Morte Astori: 3 rinvii a giudizio per falsificazione certificato medico

Sarà fatto un processo per il rilascio del certificato medico di Davide Astori, morto il 4 marzo 2018 nella sua camera d’albergo a Udine. A processo il professor Giorgio Galanti, il medico Loira Toncelli e Pietro Amedeo Modesti.

Il processo inizierà il prossimo 16 dicembre 2022. Sono tre i rinvii a giudizio nell’ambito del filone d’indagine che ipotizza il reato di falso in relazione a un certificato medico nell’inchiesta per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine.

A processo per falso vanno il professor Giorgio Galanti, in qualità di direttore della Medicina dello sport dell’Aou di Careggi, il medico dello sport Loira Toncelli e Pietro Amedeo Modesti, succeduto nell’incarico a Galanti e accusato di distruzione di atto vero. Sempre per la morte del calciatore nel maggio 2021 Galanti era stato condannato a 1 anno di reclusione per omicidio colposo.

L’accusa, come riporta anche il Corriere Fiorentino, è relativa alla falsificazione della data di un certificato medico, redatto il 10 luglio 2017 con il quale Toncelli e Galanti attestavano “di aver sottoposto il giocatore ad esame strain e di aver valutato nella stessa data i risultati dello stesso esame”.

 

Astori: perizia, morte non poteva essere evitata

Lo si legge nella perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti per fare luce sulle cause del decesso del calciatore, che sarà discussa il 4
febbraio prossimo al processo con rito abbreviato.

La morte del capitano della Fiorentina Davide Astori non avrebbe potuto essere evitata. E’ quanto emergerebbe da una delle conclusioni riportate nella perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti per fare luce sulle cause del decesso del calciatore, che sarà discussa il 4
febbraio prossimo al processo con rito abbreviato che vede imputato con l’accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti.
Sempre secondo quanto appreso, Astori non fu sottoposto all’holter che era invece indicato dalle linee guida Cocis per l’idoneità sportiva, ma anche quest’esame probabilmente non
avrebbe permesso di salvargli la vita.

La perizia confermerebbe le cause della morte individuate dal medico legale: il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai diagnosticata. I periti nella loro relazione avrebbero sostenuto che la notte in cui si sentì male, mentre dormiva, solo in una camera d’albergo, l’unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che gli fosse stato installato in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest’ultima impensabile in assenza di una diagnosi.

Tuttavia, sosterrebbero sempre i periti, anche se Astori fosse stato sottoposto all’holter, sarebbe stata bassa la probabilità che questo esame potesse permettere di rilevare anomalie tali da imporre ulteriori approfondimenti.

Per la morte di Astori il professor Giorgio Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, è a processo in qualità di direttore sanitario della medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Secondo i consulenti tecnici nominati dal pm, se Astori fosse stato sottoposto a esami piu’ approfonditi, come avrebbero suggerito aritmie rilevate in controlli di routine, sarebbe stato possibile salvargli la vita.

Morte Astori: prof.Galanti sarà processato con Rito Abbreviato

Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, era direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi (Firenze).

Sarà giudicato con un processo in rito abbreviato il professor Giorgio Galanti, imputato di omicidio colposo per la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori. Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, era direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi (Firenze). Il gup Angelo Antonio Pezzuti ha deciso di disporre un’altra perizia, nominando lui stesso dei tecnici, dopo le consulenze di parte presentate dalla procura, dalla difesa di Galanti e dai familiari di Astori, i quali si sono costituiti parti civili. L’udienza per il conferimento dell’incarico ai periti è fissata per il 17 febbraio prossimo.
Secondo quanto appreso, il gup Angelo Pezzuti affiderà l’incarico a due consulenti, un cardiologo e un medico legale, entrambi di Torino. In base alla perizia dei consulenti tecnici nominati dalla procura, se Astori fosse stato sottoposto a esami più approfonditi, come avrebbero suggerito aritmie rilevate in controlli di routine, sarebbe stato possibile salvargli la vita. In particolare, la procura contesterebbe a Galanti il rilascio di due diversi certificati di idoneità, a luglio 2016 e a luglio 2017: documenti che sarebbero stati emessi anche se nelle prove da sforzo erano state rilevate delle aritmie.

Processo morte Astori: Fiorentina si costituisce parte offesa ma non civile

La Fiorentina parteciperà all’udienza preliminare in qualità di persona offesa nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Davide Astori. Non si costituirà però parte civile. Ad annunciarlo è il legale della società viola, avvocato Nino D’Avirro, in occasione del rinvio al 5 dicembre prossimo dell’udienza preliminare. Quest’ultima, prevista oggi, è saltata a causa di uno sciopero dei penalisti.

