Federalberghi: “Affitti brevi, la scelta di Nardella è positiva”

Reazioni positive da parte di Federalberghi alla decisione del sindaco di Firenze Dario Nardella di intervenire in prima persona sul tema degli affitti brevi turistici. Il provvedimento viene giudicato “condivisibile” dal presidente fiorentino dell’associazione Francesco Bechi, ma sulla stessa lunghezza d’onda sono anche i vertici nazionali.

“Il provvedimento del comune di Firenze è la conferma di quello che noi diciamo: questa bozza di disegno di legge sugli affitti brevi non risolve il problema”. A dirlo all’Ansa è il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Non li risolve per due ordini di problemi – aggiunge Bocca – il primo è la durata di soli due giorni. L’80% degli affitti brevi sono nelle destinazioni turistiche e con questa norma si può affittare tutti i weekend dell’anno. Noi abbiamo chiesto infatti almeno tre notti per non fare in modo che ci sia una concorrenza diretta agli alberghi durante i weekend. In secondo luogo le sanzioni ipotizzate sono sanzioni irrisorie: non sono i 2mila euro di multa che spaventano quelli che lo fanno abitualmente. Per fare un esempio, a New York la sanzione è di 100mila dollari, deve essere un deterrente. In questo modo si costringe i sindaci ad operare per conto loro. Ci auguriamo quindi che come detto sia una bozza di disegno di legge suscettibile di modifiche”.

L’intervento del sindaco di Firenze Nardella secondo Federalberghi “smuove le acque. Venezia lo può già fare, seguiranno tutte le città perché l’emergenza abitativa da un lato e la desertificazione dei centri storici dall’altro, rendono necessaria la ricerca di una soluzione. Quando Parigi ha regolamentato gli affitti brevi il 35% degli appartamenti è uscito dalle piattaforme. Se è regolare non conviene farlo in sostanza, se non è regolato conviene. Cerchiamo uno strumento che non faccia concorrenza agli alberghi”, dice ancora il presidente di Federalberghi.

Per l’assessore al Turismo di Venezia, Simone Venturini, l’ipotesi di stop agli affitti brevi in area Unesco a Firenze “è giuridicamente ardita”. “Quel tipo di misura – dice, parlando a titolo personale – non può limitare l’uso dell’immobile, è evidente che alla prima applicazione scatterà il ricorso al Tar, invalidandola”. “È apprezzabile che Firenze – aggiunge Venturini – si esprima segnalando che c’è la necessità di dare risposte a questo problema ma lo strumento mi pare inefficace”. “La città toscana ha fatto bene – conclude – non discuto la scelta di altri, ma considerato che il governo si sta impegnando su questa questione forse era meglio far leva con gli altri comuni metropolitani in sede Anci”.

Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze, dice invece che è giusto “cercare una soluzione per superare l’empasse in cui ci troviamo da tempo e che ci impedisce di riordinare la questione dell’accoglienza turistica, salvaguardando i centri storici e favorendo il ritorno della residenzialità”. Per Bechi “limitare le trasformazioni da immobili a uso residenziale a immobili residenziali destinati a locazione turistica è un segnale importante che speriamo venga colto anche dal governo nazionale, visto che la misura ipotizzata dal ministro sul minimo di due notti di permanenza appare destinata a non avere grande risultato. Bisognerà comunque pensare anche a trovare una soluzione al tema del turismo giornaliero, cioè di chi arriva in città senza pernottare, perché si parla di numeri importanti che di fatto apportano davvero poco in termini di ricchezza”.

 

Albergatori Firenze, ricorrono al Tar contro l’aumento dell’imposta di soggiorno

Firenze, albergatori fanno ricorso al Tar della Toscana contro l’aumento dell’imposta di soggiorno decisa dal Comune di Firenze ed entrata in vigore dal 1° aprile scorso.

A presentarlo le associazioni degli albergatori Federalberghi Firenze e Assohotel Confesercenti Firenze, “con il sostegno – si legge in una nota congiunta – di una buona rappresentanza di imprese ricettive”. “Si tratta di un atto per noi dovuto – spiegano i due presidenti Francesco Bechi e Monica Rocchini – perché si tratta di una misura che nella sostanza non rispetta i criteri di progressività e di proporzionalità previsti dalla legge del 2011”.

Bechi e Rocchini affermano inoltre di contestare “la mancanza di tempestività della sua applicazione poiché l’aumento è di fatto entrato in vigore da subito, incidendo sulle prenotazioni già effettuate. Senza prendere in esame possibili criteri che potevano renderlo almeno più equo come la zonizzazione e la stagionalità. Criteri che abbiamo chiesto di prendere in considerazione senza che ci sia stata data risposta. Abbiamo infatti provato a dialogare con gli assessori per portare proposte più eque che già ci sono in altri Comuni e che prevedono la proporzionalità dell’imposta legata al costo della camera, equa perché tiene in considerazione la stagionalità e la zona dove è ubicata la struttura ricettiva. E di fronte a tutti i no che abbiamo ricevuto, l’unica via è stata quella del ricorso”.

Le imprese del comparto alberghiero, conclude la nota, “non possono condividere una simile imposizione e applicazione, soprattutto adesso che Firenze è la città con l’imposta di soggiorno più alta d’Italia e tra le più care d’Europa, in virtù di aver subito approfittato, unico Comune, dell’approvazione dell’articolo 787 della legge di bilancio che dà facoltà ai Comuni di procedere in base ai dati Istat sulle presenze turistiche qualora superino di venti volte il numero dei residenti”.

Variante Delta: Federalberghi Firenze registra 15-20% disdette ad agosto

Variante Delta: “Per il mese di agosto a Firenze le disdette negli hotel si attestano tra il 15 e il 20%. Bisognerà poi capire quante nuove prenotazioni salteranno”. A dirlo il presidente di Federalberghi Firenze (e area metropolitana) Francesco Bechi, in relazione all’aumento di casi Covid dovuti al proliferare della nuova variante, che sta creando danni anche al settore turistico.

“Tuttavia – precisa Bechi – dobbiamo cercare di dare un messaggio diverso: chi ha fatto il vaccino non ha problemi perché anche se prende il Covid lo prende in forma lieve e quindi senza pericoli. È necessario continuare a vaccinare, solo così possiamo tornare alla vita normale. E dobbiamo ritrovare tutti fiducia e serenità. Il nostro settore deve ripartire, non è che ci possiamo bloccare di nuovo a causa della variante: stavolta dobbiamo gestire bene la situazione”.

Se a Firenze le disdette si attestano tra il 15 e il 20% risulta più complesso, afferma il presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti, “fare una stima per l’intera regione. Di certo la variante può ridurre le prenotazioni, così come eventuali cambi di colore delle regioni con nuove restrizioni. Però al momento non vedo disdette di massa, non mi sembra che ci sia una corsa a cancellare le vacanze. Dobbiamo evitare di alimentare il clima di incertezza e pensare piuttosto a rispettare le regole attuali, sia da parte delle strutture che degli ospiti”

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