🎧 Bekaert: “Regione non pianga su latte versato, sua assenza in trattativa ha pesato”

Lo sfogo di Daniele Calosi, segretario Fiom di Firenze e di Prato, nella nostra intervista. “I licenziamenti di oggi erano già scritti nell’accordo del mese scorso sottoscritto anche dalla Regione”. “La filiera dell’acciaio? Bene, ma chi la fa?”

Prima un presidio davanti ai cancelli della fabbrica e poi un breve corteo fino al municipio dove è stata ricevuta una delegazione: così stamani dalle 9 a Figline Valdarno (Firenze) i lavoratori della Bekaert (ex stabilimento Pirelli) hanno protestato per il mancato accordo ieri sera con l’azienda al Mise. Il fallimento del tavolo porterà a 113 lettere di licenziamento per tutti i dipendenti che adesso figurano ancora in organico. In Comune la sindaca Giulia Mugnai ha ricevuto una delegazione di lavoratori Bekaert e di sindacalisti della Fiom-Cgil, all’indomani del tavolo al Mise che ha sancito la fine degli ammortizzatori sociali per i 113 dipendenti.

“Come Comune – ha detto Mugnai – ci attiveremo insieme agli altri sindaci del territorio perché si possa trovare un percorso, una progettualità che metta in sicurezza tutti i lavoratori, perché a loro dobbiamo necessariamente una risposta in termini occupazionali. Al tempo stesso chiediamo attenzione alle istituzioni superiori perché ci si debba occupare anche in futuro di questo sito, perché lo stabilimento Bekaert non può essere lasciato all’abbandono, e perché non può ricadere sulle spalle della nostra comunità, l’impatto urbanistico e ambientale di un sito all’abbandono”.

Ai nostri microfoni, invece, il segretario della Fiom di Firenze e prato, Daniele Calosi, attacca la Regione. di fatto nella trattativa non si è mai impegnata ed è colpevole di aver sottoscritto l’accordo che ha reso possibile questi licenziamenti” dice Calosi. Che sul polo dell’acciaio toscano afferma. “saremmo favorevoli, certo, ma ci risulta che lo stesso MISe ha bocciato il piano industriale di JSW, queindi di cosa stiamo parlando?”

“Questa vertenza, come altre aperte al Mise, ha dimostrato l’urgenza e la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, come richiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil al Governo italiano in questa fase drammatica per i lavoratori”. Lo ha dichiarato Silvia Spera, responsabile dell’area politiche industriali per la Cgil nazionale, all’indomani dell’infruttuoso tavolo del Mise sulla Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), nel quale “la multinazionale – lamenta Spera – ha tenuto un atteggiamento inaccettabile e arrogante”. Già in queste ore, osserva il sindacato in una nota, i 113 lavoratori potrebbero ricevere le lettere di licenziamento. “Siamo in questa situazione – accusa Daniele Calosi (Fiom-Cgil Firenze) perché il 24 febbraio scorso Fim, Uilm e Regione Toscana hanno firmato i licenziamenti: se l’azienda ha avuto un atteggiamento inaccettabile, la Regione purtroppo non ha saputo svolgere un ruolo politico in questa vertenza. E’ un paradosso licenziare mentre è in atto il blocco dei licenziamenti: per questo patrocineremo come sindacato eventuali cause che i lavoratori vorranno intentare

“Si cancella il lavoro dei dipendenti che hanno fatto crescere il profitto. Questo modello è sbagliato” e “noi non intendiamo cedere su Bekaert”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze. “Questa vertenza è innanzitutto difesa della vita e del lavoro di centinaia di persone che vengono abbandonate a sé stesse ed inoltre rappresenta il volto vero di un modello di non sviluppo, quanto piuttosto di ricchezza dissociata dalla responsabilità sociale – ha ripreso -. È un grande problema europeo e non poche concentrazioni d’impresa approfittano di un’assenza di sanzione e requisizione che andrebbe invece configurata a livello comunitario”. “Si prendono in giro e si ridicolizzano le istituzioni – ha concluso Nardella – per massimizzare un profitto che cancella la vita di chi lo ha fatto crescere. Non intendo farmi oltraggiare, quanto piuttosto mettere in campo con le altre istituzioni e i lavoratori un progetto di reindustrializzazione dell’azienda e del territorio. Ringrazio i parlamentari fiorentini e toscani che si sono attivati in questa direzione”.

Calosi (FIOM): su Bekaert dalla politica un silenzio assordante

Intervista al segretario della Fiom di Firenze che dice: tante promesse ma ad oggi 185 persone  non sanno cosa gli aspetta dopo il 30 giugno 2020 ultimo giorno di CIGS”.

