Intervista con il professor FRANCESCO FERRINI, docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze
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Uno sconto tanto pià alto quanto più ‘green’ sarà la piantagione: aceri, ricci, platani, olmi e ginko biloba. Queste, secondo gli esperti, sono le migliori specie mangia-smog. Ma anche bagolaro, frassino, ontano nero, tiglio selvatico: così anche nel proprio giadino sarà possibile ripulire l’aria del Comune di Firenze, da miglaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinante come le pm10 che ogni anno in Italia causano 80mila morti premature.
Non è la prima inziativa in ambito ambientale portata avanti dal Comune, ma è un bis dopo la campagna ‘dona un albero’ che in poche settimane ha già raccolto centinaia di adesioni. Un’inziativa, dunque, che va ad aggiungersi nell’ottica di ridurre la Co2 nell’ambiente fiorentino e che vedrà la luce, probabilmente, nel 2020.
I prossimi mesi serviranno per elaborare tecnicamente e amministrativemante il piano, oltre che mettere a punto i dettagli con gli esperti del verde. “Vogliamo stimolare i privati a prendersi cura del patrimonio arboreo di loro proprietà, che fa comunque parte del verde cittadino, premiando in particolar modo l’aspetto della qualità nell’intervento di messa a dimora di nuove alberature perchè non tutti gli interventi hanno gli stessi benefici sull’ambiente”, fa sapere l’assessore all’ambiente Cecilia del Re.
Assessore che ha avuto modo anche di confrontarsi con due docenti di arbocultura di fama: il professore Stefano Mancuso, direttore del laboratorio internazionale di enurobiologia vegetale e il docente Francesco Ferrini. Con loro si vuole creare un manuale ad hoc per i privati interessati.
“Insieme all’assessorato al bilancio studieremo gli strumenti per dare gambe all’operazione. Vogliamo puntare molto sulla consapevolezza del cittadino”, ha concluso Del Re.
Alla luce delle polemiche sul percorso della tramvia 3.2 verso Bagno a Ripoli, abbiamo intervistato FRANCESCO FERRINI, professore Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente Unifi.
Ne abbiamo parlato con il professor Francesco Ferrini. dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente Unifi.
A Firenze la Festa si è svolta principalmente nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dove tra l’altro si è tenuta la ‘lezione’ di Stefano Mancuso rivolta ai più piccoli, e sono stati donati 250 alberelli ad altrettanti bambini delle scuole cittadine per dare il via al progetto Young Forest, creata dai bambini delle scuole, che sarà monitorata via app nei mesi prossimi, e una ‘Food Forest’,ovvero un ‘bosco commestibile’ con piante tipiche a rischio estinzione, che nascerà in primavera tra il Viadotto all’Indiano e la confluenza tra Greve e Arno”.
La Festa proseguirà nel pomeriggio con alcune sessioni più tecniche alla presenza, tra gli altri, di Francesco Ferrini, ordinario di arboricultura presso l’Università di Firenze, e sarà l’occasione per parlare del progetto LIFE in collaborazione con l’ateneo per selezionare le specie più adatte per resistere ai cambiamenti climatici e per assorbire lo smog.
E’ il titolo di un convegno che si svolgerà il prossimo sabato 14 aprile 2018 all’Audiotorium di Scandicci. Parla il docente del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente Unifi che terrà una relazione dal titolo: “Comunicare lo stile di vita: il verde urbano come strumento di sviluppo sociale”.