Consiglio: respinta proposta Lega su “Riconoscimento radici cristiane in Toscana”

La votazione al Consiglio della Toscana ha registrato 29 voti contrari, 7 favorevoli e un astensione.

Il Consiglio regionale ha respinto una proposta legge di modifica statutaria per il ‘Riconoscimento delle radici culturali della Toscana’ nello statuto toscano, presentata dal gruppo della Lega.
Come ha spiegato il presidente della commissione affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) illustrando in aula il provvedimento, licenziato con parere contrario, nel testo si chiedeva tra l’altro di introdurre l’ispirazione “ai principi di civiltà cristiana e alle tradizioni di laicità e di libertà di scienza e di pensiero”.

Nel corso del dibattito, il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti (Lega) ha dichiarato che, se la legge non fosse stata approvata “la prossima Festa della Toscana diventerebbe la Festa dell’ipocrisia”. “Chiederò ai componenti del mio gruppo – ha detto rivolto al presidente dell’Assemblea, Eugenio Giani – che se la legge non viene approvata e lei non cancella la Festa della Toscana, di non partecipare agli eventi del 30 novembre”.

Secca la replica di Giani: “Oggi è in discussione una proposta di legge portata dal vostro gruppo – ha detto il presidente -, vi sono argomentazioni a favore e altre contrarie e molto motivate; mi sembra che il dibattito sia molto serio. Quindi io inviterei a restare sull’argomento, poi delle conseguenze su altre iniziative della Regione, ne discuteremo a tempo e nel modo debito”.

La capogruppo della Lega, Elisa Montemagni ha chiuso il dibattito rivolgendosi all’Aula: “Ammettetelo onestamente – ha detto-. Votate contro perché le radici cristiane sono il vostro problema, non il nostro. Volete una Toscana multiculturale

Muore operaio travolto da blocco di marmo

Tragedia a Marina di Carrara. Operaio dipendente di una ditta di autogru, di circa 40 anni, muore travolto da un blocco di marmo.

Si chiamava Luca Savio e aveva 37 anni, l’operaio morto stamani travolto da un blocco di marmo. Lascia la moglie e un figlio in tenera età.

Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica della tragedia. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata.
Sembra che l’uomo si trovasse vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Per cause da chiarire l’informe di marmo si è mosso e ha colpito l’operaio al torace. Inutili sono stati i soccorsi. Per quasi mezz’ora i soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma inutilmente. Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro.

Commenta la tragedia Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: “Purtroppo, nonostante le grandi grida e le grandi promesse, io stesso ho constatato che in certi ambienti di lavoro, perché le giro le fabbriche, e prima le giravo ancora di più, spesso mancano gli elementi essenziali della garanzia”.

“Raccomandiamo veramente che tutti i sistemi di sicurezza che sono necessari vengano rigorosamente applicati”, ha affermato, a margine della della Celebrazione eucaristica di San Benedetto nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze. “Non si può esporre la vita di un uomo – ha aggiunto – che ha un valore immenso, lo sa soltanto Dio, a qualche banale accidente per cui uno deve morire lasciando sola la famiglia”.

Il Gruppo regionale Movimento 5 stelle si è unito al cordoglio per l’evento: “Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio schiacciato da una lastra di marmo a Marina di Carrara. Ci stringiamo nel dolore ai familiari ed ai colleghi della vittima. Occorrerà fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente fatale e rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in questi luoghi di lavoro particolarmente a rischio. E’ intollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro. Occorre l’impegno di tutte le Istituzioni e di ogni schieramento politico per porre fine a questo tragico bollettino di guerra”.

“Un’altra tragedia, l’ennesima di una lunga serie per il nostro territorio. Bisognerà fare luce sull’accaduto e chiarire tutte le dinamiche. Resta però un fatto, morire sul lavoro è inaccettabile, lo diciamo troppo spesso e mai come adesso quindi è urgente intervenire in maniera concreta sulla prevenzione e sulla sicurezza: l’impegno nelle istituzioni deve essere totale. Così Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd. “Abbiamo messo in campo tante azioni su questo tema come Regione Toscana ma non dobbiamo fermarci, la sicurezza sui luoghi di lavoro deve rappresentare una priorità assoluta. Ai familiari e ai colleghi della vittima il più profondo cordoglio e la massima vicinanza in questo momento di enorme dolore”, conclude Bugliani.

L’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, ha commentato: “Ancora un morto sul lavoro. E ancora una volta nel settore del marmo. Il primo pensiero va alla famiglia, alla quale esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà. E’ davvero doloroso registrare un nuovo infortunio mortale proprio in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro”.

“In questi ultimi anni – ricorda l’assessore – abbiamo messo in campo interventi concreti. Ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti”.