Ecco il testo del post pubblicato da Calosi

ANNUNCIO PER BEKAERT.
AAA CERCASI POLITICA SERIA PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA PERSONE CHE PER VIVERE DEVONO LAVORARE.
ASTENERSI PERDITEMPO.
Forse siamo in pochi a sentirlo, ma c’è un silenzio così forte intorno alla vicenda dei lavoratori Bekaert di Figline-Incisa Valdarno (FI) , che rischia di diventare un urlo di disperazione nei cuori di quelle 185 persone che ancora ad oggi non sanno cosa gli aspetta dopo il 30 giugno 2020 ultimo giorno di CIGS.
Credo che sia corretto da parte mia, come rappresentante di una parte di quei lavoratori, nel ruolo che ricopro,dire alle forze politiche sia quelle di governo nazionale sia quelle di governo regionale che ad oggi dopo due mesi dalla firma di accordo proroga della cassa integrazione non si è tenuto nessuno e dico nessun tavolo di confronto al MISE sull’andamento della reindustrializzazione.
Non vorrei, visto l’approssimarsi delle prossime elezioni regionali, che una patata così bollente come è la vertenza Bekeart portasse qualche politico che ha responsabilità di governo a girare a largo da quei lavoratori per non assumere impegni, oppure politici di alcune opposizioni che vorrebbero venire a fare promesse che non possono mantenere.
Fra quei lavoratori e le loro famiglie ci sono certamente potenziali voti, ma ci sono sopratutto problemi reali che non hanno per adesso nessuna soluzione.
Insomma! astenersi perditempo. Grazie
Ps: sono apparse nelle settimane scorse dichiarazioni di vari soggetti istituzionali e sindacali (non la Fiom) che sui giornali hanno dichiarato che vi sarebbero possibili partner industriali da affiancare al soggetto imprenditoriale interessato a rilevare il sito, importanti gruppi indiani del settore siderurgico (uno di questi Jindal) e uno del nord italia.
Ad oggi di tutte queste notizie (apparse solo sulla stampa) non abbiamo avuto, come Fiom, nessun riscontro nelle sedi preposte e nessuno ci ha convocato per comunicarcelo
Non si gioca sul futuro della povera gente e sulla loro pelle.
Noi abbiamo un unico obiettivo:
SALVARLI TUTTI!
Chi non aiuta a fare questo fa solo chiacchiere e le chiacchiere stanno a zero.
Noi non molliamo

Sting porta solidarietà a operai Bekaert

Visita stamani al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), dove è arrivato il cantante Sting che ha voluto portare la sua solidarietà ai 318 operai che nel giugno scorso hanno ricevuto le lettere di licenziamento dalla multinazionale belga che ha deciso di chiudere lo stabilimento.

Sting prima ha ascoltato le storie dei lavoratori, di come si è arrivati alle lettere di licenziamento e alla possibile chiusura, per ora rimandata di un mese dopo gli incontri al
Mise. Ha salutato il sindaco di Figline Giulia Mugnai, i rappresentanti delle Rsu e dei sindacati, e poi ha rivolto parole di solidarietà e vicinanza agli operai e ai familiari presenti, circa 400 persone, al presidio che anche in questi giorni di agosto non ha mai lasciato i cancelli dell’azienda.
Infine Sting ha preso la chitarra e ha iniziato a cantare alcune delle sue canzoni più note e tra queste anche ”The last ship”, scritta per ricordare la chiusura del grande cantiere navale dove lavoravano il nonno e il padre a Wallsend, non lontano da
Newcastle, dove lui abitava da bambino. Gli operai hanno risposto cantando “Una vita da mediano” di Ligabue. Per Sting un gesto “dovuto”, come ha spiegato il cantante che
nel comune di Figline ha la sua tenuta, Il Palagio, dove vive quando è in Italia e insieme alla moglie produce vino e altri prodotti tipici.

“Ieri ci ha contattato lo staff di Sting – ha spiegato Alessandro Beccastrini della Fim/Cisl – anticipandoci l’idea del cantante di venire a portare la sua solidarietà. Per noi un gesto molto importante per continuare a tenere alta l’attenzione di una vertenza che vogliamo portare fino in fondo e scongiurare la chiusura dello stabilimento”.
Beccastrini ricorda che per ora la chiusura, “anche dopo gli incontri a Roma con il ministro Di Maio”, è “almeno rimandata ma noi speriamo scongiurata. Per noi della Fim è importante anche la possibilità di poter ricorrere alla cassa integrazione”.
Proprio domani l’azienda riapre dopo la pausa estiva: rientreranno i manutentori e lunedì riprenderà la produzione, “24 ore al giorno, sette giorni su sette”, conclude Beccastrini.
Prossimo appuntamento per le trattative il 3 settembre in Regione, e dopo si conosceranno i successivi incontri a Roma nei quali dovrebbe essere indicata la strada per evitare la
chiusura.

Video dalla pagina Fb della Fiom di Firenze

Bekaert, Calosi (Fiom): Non firmiamo oggi i licenziamenti di domani

Intervista di Domenico Guarino a Daniele Calosi, segretario Fiom Firenze.

“Riguardo alla vertenza #Bekaert come Fiom/Cgil abbiamo assunto posizioni diverse rispetto a Fim e Uilm. Noi non faremo una trattativa sui dettagli dei licenziamenti, per noi l’oggetto della discussione é il lavoro. La strada é quella di una re-industrializzazione ed un passaggio in costanza di rapporto di lavoro per i 318 dipendenti. Abbiamo chiesto all’azienda di metterci per iscritto entro le 12 di venerdì quali sono le sue proposte per poterle valutare prima dell’incontro di lunedì. Forti della condivisione di molti lavoratori ci presenteremo al tavolo con queste richieste”

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