Omicidio Elisa: effettuate autopsie, sabato funerali

Sono state eseguite oggi le autopsie sui corpi di Elisa Amato e Federico Zini, gli ex fidanzati trovati senza vita sabato mattina accanto al campo sportivo di San Miniato, nell’auto della trentenne pratese.

Il funerale di Elisa Amato sarà celebrato dal vescovo di Prato Franco Agostinelli nella chiesa di San Pietro e della Visitazione a Galciana alle 15 di sabato 2 giugno. Lo stesso giorno, alle 16, nella chiesa di Balconevisi a San Miniato, sarà celebrato l’estremo saluto a Federico Zini.
Mentre appare chiara la dinamica generale della vicenda – un omicidio-suicidio compiuto a colpi di pistola da Federico Zini, calciatore di 25 anni che non accettava la fine della relazione – è più complesso comprendere i tempi e le modalità dell’azione criminale del giovane.
Alcune risposte potranno emergere dai risultati dell’autopsie quando saranno resi noti dal perito della procura che dovrà anche stabilire se la donna è stata uccisa a Prato e poi portata a San Miniato o se qui l’uomo l’ha costretta ad andare minacciandola con la pistola con la quale ha poi fatto fuoco.
Di seguito le affermazioni di Elena Amato, la sorella di Elisa.

“C’erano le avvisaglie:  mia sorella ne era consapevole anche se forse non abbastanza e anche i genitori lo erano perché mia sorella stessa aveva chiesto espressamente a loro di aiutarlo in questa situazione per fargli accettare il fatto che questo amore non poteva andare avanti”.

“Federico era un ragazzo che pedinava mia sorella Elisa, che tutte le volte che si allontanava da lui andava sempre nel luogo di lavoro, la aspettava alla stazione di Prato dove lei scendeva quando tornava da lavoro o sotto casa in piena notte. Una cosa che accadeva quasi quotidianamente”.

“E’ stato più volte chiesto a mia sorella – ha aggiunto – di fare una denuncia di stalking cosa che lei per amore anche nei confronti di questo ragazzo, perché gli voleva bene e non lo voleva far soffrire, non ha mai voluto fare”.

 

Omicidio Elisa: Zini ha sparato almeno 4 colpi

La procura di Pisa conferirà domani l’incarico medico legale per effettuare l’autopsia sul corpo di Elisa. L’esame autoptico servirà a definire modalità e orari dell’omicidio-suicidio e potrebbe essere effettuato già domani o comunque nei primi giorni della settimana

E’ una pistola di fabbricazione ceca calibro 9×21 l’arma con cui Federico Zini ha sparato contro la ex fidanzata Elisa Amato e poi si è suicidato. L’arma è stata trovata nell’auto coi due cadaveri. Secondo i carabinieri di Pisa, Zini avrebbe sparato almeno quattro colpi, forse cinque: esami tecnici e autopsia saranno più precisi su questo punto. Il serbatoio della pistola può contenere almeno 12 colpi. Inoltre, da accertamenti investigativi risulta che Zini avrebbe imparato a usare la pistola in un poligono per il tiro a segno sportivo e la famiglia era al corrente di questa attività del figlio. Infine, gli accertamenti degli inquirenti potrebbero prendere in esame i cellulari dei due ex fidanzati e il traffico di chiamate e messaggi.

La procura di Pisa conferirà domani l’incarico medico legale per effettuare l’autopsia sul corpo di Elisa. L’esame autoptico servirà a definire modalità e orari dell’omicidio-suicidio e potrebbe essere effettuato già domani o comunque nei primi giorni della settimana. E’ inoltre molto
probabile che venga fatta l’autopsia anche sul corpo di Federico Zini,  per ricavare anche da questo tipo di accertamenti più informazioni possibili.

Omicidio Elisa, parla la sorella: “Federico la pedinava”

“C’erano le avvisaglie:  mia sorella ne era consapevole anche se forse non abbastanza e anche i genitori lo erano perché mia sorella stessa aveva chiesto espressamente a loro di aiutarlo in questa situazione per fargli accettare il fatto che questo amore non poteva andare avanti”.

