Tre nuovi itinerari per scoprire la Firenze artigiana

 Ci sono i profumi della Firenze di un tempo, delle sue spezie e delle sue erbe, ci sono i luoghi del burattino Pinocchio e degli artigiani del suo tempo, e quelli del poeta Dante Alighieri. Sono questi i temi cardine dei tre nuovi itinerari presentati  da Confartigianato Firenze e dal Comune di Firenze, alla presenza dell’assessora al Turismo Cecilia Del Re, nell’ambito del progetto Autentica Firenze.

Si tratta di un’iniziativa promossa da Confartigianato in collaborazione con il Comune di Firenze che propone delle “vere esperienze fiorentine”. Autentica Firenze (www.autenticafirenze.com), infatti, permette di scoprire itinerari insoliti che coinvolgono gli artigiani, oltre che le bellezze cittadine, con la possibilità di entrare nei loro laboratori scoprendone la storia, l’arte e i colori. Percorsi rivolti ai turisti, ma anche agli stessi fiorentini che possono entrare a contatto con un pezzo di storia della loro città.

Il primo dei tre nuovi itinerari presentati è “L’arte del profumo”, che coinvolge tre eccellenze fiorentine: Spezierie Palazzo Vecchio, Aromantique e Erboristeria San Simone. (per maggiori dettagli: https://autenticafirenze.com/itinerario/larte-del-profumo/).

Il secondo si chiama “Pinocchio il burattino” ed è un tour nei luoghi della celebre opera di Carlo Collodi, pseudonimo del fiorentino Carlo Lorenzini. Oltre al Museo del Giocattolo e al Ristorante Pinocchio sono coinvolti gli artigiani della Bottega d’Arte Maselli, Viviani Pelletteria, e Paolo Penko Bottega Orafa (https://autenticafirenze.com/itinerario/burattino/).

Infine, il “Tour di Dante”, dalla statua che ritrae l’autore della Divina Commedia in Santa Croce, a Borgo dei Greci, piazza San Firenze, piazza della Signoria, fino al quartiere di Dante, la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, via del Corso e il Battistero. Una visita che prevede soste alle botteghe artigiane a tema, come Paolo Penko bottega orafa, Signum legatoria. Insieme agli artigiani, presenti le guide che hanno curato gli itinerari: Maria Francesca Parra, Elena Petrioli e Riccardo Starnotti.

“Un progetto alla scoperta di una Firenze viva e autentica – ha detto l’assessore Del Re -, che resiste e apre le porte ai visitatori per offrire uno spaccato delle attività artigianali e dei luoghi della cultura che sono alle origini della nostra storia. Un modo diverso di pensare al turismo, che non si limita alla bellezza immediata ma va a indagare lo spirito dei luoghi e delle attività che li animano. Su questo lavoriamo con sempre maggiore convinzione, a partire dall’esperienza del portale Feel Florence, ormai punto di incontro e promozione della Firenze insolita. La Firenze autentica è anche in Feel Florence, come portale aperto alle proposte in grado di valorizzarla”.

“Autentica Firenze – commenta Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze –è un progetto fondamentale nell’ambito del turismo fiorentino perché permette di valorizzare la storia reale della città, i suoi protagonisti. Prendere parte a questi percorsi significa entrare a contatto diretto con chi l’ha modellata grazie alla propria arte e alla propria maestria, poi tramandata di generazione in generazioni fino agli artigiani di oggi, che ispirandosi agli antichi mestieri hanno dato loro nuova vita con idee moderne e fantasia. La sinergia tra le guide turistiche e il mondo dell’artigianato è indispensabile per ripartire con slancio in questa estate, in cui ci auspichiamo di registrare numeri il più vicino possibile al periodo pre-pandemico, con le nostre botteghe finalmente in grado di ospitare visitatori da tutto il mondo. Ringrazio coloro che rendono possibile questo progetto, nella speranza che la collaborazione sia sempre più forte”.

Mostra su Dante a Palazzo Pitti prorogata fino al 29 maggio

È stata prorogata fino al 29 maggio 2022 la mostra ‘Dall’inferno all’empireo. Il mondo di Dante tra scienza e poesia’, ospitata a Palazzo Pitti a Firenze, frutto della collaborazione tra Gallerie degli Uffizi e Museo Galileo.

Aperta il 14 dicembre l’esposizione è stata visitata da oltre 73mila persone. L’esposizione, curata da Filippo Camerota, Direttore scientifico del Museo Galileo e che vanta il patrocinio e il sostegno del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, presenta Dante in qualità di “scienziato”, facendo leva sulla dimensione visuale evocata dai versi del sommo poeta.

