🎧 Firenze: mille per la pace, ‘cessate il fuoco in Palestina ed Ucraina’

Dal Ponte Santa Trinita al Ponte alla Carrai all’iniziativa ‘Cessate il fuoco in Palestina ed Ucraina’, mobilitazione nazionale per la pace, iniziativa di Assisi Pace Giusta e Europe for Peace, a cui ha aderito un gran numero di realtà pacifiste fiorentine

Basta morti a Gaza:una catena umana formata da un migliaio di persone sui lungarni a Firenze, da ponte Santa Trinità a ponte alla Carraia, e da tante bandiere arcobaleno della Pace: è stato il culmine dell’iniziativa ‘Cessate il fuoco in Palestina ed Ucraina’, mobilitazione nazionale per la pace, iniziativa di Assisi Pace Giusta e Europe for Peace, a cui ha aderito un gran numero di realtà pacifiste fiorentine.

Nell’occasione sono stati anche condannati gli episodi accaduti ieri a Pisa e Firenze, con le cariche delle forze dell’ordine ai manifestanti per la Palestina. “Non ci faremo intimidire, la risposta che dobbiamo dare è quella della partecipazione democratica”, ha affermato ai microfoni Ilaria Lani (Cgil Firenze), secondo cui “vogliamo che il nostro paese, come dice la nostra Costituzione, sia in prima fila nel ripudiare la guerra e nel costruire una politica di pace. Stiamo preparando una manifestazione nazionale, perché non possiamo consentire che vada avanti quello che sta succedendo in Palestina e in Ucraina: abbiamo bisogno di marcare una presenza per dire che la soluzione non sono le armi”.

Europe for Peace”, 2500 ‘abbracciano’ gli Uffizi per la pace

Rossano Rossi (Cgil Toscana): “Servono subito il cessate il fuoco e un negoziato di pace, occorre uno sforzo straordinario, lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti. A loro dobbiamo dare la pace, non un fucile”.

Sono arrivati da tutta la Toscana per dire no alla guerra e sì alla  Pace. Circa 2.500 persone hanno partecipato  a Firenze all’iniziativa di Europe for Peace, ‘abbracciando’ simbolicamente con una catena umana vestita dei colori della Pace la Galleria degli Uffizi.

E’ intervenuto alla manifestazione di Firenze il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi, che ha detto: “La Toscana, in questo weekend, attraverso fiaccolate, presìdi e iniziative ha mandato un forte messaggio di pace, lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti. La guerra non si può fermare con la guerra, c’è bisogno di un cessate il fuoco immediato e l’apertura di un negoziato vero con il coinvolgimento delle Nazioni Unite perché sia trovata una soluzione politica al conflitto, occorre uno sforzo straordinario. La Cgil ha più volte dichiarato che ripudia la guerra, e ha chiesto con forza e convinzione lo stop all’invio di armi e l’apertura di una Conferenza Internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all’eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà e per garantire un lavoro dignitoso ad ogni persona. Sono le popolazioni civili a pagare il prezzo di questa guerra e delle tante altre dimenticate e la guerra è davvero ‘una scelta scellerata’ come l’ha definita papa Francesco in più occasioni. Ai nostri figli dobbiamo dare la pace, non un fucile. Vogliamo che l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza degli anziani stiano insieme per costruire un mondo migliore, e non quello devastato socialmente e ambientalmente che si prospetta oggi, serve un mondo a colori come la piazza di oggi”.

Ha spiegato la segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani: “Da Firenze è partito un grande segnale di pace, con l’iniziativa che Europe for Peace ha messo in campo: una catena umana intorno a un luogo simbolico come gli Uffizi. L’auspicio è che sia più forte la voce della gente della pace rispetto alle dichiarazioni belliciste che ogni giorno leggiamo sui giornali. La pace è l’unica vittoria possibile. Siamo mobilitati con tantissime associazioni laiche e cattoliche, per cancellare la guerra e costruire una società più giusta. Va fatto ogni sforzo, e occorre che l’Europa ritrovi il suo ruolo. Chiediamo, sia al nostro governo sia alle istituzioni sovranazionali, che si mettano in campo tutte le iniziative diplomatiche necessarie per impedire un’ulteriore escalation del conflitto (con il rischio dell’uso di armi nucleari), arrivare a fermarlo e impegnarsi per far cessare le tante guerre che purtroppo si combattono nel mondo”.