“Federico era un ragazzo che pedinava mia sorella Elisa, che tutte le volte che si allontanava da lui andava sempre nel luogo di lavoro, la aspettava alla stazione di Prato dove lei scendeva quando tornava da lavoro o sotto casa in piena notte. Una cosa che accadeva quasi quotidianamente”. E’ quanto sostiene intervistata da Sky Tg24, Elena Amato, sorella di
Elisa, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato, Federico Zini, che poi si è tolto la vita. “E’ stato più volte chiesto a mia sorella – ha aggiunto – di fare una denuncia di stalking cosa che lei per amore anche nei confronti di questo ragazzo, perché gli voleva bene e non lo voleva far soffrire, non ha mai voluto fare”.
“Voglio soltanto, appunto, dire – ha dichiarato inoltre – che c’erano le avvisaglie, c’erano tutte, mia sorella ne era consapevole anche se forse non abbastanza e anche i genitori lo
erano perché mia sorella stessa aveva chiesto espressamente a loro di aiutarlo in questa situazione per fargli accettare il fatto che questo amore non poteva andare avanti”.

San Miniato sequestra l’ex a Prato, la uccide e si suicida

I corpi ritrovati nella vettura in un  parcheggio.L’uomo si chiamava Federico Zini, 25 anni, ed era un giocatore del Tuttocuoio la società di Ponte a Egola (Pisa), in serie C. La vittima lisa Amato, del 1988, era residente a Prato, commessa in un negozio di moda.

Prima ha sparato alla sua ex poi si è ucciso. I corpi sono stata trovati stamani, poco dopo le 9.00, in un parcheggio a San Miniato (Pisa) dove l’uomo, 25 anni, abitava. Secondo quanto appreso tutto sarebbe iniziato la notte scorsa, intorno alle 3.00: l’uomo ha atteso la donna, 30 anni, davanti alla sua abitazione a Prato e, dopo un litigio, l’ha costretta a salire sull’auto di lei e si è diretto verso San Miniato. Le ricerche dei carabinieri sono partite subito ma solo stamani è stata ritrovata l’auto con i corpi.

Secondo le prime informazioni l’allarme sarebbe arrivato da alcuni cittadini di Prato che, intorno alle 3, avrebbero sentito i due litigare in mezzo alla strada. Qualcuno avrebbe detto di aver sentito anche di colpi d’arma da fuoco, prima di vedere un’auto fuggire a forte velocità. I carabinieri, arrivati sul posto, non hanno trovato nessuno: le ricerche hanno permesso ai militari di risalire al nome della donna, italiana, che non aveva fatto rientro a casa. Poco dopo, vicino all’abitazione di lei, è stata trovata l’auto del suo ex, un 25enne, italiano, residente a San Miniato (Pisa) e le ricerche sono state subito estese. Stamani la scoperta dei corpi nell’auto della 30enne posteggiata in un parcheggio a San Miniato. Non è chiaro se l’uomo abbia ucciso l’ex già a Prato o l’abbia costretta a salire in auto e poi le abbia sparato una volta raggiunto il parcheggio a San Miniato, dopo aver percorso una cinquantina di chilometri, prima di volgere l’arma contro di sè e fare fuoco, uccidendosi.

L’uomo si chiamava Federico Zini, 25 anni, ed era un giocatore del Tuttocuoio la società di Ponte a Egola (Pisa), in serie C. La vittima lisa Amato, del 1988, era residente a Prato, commessa in un negozio di moda. L’arma, usata da Zini per sparare alla donna e poi suicidarsi, sarebbe una pistola da lui regolarmente detenuta da non molto tempo, dopo aver ottenuto un permesso per uso sportivo.

Al momento non risulta che tra i due, dopo la fine della relazione, ci fossero stati litigi. Più volte il 25enne avrebbe provato a riavvicinarsi senza riuscire nel suo intento. Di certo non risultano denunce da parte della 30enne. Zini aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Empoli come attaccante. Dopo alcune esperienze in Lega Pro e in serie D, aveva deciso di cercare fortuna all’estero ed era andato a giocare anche in Mongolia, a Malta, nelle Filippine e in Bulgaria, prima di rientrare in Italia, dopo un infortunio.

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