Vendita Ital Sacci, Fillea Cgil Firenze lancia allarme

“L’Ital Sacci, controllata da Italcementi, ha avviato la procedura di cessione di ramo d’azienda che vede coinvolto lo stabilimento di Testi a Greve in Chianti (Firenze) (oltre 70 lavoratori), che sarebbe venduto a una Srl”.

E’ l’allarme lanciato, in una nota, dalla Fillea Cgil Firenze. “Si tratta di una decisione totalmente inaspettata, di cui siamo venuti a conoscenza: questo significa – ha precisato Marco Carletti, segretario generale Fillea Cgil Firenze – chiudere il cementificio di Greve, l’unico in Toscana che lavora a ciclo continuo? Temiamo che l’obiettivo sia quello di disfarsi di una fabbrica che per anni, con diverse proprietà, non ha mai visto i necessari investimenti, e che ha sofferto per la scarsità di investimenti per i cantieri delle infrastrutture in questo territorio. Siamo assolutamente contrari alla scelta dell’azienda, indiremo subito lo stato di agitazione e concorderemo con i lavoratori e le istituzioni iniziative di mobilitazione”.
“Se vogliono chiudere il cementificio dovranno fare i conti con noi, i lavoratori e il territorio”, ha concluso Carletti.

Edilizia, Toscana: Fillea Cgil, persi 40% addetti in 6 anni

Il sindacato Fillea Cgil ha presentato i dati al suo congresso regionale, scomparse il 27% delle imprese e monte salari calato del 20%

Il settore delle costruzioni in Toscana ha perso dal 2011 al 2017 il 40,5% degli addetti, passati da 48.619 a 28.907: nello stesso periodo, lamenta la Fillea Cgil Toscana che ha presentato i dati al suo congresso regionale, il 27,2% delle imprese è scomparso (da 10.339 a 7.526, di cui mille negli ultimi tre anni) e il monte salari denunciato è sceso del 20,1% (da 242.665.680 a 193.689.658 euro). Dal 2008 al 2016 la variazione percentuale del valore aggiunto è stata superiore al 38%.

Si tratta, secondo la segretaria della Fillea Cgil Toscana Giulia Bartoli, di “una strage di impatto sociale pesante e allo stesso tempo silenziosa. E’ diventata una giungla l’edilizia, in particolare nel subappalto i cui limiti sono sempre più aggirati. E tale considerazione è sostanziata dai dati dell’Ispettorato nazionale del Lavoro: nel 2017, su 34.586 aziende edili ispezionate, il 64,44% delle imprese è risultato irregolare”. Per il rilancio, afferma Bartoli, bisogna investire in infrastrutture, manutenzioni, rigenerazione di edifici esistenti, per “cavalcare quei timidi segnali di ripresa che si intravedono e che non vanno fatti scemare”.

Presidio Cl’a: “niente stipendi da marzo”

Vertenza Cl’a (Cooperativa l’Avvenire di Montelupo Fiorentino, ex Consorzio Etruria): oggi alle 11 nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo c’è stato un incontro tra l’istituzione, il commissario liquidatore, Sicrea (che ha affittato un ramo d’azienda) e la Fillea Cgil. Lavoratori in presidio fuori dalla sede. 20 luglio nuovo summit.

Si è svolta oggi la vertenza Cl’a tra l’istituzione, il commissario liquidatore, Sicrea e la Fillea Cgil. Nell’occasione, presidio dei lavoratori in piazza Duomo davanti alla Regione che non riscuotono da marzo e la maggior parte di loro non ha avuto accesso alla Naspi; mentre l’accordo sulla mobilità che prevedeva incentivi all’esodo al momento è disatteso.

Una lavoratrice in presidio ha infatti dichiarato: “Chiediamo che venga rispettato l’accordo che avevamo accettato in conseguenza al licenziamento collettivo che ci era stato fatto: licenziati tutti i lavoratori nel mese di maggio. Avevamo fatto un accordo che prevedeva tra diversi impegni anche l’esodo incentivato, ma sono scaduti i termini. Sembra quindi che non venga rispettato: la riunione è per chiedere il rispetto di questo accordo”.

