Toscana, Nuovo Codice della Protezione Civile

?Firenze, grande partecipazione, con oltra 400 presenze, al convegno “Presentazione del Codice della Protezione Civile”, Organizzato dalla Regione Toscana, che si svolge stamani nell’auditorium di Sant’Apollonia.

Il nuovo Codice della Protezione Civile (decreto legislativo n.224/2018 del 2 gennaio scorso) riforma il sistema della Protezione Civile italiana, rafforzando l’azione del servizio nazionale di protezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per le attività operative in emergenza.

Ma, accanto a principi generali e validi su tutto il territorio nazionale, il codice viene “adeguato” alle differenti esigenze attraverso norme regionali e direttive del dipartimento.

“Ci diamo tempo cinque-sei mesi per sviluppare il processo partecipativo, e poi la Giunta manderà al Consiglio regionale” una proposta legge sulla Protezione civile. Lo ha affermato Enrico Rossi, governatore della Toscana, a proposito dell’annunciato progetto di legge regionale, parlando a margine del convegno ‘Presentazione del Codice della Protezione civile’, organizzato dalla stessa Regione oggi a Firenze. “I volontari – ha ricordato Rossi – hanno dimostrato in tutte le vicende una particolarissima capacità di intervenire, anche con tratti di umanità, di rapporto con la popolazione. Quindi sentiremo loro su come fare la nuova legge. Poi abbiamo bisogno di sentire anche i sindaci, e di responsabilizzare, piano piano, tutta la società rispetto ad eventi che possono verificarsi e che è bene saper affrontare. E’ bene prevenire, è bene prevenire anche le emergenze”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore Federica Fratoni ed Enrico Rossi:

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“Una giornata molto importante  – ha detto Fratoni – perché la presentazione del Codice questa mattina non ha solo una finalità didattica e formativa, ma in realtà è l’inizio di un percorso. Noi dovremo comprendere e declinare al meglio quelle che sono le novità introdotte dal Codice che aggiorna un quadro di riferimento ormai datato 25 anni, ma dovremo declinarle sul nostro quadro toscano che segna punte d’eccellenza. Vorremmo affrontarlo in modo del tutto partecipato, come è stato fatto a livello nazionale, contando su una collaborazione molto stretta con i Comuni da una parte, e con tutto il mondo del volontariato dall’altra, uno dei nostri tasselli imprescindibili che fanno del nostro sistema un’organizzazione di riferimento perché è un volontariato formato e preparato e all’altezza dei compiti che gli vengono affidati. Un’occasione molto preziosa dunque,  che dobbiamo cogliere anche alla luce del nuovo inquadramento che viene fatto della Regione come ente di riferimento, il presidente è autorità di protezione civile e quindi la Regione a tutti gli effetti  svolge un ruolo centrale di pianificazione, organizzazione e gestione durante gli eventi. Un ruolo molto delicato che vogliamo svolgere al meglio attraverso una collaborazione stringente con tutti gli attori”.

Le novità più significative
Innanzitutto vengono individuate le Autorità di Protezione Civile: presidente del Consiglio dei ministri, presidenti della Regione, sindaci e sindaci metropolitani. Per la prima volta vengono definite anche le loro responsabilità, che riguardano: dare attuazione alle direttive, reperire le risorse finanziarie, definire l’organizzazione territoriale, assicurare la formazione del personale e individuare le procedure per garantire la prontezza operativa in occasione degli eventi.

Pianificazione
Declinata in ambiti territoriali ottimali, assume un ruolo centrale, diventando una attività di prevenzione. E’ infatti responsabilità delle Regioni definire gli ambiti territoriali ottimali aggregando, se necessario, più Comuni per esercitare le funzioni assegnate. i Comuni sono responsabili della pianificazione comunale. La pianificazione dovrà essere predisposta con la partecipazione di tutte le componenti e strutture operative che dovranno riconoscervisi ed applicarla. Il prefetto, mantenendo le sue competenze, dovrà peraltro operare “in raccordo” con il presidente della Regione e “coordinandosi” con la struttura regionale di protezione civile.

Vigili del fuoco
Viene per la prima volta sottolineato il ruolo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, quale componente e struttura operativa del Servizio di protezione civile.

Volontariato
Tra le strutture operative ampio spazio viene dedicato al Volontariato organizzato, gestito da enti locali e Regione. Accanto al volontariato organizzato è riconosciuta, per la prima volta, una forma di volontariato che opera, consapevolmente e secondo le indicazioni impartite dalle istituzioni, nell’ambito personale, familiare o di prossimità. Si tratta di un volontariato che ha il compito di applicare le disposizioni impartite dalle Autorità in caso di emergenza in ambiti circoscritti.

