Commisso: terrei Chiesa per sempre, ma se il ragazzo vuole andare…

“Il mio obiettivo è di tenere Chiesa per sempre ma il ragazzo andrebbe accontentato nel caso volesse andare via. Comunque non è un argomento di cui parlare adesso”. Lo ha detto Rocco Commisso ai microfoni della Rai alla vigilia della trasferta con il Torino che vedrà impegnata la Fiorentina oggi pomeriggio.

“Nei giorni scorsi ho parlato con il padre del giocatore, è una buonissima famiglia, vedremo poi in futuro cosa dovremo fare -ha continuato il presidente viola – A suo tempo dissi che
Federico sarebbe rimasto almeno un anno, quindi resterà fino al termine della stagione”. Al figlio d’arte intanto si aggrappa la Fiorentina per ritrovare un successo in campionato che manca dal 2-1 conquistato il 30 ottobre a Reggio Emilia contro il Sassuolo: da allora solo un pareggio e tre sconfitte di fila, un rendimento che ha messo in discussione la posizione di Montella e alimentato voci di possibili sostituti fra i quali Gattuso.
”E’ calabrese come me e pure grintoso come quando io giocavo a pallone, io non ero un grande calciatore ma ci mettevo il carattere. La sua grinta insomma mi piace assai – ha sorriso Commisso – ma Montella ha la mia fiducia”. Una fiducia ribadita a più riprese nelle ultime settimane: ”Un primo bilancio da neo presidente viola? Positivo- ha continuato il magnate italo-americano – sopratutto per l’affetto che Firenze mi ha dato e che sto ricambiando. Quanto ai progetti, l’intenzione è di fare le cose subito, lo stadio e il centro sportivo che Firenze si merita, mi auguro me li lascino fare, in Italia la politica è troppo forte”. La priorità comunque è il rilancio della squadra in campionato: a Torino mancheranno ancora Ribéry, Pezzella e Boateng ma rientra Chiesa dopo l’infortunio
all’adduttore accusato nelle ultime settimane.

Fiorentina, Commisso: “Chiesa? Resterà almeno per un anno”

“Chiesa rimarrà con noi per almeno un anno, a meno che non ci siano impedimenti contrattuali o altro di cui non sono a conoscenza. Ma non credo ci siano viste le assicurazioni ricevute dalla precedente proprietà”. Per l’ennesima volta, il nuovo patron viola, Rocco Commisso ha voluto confermare il talento viola in attesa di incontrarlo di persona prossimamente, in occasione della partecipazione della Fiorentina all’International Champions Cup in programma dal 17 al 25 luglio.

“Nell’acquistare la Fiorentina ho visto qualcosa che gli altri non hanno visto, i vecchi proprietari non hanno vinto trofei e ho intravisto un’opportunità per provare a fare meglio – ha proseguito, Commisso, il magnate italo-americano da New York ai microfoni di SiriusXM FC 157 -. Però c’è bisogno di tempo, non posso fare tutto in un mese. Intanto è una grande emozione sentire l’affetto dei tifosi. Tra gli obiettivi c’è quello di incrementare in breve tempo i ricavi per poter riportare in alto la squadra”.

Poi Commisso ha voluto lanciare un appello ai sostenitori a colorare di viola spalti della Red Bull Arena di Harrison (New Jersey) quando la Fiorentina affronterà il Benfica nell’ultima gara dell’ICC. Al seguito della squadra ci sarà la dirigenza al completo: Pradè, Barone e Antognoni. Sul fronte mercato, il club viola punta a chiudere entro fine settimana la cessione di Jordan Veretout al Milan o alla Roma: l’obiettivo è portare nelle casse oltre 20 milioni di euro.

Intanto dopo Marco Benassi anche Cristiano Biraghi si è tolto dal mercato parlando in conferenza stampa: “Ho parlato con Pradè, mi ha detto che faccio parte del progetto e sono contento – ha detto il giocatore viola -. L’anno scorso ho rifiutato il Milan, perché a Firenze sto bene. Se non vedessi cose importanti qui chiederei di andare via. L’arrivo della nuova proprietà è una buona base per ripartire”.

