Fridays for future: ‘die-in’ all’aeroporto Vespucci

Un gruppo del movimento ‘Fridays for Future’ di Firenze ha dato vita ieri sera, al terminal passeggeri dell’aeroporto Vespucci, a un ‘die-in’. Distesi sul pavimento come morti, hanno esposto cartelli come ‘Meno aeroporti più parchi’ e ‘Non vogliamo l’ampliamento della pista’.

La protesta del movimento ‘Friday for Future‘ ‘è contro il progetto di nuova pista dell’aeroporto. “Se la pista venisse costruita, il territorio sarebbe devastato a livello ecologico, per non parlare della salute dei cittadini”, lamentano. Le istituzioni locali e regionali, che da tempo dichiarano di sostenere politiche ecologiche, “se davvero vogliono mettere uno stop alle emissioni di CO2, allora questo significa mettere uno stop all’aeroporto. Questo le aumenterebbe in maniera significativa andando ad aggravare la situazione in cui versa il nostro pianeta”.

die inUn gruppo di attivisti ha dato vita ad un ‘die-in’, sono “morti in aeroporto”, un’allegoria che, sostengono, non è molto lontana dalla realtà. Ribadita l’incompatibilità di ogni ipotesi di un nuovo e più grande aeroporto con le necessità planetarie di fermare le emissioni climalteranti, con il bisogno di superare l’economia fossile ed i suoi ricatti per salvare adesso il salvabile e avviare la transizione ecologica possibile.

Questo flash mob nella hall dell’aeroporto Vespucci è stato organizzato intorno alle 20.00, orario non casuale, da cui i voli dovrebbero essere interrotti per proteggere dal rumore il sonno di coloro che vivono nella zona e vengono sorvolati. La richiesta che viene fatta è, infatti, anche quella di aumentare le fasce orarie di tutela e interrompere i voli la sera, la notte e all’alba. Questo va fatto con urgenza nella prospettiva di un ridimensionamento con tutela occupazionale e di un rientro dell’attività aeroportuale entro i limiti fisici del pianeta nel rispetto delle esigenze di tutela della salute delle classi popolari che vi abitano in prossimità.

die inIl Fridays for Future Firenze sostiene che una nuova pista di 2400m per arrivare ad oltre 50mila voli e 5milioni di passeggeri l’anno è l’incubo sociale ed ambientale che i poteri forti del territorio spacciano con la narrazione falsa e stantia dello “sviluppo” e delle sue “opportunità”. Un volo ogni 7 minuti circa per 17 ore di esercizio aeroportuale tutti i giorni dell’anno feste comprese. Una nuova pista che cancella il parco della piana come elemento di protezione e rigenerazione ambientale. Più Traffico aereo e più traffico automobilistico collegato. Un impatto devastante sull’assetto idrico e il sistema delle acque basse della piana regimate dal fosso reale. Un nuovo aeroporto come tassello fondamentale di un progetto di città dove la rendita immobiliare e l’economia delle merci di lusso continuano a spartirsi il goloso piatto del centro-vetrina ormai sottratto agli abitanti.

die inQuesto è lo scenario di morte a cui il Fridays for future si oppone nonostante le dichiarazioni del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai che ha dichiarato “la pista si farà comunque”.

Friday for Future Firenze: studenti bloccano ingresso liceo, primo Schoolstrike 

Un centinaio di studenti del liceo Macchiavelli-Capponi di Firenze hanno bloccato per circa un’ora, questa mattina, l’ingresso delle due sedi dell’istituto per lanciare il primo #Schoolstrike insieme al comitato fiorentino di Friday for future, il movimento che promuove iniziative per contrastare i cambiamenti climatici.

