Moavero: “Preservare istituzioni che garantiscono pace come UE”

Presente oggi a Sant’Anna di Stazzema (Lucca) il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, in occasione delle celebrazioni del 75/o anniversario dell’eccidio, avvenuto il 12 agosto 1944 nel paese dell’Alta Versilia, che è costata la vita a 560 persone.

“Non è la prima volta che sono a Sant’Anna di Stazzema ma è la prima volta da ministro in un importantissimo anniversario di un atto orribile che non deve più accadere” ha voluto spiegare il ministro Moavero Milanesi, che poi ha annunciato, ai giornalisti presenti, di firmare l’Anagrafe antifascista del Comune.

“La condanna morale è importante ma nel concetto di giustizia non basta ed è triste vedere che la giustizia non ha potuto avere il suo corso con la punizione meritata dei colpevoli. Noi dobbiamo mantenere la memoria”, “Ci sono sempre meno persone che potranno dare testimonianza diretta di questi fatti – ha aggiunto il ministro degli Esteri – ma ciascuno di noi deve tramandare e trasmettere il ricordo non per coltivare il rancore ma per la lezione che avvenimenti terribili come questi rappresentano per ciascuno di noi. La costruzione della pace passa attraverso la conoscenza tramandata di ciò che rappresenta la guerra”.

“Vediamo purtroppo che anche vicino all’Italia – dichiara Moavero – ci sono situazioni di guerra. Dobbiamo preservare la pace, preservare le organizzazioni e le istituzioni che garantiscono la pace: le Nazioni unite e la stessa Unione europea”. Precisa, però, che “l’attuale Unione Europea ha senz’altro bisogno di riforme: profonde e funzionali all’efficacia della sua azione”, osservando che “i Governi degli Stati membri devono ritrovare la capacità e la volontà politica di essere davvero solidali e di condividere oneri e responsabilità”. Sul malessere nella Ue Moavero Milanesi nota che “i cittadini lo percepiscono, sono delusi, insoddisfatti e si allontanano. E’ dunque indispensabile rispondere concretamente alle istanze che emergono: crescita economica, posti di lavoro, maggiore sicurezza, effettiva gestione dei flussi migratori, garanzie sociali, tutela dell’ambiente specie a fronte del cambiamento climatico”. “Sfide enormi – chiosa – che si affrontano meglio a livello europeo piuttosto che dei singoli Stati”.

Incalzato dalle domande dei giornalisti sulla attuale crisi di governo, il ministro auspica “il meglio per il nostro Paese. Il meglio per il Paese lo decideranno gli italiani e vedremo come l’evoluzione dei prossimi giorni ci permetterà di progredire”. “Penso che in queste ore il Capo dello Stato debba essere lasciato in grado di riflettere sul modo migliore di operare, come la Costituzione richiede di fare” prosegue il ministro Moavero Milanesi, sottolineando, con importanza, che “ora la parola è alle sedi della democrazia, innanzitutto al Parlamento e la Capo dello Stato come prevede la nostra Costituzione. Penso che dobbiamo passare attraverso le tappe che la Costituzione prevede”.

Infine, a chi chiedeva se dovesse giungere una chiamata di Mattarella per un incarico, Moavero ha risposto: “Mi sembra che questo faccia parte di un’ipotesi molto remota”.

Eccidio Sant’Anna, Rossi alla commemorazione del 75esimo anniversario

Ci saranno anche il ministro per gli affari esteri Enzo Moavero Milanesi, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il sindaco del comune tedesco di Moers Cristoph Fleischhauer ed i rappresentanti dell’associazione Martiri di Sant’Anna, lunedì 12 agosto assieme al presidente della Toscana, per le commemorazioni per il 75° anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema,

Il programma della commemorazione prevede alle ore 9 il ritrovo autorità e delegazioni sul piazzale della chiesa di Sant’Anna, alle 9,15 la deposizione delle corone di fiori seguita dalla celebrazione della messa. Alle 10,15 si formerà il corteo, che salirà al monumento Ossario per la deposizione della corona di allooro. Seguiranno i saluti istituzionali e l’orazione del ministro.

