🎧 BuyWine, torna in presenza la vetrina internazionale del vino Made in Tuscany

Firenze, oltre 20mila degustazioni in due giorni, 2.500 incontri b2b organizzati con agende digitali, 1.300 etichette in degustazione, oltre 200 aziende, di cui 100 bio: da oggi a domani torna BuyWine Toscana, la vetrina internazionale del vino Made in Tuscany.

Dopo l’edizione di BuyWine digitale del 2021, inaugurata stamani la 12/a edizione che torna in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze con spazi più ampi e misure anticontagio potenziate per accogliere oltre 100 buyer da 30 Paesi.

In podcast l’intervista all’assessora all’agroalimentare della Toscana Stefania Saccardi e Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze, a cura di Gimmy Tranquillo.

Usa, Canada, Germania, Francia, Danimarca, Repubblica Ceca, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi e Svezia i paesi più rappresentati a BuyWine. Da registrare l’interesse dal Nord America, con 36 buyer, e un incremento dal Sud America, con una nutrita rappresentanza di compratori provenienti da Colombia, Perù, Cile, Argentina, Messico.

Le aziende presenti provengono nella maggior parte dalla provincia di Siena (63), seguono Firenze (52), Grosseto (38), Arezzo (19), Livorno (11), Pisa (7), Lucca, Pistoia e Prato con 3 aziende a testa.

“Dopo la scommessa coraggiosa vinta l’anno scorso con la formula adattata alla pandemia – ha detto la vicepresidente e assessore all’agroalimentare della Toscana Stefania Saccardi – quest’anno BuyWine torna in presenza confermando il grande interesse dei buyer e a testimonianza del peso e delle potenzialità che il settore vino rappresenta per la Toscana. Un grande risultato”.

“Il vino si conferma un grande ambasciatore dell’eccellenza toscana nel mondo – ha commentato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze – con un export di 840 milioni nei primi nove mesi del 2021 (+20% sul 2020 e + 12% sul 2019). Questa edizione” vede “gli incontri finali tra produttori e buyer e le degustazioni in presenza, dopo una fase di profilazione e selezione online durata alcuni mesi che ha consentito di preparare al meglio gli accordi economici conclusivi”.

🎧 Filippo Ferretti, fiorentino, insignito dell’Emmy Award per giornalismo

New York, il prestigioso Emmy Award assegnato negli Stati Uniti dall’Academy of Television Arts & Sciences, equivalente ad un premio Oscar del giornalismo televisivo, è stato dato a Filippo Ferretti, anchor man di Univisiòn, che attualmente vive e lavora a New York ma che è di Firenze.

Filippo Ferretti è stato insignito dell’Emmy Award per aver condotto un’inchiesta giornalistica che ha smascherato una truffa ai danni di migranti e perpetrata da un pastore religioso che si faceva pagare per documenti falsi dopo essersi guadagnato la fiducia delle persone utilizzando la fede.

In podcast l’intervista a Filippo Ferretti a cura di Gimmy Tranquillo.

Grazie alla sua inchiesta, durata oltre 2 anni, gli investigatori americani sono riusciti a mettere insieme i tasselli del puzzle della truffa ed il pastore religioso nell’aprile del 2021 è stato condannato a 22 anni di carcere.

“Ad ottobre mi è arrivata una mail con su scritto ‘complimenti sei stato nominato’ – racconta ancora Ferretti -, l’ho riletta più volte prima di crederci e mi è arrivata la sera in cui mi sono trasferito dalla Florida a New York. Ho pensato al destino e al fatto che mi avesse regalato il miglior modo per iniziare la nuova esperienza lavorativa nella Grande Mela. Poi sono passati tre mesi e, per via del covid, la cerimonia non si è potuta tenere in presenza, ho dovuto seguirla da casa su YouTube e quando hanno detto il mio nome è stata un’emozione indescrivibile. Questo premio l’ho vinto da fiorentino, sono fiorentini il cuore e la determinazione che si celano dietro al lavoro che mi ha permesso di essere premiato. Anche se la vita ti porta lontano, si resta sempre fiorentini; vivo in America, sono diventato cittadino americano ma in realtà sono e sarò sempre di Firenze”.

“A Firenze e in Toscana avevo tante collaborazioni giornalistiche ma nessuno stipendio -racconta in breve la sua incredibile storia Ferretti – per poter coltivare la mia passione ho fatto il portiere d’albergo e poi venduto scarpe in un negozio del centro. A 33 anni ho scelto di cambiare e trasferirmi negli Stati Uniti, dopo neanche 9 anni quel sogno americano che avevo visto solo in televisione si è realizzato; qui ho avuto l’opportunità di trasformare la mia passione in un mestiere, l’opportunità che il mio Paese non mi ha mai dato”.

🎧 La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre la sala del Colosso

Firenze, La Galleria dell’Accademia riapre al pubblico martedì 8 febbraio, con la sala del Colosso che è stata oggetto, a partire dall’ottobre 2020, di imponenti interventi di restauro architettonico-strutturale, di climatizzazione e di un restyling completo dell’allestimento, con un nuovo impianto di illuminazione, di ultima generazione, studiato per esaltare le opere esposte insieme al particolarissimo colore blu scelto per le pareti.