Sistema di preannuncio
Si precisa che si tratta di previsioni di tipo probabilistico, e si sottolinea che gli scenari di rischio non devono essere considerati come immodificabili, vanno studiati in forma dinamica, seguendo il corso degli eventi.

Gestione delle emergenze
Si definisce in primo luogo l’ambito di operatività della protezione civile. Vengono escluse le grandi manifestazioni, ma anche eventi legati al rischio chimico, nucleare, radiologico, ambientale, per i quali la normativa prevede altri soggetti competenti. In questi ambiti la protezione può dare supporto ma non coordinare né organizzare.

Classificazione delle emergenze
Viene rinnovato il sistema, prendendo a riferimento la “capacità del sistema territoriale coinvolto” di dare risposta. Ci sono quindi: “l’evento di rilevanza locale” può essere fronteggiato mediante interventi abituali, effettuati dai singoli enti in via ordinaria; “l’evento di rilevanza regionale” che richiede che gli interventi, attuati dai singoli enti ordinariamente competenti, necessitino di coordinamento, mezzi e poteri straordinari per tempo limitato; e infine “l”emergenza di rilevanza nazionale” deve essere fronteggiato con poteri e mezzi straordinari per periodi limitati.

Giornata Mondiale dell’Acqua 2018

?Firenze, Regione Toscana, Publiacqua e Water Right Foundation hanno presentato le iniziative sul territorio per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua 2018.

Visite ad impianti ed a strutture degli acquedotti storici del nostro territorio, attività didattiche, immersioni nel mondo dell’arte contemporanea e teatro.

Questo e molto altro nel programma offerto alle scuole del territorio grazie alla collaborazione di partner d’eccellenza come il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo, Compagnia TPO, Museo delle Terre Nuove, Biblioteca Tiziano Terzani di Campi Bisenzio, Associazione Bastioni.

Didattica e tanto altro. Il ventidue marzo, data scelta dall’ONU per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua, è da anni una data da segnare con un circoletto rosso per Publiacqua e Water Right Foundation.

Una data da celebrare sul territorio con i cittadini e soprattutto con gli studenti e gli insegnanti delle scuole che nel corso dell’anno partecipano ai laboratori sull’acqua  o visitano gli impianti dell’acquedotto. Un numero sempre crescente che nello scorso 2017 ha raggiunto gli oltre 14.800 studenti di 580 classi che hanno partecipato alle attività didattiche di Publiacqua e WRF e che in questo 2018 contiamo di superare.

Nel complesso sono state 230 le scuole del territorio che hanno partecipato alle iniziativa di educazione ambientale e 180 le visite all’Impianto dell’Anconella. Anche per questo 2018 sono infatti moltissime le iniziative messe in campo da Publiacqua e WRF e, in particolare, questa mattina in Regione Toscana sono state presentate quelle organizzate per celebrare il 22 marzo alla presenza, tra gli altri, di Federica Fratoni, Assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Simone Barni, Vicepresidente di Publiacqua, Mauro Perini, Presidente di WRF e dei rappresentanti dei partner dell’iniziativa.

Già perché anche per questa edizione Publiacqua e WRF si avvalgono della collaborazione e del “know how” di soggetti che, sul territorio, rappresentano eccellenze nel loro settore come il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Compagnia TPO, Museo delle Terre Nuove, Biblioteca Tiziano Terzani di Campi Bisenzio, Liber e l’Associazione Bastioni.

Una squadra di alto livello per offrire ai nostri giovani cittadini visite ad impianti ed a strutture degli acquedotti storici del nostro territorio, attività didattiche, immersioni nel mondo dell’arte contemporanea e teatro.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Federica Fratoni, Assessore all’Ambiente della Regione Toscana ed e Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua:

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Tre fronti di lavoro per contrastare l’erosione del litorale massese

La Regione Toscana ha sviluppato con l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni un piano di lavoro che combatterà su tre fronti la questione dell’erosione del litorale nel massese.

Tre i fronti su cui la Regione si è impegnata a lavorare per il problema dell’erosione sul litorale massese. È il risultato dell’incontro che si è svolto stamani a villa Cuturi, a Massa, tra l’assessore regionale all’ambiente, la Provincia, il Comune e i rappresentanti dei balneari.

Primo punto: l’assessore regionale si è impegnata a  studiare tramite i tecnici e insieme ai balneari quali possano essere gli interventi di manutenzione delle scogliere esistenti per attenuare nel più breve tempo possibile alcune evidenti criticità.

Secondo punto: saranno snellite le procedure: grazie a una delibera di prossima approvazione, l’assessore ha annunciato che saranno possibili piccoli interventi stagionali di movimentazione dei sedimenti senza quella burocrazia che finora rallentava tempi e iter.

Terzo punto: Regione e Comune si sono impegnate insieme a verificare la possibilità di sostenere i costi per la caratterizzazione dei sedimenti necessari per il ripristino di quei tratti di litorale maggiormente in sofferenza.

