Infortuni nei cantieri edili in Toscana, +23%

Firenze, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil toscane, nell’annunciare la manifestazione nazionale per la sicurezza sul lavoro di sabato 13 novembre a Roma, “Basta morti sul lavoro, basta over 60 nei ponteggi, sì alla patente a punti contro le irregolarità nei cantieri”, denunciano l’incremento in Toscana del 23% di denunce di infortunio nei cantieri.

Sarà una grande giornata di mobilitazione e partecipazione per la sicurezza e per cercare di limitare gli infortuni sul lavoro, che vedrà sul palco (dopo le testimonianze di lavoratori e gli interventi dei segretari generali degli edili Panzarella, Pelle e Genovesi) i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Landini, Sbarra e Bombardieri, nel primo appuntamento di piazza dopo il lancio della mobilitazione a sostegno delle proposte unitarie presentate al Governo per modificare le misure previste, a partire da quelle riguardanti le pensioni, nella Legge di stabilità.

Anche Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Toscana saranno con i lavoratori presenti alla manifestazione a Roma. In Toscana, nel settore delle costruzioni, nel periodo gennaio-settembre 2021 ci sono state (dati Inail) 1.877 denunce di infortunio sul lavoro, il 23,3% in più dello stesso periodo dell’anno precedente, un aumento non giustificato dal fermo di parte del settore edile nel lockdown.

“Oggi si registra un aumento del lavoro nel settore edile, tanto che spesso non si trovano né lavoratori da assumere, tantomeno qualificati, né macchinari e strumenti come gru e ponteggi da affittare. L’attenzione alla sicurezza sul lavoro, gli investimenti in prevenzione e controllo, sono stati considerati un costo nel periodo di crisi e oggi rischiano di essere visti come un ‘orpello’ che rallenta la rincorsa al lavoro e ai ritmi esagerati che stiamo tenendo a scapito di formazione, prevenzione e rispetto delle regole”, dicono i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Toscana Roberto Colangelo, Simona Riccio e Giulia Bartoli.

Che aggiungono: “Va anche evidenziato il fatto che, in un dato aggregato dei vari settori pubblicato dall’Inail, gli infortuni si concentrano sempre di più nelle fasce di età medio alte comprese fra i 45 e i 64 anni, e l’edilizia non fa eccezione, anzi, proprio per questo, oltre al drammatico e non più rinviabile tema della sicurezza sul lavoro vi è legato quello sulle pensioni e la garanzia che a 60 anni non si può stare sui ponteggi o sulle gru, occorre per questo una pensione anticipata per gli edili e per tutti quei settori più a rischio. Si muore e ci si infortuna oggi come 30 anni fa, la caduta dall’alto come prima causa di morte in cantiere, occorrono interventi drastici. Occorre una sorta di Super Ape Social che permetta un’uscita anticipata accessibile per i lavoratori edili anche considerando, per la natura del lavoro svolto, periodi contributivi non coperti”.

Dai sindacati la richiesta poi di investimenti su formazione e informazione, “l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione” e “l’inserimento nel Codice penale di una aggravante per infortunio mortale sul lavoro”.

Secondo Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Toscana infine “l’introduzione della patente a punti, che consenta di penalizzare quelle imprese irregolari e che non rispettano le norme su salute e sicurezza, contrattuali, e di favorire invece quelle imprese serie a tutela della dignità e dei diritti dei lavoratori e della qualità del mercato, permetterebbe di qualificare il settore e renderlo più sicuro, regolare e proiettato verso le sfide che non può perdere, insieme ad un piano straordinario dell’Inail, in stretta collaborazione con la Bilateralità e gli Rlst legato a tutti gli strumenti che abbiamo messo in campo negli ultimi mesi a partire dalla Congruità”.

Edilizia: sindacati, lo sblocco opere Toscana vale 15mila addetti

?Firenze, i sindacati toscani chiedono alla Regione e al Governo che le principali opere infrastrutturali in Toscana vengano portate a compimento, si otterrebbero così 15mila nuovi posti di lavoro in cinque anni.

