Confcommercio Firenze, in 10 anni -5% botteghe in centro

Direttore toscana Marinoni: “il centro storico di Firenze” è “sempre più a misura di turisti e sempre meno di residenti”.

Le botteghe del centro storico di Firenze sono passate da 1.851 del 2008 a 1.752 del 2018 (-5%), mentre in periferia i negozi sono calati da 3.241 a 3.166 in dieci anni (-2,3%). A dirlo è l’ultima indagine di Confcommercio sulla demografia delle imprese commerciali e turistiche nelle principali città italiane.

Se gli esercizi commerciali diminuiscono, fa sapere una nota di Confcommercio Firenze, di contro alberghi, bar e ristoranti proseguono la loro marcia nel capoluogo: le imprese del comparto sono passate dalle 1.174 del 2008 alle 1.481 del 2018 (+2,6%), fuori dal centro, dal 1.394 di dieci anni fa a 1.839 di oggi (+3,2%).

“Queste cifre – ha commentato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – indicano come il centro storico di Firenze sia sempre più a misura di turisti e sempre meno di residenti. La presenza delle botteghe sotto casa è misura della qualità e della facilità del vivere in città – ha aggiunto – il fatto che spariscano deve metterci in allarme”. Per Marinoni anche l’aumento delle strutture ricettive extralberghiere “è un fenomeno da valutare con attenzione” perché “va scongiurato l’effetto delle città-cartolina che la sera diventa dormitori per turisti. Ecco perché dobbiamo tutelare gli esercizi di vicinato e favorirli con precise misure di sostegno, per il valore sociale ed economico che rivestono”.

“Nonostante la crisi perdurante, in Italia i consumi del fuori-casa sono in aumento – ha sottolineato il presidente della Confcommercio fiorentina Aldo Cursano, che è anche presidente di Fipe Toscana – e questo spiega l’exploit di bar e ristoranti, che a differenza dei negozi continuano ad aprire sia fuori che dentro il centro storico”.

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