I giovani si sono posizionati davanti al portone d’ingresso, impedendo l’accesso a studenti e docenti, con uno striscione con la scritta ‘Riprendiamoci il nostro futuro #Schoolstrike‘. Alcune decine di studenti si sono poi raccolti di fronte alla sede di piazza Frescobaldi e all’inizio del ponte Santa Trinita intonando slogan come ‘Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città’, ‘Aeroporto nocività, il Pd devasta la città’ e ‘sciopero oggi, sciopero domani’. Successivamente si sono spostati in corteo in piazza Santo Spirito per discutere, hanno spiegato, delle grandi opere.

Mobilitazione permanente di Fridays For Future contro Grandi Opere

“Da oggi, 21 Ottobre, dichiariamo ufficialmente lo stato di mobilitazione permanente”. Comincia con questa frase il comunicato rilasciato da Fridays For Future Firenze dove annunciano il loro impegno contro le Grandi Opere.

Fridays For Future Firenze avverte di essere “nuovamente pronte e pronti a riempire le piazze e a far sentire la nostra voce: ogni venerdì sciopereremo per il clima davanti ad una scuola diversa e organizzeremo altre iniziative per approfondire e mettere in vista le cause della grave crisi ecologica che stiamo vivendo”. La prima settimana di mobilitazione permanente “sarà dedicata al tema della grandi opere inutili e dannose per il nostro territorio” e venerdì 25 Ottobre saranno organizzate due iniziative per affrontare questa tematica:

– Lo School Strike all’Istituto Machiavelli-Capponi: le studentesse e gli studenti di questa scuola saranno invitati a non entrare in classe e ad affollare la piazza per “far sentire la nostra voce e per parlare di cambiamenti climatici e del legame della lotta per il clima con la lotta contro le grandi opere”.

– Presidio all’aeroporto di Peretola: dalle 16.30 Fridays For Future Firenze sarà “all’aeroporto per ribadire forte e chiaro che non vogliamo l’ampliamento di Peretola, vogliamo che quei soldi siano investiti per una mobilità più sostenibile”.

“Siamo in stato di emergenza climatica – continua il comunicato – e finalmente ciò è stato dichiarato anche dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana”. Per questo Fridays For Future Firenze chiede ai decisori politici locali di dimostrare “che queste dichiarazioni non sono simboliche, ma che vi rendete conto di quanto sia grave il problema. Dimostrateci che le vostre parole di supporto non sono vuote. Se davvero avete capito che siamo in stato di emergenza climatica, non aumentiamo l’emergenza: mettete da parte i progetti climalteranti e dannosi per il nostro territorio e iniziate a trovare il coraggio di mettere in atto i cambiamenti radicali necessari a garantirci un futuro”.

“Non siamo più disposti – recita il comunicato – ad accettare compromessi, ogni scelta politica che riguarda il nostro territorio, deve prima di tutto prendere in considerazione le ripercussioni sull’ambiente e sul cambiamento climatico, mettendo da parte gli interessi economici di pochi. Se si mettesse al primo posto questo tipo di valutazione, sarebbe molto più evidente che le grandi opere che le amministrazioni locali continuano a portare avanti, sono tutt’altro che prioritarie e ‘sostenibili’.”

In merito all’aeroporto di Peretola “il report dell’IPCC del 2018 nella sezione dei trasporti dice chiaramente che per ridurre le emissioni di gas serra il trasporto aereo dovrà essere ridotto drasticamente, in quanto una delle prime cause dell’inquinamento atmosferico”, perciò il movimento ecologista sostitene che “la nuova pista non solo aumenterebbe la produzione di emissioni inquinanti, ma aumenterebbe il rischio idrogeologico e comporterebbe l’eliminazione del Parco della Piana, proprio quel genere di bene naturale che andrebbe invece tutelato”.

Fridays For Future Firenze affronta anche il tema della TAV: “questa grande opera, i cui cantieri hanno già devastato il nostro territorio con enormi perforazioni, porterà, con l’avanzamento dei lavori ad una massiccia cementificazione, andando ulteriormente ad alterare il paesaggio e ridurre gli spazi verdi. Inoltre, la stessa produzione del cemento, contribuisce per l’8% delle emissioni globali di anidride carbonica”.

