Livorno, Nogarin (M5s) gioisce sui social, è tra i candidati alle europee

Il sindaco uscente di Livorno Filippo Nogarin pubblica una foto con scritto “Grazie a ognuno di voi e ora prendiamoci insieme l’Europa”.

“E anche questa è fatta! Grazie di cuore per il sostegno”. Così inizia il commento alla foto pubblicata su facebook da Filippo Nogarin dopo i risultati delle Europarlamentarie del Movimento 5 Stelle.

Nogarin, che sarà tra i candidati alle prossime elezioni europee del 26 maggio, si rivolge ancora ai suoi elettori e ricorda che “adesso però comincia la sfida più difficile, quella che ci permetterà di portare il cambiamento nel cuore d’Europa. E per farlo c’è bisogno di essere uniti e determinati. C’è bisogno di tutti voi!”, ha concluso il sindaco di Livorno che, per correre alle Europarlamentarie aveva già annunciato la decisione di non correre per il secondo mandato a sindaco di Livorno.

Euoparlamantarie M5S: scelti in 200, sì a Nogarin e Noferi

Sono duecento i candidati M5S chepassano al secondo turno dee Europarlamentarie. Lo annuncia il blog delle Stelle al termine del primo turno, su base regionale, delle votazioni su Rousseau.

A passare sono i primi dieci candidati per Regione. In tutto per le circoscrizioni Nord
Ovest, Nord Est e Centro i candidati sono 120, per il Meridione 60, pera circoscrizione Isole 20. Tra i 10 candidati toscani del M5s che passano al secondo turno delle Europarlamentarie, oltre al sindaco di Livorno Filippo Nogarin, ci sono Manuela Bellandi, Lucio Bianchi, Cosimo Giorgetti, Lisa Giuggiolini, Corrado La Fauci, Silvia Noferi, Vittorio Pasqua, Sergio Sanarica ed
Elisabetta Zuccaro. E’ quanto si legge dai risultati pubblicati sul blog delle Stelle.

Tra gli altri c’è  anche  la ‘Iena’ Dino Giarrusso in Sicilia, Giacinto De Taranto in Campania (ingegnere aerospaziale che, 5 anni fa, risultava tra gli undici italiani selezionati per la missione Mars One, ideata per “colonizzare” il Pianeta Rosso) e Viviana Dal Cin in Friuli Venezia-Giulia, prima non eletta alla Camera

Scatta così la fase due che, entro inizio aprile, darà i candidati del Movimento per Strasburgo. Con l’incognita dei capilista, sui quali il capo politico Luigi Di Maio ha un totale potere decisionale.
Tra i candidati che hanno passato il primo test anche Enrico Petrocchi in Liguria, in campo in passato per il Comune di Genova, Fabio Massimo Castaldo e Dario Tamburrano, Laura Ferrara in Calabria e due attivisti conosciuti soprattutto localmente come Daniele Cucinotta e Piero Puozzo in Val d’Aosta. In Sicilia ce l’ha fatta l’uscente Ignazio Corrao mentre non ha superato lo sbarramento iniziale l’imprenditore Gianluca Maria Calì .
Tornano a casa anche il fisico al Cern di Ginevra, Daniele De Pedis, balzato alle cronache per un thriller sull’11 settembre dove mescolava fantasia a teorie politiche e che però
ha incassato solo quattro voti. Niente da fare anche per l’architetto romano Luciano Calosso che, nel 1981 vinse un David di Donatello per Fontamara nè per Paolo Ciarrocca, giornalista e
scrittore, fondatore del sito di Wall Street Italia e tra i testimoni dell’attacco al World Trade Center. Non passa anche Samuel Sorial, fratello dell’ex parlamentare Giorgio Sorial, e
neppure un nome legato al Movimento, come quello di Roberto Giacomelli, mental coach e membro dell’associazione Gianroberto Casaleggio.

M5S: Europarlamentarie: Nogarin ‘bocciato’ da Rousseau

Da due giorni sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle sono iniziate le votazioni per scegliere chi rappresenterà il Movimento in Europa. Filippo Nogarin, attuale sindaco di Livorno, parte sfavorito a causa dei suoi 3 “bollini” su 9.