Le richieste dei sindacati: “Sbloccare le principali opere infrastrutturali in Toscana, tra cui Tirrenica, Alta velocità di Firenze, Darsena Europa, interventi su aeroporti di Firenze e Pisa, varrebbe 6 miliardi di investimenti, 15mila nuovi posti di lavoro in 5 anni nel settore delle costruzioni che salgono a 98mila considerando l’intero indotto (sempre in cinque anni)”

A dirlo sono i segretari toscani di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in occasione della mobilitazione nazionale che in Toscana ha visto tra presidi a Firenze, Arezzo e Livorno. A Regione e Governo i sindacati toscani chiedono di portare a compimento le opere infrastrutturali strategiche per la Toscana e favorire il trasporto su ferro, di intervenire per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e nell’edilizia scolastica, di salvaguardare il know how toscano nei settori manifatturieri come legno e laterizi, di combattere le irregolarità, il dumping contrattuale e l’illegalità e tutelare la sicurezza sul lavoro, con l’introduzione della Patente a punti e l’inasprimento delle pene.

“Vogliamo che le nostre rivendicazioni siano condivise e oggetto di un’azione comune con le istituzioni locali a partire dalla Regione stessa”, hanno detto i segretari toscani Giulia Bartoli (Fillea Cgil), Simona Riccio (Filca Cisl) ed Ernesto D’Anna (Feneal Uil).

“Insieme – aggiungono – abbiamo iniziato alcuni percorsi che devono vedere la luce come un protocollo con le grandi stazioni appaltanti, l’applicazione della congruità, il contrasto alle irregolarità e al dumping contrattuale, la regolarità negli appalti, provando, insieme ad arginare alcuni effetti dello Sblocca Cantieri. Siano portate a compimento le opere strategiche, infrastrutturali e non”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato i sindacalisiti dei tre sindacati confederali Giampi, Garletti e Tesi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/11/191115_02_PRESIDIO-EDILIZIA_CIAMPI-GARLETTI-TESI.mp3?_=1

Crisi settore costruzioni: presidi dei sindacati a Firenze, Arezzo e Livorno

Crisi del settore delle costruzioni, venerdì 15 novembre tre presìdi Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in Toscana per lanciare l’allarme e chiedere un rilancio del settore: ore 10-12 a Firenze (piazza Duomo davanti alla Regione), Arezzo e Livorno (davanti alla Prefettura). Saranno illustrati i numeri della crisi, il valore dello sblocco dei cantieri regionali e le proposte dei sindacati per dare nuova linfa al settore.

“Rilanciare il settore delle costruzioni per rilanciare il Paese”: è lo slogan della mobilitazione nazionale (hashtag #atestaalta) lanciata dai sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che si svolgerà venerdì 15 novembre, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo settore (e sui suoi lavoratori) non uscito dalla crisi e di spingere istituzioni e categorie a intervenire pesantemente per dare una svolta più che mai necessaria.

In Toscana i tre sindacati hanno organizzato tre presìdi dalle 10 alle 12 (i manifestanti indosseranno delle pettorine arancioni da lavoro, con lo slogan dell’iniziativa, create ad hoc per l’occasione): a Firenze in piazza Duomo davanti alla sede della Regione Toscana, ad Arezzo (piazzetta Poggio del Sole, dove sarà esposto un grande pannello che riepiloga lo stato dei lavori sulla E78) e Livorno (piazza dell’Unità d’Italia) davanti alla Prefettura.

Nel presidio di Firenze saranno illustrati i numeri su 10 anni di crisi dell’edilizia in Toscana (posti di lavoro persi, imprese sparite, percentuale degli addetti a Partita Iva), i numeri su quanto vale in termini economici lo sblocco dei grandi cantieri regionali (e quanti nuovi posti di lavoro porterebbe), le proposte dei sindacati per rilanciare il settore.

Prato, incidente sul lavoro: morto operaio

Un operaio di 53 anni è morto mentre stava facendo un sopralluogo per lavori da realizzare sul tetto di un capannone a Prato, in via Pieraccioli, nella zona di Galciana. Il lucernario ha ceduto improvvisamente causando la morte dell’uomo dopo un volo di 5 metri. “Su sicurezza e regolarità purtroppo la crisi ci ha riportato indietro di 10 anni”, così commenta Enrico Menici, della Filca-Cisl Toscana di Prato.