In sostanza, quello che la frangia fiorentina del movimento in difesa dell’ambiente di scala mondiale “è un cambio paradigma. Vogliamo che si lavori per promuovere una mobilità pubblica gratuita, ecologica e di piccola scala, che rafforzi le infrastrutture già esistenti e disincentivi l’utilizzo di massa delle autovetture”.

Il comunicato invita, inoltre, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi di archiviare il progetto dell’inceneritore a Sesto Fiorentino, in quanto “gli inceneritori non sono una risposta al problema dei rifiuti, anzi ne creano di ulteriori: inquinamento atmosferico, deturpazione del paesaggio naturale e rischi per la salute di chi vive nelle zone limitrofe (con l’emissione di diossine, che finiscono nell’aria, nei terreni e nelle acque). Crediamo che anche in questo ambito si debba avviare un cambiamento reale di paradigma. L’amministrazione deve iniziare a lavorare in primis per ridurre la produzione di rifiuti sul suo territorio ed investire le sue risorse per una gestione realmente circolare ed ecologica dei rifiuti. Mettere in funzione un inceneritore significa bypassare il problema, senza andare realmente ad affrontarlo. Nel contesto di crisi ecologica in cui ci troviamo, ci sembra assurdo che si pensi ancora di costruire inceneritori invece di promuovere una raccolta che punti al 100% sul riciclaggio”.

Nel comunicato viene affermato che la creazione di posti di lavoro, come conseguenza della realizzazione delle Grandi Opere, sia solo una scusa e perciò i militanti ecologisti ritengono inaccettabile “questa retorica come lasciapassare per la realizzazione di opere nocive. Siamo stanchi di vedere chi ci sta intorno dover scegliere tra lavoro e ambiente e tra lavoro e salute”. E’ un ricatto inaccettabile. Vorremmo che, se davvero si avesse a cuore il problema del lavoro, ci si adoperasse per creare occupazione proprio nella transizione ecologica, che garantirebbe impieghi a lungo termine, e non continuando con la promozione di grandi opere, che invece creano posti di lavoro solo temporaneamente”.

“Sui territori e sulla natura – conclude il comunicato -, che è di tutte e di tutti, oltre che di tutte le altre specie, devono decidere le comunità locali. Non ci possono essere in nessun caso decisioni imposte, soprattutto se si tratta di opere dannose”.

Climate Strike: le nostre dirette dalla manifestazione di Firenze

In corso il Terzo sciopero mondiale per il clima. Manifestazione anche a Firenze nell’ambito del Climate Strike così come in altre 150 città d’Italia. Studenti e studentesse si sono riversati in piazza per la mobilitazione di Fridays for Future Italia.

E’ partito a Firenze, da piazza Santa Maria Novella, il corteo promosso dal movimento ‘Fridays For Future’ per scioperare per il clima: oltre 10.000 i partecipanti, secondo il primo dato delle forze dell’ordine con stima in crescita. Si tratta in prevalenza di giovani. Tanti gli striscioni, qualche coro anche per il sindaco Dario Nardella invitato a “non chiacchierare”.

I manifestanti hanno cantato, tra i tanti cori, anche “il pianeta è nostro e ce lo riprendiamo, i partiti in piazza non li vogliamo”. La manifestazione fiorentina, dopo aver percorso il centro storico, approderà in piazza Santissima Annunziata. Cortei anche in altre città toscane, tra cui Livorno, Pisa, Arezzo, Siena, Empoli: migliaia i partecipanti.

Le dirette e le interviste del nostro inviato Gimmy Tranquillo

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/190827_Gimmy-Tranquillo1.mp3?_=1 https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/GIMMY-VOCI-GIOVANI-E-ADULTI-NEL-CORTEO.mp3?_=2

Non solo Firenze, ma anche le piazze delle altre città toscane sono protagoniste di questa grande manifestazione:

A Prato sono oltre 3mila i partecipanti al corteo promosso da Fridays For Future, partito da piazza Santa Maria delle carceri che ha raggiunto il Comune, dove i giovani stanno intonando slogan e mostrando cartelloni che recano scritte di sensibilizzazione alle problematiche ambientali.