“Vendetta” dell’estabilishment grillino per le posizioni ‘critiche’ espresse dal sindaco uscente di Livorno? lo abbiamo chiesto allo stesso Nogarin

Europarlamentarie M5s, Nogarin “tradito” da Rousseau

Da due giorni sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle sono iniziate le votazioni per scegliere chi rappresenterà il Movimento in Europa. Filippo Nogarin, attuale sindaco di Livorno, parte sfavorito a causa dei suoi 3 “bollini” su 9.

“Le sentenze, anche quelle che non si condividono, si rispettano e non si commentano”. Lo ha detto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin in merito all’ultima questione che lo vede protagonista. Nogarin ha deciso di non candidarsi nuovamente come sindaco di Livorno, ma di concorrere alle Europarlamentarie 5 Stelle sulla piattaforma online Rousseau. Sembra, però, che lo staff 5 Stelle lo abbia “punito” assegnandogli un punteggio basso (che gli fa perdere posizioni nella lista dei candidati).

A concorrere in Toscana per il ruolo di rappresentante europeo sono in 149, ognuno con un certo numero di “bollini”. Chi ha più bollini viene mostrato nelle prime posizioni della lista, chi ne ha meno viene relegato in seconda o terza pagina. Ma come si guadagnano i bollini? E perché Nogarin ne ha soltanto 3 su 9, essendo uno degli esponenti toscani del M5s più noti?

Lo staff di Rousseau assegna ad ogni candidato un punteggio che serve agli elettori per capire il “valore” delle candidature secondo i vertici. Inizialmente Nogarin avevo ricevuto soltanto due punti, uno perché laureato ed un altro perchè partecipante ai “villaggi Rousseau”, oggi è stato aggiunto il terzo perchè portavoce del Movimento. Lo staff gli ha negato altri bollini, come quello per essere stato rappresentante di lista (difficile che non lo sia stato, dato che è sindaco), o quello per aver partecipato ai corsi di e-learning per aspiranti eurodeputati grillini.

Secondo alcuni esponenti del M5s a lui vicini il “Noga” sarebbe stato “azzoppato” dai vertici perchè in più di un occasione si è dimostrato contrario all’operato del Governo gialloverde (come quando si schierò a favore del processo a Salvini o disse di voler aprire il porto di Livorno mentre Salvini continuava ad inneggiare ai “porti chiusi”).

Il sindaco di Livorno si trova quindi con 4 bollini in meno di Silvia Noferi (capogruppo 5 Stelle a Firenze che ne ha 7) e 3 in meno dell’attivista pisana Elisabetta Zuccaro. Un altro esponente toscano “punito” dal sistema dei bollini è Daniele Esposito, presidente del Consiglio Comunale di Livorno, che ha solo due punti su nove.

 

Rossi: progetto definitivo ospedale Livorno entro 2020

“Ho dato mandato alla nuova direttrice generale, Maria Letizia Casani, di avviare la redazione del progetto definitivo” ha detto il Governatore. Il sindaco Nogarin: “è clamoroso che la Regione abbia tenuto in ostaggio la sanità come mezzo elettorale”.

“Il nostro obiettivo è quello di approvare almeno il progetto definitivo per l’ospedale di Livorno entro la fine del mio mandato, quindi entro un anno”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, oggi a Pisa dopo un incontro con il nuovo direttore generale dell’Asl Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani e i direttori di dipartimento. “Abbiamo deciso di continuare a investire in sanità – ha aggiunto Rossi – e presto approveremo in Giunta un piano di investimenti da 1,5 miliardi di euro, composti da circa 900 milioni provenienti dalle scelte precedente e ai quali aggiungiamo circa mezzo miliardo di nuovi investimenti che comprenderanno anche il rifacimento dell’ospedale livornese. Ho dato mandato alla nuova direttrice generale, Maria Letizia Casani, di avviare la redazione del progetto definitivo”. Per Rossi, “in vent’anni ho rinnovato praticamente tutti gli ospedali della Toscana, mi resta il rammarico che l’unico che non sono riuscito a fare è proprio quello livornese, anche se non intendo scendere in polemica con nessuno: pero quindi di poter approvare il progetto definitivo”. L’accordo per l’intervento tra Regione e Comune sarà sottoscritto probabilmente dopo le elezioni amministrative di maggio con il nuovo sindaco che sarà eletto.