La Fiorentina, partecipando in qualità di parte offesa all’udienza preliminare e al processo  fissata dal gip Angelo Pezzuti di Firenze, potrà presentare memorie e interloquire col giudice. Non potrà però ottenere un eventuale risarcimento del danno previsto invece per la parte civile come per i familiari di Astori.
Nel procedimento è imputato per omicidio colposo il medico Giorgio Galanti come direttore sanitario del Centro di Medicina per lo sport dell’Aou di Careggi. Per l’uomo si potrebbe infatti chiedere il processo in rito abbreviato, così come spiega il suo difensore Sigfrido Fenyes.

Morte Astori: chiesto processo per Galanti

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per il medico Giorgio Galanti nell’inchiesta per la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.L’udienza preliminare è fissata il 22 ottobre prossimo davanti al giudice Angelo Antonio Pezzuti.

Giorgio Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, è indagato sulla morte di Astori, in qualità di direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Il 18 luglio scorso era stato interrogato al pm Antonino Nastasi. In quell’occasione Galanti aveva affermato che nessun certificato medico era stato redatto.

Il reato contestato a Galanti è quello di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, in concorso. Per l’accusa, il capitano della Fiorentina Davide Astori morì per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che era tale da impedirgli la carriera di calciatore. Secondo il pm la diagnosi non fu fatta perché mancavano esami che avrebbero potuto rivelare l’insorgere della patologia. Il certificato ritenuto falso dalla procura mostrerebbe invece che i medici decisero che Astori fosse idoneo al calcio agonistico essendo in possesso di tutte le informazioni medico scientifiche necessarie.

Risulta, invece, stralciata dalla stessa inchiesta per omicidio colposo la posizione di un altro medico co-indagato con il dottor Giorgio Galanti, cioè il professor Francesco Stagno di Cagliari. Al momento non emerge alcuna decisione della procura di Firenze al riguardo di Stagno che nel giugno scorso è stato interrogato dal pm Nastasi. Stagno, difeso dall’avvocato Andrea Puccio, a quell’interrogatorio aveva presentato le relazioni di suoi consulenti, in particolare una perizia cardiologica e una perizia medico-legale. Comunque sia, al momento Stagno non ha ricevuto nessuna notifica di data di udienza preliminare.

Morte Astori, interrogato Galanti: “Mai redatto un falso”

Ha risposto alle domande e ha detto di non aver mai redatto un documento medico falso, il professor Giorgio Galanti interrogato questa mattina dal pm Antonino Nastasi nell’ambito dell’inchiesta-bis aperta dalla procura di Firenze sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.

“Il mio assistito ha risposto alle domande e ha chiarito che non è stato redatto nessun falso”, ha affermato il difensore di Galanti, avvocato Sigfrido Fenyes, al termine dell’interrogatorio, effettuato nell’ufficio del pm Nastasi e durato circa un’ora e trenta minuti. Galanti, già indagato con Francesco Stagno per omicidio colposo, in questo secondo fascicolo è indagato, insieme a una dottoressa di Careggi, in concorso per falso materiale riguardo a un certificato medico relativo a un esame cardiologico (Strain) a cui in realtà, sostiene l’accusa, il calciatore non sarebbe mai stato sottoposto. Il certificato medico di idoneità alla pratica agonistica risulterebbe quindi, proprio per il mancato compimento di questo esame, falso.

Secondo quanto risulta agli inquirenti, la dottoressa sarebbe il medico che avrebbe redatto il certificato relativo a un particolare accertamento cardiologico su Astori tra quelli necessari per attestare la sua idoneità agonistica. In base al certificato, questo esame venne effettuato e risale al 2017, ma la Procura di Firenze ritiene il contrario, ossia che il certificato sia stato stilato solo la primavera scorsa e che, quindi, non sia autentico.

Il reato contestato a Galanti è quello di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, in concorso. “Si tratta di distinguere – ha affermato ancora l’avvocato Fenyes – tra quelle che sono valutazioni scientifiche e quelle che sono valutazioni legate alla certificazione di esiti di esami medici. In questo caso si verte nella prima categoria”. Rispondendo alle domande del pm, riferisce sempre Fenyes, il professor Galanti ha ribadito “la non alterazione degli esami eseguiti all’epoca sul calciatore Astori, che sono conservati integri a beneficio di tutti”.

Galanti è indagato anche nell’inchiesta principale per la morte di Astori, quella per omicidio colposo, insieme al professor Francesco Stagno. Per l’accusa, Astori morì per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che era tale da impedirgli la carriera di calciatore. Secondo il pm la diagnosi non fu fatta perché mancavano esami che avrebbero potuto rivelare l’insorgere della patologia. Il certificato ritenuto falso dalla procura mostrerebbe invece che i medici decisero che Astori fosse idoneo al calcio agonistico essendo in possesso di tutte le informazioni medico scientifiche necessarie.

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