‘Mai più morti sul lavoro’, Cgil e Uil in coreto mercoledì a Firenze. Ci saranno Landini e Bombardieri

Mercoledì 21 febbraio, giorno dello sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici dopo la strage sul lavoro avvenuta a Firenze venerdì scorso, i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri parteciperanno alla manifestazione che si terrà nel capoluogo toscano a partire dalle ore 16.30, zona cantiere (via Mariti).

Lo spiegano CGIL e UIL  in una nota. Lo sciopero riguarderà le ultime due ore di ciascun turno per gli addetti di Fiom, Fillea, Uilm e Feneal; le altre categorie hanno programmato per la stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro. Presidi e manifestazioni territoriali si terranno in tutto il Paese.

“Basta parlare di cordoglio – affermano Cgil e Uil – è il momento che il governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità. Mai più morti sul lavoro”.

“Non voglio polemizzare, ma l’ultimo incontro che il sindacato ha fatto con il ministro Calderone risale a luglio scorso. Il governo non sta facendo trattative con Cgil Cisl e Uil”. E dopo il crollo nel cantiere a Firenze non c’è stata “nessuna telefonata, nulla. Sono mesi che non si fanno trattative e anche quando si fanno gli incontri c’è una quantità di sigle che non ha senso. C’è la necessità di un cambiamento radicale”. Questo quanto ha dichiarato oggi  il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a “L’aria che tira” su La7.

“Nei primi 15 giorni di febbraio sono 40 le persone morte sul lavoro”, ha sottolineato. il segretario della CGIL che è tornato a puntare il dito sul “subappalto a cascata, una catena che determina una svalorizzazione del lavoro. Una logica pericolosa, inaccettabile” e ha rilanciato tra l’altro la proposta di una patente a punti per le imprese e la necessità di “mettere al centro la qualità del lavoro e delle opere”.

Edilizia, CGIL-UIL: in Toscana 10mila posti di lavoro a rischio. Il 1° aprile mobilitazione nelle costruzioni

Cgil-Fillea e Uil-Feneal regionali sabato 1° aprile a Roma per la mobilitazione nazionale sulle costruzioni. “Su codice appalti e superbonus le scelte del Governo sono  sbagliate”.

Mantenere la cessione dei crediti per famiglie meno abbienti, condomini di periferia, case popolari; applicare Contratto nazionale e Durc, combattere i subappalti infiniti: sono queste le proposte che Cgil-Fillea e Uil-Feneal porteranno in piazza il 1° aprile a Roma, periferia Don Bosco, con lavoratori, associazioni ambientaliste, studenti, comitati di quartiere, imprenditori e tecnici, per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza nelle costruzioni. Lo annunciano Alessia Gambassi, Rossano Rossi, Daniele Battistini e Paolo Fantappiè, rispettivamente Segretari Generali di Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana, che per la mobilitazione nazionale dell’edilizia hanno organizzato pullman da tutta la regione.

“Fai la cosa buona” è il  chiaro messaggio al Governo. “Quella di sabato -dicono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana- sarà una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni del decreto 11/2023 sul Superbonus e per lanciare proposte al Governo per ridurre i danni che deriverebbero dall’applicazione di un decreto, approvato senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali (né preventivo alla pubblicazione, né successivo nei tavoli tecnici), che prevede il blocco della cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi”.

“Saremo in piazza anche contro le nuove norme del codice degli appalti: si tratta di interventi sbagliati nel metodo e nel merito perchè vanno nella direzione opposta rispetto ad alcuni obiettivi che il Paese è chiamato a raggiungere, come quelli contenuti nel Green Deal e nel Pnrr, dall’efficientamento energetico alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Scelte sbagliate che in Toscana mettono a rischio 10mila posti di lavoro” aggiungono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana.

Che concludono “c’è un’altra strada possibile: mantenendo la cessione dei crediti per le famiglie con ISEE fino a 30.000 euro, i condomini di periferia, le case popolari. Attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento. Garantendo qualità del lavoro e delle imprese, rispetto del contratto nazionale edile e vietando il subappalto infinito”.

 

 

 

Lavoro: scesi da gru operai che protestavano per mancato pagamento stipendi

Sono scesi da pochi minuti i due operai della ‘G Costruzioni’ che stamani erano saliti su una gru nel cantiere della terza corsia autostradale dell’A1 a Cornocchio, a Barberino di Mugello (Firenze) per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi arretrati da parte della loro azienda che lavorava in appalto al cantiere Pavimental.

“Sarà direttamente Pavimental ad anticipare un primo acconto da 2 mila euro ai lavoratori ex G Costruzioni che non ricevevano lo stipendio da novembre scorso.”A riferirlo è Stefano Tesi, segretario della Filca-Cisl Firenze, dopo l’incontro con la società appaltante dei lavori per la terza corsia dell’A/1 e quello successivo svoltosi oggi pomeriggio in comune a Barberino di Mugello tra i rappresentanti sindacali e il sindaco Giampiero Mongatti.Stamani due dei circa 40 lavoratori che attendono il pagamento dello stipendio erano saliti su una gru del cantiere di Cornocchio, scendendo poi nel primo pomeriggio.“E’ una prima boccata di ossigeno per questi lavoratori che non riscuotevano da 6 mesi – continua Tesi -. Ora lavoreremo, con Pavimental, per trovare, al più presto, una soluzione definitiva a questa vertenza.”Tesi ha anche annunciato che Filca, Fillea e Feneal assieme al comune di Barberino hanno chiesto l’apertura di un tavolo urgente in Prefettura e chiederanno a breve anche l’intervento della Regione Toscana.

“E’ inaccettabile che nel cantiere di una grande opera si arrivi a questa situazione. Lo diciamo da tempo, nei giorni scorsi abbiamo organizzato anche un presidio e chiesto a Autostrade a Pavimental di intervenire, come peraltro prevede la legge per quanto riguarda la responsabilità in solido” afferma  Marco Benati della Fillea Cgil.   Benati aggiunge  “se i lavoratori non hanno lo stipendio pagato per mesi nel loro cantiere, Autostrade e Pavimental dovevano intervenire. Gli operai hanno cessato di lavorare a marzo e da novembre non hanno ricevuto lo stipendio”.

Proprio a causa del mancato pagamento degli stipendi da mesi, fa sapere ancora la Fillea Cgil, una parte dei 40 lavoratori della “G Costruzioni” di Fano (Pesaro e Urbino) si erano dimessi, mentre gli altri sono stati licenziati: “la situazione che si è creata oggi è grave, figlia dell’esasperazione dei lavoratori, e i committenti purtroppo non l’hanno affrontata per tempo come chiesto dal sindacato”.

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