A Pisa lo sciopero, molto colorato e gioioso, si sta svolgendo pacificamente e vi partecipano anche tanti alunni delle scuole primarie con i loro insegnanti che caratterizzano il corteo con i loro sorrisi e slogan per difendere la Terra scritti con il gesso sulla lastricatura della piazza sotto il Comune. Il corteo sta attraversando lentamente le principali vie del centro e il traffico a ridosso dell’area della manifestazione è fortemente rallentato con gli automobilisti che suonano il clacson e applaudono i manifestanti. Esso ha sostato anche in piazza della Signoria e in via Cavour, davanti a Palazzo Vecchio e Palazzo del Pegaso, sedi del Comune di Firenze e del Consiglio regionale concludendosi in Piazza Santissima Annunziata.

A Pistoia circa 3000 i ragazzi che hanno sfilato lungo le vie del centro di Pistoia, arrivando in piazza Duomo, dove ad attenderli c’era anche il presidente della Provincia Luca Marmo. Per l’occasione è stata creata una fila di bottiglie di plastica che corrispondono al consumo di esse di 30 persone in 4 giorni.

Ad Arezzo, in circa 40000 hanno partecipato alla manifestazione nel centro storico, che San Jacopo è giunta fino alla piazza dove ha sede il Comune per chiedere più attenzione per il clima e la salvaguardia del pianeta. Tra i partecipanti anche gli studenti di Rondine Cittadella della Pace.

‘There is no planet B’. ‘Noi vogliamo un futuro’: gridando questi slogan alcune migliaia di studenti livornesi sono scesi in piazza stamani per il corteo, che ha sfilato per le vie del centro tra piazza Cavour fino al Museo di storia naturale dove è in programma un’iniziativa dei ‘custodi della terra’. Tra gli studenti ha sfilato anche l’assessore all’ambiente del Comune Giovanna Cepparello. “In questi giorni – ha detto l’assessore- abbiamo assistito a uno spettacolo penoso di chi ha voluto ridicolizzare questa protesta, a cominciare da chi ha deriso Greta, mentre questi ragazzi ci stanno dimostrando il contrario. Lo scorso anno erano poche decine mentre oggi sono migliaia: hanno fatto un lavoro capillare, sono stati bravissimi a organizzare e trasmettere il messaggio ai loro coetanei”.

Stesso discorso per le città di Carrara, Siena, Arezzo e Pistoia, dove gli studenti sono scesi in piazza con cartelli e sacchi di bottiglie di plastica, per sensibilizzare la collettività nei confronti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.

Sciopero del clima: con Controradio dirette dalle 8 di mattina

Terzo Sciopero Mondiale per il Clima!!! Firenze #ClimateStrike venerdì 27 alle 9.00 in Piazza Santa Maria Novella. Si tratta dell’evento finale della Climate action week, la settimana per le azioni contro i cambiamenti climatici, organizzata a livello mondiale dal movimento nato sull’esempio di Greta Thunberg.

Controradio seguirà la manifestazione con collegamenti e dirette social sulla pagina facebook Controradio Firenze. 

Il 15 marzo e il 24 maggio i primi due Scioperi Mondiali hanno portato in piazza tantissime persone. Nel mondo gli scioperi hanno coinvolto più di 100 paesi e più di 2000 città. “Eravamo tutti in piazza per chiedere azioni concrete contro i cambiamenti climatici. Nonostante il successo di queste prime manifestazioni globali, sono necessarie altre mobilitazioni perché i cambiamenti climatici sono un’emergenza, ma sembra che i politici e gli altri potenti del nostro pianeta ancora non lo abbiano capito”, scrivono sulla pagina facebook di  Friday for Future Firenze.