Commisso: nuovo stadio? “non aspetterò 10 anni”

Prima apparizione davanti alla stampa per Rocco Commisso, il nuovo proprietario della Fiorentina.  “La Fiorentina tra un mese sarà in America, nel mio stato. Giocherà contro l’Arsenal ed il Chivas” ha affermato entusiasta Commisso.

Il neo proprietario dei Viola all’inizio della conferenza ha dichiarato: “Voglio citare tutte le persone che sono qua con me, di Mediacom e di JP Morgan. Le cose nel nostro business non sono così rapide come è successo per il passaggio della Fiorentina. Abbiamo fatto un’offerta, è stata accettata e adesso siamo qua. La volontà di tutti è stata quella di chiudere velocemente, adesso dobbiamo andare altrettanto velocemente. L’ho detto anche al Sindaco. Sapevo a che cosa andavo incontro. La mia storia la conoscete: sono nato in Italia ma emigrato in America, sono sempre leale e sincero nei rapporti. Ci tengo a salutare tutti i miei concittadini di Marina di Gioiosa Ionica”.

“Il calcio mi ha dato tanto, è stato molto importante nella mia vita.  Se non fosse per il calcio – ha proseguito Commisso – non sarei dove sono adesso, mi ha garantito una borsa di studio per l’università. Ho giocato, anche se non a livello professionistico perché non ero così bravo, ed ho pure allenato. Finalmente, grazie alla Fiorentina, posso dedicarmi alla mia passione. In America ho già fatto tante cose, ora è il momento di dedicarsi all’Italia. L’accoglienza di ieri è stata inimmaginabile, indescrivibile. Sono orgoglioso di aver ricevuto il giglio dal Sindaco e di poter portare avanti questo progetto con la Fiorentina. Sono già stato a Firenze in passato, mi colpì la presenza di tante belle ragazze. Pensavo di fare il play-boy tutta la vita in questa città, ma dopo due settimane conobbi mia moglie”.

“La prima offerta che ho fatto per la Fiorentina è del 2016, ma senza ricevere risposta. Stessa cosa nel 2017. Ringrazio la famiglia Della Valle per i suoi sacrifici ed i suoi investimenti. Il modo in cui ci ha dato la squadra merita rispetto. Dopo ho provato ad acquistare il Milan ma mr. Li non si è fatto più vedere. Ha perso tanti soldi in pochissimo tempo nel calcio… Ho voluto fare un investimento in una città bella e importante come Firenze” spiega Commisso rispondendo al perchè avesse scelto proprio la Fiorentina. “Possiamo ottenere tanto con la squadra, ma non voglio fare promesse che non posso mantenere. Abbiamo le risorse per fare bene. Mi piacciono i rischi, altrimenti non sarei qua”.

Sull’attacante deli Viola si è detto intenzionato a “tenere Federico Chiesa almeno per un anno, non farà la fine di Baggio. Mi hanno assicurato che al momento non c’è nessun accordo per la cessione del giocatore”.

Riguardo al’argomento allenatore e managment si è detto dispiaciuto, ma ancora nessuna risposta, “starò qui per altri 2-3 giorni, ho bisogno di tempo. Devo parlare con Montella ma al momento il tecnico è in India. Siamo stati molto veloci, risparmiando 2-3 mesi. Pensate a quanto ha impiegato Berlusconi a cedere il Milan. Oggi ho parlato con tutti i dipendenti, sono leale nei confronti delle persone che hanno dato tanto alla Fiorentina. Nella mia vita non ho mai licenziato nessuno. Sono qua per per imparare, ma tranquilli, sono un tipo che impara velocemente”.

“Ho 69 anni” ha affermato Commisso parlando del nuovo stadio “non aspetterò 10 anni come è stato fatto da altre parti. Gli investimenti che facciamo sono intelligenti, non sono stupido. I soldi sono i miei.”