Concluse le celebrazioni sarà inaugurata la mostra ‘Colori della pace’ al Museo storico della Resistenza e la sottoscrizione del gemellaggio tra Stazzema e il Comune di Moers.

Il presidente Rossi parteciperà anche alla commemorazione per l’eccidio di Fivizzano, il 25 agosto, insieme al presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ed al presidente della Repubblica federale di Germania Frank Walter Steinmeier.

Vaso Fiori, Moavero: “Quadro tornato con europeismo dei fatti”

“Con questo europeismo reale, dei fatti, del concreto, non tanto delle parole, anche con questo siamo potuti arrivare a questo lieto fine”. Lo ha affermato Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri, intervenendo a Firenze alla cerimonia di riconsegna nella Sala bianca di Palazzo Pitti  del Vaso di Fiori, opera del pittore olandese Jan van Huysum rubata nel 1944 durante la ritirata delle forze di occupazione tedesche. A consegnare l’opera all’Italia è stato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.

La cerimonia di riconsegna del Vaso di Fiori ha visto la partecipazione del ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt

“E’ una bella storia – ha spiegato il ministro – che rappresenta un’azione coordinata che ha permesso di riportare a casa un quadro importante che era stato collocato in queste collezioni per vivere in queste collezioni”. Moavero ha ringraziato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, con cui “ogni mese da gennaio ne abbiamo parlato”, sottolineando la “comune sensibilità giuridica” e “la comune passione per l’Europa”. Per il ministro italiano dunque “c’è stato un gioco di squadra fra Germania e Italia: chi segue il calcio ha un’antologia di partite giocate fra le squadre di Germania e Italia, ma qui abbiamo giocato nella stessa squadra, e abbiamo vinto”.

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha commentato: “Non si può affermare che gli Uffizi senza il Vaso di fiori fosse vuoto: però mancava qualcosa, c’era un vuoto che è stato la base dell’impegno di tanti per colmarlo”. La cerimonia di oggi, ha concluso Maas, serve “per celebrare insieme un ritorno non solo di un fiore, ma di un mazzo di fiori, è un lieto fine di un viaggio lungo, involontariamente lungo”.

Maas ha inoltre commentato la questione migranti: “Se veramente vogliamo tutelare i nostri valori comuni non dobbiamo lasciare i Paesi in prima linea da soli: le persone in fuga non possono aspettare che ci sia un consenso di tutti i paesi”. “In Italia – ha aggiunto – c’è un modo di dire, ‘tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’: questo è molto vero a volte, questo modo di dire è molto calzante, vuole dire che gli involucri non valgono da soli, nei vasi servono fiori e nell’Unione europea serve solidarietà. E noi – ha concluso Maas -vogliamo procedere in questo senso”.

In merito al tema sollevato dal ministro tedesco, Moavero ha affermato: “Occorrono i tempi necessari per trovare punti di incontro, per affrontare i nodi, e la riforma del regolamento di Dublino è uno di questi: stiamo lavorando per arrivare al risultato e lo raggiungeremo”. “Ci sono divisioni – ha ammesso il ministro degli esteri italiano – è una questione divisiva, scivolosa per l’Europa, perché è una questione che rischia di determinare dinamiche antitetiche alla dinamica di collaborazione e solidarietà che l’Europa deve avere. Se sapremo collaborare, e trovare le vie di equilibrio, potremo risolverla insieme. Maas e io siamo assolutamente determinati a farlo: ce lo siamo detti più volte, e in tal senso abbiamo parlato nel circolo degli altri ministri europei”.

A margine della cerimonia della restituzione del Vaso di Fiori, i due ministri degli esteri hanno risposto alle domande dei cronisti.