In podcast l’intervista a Cecilie Hollberg, direttore di La Galleria dell’Accademia di Firenze, a cura di Gimmy Tranquillo.

La sala del Colosso è il primo grande ambiente che si incontra nel percorso espositivo del museo, caratterizzata, al centro, dall’imponente bozzetto in terra cruda del Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna, e ospita la collezione della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento.

Per rendere più godibile la visione di queste opere, è stata creata una nuova saletta, a cui si accede attraverso quella del Colosso, dedicata nello specifico al Quattrocento, in cui trovano una perfetta collocazione capolavori come il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia e la Teboide di Paolo Uccello, finalmente leggibili in tutti i loro meravigliosi dettagli.

“Quando abbiamo deciso di agire sulle capriate della sala del Colosso, il cui stato verteva in gravi condizioni da anni, con un impianto che perdeva acqua creando pericolose infiltrazioni, è stato necessario di allestire la Sala” racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze.

“È stata l’occasione per risistemare l’allestimento della collezione, qui conservata, con luci nuove e pareti colorate, per le quali abbiamo usato uno speciale blu che mi piace chiamare blu Accademia. Le opere sono state distanziate per rendere il percorso più fluido, utilizzando anche supporti più leggeri, meno invasivi, per le didascalie, tutte riviste e cambiate. Con Carlo Falciani, esperto del Cinquecento fiorentino, che mi ha affiancato in questo compito, abbiamo riordinato l dipinti, raggruppandoli per scuole secondo un criterio storico-artistico, oltre che estetico. Ho deciso di annettere la sala adiacente, solitamente utilizzata per le mostre temporanee, ed esporre qui la sezione dedicata al Quattrocento, con anche piccole opere, con l’intento proprio di creare una cornice più accogliente per questi capolavori.”

🎧 “Vitamine per la scuola”, le arance siciliane dei terreni sequestrati alla mafia

Firenze, sono in corso le prenotazioni delle arance della campagna “Vitamine per la scuola”, provenienti dai terreni confiscati alla mafia nei comuni siciliani di Lentini, Belpasso e Ramacca, e coltivati dalla cooperativa Beppe Montana Libera Terra.

L’iniziativa, organizzata dai Comuni di Scandicci e Bagno a Ripoli, Libera, dalle associazioni del Social Party cittadino, Asd podistica Il Ponte Scandicci, Cir Food, e dai tre istituti comprensivi scolastici Altiero Spinelli, Rossella Casini e Vasco Pratolini, è rivolta agli studenti, al personale e alle famiglie delle scuole, oltre che a tutta la cittadinanza, vedrà il ricavato utilizzato per finanziare le attività progettuali delle scuole.

In podcast l’intervista all’assessora alla Legalità del Comune di Scandicci Diye Ndiaye, a cura di Gimmy Tranquillo.

Chi è interessato alle arance di “Vitamine per la scuola” può scegliere tra le retine da 2 kg al prezzo di 4 euro ciascuna (di cui 1,25 euro devoluti alla scuola) o le cassette da 7 kg al prezzo di 12 euro (di cui 3 euro devoluti alla scuola); è possibile ordinare le arance fino a venerdì 28 gennaio 2022, per le famiglie di alunni e studenti delle scuole collegandosi ai link indicati dai rispettivi istituti scolastici, inserendo i dati e i quantitativi di arance desiderate, mentre per il resto della cittadinanza è possibile prenotare retine o cassette tramite il form online https://forms.gle/3TmsTnPnHBR1BGi97 gestito dalla Asd Podistica il Ponte (per info Ilponteprogettolegalita@gmail.com ). Tutte le arance saranno consegnate presso il Gingerzone di piazza Togliatti venerdì 18 febbraio dalle 17 alle 19 e sabato 19 febbraio 2022 dalle 9 alle 13.

Le arance, del tipo Tarocco e Moro, provengono appunto dalla cooperativa Beppe Montana Libera Terra che gestisce circa 90 ettari di terreni agricoli provenienti da confische nei comuni di Lentini (appartenuti al clan Nardo), Belpasso e Ramacca (appartenuti al clan Riela); il metodo di coltivazione è biologico e le produzioni sono tutte artigianali.

“Il programma di Libera la tua Terra 2022 è ricco di appuntamenti”, dice l’assessora alla Legalità Diye Ndiaye, “dall’incontro con Don Luigi Ciotti in programma martedì 15 febbraio alle 18 all’Aurora, ad altre numerose iniziative di sensibilizzazione nelle scuole come ad esempio ‘La Merenda che fa bene’ del 17 febbraio. La legalità come valore fondamentale nell’educazione delle nuove generazioni, quindi, ma anche base della nostra cultura. Ha dunque un preciso significato la collaborazione dell’assessorato alla Cultura e l’inserimento anche nei programmi teatrali del Comune di Scandicci degli appuntamenti per la Legalità 2022, com’è ad esempio il primo spettacolo di Auroradisera di martedì 1° febbraio”.