Rossi e Galgani hanno aggiunto: “Sabato 4 marzo torneremo in piazza a Firenze, insieme a tante realtà antifasciste e democratiche, dopo il pestaggio davanti al Michelangelo e le parole di Valditara sulla preside fiorentina, a difesa della scuola, della Costituzione e dell’antifascismo”

Pace, in piazza il 5 novembre ‘Non per noi ma per tutte e tutti’

Pace – Le associazioni, i sindacati, le cooperative sociali, i presidi antimafia, le case delle donne, i comitati, le parrocchie e le fattorie sociali insieme a tutte le realta’ nazionali e territoriali promotrici della mobilitazione ‘Non per noi ma per tutte e tutti. Per la pace, la giustizia sociale e ambientale, contro disuguaglianze ed esclusione’, dopo un confronto tra le realta’ che hanno animato il percorso, hanno deciso unitariamente di convergere nella manifestazione Europe for peace del prossimo 5 novembre a Roma.

“La Pace e’ la condizione imprescindibile per tutte e tutti”. Secondo gli organizzatori “la smilitarizzazione del dibattito politico e la Pace sono premesse indispensabili per cambiare il modello di sviluppo economico, responsabile della crisi e insostenibile in termini sociali e ambientali. La guerra impoverisce, aumenta le ingiustizie sociali, ambientali ed ecologiche a danno soprattutto delle classi sociali che vivono gia’ in grande difficolta’; produce esclusione sociale, allarga le disuguaglianze, le nasconde (spostando l’attenzione sul conflitto) e impedisce di risolverle; rafforza le mafie, la corruzione e amplia la zona grigia rafforzando la criminalita’ organizzata e il ricatto che questa esercita sui territori; distrugge interi ecosistemi”.

Molte tra le realta’ promotrici del percorso ‘Non per noi ma per tutte e tutti’ “lavorano con e per chi fugge dalle guerre che sono in tutto il mondo, ma anche contro gli effetti della guerra ai poveri che viene portata avanti da 15 anni nel nostro Paese. Oggi, all’aumento delle disuguaglianze causato dalle politiche di austerita’ imposte dall’Europa e dall’impatto devastante della pandemia, si aggiunge l’aumento senza controllo di bollette ed energia, conseguenze della guerra e di un modello produttivo ed energetico ostaggio alla dark economy, profondamente iniquo, non democratico e insostenibile.

L’aumento di poverta’ ed esclusione sociale in questi ultimi mesi, effetto della guerra e di una economia di guerra, sta mettendo in ginocchio la maggioranza del paese. Senza interventi immediati rischiamo una catastrofe sociale. Invocare la Pace, dunque, non puo’ prescindere dalla richiesta di giustizia sociale e ambientale; dal superamento delle disuguaglianze e dalla valorizzazione delle diversita’; dal rafforzamento del Reddito di Cittadinanza; da un’offerta di servizi sociali di qualita’ e una riforma del welfare; dalla garanzia del diritto all’abitare; dalla creazione di lavoro dignitoso attraverso una riconversione ecologica ad alta intensita’ di lavoro delle attivita’ produttive e della filiera energetica; dall’istituzione del salario minimo; da politiche di accoglienza solidali e non respingenti; dal no all’Autonomia Differenziata e dalla lotta alle mafie”.

Le realta’ promotrici del percorso “Non per noi ma per tutte e tutti” chiedono a tutte le realta’ sui territori impegnate nelle assemblee territoriali di convergere in piazza il 5 novembre nella manifestazione Europe for peace, per contribuire alla riuscita della manifestazione per la Pace, rilanciando e rafforzando le proposte condivise e la piattaforma sociale con le nostre 7 proposte.

“Nei prossimi giorni in vista della discussione della Legge di Bilancio in Parlamento – annunciano – verra’ indicato un nuovo appuntamento unitario di mobilitazione contro le disuguaglianze e l’esclusione sociale, che avra’ al centro la piattaforma e l’esclusione sociale, che avra’ al centro la piattaforma sociale costruita da centinaia di realta’ sociali e sindacali. Siamo solo all’inizio di un nuovo percorso, indispensabile e necessario. Non per noi ma per tutte e tutti. L’appuntamento per sabato 5 novembre e’ alle ore 10:00 in Piazza Vittorio “!per poi raggiungere insieme la manifestazione”.

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