A nulla è servito il tentativo di rianimazione del personale sanitario del 118. Sul posto sono intervenuti anche carabinieri e tecnici del Dipartimento di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ausl Toscana Centro. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica esatta della morte dell’uomo. Intervenuto anche il magistrato di turno Laura Canovai della procura.
“Sui capannoni ci sono di percorsi su cui bisogna stare per evitare lo sfondamento del tetto, bisogna avere una cintura anticaduta ed averla allacciata alla ‘linea vita’ che dev’esserci sul tetto: se queste regole fossero state rispettate questo lavoratore non sarebbe precipitato”, ha aggiunto Menici. “Chiediamo con forza alla Asl, alla Regione e a tutti gli organi preposti di impegnarsi in modo più stringente sui controlli. E non bastano i controlli documentali – continua -, bisogna fare più verifiche ‘a vista’, andare sui cantieri di persona. Perché purtroppo, ed anche questa è una conseguenza della crisi, non di rado anche le certificazioni sull’effettuazione dei corsi sulla sicurezza sono fasulle. E così tutto diventa inutile”.
Simona Riccio, segretaria generale di Filca-Cisl Toscana, commenta: “Occorre intensificare l’azione di prevenzione per tale rischio fare maggiore formazione, ma anche una più incisiva repressione per chi non mette in pratica le misure di sicurezza e per coloro che non rispettano i contratti di lavoro”. “Come Filca-Cisl lo ripetiamo da anni che nel nostro settore è necessario introdurre la ‘patente a punti’, un sistema premiale per le imprese virtuose ma che nello stesso tempo introduca sanzioni per chi non rispetta le regole sulla sicurezza. È prioritario intervenire in maniera risoluta per affermare la sicurezza nei luoghi di lavoro, passando dagli annunci ai fatti”, ha concluso Riccio.

Toscana, Cisl: “Grandi opere già finanziate creerebbero 15mila posti di lavoro”

Simona Riccio, segretario generale Filca Cisl Toscana: “Nelle costruzioni l’occupazione è ancora in calo, in Toscana si sono persi circa 30 mila posti di lavoro”.

“Nelle costruzioni l’occupazione è ancora in calo, in Toscana si sono persi circa 30 mila posti di lavoro. Sbloccando le opere già finanziate se ne creerebbero 15 mila”. Lo afferma il segretario generale Filca Cisl Toscana Simona Riccio annunciando che sono oltre 600 gli edili toscani che si recheranno a Roma per lo sciopero nazionale in programma il 15 marzo.

“Nella crisi dei settori produttivi della nostra Regione, purtroppo il settore delle costruzioni sta giocando un ruolo fondamentale – sottolinea Riccio in una nota -. Gli ultimi anni, infatti, sono stati contraddistinti da un numero altissimo di lavoratori edili espulsi dal mercato e dalla scomparsa di centinaia di aziende di costruzioni”. Per Riccio, “centinaia di progetti cantierabili, ma ancora bloccati a causa di ritardi dei finanziamenti statali, per un valore, nella sola Toscana, che sfiora i circa 4 miliardi assegnati appunto dal bilancio regionale ad infrastrutture o interventi per la mobilità. Progetti infrastrutturali pronti ad essere realizzati ma bloccati in attesa delle risorse statali o di ulteriori fantomatici project review”.

“Portare avanti le infrastrutture già avviate e cantierizzate – osserva il segretario – vuol dire mandare avanti quelle piccole e grandi opere previste appunto nella nostra regione nei prossimi cinque anni che consentirebbero di creare circa 15mila posti di lavoro tra diretti ed indiretti, aumentando il Pil della Toscana”.

“In Toscana dal 2008 sono andati in fumo circa 30mila posti di lavoro – conclude Riccio -, il 50% della forza lavoro; i lavoratori a partita Iva sono ormai il 49% degli occupati, dal 2009 al 2017 i permessi a costruire sono diminuiti per gli edifici residenziali in Toscana del 48,7% e i bandi di gara sono passati nell’ultimo decennio da 1589 nel 2008 a 785 nel 2017”.

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