Dure le parole di CGIL Toscana: “A distanza di 2 mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno ad un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!Appresa la notizia, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro e così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori. La nostra posizione è sempre la stessa: le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’ opportunità di consorziare le piccole imprese in maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La CGIL di Massa Carrara oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo e lancia ancora una volta un appello affinchè tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage

Rifiuti, Toscana: Economia circolare entra in Statuto

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato oggi a maggioranza la modifica, prima firmataria la vicecapogruppo Pd Monia Monnia, agli articoli 3 e 4 del testo. Il voto ha visto l’astensione di Lega, Fi, Fdi e di Bambagioni(Pd).

“E’ un atto che sancisce una netta svolta culturale, ormai improrogabile – ha affermato il presidente della commissione affari istituzionali della Toscana, Giacomo Bugliani, illustrando il documento all’aula – nell’approccio a queste tematiche, andando a modificare l’apparato normativo che contiene i criteri ispiratori dell’azione di governo del territorio toscano; si stabilisce, così, a livello statutario, il principio dell’economia circolare come fondamentale”.

Nello specifico, ha spiegato Bugliani, viene aggiunto un articolo 3 bis che inserisce tra i princìpi generali la promozione delle “condizioni per uno sviluppo sostenibile per la soddisfazione dei bisogni della generazione presente e la salvaguardia della vita delle generazioni future”, mentre nell’articolo 4 viene inclusa, tra le finalità principali, “la promozione dell’economia circolare, quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, attraverso la valorizzazione degli scarti di consumo, l’estensione del ciclo vita dei prodotti, la condivisione delle risorse, l’impiego di materie prime seconde e l’uso di energia da fonti rinnovabili”.
“Nello statuto abbiamo già il riferimento allo sviluppo sostenibile, che mi sembra più che sufficiente”, ha detto Bambagioni commentando la sua astensione al voto. “Se veramente si vuole dare un contributo al nostro ambiente abbiamo cose più concrete: proposte di investimenti in energia green ferme da anni per colpa della burocrazia e di mancate scelte, quindi ho stimolato il Consiglio a misurarsi su queste, chiedendo che venga dedicata una seduta apposita per trattare tutte le pratiche che abbiamo ferme”.
“Dobbiamo dare risposte, oggi i rifiuti si producono e ci deve essere un sistema efficiente che contiene i prezzi. Quella del termo valorizzatore è una strada che seguiamo da vent’anni e che ora si abbandona. Queste sono inefficienze della politica che si scaricano sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini”.
Per Monia Monni, vice capogruppo del Pd e prima firmataria della proposta, “oggi abbiamo messo il primo mattone per la svolta verde in Toscana”. “Registro anche – ha spiegato – come M5s e Lega Nord abbiano votato in modo difforme, favorevoli i primi e astenuti i secondi. Segno di una diversità profonda che continua a palesarsi ad ogni voto espresso in aula”.
Commentando l’astensione del collega di partito, ha aggiunto di preferire la politica “che non subisce i cambiamenti, ma li anticipa e li governa. Paolo ha una visione diversa dalla mia, la ritengo un po’ polverosa e attaccata a vecchi schemi, ma rispetto il suo voto”.

Toscana, Consiglio: sì a contributo straordinario per la moglie di Idy Diene

La commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani, licenzia la proposta di legge della Giunta. Il Consiglio regionale aveva approvato due mozioni

La Regione Toscana vuole essere vicina alla moglie di Idy Diene, il cittadino senegalese ucciso a colpi di pistola in pieno centro a Firenze il 5 marzo scorso. Come segno tangibile di tale vicinanza, Rokhaya Kene Mbenguericeverà un contributo straordinario di solidarietà di 40 mila euro, che saranno erogati in due annualità, analogamente a quanto accaduto in casi simili.

È stato il suo presidente, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrare alla commissione Affari istituzionali la proposta di legge presentata dalla Giunta regionale, che è stata licenziata con un solo voto contrario. Il Consiglio, nella seduta del 13 marzo scorso, aveva approvato due mozioni, una del gruppo Fratelli d’Italia, l’altra del gruppo Sì-Toscana a sinistra, che si esprimevano in tal senso. Rokhaya Kene Mbengue è vedova di Samb Modou, uno dei due cittadini senegalesi uccisi nel dicembre 2011 in piazza Dalmazia a Firenze, e si prende cura della loro figlia, oggi diciottenne, rimasta nel paese d’origine.

“Va benissimo la solidarietà – ha dichiarato Marco Casucci (Lega Nord), annunciando il voto contrario – Manca però una disciplina organica, in assenza della quale c’è molta discrezionalità”.

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