L’incontro si è chiuso con l’impegno dell’assessore a tornare a Massa per un nuovo punto non appena la delibera di riordino delle modalità autorizzative, con snellimento di alcune procedure, sarà stata approvata.

Fratoni, nuovo sopralluogo per erosione costa massese

L’ultima mareggiata, è stata caratterizzata da valori di altezza d’onda anche superiori ai 7 metri, ed ha colpito con violenza tutto il litorale della Toscana centro settentrionale, con evidenti ripercussioni su quei tratti di costa che erano già afflitti da fenomeni di erosione.

Disponibilità a svolgere un nuovo sopralluogo quanto prima nei punti del litorale massese che registrano le maggiori criticità in termini di erosione costiera, insieme ai tecnici e agli operatori. L’ha espressa l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni che ha raccolto una richiesta avanzata dai balneari dopo le recenti mareggiate.

Sul litorale in questione, la Regione è già interessata con due progetti programmati nel Documento operativo per il recupero e il riequilibrio della fascia costiera. Il primo riguarda il ripascimento a sud del fosso Poveromo, per un importo totale di circa 2,3 milioni e prevede il riutilizzo dei sedimenti accumulati presso il porto di Viareggio per l’alimentazione al litorale in erosione.

Per questo intervento è stata recentemente superata la verifica di assoggettabilità a Via ed è in corso di redazione il progetto esecutivo. L’altro, più complesso, è un intervento di recupero e riequilibro del litorale tra il fosso Lavello e il fiume Frigido ed è attualmente in fase di progettazione. La Regione l’ha finanziato con 50mila euro per il 2017, ai quali si aggiungono ulteriori 100mila previsti per i prossimi anni.

Energia: Fratoni, verifica aree non idonee per attività geotermica

Sono 51 i comuni toscani che hanno presentato le proposte per l’identificazione di aree non idonee all’attività geotermica. Lo ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni, rispondendo a un’interrogazione di Monica Pecori (gruppo misto).

L’assessore, spiega in una nota, dopo aver ricordato che la scadenza per l’invio delle proposte sulla non idoneità all’attività geotermica era fissata al 30 settembre scorso, ha sottolineato che la commissione tecnica ha iniziato la verifica e che la definizione dei risultati è in corso. Tale percorso porterà alla modifica del Piano ambientale ed energetico regionale, che formalizzerà le aree non idonee all’attività geotermoelettrica. Pecori, dichiarandosi per il momento soddisfatta, ha annunciato che chiederà ulteriori integrazioni alla fine dei controlli in atto.

Tallio a Pietrasanta, potenziato piano sicurezza

Fra le attività messe in atto per presenza di tallio nelle acque potabili del Comune di Pietrasanta (Lucca), ci sono un protocollo d’intesa di fine 2014 per coordinare tutti gli interventi necessari e un’implementazione del Piano di Sicurezza degli acquedotti da parte di Gaia.

Lo ha spiegato l’assessore toscano all’ambiente Federica Fratoni rispondendo, in commissione ambiente del Consiglio regionale, a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt). Fratoni, spiega una nota, ha poi sottolineato che lo scopo del Piano è “analizzare i singoli componenti dell’acquedotto” ossia captazione, reti, serbatoi impianti, per “individuare criticità e pianificare le azioni correttive migliorative”.

Il protocollo d’intesa di fine 2014 ha l’obbiettivo di coordinare tutti gli interventi necessari, fissare tempi, modi e risorse economiche per risolvere il problema della contaminazione anche nelle acque di Valdicastello. Inoltre, il gestore del servizio idrico Gaia ha fissato il limite di qualità cautelativo, sotto al quale non si prevedono interventi, a 0,5 microgrammi/litro, ed ha deciso di implementare un Piano di sicurezza degli acquedotti sulla base dello schema definito dall’Oms nel 2004 non ancora obbligatorio anche se consigliato.

Per applicare il documento a tutta la filiera idropotabile della Toscana, l’assessore ha informato che è stato istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare – composto da Istituto superiore di sanità, Asl 12, Arpat, Comune e Gaia – per definire i passi principali”. “Nel caso specifico del tallio – ha continuato – il monitoraggio analitico è stato fatto anche mediante la ricerca, con esiti negativi, di elementi della tavola periodica”. Un controllo peraltro “non ordinario” e affiancato alla bonifica delle reti e sostituzione se necessario, limitazioni d’uso, rivalutazione dei rischi che hanno messo in evidenza la “sussistenza di rischi residuali. Ulteriori misure di controllo e mitigazione sono in corso di programmazione”, compreso un piano di sostituzione pluriennale delle tubazioni nel raggio di “500 metri dal serbatoio Monte Regoli”.

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