La rassegna 2022 in programma al Teatro Aurora parte appunto il 1.2 (ore 21,15) con Ottavia Piccolo e l’Orchestra multietnica di Arezzo che portano in scena “Cosa nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini, musiche di Enrico Fink (produzione Officine della Cultura, Argot, Infinito srl in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini).

🎧 Comparto sanitario, lavoratori protestano in Toscana

Firenze, sciopero generale nazionale della sanità pubblica proclamato da USB, con presidio all’assessorato regionale alla sanità, per denunciare all’opinione pubblica le reali condizioni di lavoro dei lavoratori del comparto sanitario, per assunzioni stabili, per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per un contratto con aumenti stipendiali veri e per la reinternalizzazione dei servizi e la stabilizzazione del personale precario.

I lavoratori del comparto sanitario riuniti dalla sigla Usb si sono dati appuntamento davanti all’assessorato regionale alla sanità che è in via Alderotti, in periferia.

In podcast l’intervista a Stefano Corsini, del Coordinamento Nazionale USB Sanità, a cura di Gimmy Tranquillo.

Inoltre un centinaio di persone inoltre, si sono riunite davanti alla sede della Regione Toscana in piazza Duomo per il presidio indetto da Nursind Toscana, sindacato autonomo degli infermieri, che ha mobilitato i propri iscritti anche per uno sciopero nazionale.

“In Italia mancano all’appello oltre 63mila infermieri – spiega Giampaolo Giannoni, coordinatore Nursind Toscana – e la Toscana è tra le regioni messe peggio, con un fabbisogno di quasi 4mila professionisti”.

In piazza anche Daniele Carbocci membro della direzione nazionale Nursind. “In questi due anni abbiamo manifestato tante volte davanti alle Regioni, ma non siamo stati ascoltati, quindi questa volta abbiamo deciso di fare un’azione molto forte come lo sciopero in sanità, ma non potevamo farne a meno e ci risulta che gli infermieri abbiano aderito in maniera importante. Il Governo non ha mai accettato le nostre proposte per rendere più dignitose le condizioni di lavoro ed economiche degli infermieri”.

“Lo slogan di questa protesta – spiega Stefano Corsini del coordinamento regionale Usb pubblico impiego – è ‘sanità al collasso, operatori esauriti’ sia dal punto di vista fisico per colpa della pandemia, ma anche psicologico per il carico di stress. In occasione del presidio a Firenze avevamo chiesto un incontro con l’assessore Bezzini, ma siamo stati ricevuti dal responsabile relazioni sindacali che ha ascoltato le nostre richieste. Chiederemo ancora una volta l’incontro con l’assessore perché vogliamo sapere che idea della sanità pubblica ha la Regione Toscana”.

Nel pomeriggio prevista una protesta della Usb anche a Pisa.

🎧 “Peste suina, problema che si ripete ciclicamente”

Firenze, Mauro Agnoletti, docente della facoltà di Agraria dell’Università di Firenze e responsabile scientifico del programma della Fao per la tutela dei paesaggi agricoli di interesse mondiale Giahs, è intervenuto sulla quella che definisce una “allegra gestione della biodiversità” che causerebbe il ritorno ciclico di epidemie, come la recente peste suina, nella nostra fauna.

La nuova epidemia di peste suina, problema che si ripete ciclicamente, ripropone, oltre alla emergenza alimentare, anche l’ormai eclatante squilibrio esistente nel nostro paesaggio e gli effetti di una politica dissennata riguardante la gestione della fauna”, “l’equilibrio non può essere gestito giocando con l’ecologia, come spesso si è fatto, ma intervenendo per regolare i rapporti fra specie animali e vegetali”.

In podcast l’intervista al Professor Mauro Agnoletti,  cura di Gimmy Tranquillo.

“E’ noto che con l’abbandono dell’agricoltura pari a circa 10 milioni di ettari – spiega Agnoletti in una nota – almeno 6 milioni di ettari sono stati occupati da boschi ricresciuti sui campi e sui pascoli abbandonati. Col contemporaneo incremento della superficie delle aree protette si è verificato un aumento di fauna animale, specialmente ungulati, in particolare cinghiali, portatori della peste suina, il cui numero è in oggetto di una crescita fuori controllo anche per la mancanza di nemici naturali”.

Per Agnoletti “teoricamente lupi e orsi sarebbero i grandi predatori in grado di contenere tale numero, ma è del tutto irrealistico pensare di affidare a tali specie il compito di ridurre in modo significativo le decine di migliaia di cinghiali che scorrazzano per le nostre campagne con sempre più frequenti incursioni anche nelle città”.

“In questa ‘allegra’ gestione della biodiversità di questi ultimi decenni – osserva ancora – non abbiamo considerato che abbiamo una densità di circa 190 abitanti per km2. A meno che non vogliamo continuare all’infinito ad accrescere le nostre aree urbane, con i problemi che tutti conosciamo, e incrementare il processo di abbandono delle aree rurali, si dovrà riflettere sul fatto che è necessario un equilibrio nel paesaggio e questo richiede di riequilibrare il rapporto fra uomo e fauna selvatica”.

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