Premio “Lorenzo Bargellini”, 2a Edizione

?Firenze, la famiglia Bargellini, con ‘Archivio Il Sessantotto’, ‘Fondazione Giovanni Michelucci’, ‘lstituto Ernesto de Martino’, ‘Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali’, nel 2019′ ha istituto il Premio “Lorenzo Bargellini”, per tesi di laurea magistrale e di dottorato.

A partire dal successo riscontrato dalla prima edizione, viene emanata la seconda edizione del Premio “Lorenzo Bargellini”, con apertura del bando il15 novembre 2019, chiusura il15 febbraio 2020 e premiazione il 4 giugno 2020.

Il Premio 2020 si propone di portare all’attenzione pubblica le tematiche dell’abitare e dell’immigrazione attraverso i lavori di tesi di allievi di corsi di laurea magistrale e di dottorato che affrontino con intelligenza critica e capacità innovativa la questione delle pratiche di resilienza e auto-organizzazione sociale e abitativa come risposte a processi/fenomeni di gentrification, esclusione abitativa, allontanamento di popolazioni dai centri e altri territori, controllo sicuritario.


? 04/06/2017, Intervista di Radio Popolare a Gimmy Tranquillo

Le tesi di Laurea magistrale o dottorale sui temi suddetti dovranno essere inedite e discusse in un’università italiana o straniera negli ultimi tre anni, ovvero tra il 1° gennaio 2017 e la scadenza del bando al15 febbraio 2020 e non potranno essere state presentate alia prima edizione del bando 2019.

Al riconoscimento del Premio è associata la pubblicazione digitale edita dalla Fondazione Giovanni Michelucci del lavoro di tesi proposto, distribuita sulla pagina web di ‘Cambio. Rivista sule trasformazioni sociali’ e diffusa sui siti istituzionale dei promotori, insieme a una borsa di1.000 euro finanziata dalla famiglia, dagli Enti promotori e da Cobas Firenze.

La proclamazione e la consegna del Premio 2020, con una presentazione pubblica da parte dell’autore del lavoro di tesi e una tavola rotonda con i membri della Commissione, si terrà sabato 4 giugno 2020 in sede da definire.

II Comitato promotore: famiglia Bargellini, Archivio II Sessantotto, Fondazione Giovani Michelucci, Istituto Ernesto de Martino, Ass. Un Tetto sulla Testa, Unione lnquilini, Massimo Cervelli, Maurizio Lampronti, Stefano Sbolgi e Giuseppe Cazzato (Confederazione Cobas), Angela Perulli e Sabrina Tosi Cambini (Università di Firenze).

Carceri: Corleone, da San Gimignano spostati 100 detenuti

“La scelta dell’amministrazione penitenziaria per San Gimignano è di intervenire per cambiare la composizione dei detenuti cioè togliere la media sicurezza e far diventare San Gimignano un carcere solo di alta sicurezza: i detenuti da spostare sono un centinaio e saranno ridistribuiti spero nei luoghi migliori per loro e mi auguro che non siano
sostituti da altre 100 persone di alta sicurezza, in modo da salvaguardare la questione della capienza regolamentare che deve essere vincolante”. Lo annuncia Franco Corleone, garante dei detenuti per la Toscana, a un convegno a Firenze.

Secondo il garante questa “può essere una scelta ragionevole però pone dei problemi: per le persone che provengono da altre regioni pone il problema della territorialità della pena e
dell’applicazione del principio del reinserimento, però può avere il vantaggio di prefigurare un intervento degli operatori omogeneo rispetto ai detenuti”.

Alla fine del 2018 più di un terzo degli reclusi nelle carceri toscani  è detenuto per violazioni della legge antidroga. I numeri sono quelli resi noti stamani  dal Garante regionale dei diritti dei detenuti, presentando il nuovo rapporto promosso in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, il contributo di studiosi ed esperti di università e Camere penali, e il supporto delle amministrazioni penitenziarie di Firenze, Prato, Pisa, Massa e Livorno. In particolare, la carcerazione deriva dall’applicazione dell’articolo 73 della legge, che parla di detenzione e spaccio ma che dal 2006 non fa più riferimento alla “modica quantità”. “La legge va cambiata” è l’appello rilanciato oggi dal garante Corleone  a cui abbiamo chiesto anche un commento sul trasferimento di un centinaio di detenuti dal carcere di San Gimignano.