Per Milanesi la questione riguardava le tensioni del governo: “Direi che c’è una dialettica politica che merita di essere seguita nei suoi sviluppi in questa fase come in altre fasi: insomma, che ci sia dialettica all’interno dei governi è un fatto positivo, che ci sia una dialettica che sfocia in azioni è ancora più positivo”.
E’ stata poi rivolta al nostro ministro degli esteri una domanda relativa all’abbaqttimento del drone sullo  stretto di Hormuz: “Guardiamo con apprensione il rischio di un esacerbarsi di un conflitto nell’area del Golfo, nel cosiddetto ‘Mediterraneo allargato’ che include l’area mediterranea, il nord Africa, il Medio Oriente”.
“Siamo attenti a un rischio di aumento della situazione di crisi – ha spiegato Moavero Milanesi – perché è un’area a noi estremamente vicina, area che tocca direttamente interessi non solo di tipo politico e strategico, ma interessi anche economici e commerciali”. Per il ministro infatti “quanto più l’area rimane instabile, tanto più anche elementi di sviluppo economico diventano più aspri. Ci auguriamo che possa esserci un’evoluzione positiva – ha concluso – siamo a stretto contatto con gli alleati per poter operare al meglio”.

Anche ad Heiko Maas è stato chiesto un parere sul drone iraniano abbattuto: “non abbiamo informazioni, ci informeranno i nostri alleati e non appena avremo tutte le informazioni potremo esprimerci: possiamo dire che c’è un forte pericolo di escalation, non vogliamo che le cose vadano avanti così”.
“Ci sono mezzi della diplomazia – ha proseguito – tanti colloqui e trattative con Paesi delle regioni del Golfo e con gli Stati Uniti, ieri ho parlato anche con il collega russo, ovunque c’è una disponibilità a dare un contributo alla ‘de-escalation’: continueremo a procedere in questo senso, vogliamo abbattere le tensioni che ci sono”.

 

In occasione della cerimonia di oggi è poi intervenuto con una dichiarazione anche Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali. La restituzione del Vaso di Fiori dalla Germania all’Italia è un’operazione che testimonia “di una mentalità, di una visione che porta questi temi a livello politico, e come tale diventano a pieno titolo uno degli elementi delle relazioni diplomatiche fra i due paesi”.
Bonisoli ha spiegato che, col ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, dopo un bilaterale dell’inverno scorso, “molto pragmaticamente decidemmo che il tema delle restituzioni sarebbe stato uno dei 20-30 temi trattati negli incontri di tipo bilaterale. Nel nostro piccolo è una mezza rivoluzione: questo era un tema che si lasciava ad aspetti di tipo tecnico, di tipo giudiziario, ad automatismi legati alla burocrazia”.

“Noi siamo all’inizio di una legislatura europea – ha aggiunto Bonisoli -, il Parlamento si è insediato” e quello della legislazione sulle restituzioni dei beni culturali “potrebbe essere uno dei temi che suggerirei di condividere a livello europeo”. “Quando c’è la volontà politica, le norme si possono cambiare”, ha detto, spiegando che ora si apre “una finestra di opportunità interessante”.
La restituzione di un’opera d’arte “ha una valenza di tipo economico, ma è importante ribadire la valenza di tipo sociale e identitario”, ha aggiunto Bonisoli, il quale ha invitato ad “approfittare di una nuova fase in Europa per rendere coerenti i piccoli dettagli che rendono la vita più complicata nel momento in cui vogliamo andare avanti in questo discorso delle restituzioni. E’ un invito che faccio a tutti i governi, e ringrazio il governo della Repubblica federale tedesca – termina il Ministro dei beni culturali – per aver dimostrato nei fatti di condividere questo approccio”.

Uffizi: Germania restituisce quadro rubato da nazisti

Il dipinto “Vaso di Fiori” del pittore olandese Jan van Huysum sarà restituito alla Galleria Uffizi, che la collocherà a Palazzo Pitti a Firenze. I Ministri degli Esteri di Germania e Italia, Heiko Maas ed Enzo Moavero si recheranno a Firenze per l’occasione.

