il futuro non appaia come una minaccia ma ridiventi un momento di speranza”.

Pisa, dottorato in Scienze politiche in memoria di Regeni

L’Università di Pisa istituisce una borsa di dottorato in Scienze politiche intitolata a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge, torturato e ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016.

L’ateneo pisano ha recepito l’invito della Conferenza dei rettori italiani, la Crui, che, accogliendo la richiesta di molte organizzazioni di dottorandi, ha proposto di destinare in tutte le università italiane una borsa di dottorato alla memoria di Regeni, per ricordarne l’impegno per la libertà della ricerca. Il bando scadrà il 25 luglio.

“Ho suggerito – ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella – che la borsa fosse dedicata ai temi dei quali Regeni si occupava e quindi di bandire un progetto di ricerca a tematica vincolata, a carattere internazionale e interdisciplinare di area politico-sociale, da assegnare al dottorato di Scienze politiche. La particolarità di Pisa, rispetto ad altri atenei italiani, è che la borsa istituita è totalmente nuova e va ad aggiungersi alle altre già attive al dipartimento”.

La borsa “Giulio Regeni”, il cui oggetto è “Attori e dinamiche nazionali e internazionali nei cambiamenti di regime politico in un mondo globalizzato”, è rivolta a progetti di ricerca dedicati all’approfondimento del complicato intreccio tra istituzioni nazionali e internazionali, nonché tra soggetti politici e religiosi, per giungere a una migliore comprensione della trasformazione dei sistemi politico-istituzionali. L’ambito geopolitico di ricerca potrà riguardare il Medio Oriente, il Nord Africa e altre aree interessate da questi fenomeni.

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