“Spesso si inventano nomi e storie che passano di persona in persona – ha detto rispondendo alla possibilità che aleggia di avere Scolari alla dirigenza – ovviamente ancora non ho avuto tempo di parlare con Montella e Corvino. Resterò qua altri giorni proprio per affrontare queste situazioni, dovete darmi tempo. Questo però non vuol dire che tra 2-3 giorni avrò risolto tutto. Capisco la pressione, ma ci sono persone che Corvino, Montella e Chiesa che hanno un contratto”.

Antognoni, la Fiorentina di oggi ricorda la mia

“C’è un progetto avviato l’anno scorso, tenendo tutti i migliori e con l’obiettivo di puntare all’Europa”. Così Giancarlo Antognoni, a Radio 24, nel giorno del 92/o compleanno della Fiorentina, che la società ha celebrato sui propri canali ufficiali.

“Metà della vita l’ho passata a Firenze e nella Fiorentina, anche se ho il rammarico di aver vinto poco. Però, i ricordi sono tutti positivi – ha proseguito il club manager viola -. La Fiorentina di oggi ricorda la mia, quella yé-yé”. Tanti i campioni che hanno vestito questa maglia, tra i più ammirati da Antognoni “Passarella, Baggio, Batistuta e Rui Costa”.

Il maggior talento viola di oggi è il figlio d’arte Federico Chiesa. “Il padre lo ha consigliato bene, data l’età gli ha detto di restare a Firenze, perché qui ha la possibilità di giocare, maturare e pure fare qualche errore. Il suo futuro? Difficile ora fare previsioni come ipotizzare se ci saranno altri Antognoni e altri Totti, perché il calcio è cambiato”.

Intanto, la Fiorentina si tiene stretto Federico Chiesa e non dimentica Astori: “Davide sarà sempre con noi, ha insegnato tanto ai compagni”, le parole di Giancarlo Antognoni. Che poi si è soffermato sulla contestazione di domenica scorsa dei tifosi delle curve contro i Della Valle, fischiata dal resto dello stadio. “Posso solo dire che, stando tutti uniti, si può andare avanti, le spaccature finiscono spesso per generare qualche problema, mentre il sostegno del pubblico è sempre determinante: mi auguro non manchi mai nelle prossime partite”. Chiusura sul ct Mancini: “E’ la persona giusta per rilanciare l’Italia, avrà una squadra competitiva”. Intanto, la Fiorentina è tornata oggi ad allenarsi in vista della sfida interna contro l’Udinese. “Novantadue pagine di storia incredibile e un futuro tutto da scrivere, buon compleanno viola”, gli auguri postati da Marco Benassi.

Liverpool tenta Fiorentina, pronti 70 mln per Chiesa 

Le big del calcio britannico sono pronte a farsi sotto per Federico Chiesa, il giovane talento del calcio italiano.

Secondo l’autorevole ‘Guardian’, il Liverpool avrebbe pronta un’offerta di 62 milioni di sterline (70 milioni di euro) per la Fiorentina per accaparrarsi i servigi della promettentissima ala viola. Oltre ai Reds, che hanno liquidità da investire dopo la ricchissima cessione (160 mln) di Coutinho al Barca a gennaio, sarebbero interessati a Chiesa anche Manchester City e Manchester United.

Fiorentina vince a Bologna, Chiesa decide partita

Federico Chiesa risolve un derby dell’Appennino che sembrava che né la Fiorentina né il Bologna avessero la forza di vincere. Così ci ha pensato da solo, a metà ripresa, portando in gita tutta la difesa del Bologna e trovando un gran sinistro sul quale Mirante niente ha potuto. Torna così alla vittoria, dopo due uscite disastrose, una Fiorentina ancora in cerca di un’identità.