Lo fa sapere la Farnesina. La data dell’evento è in via di definizione. Il dipinto era stato rubato dal museo fiorentino durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale e da allora è rimasto in Germania. Per il ritorno del quadro, Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, alle quali appartiene Palazzo Pitti, si era pubblicamente speso lo scorso mese di gennaio. “Grazie, dunque, alla stretta cooperazione fra i due Ministri Maas e Moavero – afferma la Farnesina in una nota – il quadro, uno dei lavori più importanti del maestro olandese, può ora tornare al posto che gli era stato assegnato, quasi due secoli fa, dal Gran Duca di Toscana Leopoldo II della casa di Lorena”.

Nelle scorse settimane, il  ministro per gli Affari esteri Michael Roth aveva detto: l’opera Vaso di fiori del pittore Jan van Huysum “appartiene agli Uffizi” di Firenze il governo federale sostiene il raggiungimento di questo obiettivo”.

Roth ha risposto ad  un’interrogazione del membro del Bundestag Fabio De Masi (Linke) sulla qeustione della  restituzione agli Uffizi dell’opera “Vasoi di Fiori” del celebre pittore fiammingo  trafugata da truppe tedesche in ritirata nel 1944 e poi finita nel possesso di un ex caporale. Nella sua interrogazione il membro  Masi aveva chiesto quali misure il Governo federale tedesco sta intraprendendo nei confronti delle autorità italiane per permettere la restituzione del quadro e  se lo stesso Governo federale ritiene ammissibile un sequestro del dipinto, su richiesta delle autorità italiane, alle persone nel cui possesso si trova attualmente il quadro.

“Il ministro Moavero mi ha telefonato stamani, dandomi la bellissima notizia. Con un comunicato congiunto i ministeri degli Esteri di Italia e Germania hanno annunciato la restituzione del Vaso di fiori di Jan Van Huysum a Firenze. Lo ho ringraziato e sono felicissimo di questo risultato, ottenuto in un tempo da record”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, commenta l’annuncio del rientro in Italia del quadro rubato dai nazisti. “Non sarebbe stato possibile senza l’impegno straordinario del ministro Bonisoli, dell’autorità giudiziaria e del Comando tutela patrimonio culturale dei Carabinieri. La battaglia è stata dura, oggi c’è una grande vittoria per tutta l’Italia”, ha aggiunto. “Finalmente – aggiunge il direttore – il ‘Vaso di Fiori’ di Jan van Huysum torna a casa sua, dopo 75 anni. Questo capolavoro è un tassello fondamentale nella collezione delle nature morte di Palazzo Pitti, nota per essere unica al mondo sotto il profilo della ricchezza e della varietà geografica delle opere”. A lanciare alla Germania l’appello per la riconsegna del quadro (anche attraverso un video), trafugato da un militare nazista durante l’occupazione di Firenze nel 1944, era stato lo stesso Schmidt, lo scorso primo di gennaio. Per sottolineare simbolicamente la richiesta, il direttore aveva appeso nella Sala dei Putti di Palazzo Pitti, dove stava un tempo il Vaso di Fiori, una fotografia del dipinto in bianco e nero, corredata con la scritta ‘Rubato’ in italiano, tedesco e inglese

Uccisione Orsetti, venerdì il ricordo in Palazzo Vecchio

E’ fissato per venerdi’ prossimo, alle 17 a Palazzo Vecchio, il momento di ricordo istituzionale di Lorenzo Orsetti, il giovane ucciso in Siria mentre combatteva al fianco dei curdi.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella lo ha concordato con la famiglia di Orsetti e con il presidente del Consiglio Comunale Andrea Ceccarelli. Il sindaco, stando a quanto si apprende, ha inoltre letto la proposta lanciata su Repubblica da Michele Serra, cosi’ come l’appello promosso da alcuni fiorentini per dedicare al 33enne una strada di Firenze. Nardella avrebbe inoltre parlato con l’ambasciatore Riccardo Guariglia, capo di gabinetto del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, “che ha dato rassicurazioni sull’impegno della Farnesina per la vicenda di Lorenzo Orsetti”.

Nel frattempo il sindaco e il suo staff rimangono in stretto contatto con la famiglia Orsetti e con la Farnesina per seguire gli eventuali sviluppi relativi al recupero della salma del giovane.

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