Vigili fuoco: “in Toscana pochi mezzi,soccorsi a rischio”

La denuncia della CGIL Toscana. Che accusa “non tutelati cittadini che abitano in edifici a 2 o più piani”

In Toscana i mezzi dei vigili del fuoco sono carenti e quelli in servizio sono troppo vecchi. La denuncia arriva da Massimo Marconcini, della Fp Cgil regionale. “Servirebbero – afferma – automezzi efficienti ai per garantire interventi rapidi e risolutivi, invece la situazione generale del parco automezzi della Toscana è deprimente. La maggior parte dei mezzi è vecchia, qualcuno di venti anni, 15 anni l’età media”.

“Non è ammissibile – prosegue – che in Toscana i cittadini che abitano in edifici con più di due piani non siano tutelati con soccorsi rapidi ed efficaci che un paese, industrializzato come l’Italia, dovrebbe avere”.

“Stante questa situazione – prosegue ancora Marconcini – ci allarmano non poco le notizie che arrivano da alcuni territori della Toscana circa la decisione di non riparare alcuni mezzi speciali o aerei in alcuni comandi e di prevederne la copertura dalle sedi designate dalla direzione come destinatarie dei fondi per la riparazione di tali mezzi. Una scelta che se confermata segnerà il fallimento di tutto quanto deciso negli ultimi anni”.

“Nei prossimi anni – conclude il sindacalista – non sembrano esserci assegnazioni di fondi tali da cambiare l’attuale situazione, per cui la scelta di non riparare e mantenere i mezzi attuali può solo portare, con il tempo, alla conseguente chiusura di alcune sedi per mancanza di automezzi, lasciando una regione come la Toscana, centro nevralgico del soccorso con specializzazioni riconosciute a livello mondiale , ed i suoi cittadini, privi di un soccorso specializzato ed efficace”.

Sollicciano: sopralluogo della Fp Cgil, allarme su condizioni dell’istituto

Infiltrazioni d’acqua e locali insalubri nei luoghi di lavoro del Carcere di Sollicciano (Firenze), l’allarme della Fp Cgil Toscana che dopo un sopralluogo scrive a Provveditore e Ministero: “E’ un carcere da rifare, va migliorata la vivibilità dell’istituto”.

Ieri una delegazione della Fp Cgil ha effettuato una visita-sopralluogo sui luoghi di lavoro del carcere fiorentino di Sollicciano. Nel corso della visita sono emerse molte problematiche sia dal punto di vista strutturale ma soprattutto dal punto di vista igienico-sanitarie.

E’ emerso infatti che, nonostante già più volte la struttura del penitenziario di Sollicciano sia stata scenario di evasioni, ancora ad oggi la non agibilità del muro di cinta rende decisamente più gravoso il lavoro che ogni giorno uomini e donne del corpo di Polizia Penitenziaria sono chiamati a svolgere. La struttura evidenzia danni strutturali ben visibili, numerose infiltrazioni d’acqua che sono presenti in tutto l’istituto, penetrazioni soprattutto d’acqua piovana che rendono impraticabili le postazioni di servizio degli agenti addetti al controllo dei detenuti o per di più costretti a planare su lunghe pozzanghere d’acqua all’interno dei reparti detentivi, magari vivendo con la paura che l’acqua piovana infiltratosi all’interno delle mura raggiunga, come è stato riscontrato in alcuni uffici, i quadri elettrici posizionati all’interno degli uffici stessi.

La delegazione, rappresentata in larga parte dal coordinamento donne FP CGIL della Polizia Penitenziaria, ha centrato la visita molto sul lavoro delle donne. La maggior parte del personale femminile operante nell’Istituto non può usufruire di servizi igienici dedicati, ha a disposizione locali spogliatoio fatiscenti, sporchi ed insalubri e alloggi soggetti ad allagamenti ed infiltrazioni, come del resto accade nella quasi totalità delle aree visitate.

La salute e la sicurezza del personale deve essere il primo obiettivo per tutti, alcune situazioni sono sembrate veramente ai limiti. A parere della Fp Cgil, sarebbe ora che gli organi superiori aprissero gli occhi su quella che è la situazione del carcere fiorentino, una situazione che l’organizzazione sindacale non intende abbandonare e sottovalutare.

Lavorare in condizioni dignitose è un diritto di ogni lavoratore: dopo questa visita la Fp Cgil ha fatto sapere che segnalerà con una nota circostanziata al provveditore regionale e al ministro della giustizia. Sollicciano è, secondo il sindacato, un carcere da rifare, occorre migliorare la vivibilità all’interno dell’istituto deve essere una priorità, nell’interesse dei lavoratori e dei detenuti.

Carcere di San Gimignano, dipendenti in autoconsegna

Sono in autoconsegna da questa mattina i dipendenti del Carcere di San Gimignano come forma di protesta per le difficili condizioni lavorative nell’istituto. La solidarietà della Fp Cgil Toscana

Da questa mattina i dipendenti del Carcere di San Gimignano (Siena) sono in autoconsegna (non lasciano il posto di servizio a fine turno, restando sul posto di lavoro). Una forma di protesta molto forte a cui sono arrivati a causa delle difficili condizioni lavorative in cui versa l’Istituto, una Casa di Reclusione che negli ultimi anni ha avuto forti carenze in termini di direzione.

Proprio a causa di queste carenze che lo scorso 10 ottobre i poliziotti penitenziari si sono mobilitati attraverso una protesta davanti ai cancelli dell’Istituto per rivendicare la necessità di una direzione stabile. La mobilitazione ha fatto sì che si designasse un Direttore, ma dall’arrivo di questa direzione gli eventi critici sono diventati costanti e quotidiani, tra questi anche delle minacce nei confronti del personale in servizio.

“Vogliamo mostrare la piena solidarietà, come Fp Cgil Toscana, a tutti i poliziotti penitenziari che si stanno muovendo oggi con grande sacrificio, perché il loro esempio e la loro battaglia diventi occasione per rilanciare la battaglia ad un livello più alto. Per questo cogliamo l’occasione per denunciare pubblicamente lo stato di abbandono degli Istituti Penitenziari Toscani, e chiediamo a gran voce che il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il dott. Antonio Fullone, incontri i poliziotti penitenziari in agitazione per rendere concrete le loro rivendicazioni”.

Quanto scritto nella nota sindacale firmata unitariamente dalla maggior parte dei sindacati locali (CLICCA QUI PER SCARICARLA), inviata proprio al Provveditore Antonio Fullone, parla chiaro: “Non siamo intenzionati a barattare l’arrivo di un Direttore con l’insicurezza del personale, con una gestione del personale e dell’Istituto del tutto individuale e in controtendenza con gli sviluppi tecnologici che oggi permettono di diminuire i carichi lavorativi e aumentare i livelli di sicurezza, pur garantendo tutte le funzionalità dell’Istituto. E’ una situazione inaccettabile e quello che viene percepito è che l’Amministrazione Penitenziaria, per quanto riguarda San Gimignano, abbia cercato di risolvere un problema ponendone un altro maggiore, costringendo il personale di Polizia a scegliere tra l’avere una direzione e la propria sicurezza individuale”.

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