Lo sciopero per il clima del 15 marzo in p.zza Santa Croce a Firenze
immagine di archivio

“Tre anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi, le promesse che ci sono state fatte devono ancora trasformarsi in azioni. Dobbiamo accelerare la transizione verso un’Italia senza emissioni di gas serra. Sono sempre più numerosi i cittadini che vogliono aria più pulita, meno plastica nei nostri oceani, più energia da fonti rinnovabili, un futuro sostenibile per i bambini, in breve più risolutezza politica per il pianeta!”.

Dalla mobilitazione verrà rivolto un appello per una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale. “Gli scienziati sottolineano che il riscaldamento globale non deve superare 1,5°C, al fine di evitare grandi disastri. Ci resta poco tempo”.

Si preannuncia  un evento storico, per studenti e professori,  per famiglie, un evento pacifico e non violento. Sono già oltre 8500 le persone che hanno dichiarato il loro interesse a partecipare all’evento promosso sui social.

L’assemblea FFF di Firenze si è espressa circa la possibilità di portare simboli di altre organizzazioni, associazioni e movimenti in occasione del Terzo Sciopero Mondiale per il Clima!!! Firenze #ClimateStrike di venerdì 27 settembre.

“La manifestazione sarà apartitica, perciò non è assolutamente consentito portare alcun simbolo di partiti politici. Anche alle associazioni ambientaliste e non, dotate di statuto, chiediamo di non portare alcun simbolo. I sindacati che hanno aderito allo sciopero, potranno partecipare alla manifestazione con uno o più striscioni firmati ma chiediamo di non portare bandiere del sindacato. Ai movimenti ambientalisti di cittadini (che non sono strutturati come associazioni) è invece permessa l’adesione in manifestazione con i propri simboli”.

La manifestazione sarà anticipata giovedì 26 settembre da un ritrovo in piazza Santissima Annunziata, dove il movimento fiorentino dei Fridays for future organizza un pomeriggio per preparare striscioni e cartelloni (dalle ore 15.00).

Il flash mob realizzato da FFF il 20 settembre 2019 per dare l’inizio alla Climate Action Week. 

In occasione della manifestazione per il clima, la Flc Cgil Toscana ha proclamato lo sciopero di tutto il personale del comparto istruzione e ricerca, dei dirigenti, dei docenti universitari e di tutti i lavoratori della formazione professionale e delle scuole non statali. “Il mondo della conoscenza – spiega la Flc Cgil Toscana in una nota – può dare un apporto insostituibile per affrontare la crisi climatica ed ecologica: la ricerca, la formazione delle giovani generazioni sui temi ambientali, l’apprendimento di stili di vita rispettosi dei limiti imposti dalla natura, sono tutte direttrici da seguire, da un lato, per evitare il collasso del nostro ecosistema e dall’altro per spingere i governi a fare grandi investimenti finalizzati alla transizione ecologica, rispettosa dei principi di giustizia sociale, ambientale e climatica”.

Intanto il ministero dell’Istruzione ha emesso una circolare che invita le scuole a giustificare le assenze degli studenti venerdì 27 settembre in occasione dello sciopero mondiale del clima, che interesserà in Italia oltre a Firenze numerose città. “L’importanza di questa mobilitazione – ha affermato il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti – è fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti”.

Fridays For Future Firenze: presidio sotto il Comune per l’emergenza climatica

Lunedì 17 giugno, in concomitanza con l’insediamento del consiglio comunale di Firenze, il movimento Fridays For Future organizza un presidio in piazza San Firenze alle 15.30 per chiedere al Comune di Firenze la dichiarazione di emergenza climatica.