Prendendo spunto dalle lezioni accademiche di Galileo sulla misura e sul luogo dell’Inferno dantesco – dove lo scienziato definiva il poeta “corografo e architetto” – la mostra inquadra le competenze scientifiche di Dante nella cultura del suo tempo, tracciandone il profilo come medico, abbachista, geométra, ‘geologo’ e cosmografo. I passi della Commedia, del ‘Convivio’ e della ‘Questio de aqua et terra’ sono illustrati attraverso l’esposizione di opere d’arte, manoscritti, modelli tridimensionali e prodotti multimediali che illustrano il sistema cosmologico, la geografia fisica e la geografia spirituale delle opere dantesche.

La mostra è stata una delle ultime iniziative che nel 2021 hanno visto molti eventi per celebrare i 700 anni dalla morte del Poeta.

🎧 Bargello: La mirabile visione di Dante

Firenze, “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista” è questo il titolo della seconda mostra in programma al Museo Nazionale del Bargello nell’anno in cui ricorre il settimo centenario dalla morte del poeta.

In podcast l’intervista alla direttore dei Musei del Bargello, Paola D’Agostino, a cura di Gimmy Tranquillo.

La mostra del Bargello, è a cura di Carlo Sisi e Ilaria Ciseri, aperta al pubblico dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, si propone di indagare la complessa percezione della figura di Dante e della Divina Commedia nel contesto artistico e letterario tra Otto e Novecento.

Realizzata con il contributo e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il patrocinio del Comitato “700 Dante” coordinato dal Comune di Firenze e il contributo di Fondazione CR Firenze, “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista” presenta una selezione di opere che, dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, illustrano lo straordinario catalogo di immagini che il poema dantesco era in grado di offrire al mondo dell’arte.

La mostra è concepita come una narrazione tematica e interdisciplinare, all’interno della quale le opere formano una stringente sequenza che collega fra loro dipinti, sculture e rimandi concettuali e letterari impliciti nella vicenda biografica e poetica di Dante. Esposte al Museo Nazionale del Bargello i visitatori troveranno 57 opere tra pitture, sculture, stampe, incisioni, fotografie, provenienti da musei, biblioteche e istituti di cultura internazionali (tra cui il Musée d’Orsay, il Musée Rodin, il Museo del Prado, la Pinacoteca di Brera, le Gallerie degli Uffizi, le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea – Museo dell’Ottocento di Ferrara e il Museo Etrusco di Villa Giulia) oltre che da alcune importanti collezioni private.

L’esposizione che nel titolo, La mirabile visione, rimanda agli studi danteschi di Giovanni Pascoli, è articolata in varie sezioni, rispettivamente dedicate alla scoperta del più antico ritratto di Dante, opera di Giotto, nella cappella del Bargello (1840), alle suggestioni della Vita Nova nella seconda metà dell’Ottocento, ai grandi e tragici personaggi della Commedia rappresentati nell’ambito artistico internazionale, alle opere presentate al Concorso Alinari del 1901 e alle illustrazioni più affini alla sensibilità simbolista, ma anche alla risonanza della Commedia nella produzione letteraria di Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio.

Tra le opere in mostra capolavori di protagonisti assoluti del periodo tra i quali Giovanni Duprè, Amos Cassioli, Gustave Doré, Auguste Rodin, Jean-Baptiste Carpeaux, Emile-Antoine Bourdelle. L’itinerario si sofferma inoltre su due grandi imprese editoriali: il Concorso Alinari per l’illustrazione della Divina Commedia del 1900 a cui parteciparono tra gli altri anche Giovanni Fattori, Galileo Chini e Plinio Nomellini e l’edizione della Commedia pubblicata nel 1911 da Leo S. Olschki. La prima convocò gli artisti intorno all’illustrazione del poema con risultati coerenti con la contemporanea temperie simbolista, la seconda, definita “monumentale”, vide come protagonista Gabriele D’Annunzio chiamato a scrivere l’introduzione al prezioso volume.

Tra i lavori esposti, anche il singolare ritratto del poeta (copia dell’affresco di Giotto presente nella Cappella della Maddalena) realizzato a matita sul retro della copertina di un’antica edizione del Convivio dall’inglese Seymour Kirkup. Il percorso si conclude con la forte evocazione dell’Isola dei morti di Arnold Böcklin, presente nella copia fedele di Otto Vermehren, e con la proiezione di un video che offre una selezione dal film Inferno del 1911, realizzata ad hoc da Francesco Galluzzi e Federico Bucalossi.