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Fai la Casa giusta! La fotografia  dell’housing sociale in Toscana

Al convegno promosso da Fondazione Cr Firenze e Fondazione Giovanni Michelucci la presentazione della ricerca ‘Percorsi abitativi  per l’emancipazione’ e la condivisione di esperienze per la creazione del bando 2019 sulla fragilità abitativa.

Incremento del disagio abitativo, affitti alti e aumento incontrollato delle residenze turistiche. Sono alcuni dei problemi alla base della precarietà abitativa che la popolazione toscana deve oggi fronteggiare e che portano alla necessità di ricercare pratiche innovative di housing sociale. È questo il tema del convegno ‘Fai la casa giusta – Percorsi di Abitare Solidale’ promosso da Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Fondazione Michelucci e il supporto di Sociolab. E’ stata anche l’occasione per raccogliere esperienze e suggerimenti per l’elaborazione del nuovo bando 2019 della Fondazione CR Firenze sulla fragilità abitativa.

Secondo la ricerca ‘Percorsi abitativi per l’emancipazione’ presentata oggi e  realizzata dalla Fondazione Michelucci in collaborazione con la Fondazione CR Firenze, le difficoltà abitative investono una porzione sempre più ampia di popolazione. Si tratta di persone che stanno in una ‘fascia grigia’ ovvero hanno un reddito troppo elevato per accedere all’edilizia residenziale pubblica ma tuttavia non riescono a pagare i canoni di mercato.

Ad esempio, lavoratori precari, giovani che non riescono ad andare via di casa, single o separati. Sono più di 2 milioni gli immobili presenti nella regione Toscana (dati Istat), un numero importante. E’ infatti un’offerta superiore del 22% rispetto al fabbisogno anche a fronte della riduzione significativa di nuove abitazioni. Il dato toscano del 22% diminuisce nei centri urbanizzati come Firenze, in cui la percentuale è pari al 12,3 %, con una disponibilità di  514.456 immobili residenziali a fronte di 451.407 nuclei familiari. Esiste però un problema di accessibilità in Toscana poiché il costo di una casa è il 25% in più rispetto alla media italiana. Per questo a dare sostegno alle famiglie che non riescono a sostenere l’intero canone esiste il Fondo nazionale a sostegno all’accesso in locazione. A Firenze vengono presentate in media 1.500 domande, di cui vengono accolte 800-900 da parte delle istituzioni preposte.

Altro problema che interessa l’intera regione sono gli sfratti. Secondo i dati SUNIA, la Toscana è una delle regioni con il peggior rapporto tra numero delle famiglie residenti e numero degli sfratti eseguiti (1 ogni 356 famiglie), di cui il 35% coinvolgono italiani e il 65% stranieri. A questo primato si aggiunge, in particolare a Firenze, l’abbandono delle case da parte dei fiorentini e l’aumento incontrollato delle residenze turistiche. Tanto che Firenze è al primo posto tra le città italiane per la percentuale più alta di affittuari Airbnb in base alla popolazione che insiste sul territorio e non solo i residenti e che è calcolata in circa 800.000 unità (1%), con oltre 8.000 alloggi sulla piattaforma, di cui oltre il 20% sono nel centro storico. I proprietari considerano l’affitto turistico più sicuro e remunerativo, può infatti fruttare fino a 1.000 euro a settimana. Un problema che tocca anche i giovani e in particolare gli studenti; a Firenze, infatti, il numero dei fuori sede è fra i più alti in Italia. Secondo i dati forniti dall’Agenzia per il diritto alla studio della Toscana, il 55% degli studenti intervistati paga un canone da 300 a 399 euro, il 29% da 200 a 299 euro, il  7% da 400 a 499 euro, il 4% oltre 600 euro, il 3% da 500 a 599 euro e il 2% meno di 200 euro. Il sostegno fornito dalle residenze universitarie diventa dunque importantissimo: nel bando 2016/2017 a Firenze sono stati assegnati 1.666 alloggi.