Sicrea ad oggi ha assunto poco meno di 20 persone di Cl’a, il resto dei lavoratori è a casa, a parte qualcuno che sta lavorando al concordato di Consorzio Etruria.
Alla fine dell’incontro Giulia Bartoli (segretaria generale Fillea Cgil Toscana) ha dichiarato: “Dalle iniziali rigidità siamo mediamente soddisfatti di come è andato l’incontro. Abbiamo chiamato a responsabilità tutte le parti firmatarie dell’accordo e chiesto la sua applicazione integrale, soprattutto sulla parte dei sostegni economici, per evitare una ricaduta sociale ben più consistente. L’incontro è aggiornato a venerdì 20 luglio, momento in cui vogliamo arrivare alla definizione. In questa settimana avremo vari incontri con tutti i soggetti per trovare le dovute soluzioni. I lavoratori sono stanchi, esasperati e con un condizione precaria anche economicamente ma sono pronti a proseguire nelle mobilitazioni”.

Cantiere Terza Corsia, due operai non pagati salgono su una gru

Due operai della “G Costruzioni”, che hanno lavorato in appalto al cantiere Pavimental a Barberino del Mugello, stamani poco dopo le 7 sono saliti su una gru nel cantiere della Terza Corsia autostradale a Cornocchio (Barberino di Mugello): motivo della protesta, gli stipendi arretrati non ricevuti e l’incertezza sul se e sul quando li riceveranno.

Sul posto forze dell’ordine e vigili del fuoco. Gli operai sono ancora sulla gru, la Fillea Cgil è sul posto e sta cercando di mediare: “Speriamo che si decidano a scendere presto – ha spiegato Marco Benati della Fillea Cgil -. Purtroppo questo è un metodo sbagliato di protestare ma la situazione è inaccettabile. E’ inaccettabile che nel cantiere di una grande opera si arrivi a questa situazione. Lo diciamo da tempo, nei giorni scorsi abbiamo organizzato anche un presidio e chiesto a Autostrade a Pavimental di intervenire, come peraltro prevede la legge per quanto riguarda la responsabilità in solido”. Per Benati, “se i lavoratori non hanno lo stipendio pagato per mesi nel loro cantiere, Autostrade e Pavimental dovevano intervenire. Gli operai hanno cessato di lavorare a marzo e da novembre non hanno ricevuto lo stipendio”.

Proprio a causa del mancato pagamento degli stipendi da mesi, fa sapere ancora la Fillea Cgil, una parte dei 40 lavoratori della “G Costruzioni” di Fano (Pesaro e Urbino) si erano dimessi, mentre gli altri sono stati licenziati: “la situazione che si è creata oggi è grave, figlia dell’esasperazione dei lavoratori, e i committenti purtroppo non l’hanno affrontata per tempo come chiesto dal sindacato”.

Codici appalti: la protesta degli operai edili autostradali non si ferma

Un nuovo sciopero oggi, accompagnato da un presidio davanti a Palazzo Medici Riccardi per illustrare le proprie richieste al convegno de ‘Il Codice degli appalti’

La protesta degli operai edili delle concessionarie autostradali (in Toscana rischiano il posto in 200, in tutta Italia 3mila) non si ferma: oggi è avvenuto un nuovo sciopero  con presidio a Firenze dalle 10 alle 12 davanti a Palazzo Medici Riccardi, dove ha luogo il convegno “E’ il momento del fare, realizzazione e controllo delle opere – Il Codice degli appalti” (nell’occasione, gli interventi di Raffaele Cantone di Anac, il senatore Stefano Esposito, Vincenzo Sica di Rfi, Adriana Palmigiano di Anas, Edoardo Bianchi di Ance, Giuliano Busetto di Anie, Angelo Artale di Finco, il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, Fabrizio Monsani di Confindustria, il viceministro Riccardo Nencini).

Nel corso del presidio, lavoratori e sindacalisti di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Toscana hanno chiesto di poter intervenire al convegno per illustrare le proprie ragioni ai relatori interessati dalla vertenza.

Intanto, ieri una delegazione delle tre sigle sindacali e di lavoratori ha incontrato a Firenze il viceministro Riccardo Nencini: “Ci stupiscono le pressioni che Associazioni di rappresentanza datoriale di settore tentano di fare dopo che hanno criticato fortemente il codice sui limiti al subappalto – si legge nella lettera che i sindacati hanno consegnato ieri al viceministro -. I lavoratori sono disorientati dal fatto che il Governo sta disattendendo gli impegni assunti da MIT e MISE. I licenziamenti rischiano di partire a breve. La delusione, la paura di perdere il lavoro accendono gli animi e il sindacato ha il dovere di dare voce a questa sofferenza”.