“Nei prossimi giorni torneremo a Pisa per annunciare importanti novità relative alla gara per la costruzione del nuovo ospedale di Pisa” ha anche  assicurato  Rossi. Che ha aggiungo: “stiamo lavorando per trovare soluzioni – ha detto Rossi – e riuscire a sbloccare l’impasse rispettando la sentenza del Tar”. recentemente infatti i giudici amministrativi hanno escluso dalla gara per difetti formali le prime due associazioni d’impresa della graduatoria di aggiudicazione del bando di gara.

“E’ clamoroso che la Regione abbia tenuto in ostaggio la sanità come mezzo elettorale”. Lo ha detto Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, a proposito del ritardo nella firma dell’accordo per il rifacimento dell’ospedale labronico. “Invitiamo il presidente Rossi a scendere umilmente a Livorno – ha proseguito, a margine di un convegno sul servizio idrico a Firenze – e venire in qualche modo a firmare questo protocollo, perché non si capisce cosa stiamo facendo in merito a questa cosa”. Secondo Nogarin “la gestione di 10 anni di Rossi in Regione” si è dipanata “senza in qualche modo avere Livorno come soggetto appartenente alla Regione Toscana, perché Livorno è stata dichiarata area di crisi complessa sotto la gestione di Enrico Rossi, e la sanità a Livorno è stata completamente dimenticata sotto la gestione di Enrico Rossi”.(ANSA).

Livorno, città all’avanguardia grazie ai lampioni intelligenti a led

Filippo Nogarin, sindaco di Livorno: ‘progetto unico in Italia’. Sottosegretario nazionale Pa: ‘prima esperienza di smart city su scala urbana, da replicare in altre città’.

Sostituire tutti i lampioni della città con lampade a led, installare sistemi di telecontrollo e telegestione su ogni palo della luce, implementare la dotazione con sensori capaci di incamerare i dati sui flussi di traffico, sulla disponibilità dei posteggi e sulle emissioni di Co2 e non solo in atmosfera. Mettere a rete l’intero sistema sfruttando la piattaforma Pell (Public energy living lab) dell’Enea, l’ente nazionale per le nuove tecnologie e l’energia. Sono i passaggi chiave del progetto di nuova illuminazione presentato dal Comune di Livorno.

“Da due anni lavoriamo – ha spiegato il sindaco Filippo Nogarin – a questo progetto unico in Italia, che entro maggio comincerà a dare i primi frutti. Livorno diventerà la prima città a sviluppare un ecosistema intelligente che si appoggerà sulla rete più capillare possibile, quella elettrica che alimenta i nostri lampioni. Che cesseranno di essere solo punti luce ma diventeranno pali intelligenti, così come lo diventeranno i 40 impianti semaforici cittadini”.

Da un lato, ha aggiunto Nogarin, “sostituendo tutti i punti luci con 16 mila led, saremo in grado abbattere i consumi fino al 70%, dall’altro avremo a disposizione una rete smart che raccoglierà una serie di dati che ci consentiranno di incrementare i servizi ai cittadini, regolando i semafori in base ai flussi di traffico, prevedendo un’onda luminosa nelle zone pedonali in base al passaggio delle persone, raccogliendo in tempo reale i dati sulla emissioni di Co2 in atmosfera in tutta la città e mappando costantemente l’offerta di parcheggi liberi informando i cittadini attraverso una app”.

“Quella di Livorno – ha sottolineato il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Mattia Fantinati – è la prima esperienza di smart city su scala urbana e noi intendiamo replicare questo modello nelle altre città italiane”.

Exit mobile version