In Toscana esiste un patrimonio di Edilizia residenziale pubblica ERP che rappresenta il 7% dell’intero stock nazionale, il 2,4 % degli immobili presenti nella regione (contro una media nazionale del 2,1%). Negli ultimi bandi dei Comuni toscani hanno fatto domanda 30.000 famiglie di cui 26.000 sono state ammesse. Nel 2012, (con la durata di 24 anni), è stato creato da cooperative locali e imprese di costruzione, il Fondo Housing Toscano con lo scopo di realizzare interventi abitativi di social housing nel territorio toscano, in particolare a Firenze e a Prato. Attualmente il Fondo è composto da 11 immobili per un totale di 330 unità abitative e due terreni da edificare per i quali sono previste la realizzazione di 157 unità abitative.

“La Fondazione crede fortemente nella necessità di affrontare il tema dell’abitare e quello dell’accesso all’abitazione – ha affermato Gabriele Gori, Direttore Generale della Fondazione CR Firenze – poiché viviamo in periodo storico caratterizzato dalla precarietà e dall’instabilità economica. La casa è un bisogno primario per l’inclusione socio-economica. E’ oggi fondamentale rileggere il problema tenendo presente che l’accessibilità alla casa è condizione che richiede un approccio multidimensionale che include lavoro e servizi. L’ascolto del territorio è strategico per ideare modelli e soluzioni in linea con i bisogni della comunità”.

“L’Housing Sociale – ha spiegato Massimo Colombo, collaboratore della Fondazione Michelucci – come specchio di una realtà urbana in continua mutazione: dagli studenti fuori sede, ai nuovi cittadini provenienti da lontano, da avamposti per la rigenerazione urbana alle esperienze di coabitazione e cogestione, da soluzione per i ‘nuovi’ poveri a luogo di accoglienza per l’esclusione, da luogo di sperimentazione di nuove tecnologie alla definizione di spazi ad uso collettivo, dalla casa come patrimonio da possedere alla casa come servizio da usare a favore della collettività.  Come Fondazione Giovanni Michelucci siamo grati alla Fondazione CR Firenze per averci affidato questa ricerca, consentendoci  di poterci di nuovo confrontare con una tematica sempre di più attuale e pressante, al fine di sottolineare l’importanza che la questione abitativa torni ad essere un elemento fondante del sistema di protezione sociale e delle garanzie di cittadinanza”.

La diretta a cura di Chiara Brilli con la responsabile dei progetti in ambito abitativo della Fondazione, Chiara Mannoni e Massimo Colombo, collaboratore di  Fondazione Michelucci. 

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/11/181130_01_Failacasagiusta-speciale.mp3?_=2

Fai la casa giusta! La diretta dall’evento di Fondazione CR Firenze e Fondazione Michelucci

La diretta a cura di Chiara Brilli con la responsabile dei progetti in ambito abitativo della Fondazione, Chiara Mannoni e Massimo Colombo, collaboratore di  Fondazione Michelucci.

Il tema dell’abitare solidale  al centro di un incontro dal titolo FAI LA CASA GIUSTA: Percorsi di Abitare Solidale sulle ricerche, le esperienze locali e nazionali e le pratiche innovative promosso da Fondazione CR Firenze insieme a Fondazione Giovanni Michelucci.

È di un milione di euro (dei quali 500.000 erogati quest’anno) la somma stanziata nel triennio 2016-2018 dalla Fondazione CR Firenze per il recupero del patrimonio abitativo collocato nel comune di Firenze. Questo ingente stanziamento ha consentito e consentirà di ristrutturare e mettere a disposizione della comunità complessivamente 55 alloggi capaci di ospitare circa 250 persone.

il convegno FAI LA CASA GIUSTA: Percorsi di Abitare Solidale, ha come obiettivo anche la condivisione di idee per la definizione del nuovo Bando 2019 di Fondazione CR Firenze rivolto alle situazioni di fragilità abitativa. Tutti i partecipanti, grazie alla facilitazione di SocioLAB, saranno invitati ad esprimere le proprie richieste e ad individuare possibili progettualità

Presentata anche la ricerca “Percorsi Abitativi per l’emancipazione”. Info su www.fondazionemichelucci.it

 

 

Presentato oggi il bando per il premio “Lorenzo Bargellini”