Sulla vertenza, per domani mercoledì 6 dicembre il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato i sindacati confederali. Inoltre, per il 12 dicembre è stato proclamato un altro sciopero unitario (di otto ore), con manifestazione a Roma in piazza Montecitorio in concomitanza con la discussione della legge in Commissione Bilancio.

L’agitazione (che si protrae da settimane, durante le quali i lavoratori hanno fatto scioperi, iniziative, presìdi anche ai caselli autostradali, scritto al Papa, incontrato tra gli altri Paolo Gentiloni e Matteo Renzi) è a sostegno della vertenza per la modifica della norma attuale che riduce i lavori in house; norma che doveva essere modificata in Parlamento con intervento normativo, come da impegni presi col Ministero delle Infrastrutture e con quello dello Sviluppo Economico. Ma non lo è stata: nel dettaglio, si tratta della bocciatura dell’emendamento Borioli-Esposito che riportava dal 20% al 40% la percentuale degli appalti in affidamento alle aziende controllate dai concessionari autostradali.

“Quell’emendamento conteneva quanto promesso e condiviso con i sindacati al tavolo interministeriali, ma quella promessa non è stata mantenuta e noi, insieme ai lavoratori, non ci fermeremo fino a quando non sarà trovata una soluzione – hanno detto Ernesto D’Anna, Simona Riccio e Giulia Bartoli, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Toscana -. Ci sono 3mila posti di lavoro a rischio in Italia, di cui circa 200 in Toscana: il nostro obiettivo è recuperare l’emendamento, solo così sarà possibile tutelare l’occupazione e scongiurare la destrutturazione di un comparto tra i più specializzati del settore edile. E’ inaccettabile rischiare la perdita di lavoratori altamente qualificati e la destrutturazione di imprese specializzate, e che non siano più garantiti gli standard di sicurezza delle nostre strade ed autostrade, che mai come oggi hanno bisogno di manutenzione”.

Manifestazione concessionari autostradale, traffico bloccato ad Impruneta (A1)

Coda in uscita a Firenze Impruneta per manifestazione. Uscita consigliata provenendo da Bologna: Firenze Scandicci. Uscita consigliata provenendo da Roma: Firenze sud.

Sulla A1 Milano-Napoli, ci sono code in uscita a Firenze Impruneta per una manifestazione con ripercussioni in autostrada di  6 km in diminuzione in direzione Roma tra Firenze Scandicci e Firenze Impruenta e di 1 km verso Bologna a partire da Firenze sud.
A chi è diretto a Roma si consiglia di uscire a Firenze Scandicci mentre chi è diretto a Bologna può uscire a Firenze sud. Sul posto sono presenti il personale di Autostrade per l’Italia e la Polizia Stradale.

Operai edili delle concessionarie autostradali: oggi è indetto da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil uno sciopero di quattro ore con presidio (ore 7:30-11:30) presso il casello autostradale Impruneta (ex Certosa, Firenze). Sono attesi tantissimi lavoratori.

L’agitazione è a sostegno della vertenza per la modifica della norma attuale che riduce i lavori in house; norma che doveva essere modificata in Parlamento con intervento normativo, come da impegni presi col Ministero delle Infrastrutture e con quello dello Sviluppo Economico. Ma non lo è stata: nel dettaglio, si tratta della bocciatura dell’emendamento Borioli-Esposito che riportava dal 20% al 40% la percentuale degli appalti in affidamento alle aziende controllate dai concessionari autostradali.

“Quell’emendamento conteneva quanto promesso e condiviso con i sindacati al tavolo interministeriali, ma quella promessa non è stata mantenuta e noi, insieme ai lavoratori, non ci fermeremo fino a quando non sarà trovata una soluzione – dicono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Toscana -. Ci sono 3mila posti di lavoro a rischio in Italia, di cui circa 200 in Toscana: il nostro obiettivo è recuperare l’emendamento, solo così sarà possibile tutelare l’occupazione e scongiurare la destrutturazione di un comparto tra i più specializzati del settore edile. E’ inaccettabile rischiare la perdita di lavoratori altamente qualificati e la destrutturazione di imprese specializzate, e che non siano più garantiti gli standard di sicurezza delle nostre strade ed autostrade, che mai come oggi hanno bisogno di manutenzione”. In Toscana sono previste altre quattro ore di sciopero unitario anche dalla prossima settimana. Iniziative di mobilitazione sulla vertenza sono in programma in tutta Italia.

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