In una partita dalla rivalità antica che, oltre che per la prodezza di Chiesa, sarà
ricordata per i due gol ”olimpici”: il provvisorio 1-1, infatti, sul calare del primo tempo, è stato siglato con due reti quasi identiche, entrambe segnate direttamente dal calcio d’angolo. Pulgar e Veretout, due onesti lavoratori della linea mediana, entrano così a far parte di un club prestigiosissimo. Ne fanno parte i piedi buoni di Maradona e Recoba, del Papu Gomez e di Mihaijlovic, il cui presidente onorario è Massimo Palanca (che
in carriera ne ha fatti più di una decina) e il cui iniziatore, che si perde nella leggenda del pallone è l’argentino Cesareo Onzari, attaccante argentino che nel 1924 ne segnò uno
all’Uruguay medaglia d’oro olimpica (da qui il nome ”olimpico”), pochi mesi dopo che i maestri inglesi avevano modificato il regolamento rendendo regolare il gol dalla bandierina.
L’insolita curiosità, è difficilissimo trovare due gol dal corner in una sola partita, ha risvegliato dal torpore, negli ultimi cinque minuti del primo tempo, i ventimila del Dall’Ara
che fin lì di spunti di divertimento ne avevano visti davvero pochi. Il gol di Veretout, arrivato al 41”, si è determinato con una carambola che ha preso prima il palo, poi la schiena di Mirante. Quello, tre minuti dopo, di Pulgar è andato dritto in
porta, anche se determinante è stata l’incertezza di Sportiello. In mezzo c’è stato l’unico altro brivido del primo tempo quando Destro, chiamato insieme a Palacio a non far rimpiangere l’infortunato Verdi, ha preso in pieno la traversa.
Nella ripresa Bologna e Fiorentina hanno entrambe pensato che questa partita potevano vincerla, ma hanno anche avuto parecchia paura di perderla. Così Federico Chiesa, nel suo rapidissimo apprendistato al calcio dei grandi, ha dimostrato di aver capito
bene una lezione: il top player, o aspirante tale, è quello che da solo riesce a risolvere una partita che sembra senza soluzione. E se fino al 25” della ripresa non era stato pimpante
come altre volte, a quel punto ha attraversato la difesa del Bologna: prima si è bevuto Masina, poi Helander e De Maio lo hanno guardato mentre, di sinistro, metteva la sua firma
sull’incontro e riportava i viola alla vittoria dopo due stop. Il Bologna ha buttato nella mischia anche il neoacquisto Orsolini ma a quel punto ha dimostrato di non avere più le forze per provare ad aggiustare una partita giocata per lunghissimi tratti alla pari. Ma con un Chiesa in meno. La differenza, alla fin dei conti, è stata tutta qui.

La Fiorentina esce dalla crisi, il Bologna conferma i problemi di continuità: di prestazioni e di risultati casalinghi.  Ad approfittarne, dopo Juventus e Udinese, è la viola, che risponde con carattere al rovescio casalingo con il Verona e ai 2 soli punti raccolti nelle precedenti 4 giornate. La vittoria, più che una boccata d’ossigeno, secondo Stefano Pioli può rappresentare “una scossa”.

Una scossa arrivata forte e chiara dalla visita dei Della Valle e dei tifosi, ieri nel ritiro dell’Hotel Amatì di Zola Predosa. “Sono due situazioni che hanno facilitato di molto il mio lavoro – ha detto Pioli – in particolare la visita della
proprietà. Il supporto, il sostegno e il progetto contano di più di una singola visita e queste cose io le ho sempre toccate con mano. Abbiamo una società strutturata, questa cosa la sanno anche i giocatori, ma il fatto che abbiano sentito il supporto del club in un momento difficile è stato importante. Siamo ripartiti qui a Bologna e d’ora in avanti basta frenate e passi indietro: dobbiamo solo crescere. Siamo una squadra molto giovane che se cala qualcosa in attenzione e determinazione rischia. Ma se giochiamo così è tutta un’altra storia”.  Specie con questo Chiesa: “Il suo gol è una perla. Lo inviterò a rivederlo perché frutto di un grande movimento senza palla: se lo studia bene, ne farà tanti altri”. Ora sotto con la Juventus: “La Fiorentina dovrà essere un gigante e servirà il supporto di tutta Firenze, perché nel prossimo turno affronteremo una delle squadre più forti d’Europa. Abbiamo le armi per poter fare la nostra partita”.

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