La famiglia Bargellini  con Archivio   Sessantotto,  Fondazione  Giovanni  Michelucci,  Istituto  Ernesto  de  Martino,  ‘Cambio.  Rivista  sulle trasformazioni  sociali’ istituiscono il Premio ‘Lorenzo Bargellini’, per tesi di laurea magistrale e di dottorato sui temi della inclusione sociale, dell’abitare e dell’immigrazione. Partecipazione al bando dal 20 novembre 2018 al15 febbraio 2019, premiazione 4 giugno 2019

Lorenzo Bargellini ha rappresentato a Firenze e a livello nazionale, un punto di riferimento per i movimenti di lotta che hanno posto al centro della propria azione la questione abitativa e le disuguaglianze sociali. A questi temi ha dedicato il suo impegno, sempre teso a configurare uno scenario in cui ai gruppi sociali senza casa fossero riconosciuti spazi di vita e possibilità di negoziazione per l’esigibilità dei propri diritti.

Lorenzo ha prodotto conoscenza del territorio e dei rapporti sociali innovativi che hanno sorretto il suo impegno politico, culturale e civile. Ha combattuto la povertà e l’esclusione abitativa e favorito l’emersione di pratiche di autodeterminazione sociale. Gruppi sociali impoveriti, immigrati, persone fuori dal mercato della casa e del lavoro hanno potuto agire un’alternativa reale ai vuoti del welfare. Insieme a loro Lorenzo non si è mai sottratto al confronto con le Istituzioni pubbliche sulla risposta ai bisogni sociali delle fasce più deboli e alle emergenze abitative.

Lorenzo ha ereditato dalla famiglia un rapporto profondo con la città di Firenze e un senso di responsabilità sociale, che fin dall’adolescenza lo ha visto protagonista di lotte e rivendicazioni politiche. Negli anni ’80 ha intuito come il problema abitativo costituisse sempre di più uno dei nodi irrisolti della questione sociale e delle politiche urbane, fondando con altri un’ampia base collettiva di analisi e intervento, diventato successivamente il Movimento di Lotta per la Casa. l valori e le finalità del Movimento, come le necessità delle persone che in migliaia ne hanno fatto parte nel corso del tempo, hanno rappresentato la strada maestra che Lorenzo ha percorso con coerenza e passione.

Nell’istituzione del Premio, i promotori vedono un riconoscimento del valore del suo pensiero critico, del suo lungo impegno per l’inclusione socio-abitativa e la costruzione di una consapevolezza dei diritti. Vedono altresì un riconoscimento per quell’umanità che da tutti gli veniva attribuita.

Il Premio 2019 si propone di portare all’attenzione pubblica le !ematiche della inclusione sociale, dell’abitare e dell’immigrazione attraverso i lavori di tesi di allievi dei corsi di laurea magistrale e di dottorato che affrontino questi temi con intelligenza critica e capacità innovativa.

Le tesi di Laurea magistrale o dottorale sui temi sopra descritti, dovranno essere inedite e discusse in un’università italiana o straniera negli ultimi tre anni, ovvero tra il1 gennaio 2016 e la scadenza del bando al15 febbraio 2019.

Al riconoscimento del Premio è associata la pubblicazione digitale del lavoro di tesi proposto, distribuita sulla pagina web della Rivista ‘Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali’, edita dalla Firenze University Press, e diffusa sui siti istituzionali dei promotori, insieme a una borsa di 1.500 euro finanziata dalla famiglia, dagli Enti promotori e da Cobas Firenze.

La domanda di partecipazione al Premio 2019 dovrà pervenire entro e non oltre venerdì 15 febbraio 2019. l concorrenti dovranno fornire entro tale data la seguente documentazione:

domanda di partecipazione su carta libera con:

dati anagrafici e fiscali (per i cittadini stranieri, una dichiarazione di domicilio fiscale)

informazioni di contatto: indirizzo, e-mail e numero telefonico

titolo e breve abstract del lavoro di tesi proposto (max 1000 car. spazi inclusi)

copia della tesi di laurea in formato pdf, in allegato alla mail sino a 10Mb  o se superiore scaricabile tramite link su dropbox o simili. La spedizione deve essere effettuata esclusivamente via e-mail al seguente indirizzo: premiolorenzobargellini@gmail.com

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