Di seguito pubblichiamo il comunicato diffuso in vista del presidio:

Siamo contenti di apprendere che il consiglio della regione Toscana abbia approvato la mozione di dichiarazione di emergenza climatica, come richiesto dal nostro movimento e come già fatto da vari stati, paesi e città del mondo. La dichiarazione di emergenza climatica è solo il primo passo di un lungo percorso. Se alle parole non si affiancano fatti l’intera operazione perde completamente di senso. Siamo in uno stato di emergenza, esattamente come se fossimo in guerra assediati da un esercito accampato fuori dalle mura della nostra città e finalmente siamo in grado di riconoscerlo ufficialmente. Si, sono passati molti anni da quando hanno iniziato ad avvertirci che saremmo arrivati a questo, da quando la nostra metaforica guerra è iniziata, ma finalmente (meglio tardi che mai) riusciamo a riconoscere l’emergenza. Questo però non basta. Adesso che facciamo? Continuiamo con i soliti progetti, con le solite politiche di prima? Deve essere chiaro, riconoscere di essere in uno stato di emergenza significa agire nell’interesse di uscire dall’emergenza, e per questo molti provvedimenti devono essere fatti subito. Se alcuni dei provvedimenti richiesti prevedono pianificazione, consultazioni e sblocchi di risorse che non possono essere immediatamente disponibili, alcune cose possono e devono essere fatte immediatamente. Per fare un paio di esempi, non si può pensare in uno stato di emergenza climatica di potenziare un aeroporto come quello di Firenze, costruendo un nuovo aeroporto a tutti gli effetti, che aumenterebbe esponenzialmente il numero di voli. L’aereo è il mezzo che emette più CO2 superando il treno di 50 volte in termini di emissioni. Un progetto completamente contrario alla situazione di emergenza climatica che stiamo vivendo. Come se in una città assediata in stato di emergenza si utilizzassero le poche risorse disponibili per dare un aiuto agli assedianti invece che per trovare una via di uscita. Siccome fino ad ora la Regione Toscana ha sostenuto il progetto dell’aeroporto, vogliamo dargli l’idea che forse, per essere coerenti con le dichiarazioni fatte, le prime azioni da sostenere dovrebbero essere la cancellazione dei progetti che vanno in direzione contraria a quella necessaria alla nostra sopravvivenza e alla transizione ecologica: è necessario cancellare il nuovo aeroporto di Firenze e, per fare un altro esempio, cancellare l’inceneritore di Case Passerini (il cui progetto non è ancora stato cancellato definitivamente). Un inceneritore inquina e produce polveri sottili e a Firenze non produciamo abbastanza rifiuti da farlo funzionare in continuo e dovremmo importare rifiuti da fuori. Inoltre per quanto riguarda il recupero energetico, un inceneritore rilascia molti più gas climalteranti di una centrale a carbone a parità di energia elettrica prodotta.

Possiamo comunque dire che per Fridays For Future Firenze, la dichiarazione di stato di emergenza climatica da parte della Regione Toscana è un passo importante, e lo sarà altrettanto il fatto che l’emergenza climatica venga dichiarata anche dalla città di Firenze. Vogliamo essere chiari sui passi da intraprendere, la dichiarazione di stato di emergenza è solo il primo dei tre punti che dovranno essere affrontati nell’emergenza climatica. DITE LA VERITÀ: cioè dite che abbiamo solo dodici anni per arrestare una catastrofe planetaria e i danni prodotti in due secoli; dobbiamo con questi atti portare attenzione sul tema. AGITE SUBITO: cioè indicate ora le cose da fare al più presto e soprattutto le cose da non fare più. CONVOCATE LE ASSEMBLEE: la conversione ecologica non può farsi senza la popolazione.

Lunedì 17 giugno alle 15.30 faremo un presidio in piazza San Firenze e sotto Palazzo Vecchio in concomitanza con l’insediamento del nuovo consiglio comunale di Firenze per chiedere a gran voce di dichiarare lo stato di emergenza climatica anche per la città di Firenze, e speriamo di essere ascoltati, perché continueremo a richiederla fino a che non ci sarà concessa. Ma dopo le dichiarazioni di supporto fatte dagli amministratori durante le nostre manifestazioni (che speriamo non fossero solo “campagna elettorale”) non dovremmo temere di essere ignorati.

Fridays For Future Firenze

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