Per permettere di comprendere anche al pubblico più giovane la figura di Dante e il suo rapporto con Firenze, in occasione de “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista” al Museo Nazionale del Bargello proseguiranno i laboratori gratuiti “Dante per tutti” dedicati a bambini e ragazzi (che erano partiti, riscuotendo grande successo, in occasione della precedente mostra “Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante”) realizzati grazie al contributo della Fondazione CR Firenze.

“La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, seconda mostra organizzata dai Musei del Bargello, in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri, completa la programmazione annuale dedicata al rapporto inscindibile tra il Poeta e il Bargello, luogo dantesco per eccellenza a Firenze e in Europa anche nell’Ottocento – spiega Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello -. Assolutamente originale nella scelta delle opere da parte di Carlo Sisi, affiancato da Ilaria Ciseri, e coadiuvato da un Comitato Scientifico composto anche da Emanuele Bardazzi, Flavio Fergonzi e Laura Melosi, questa mostra è ancora una volta risultato di collaborazione tra diverse istituzioni e studiosi, cui sono profondamente grata per l’impegno profuso in un anno così straordinario per tutti”.

“Un viaggio inedito nella figura di Dante attraverso i secoli, grazie a una ricchissima selezione di opere provenienti da importantissime istituzioni culturali internazionali – osserva l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi –. Nel 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta il Bargello torna a essere protagonista con un’esposizione di altissimo livello confermandosi snodo cruciale nell’itinerario dantesco in città”.

‘’Fondazione CR Firenze – dichiara il suo Presidente Luigi Salvadori – prosegue, anche con questa mostra, la positiva esperienza del programma “Dante per tutti” offrendo a bambini e ai ragazzi dai 7 agli 13 anni dei laboratori gratuiti, ideati da un team di mediatori specializzati, per accompagnarli nella comprensione dei tanti contenuti dell’esposizione. Nella precedente mostra si sono svolte oltre 70 attività a cui hanno partecipato 570 bambini residenti nel territorio fiorentino insieme alle proprie famiglie, di cui il 10% straniere con bambini immigrati di seconda generazione. Contestualmente è stata avviata un’attività di monitoraggio e analisi dei pubblici dedicata anche agli adulti accompagnatori. Di questi ultimi il 41,8% ha dichiarato di aver visitato per la prima volta il Museo del Bargello, proprio in occasione delle offerte didattiche. Dunque l’arte chiama arte’’.

“L’idea della mostra è rivolta ad illustrare, con opere opportunamente selezionate, l’interpretazione figurativa della Vita Nova e della Commedia che nella stagione dell’estetica simbolista ha estratto da quelle pagine visioni di forte suggestione, anteponendo alle drammaturgie romantiche la nuova poetica degli “stati d’animo”, vale a dire le evasioni dell’estetismo come pure le inquietudini maturate nell’ampio crogiuolo della cultura artistica e letteraria di fine secolo”, dichiara Carlo Sisi, curatore della mostra.

“La mostra vede fondersi la storia del Bargello, inteso come palazzo, prima ancora che come museo, con il panorama artistico e letterario, italiano e internazionale, di metà Ottocento – spiega Ilaria Ciseri, curatrice della mostra e della collezione del Museo Nazionale del Bargello -. Dalla scoperta del volto di Dante giovane nel 1840, dipinto da Giotto nella cappella dell’edificio, ma di cui si erano perse le tracce per secoli, scaturì una inedita iconografia dantesca destinata ad una fortuna inarrestabile”.

Dopo la metà del XIX secolo, alla vigilia del centenario dantesco che viene celebrato nel 1865, la figura di Dante si identifica sempre più con l’idea nazionale sancita dagli esiti della politica risorgimentale, per cui Dante è definito “precursore della unità e libertà d’Italia” e come tale è rappresentato nei monumenti ufficiali che cominciano a popolare le piazze italiane, come quella di Santa Croce a Firenze. Apice di sentimenti che si sarebbe di lì a poco frammentato in una varietà di sperimentazioni alimentate dalla vivace dialettica fra le correnti naturaliste e gli influssi europei del Simbolismo, più inclini questi ultimi a ritrovare nella Commedia le matrici dell’inquietudine moderna, gli spunti per trasferire nella sensibilità contemporanea lo straordinario catalogo di immagini – turbate, sublimi, mistiche, oniriche – che il poema dantesco era in grado di offrire al mondo dell’arte.

Il gusto e il pensiero dei preraffaelliti si rivolgeranno soprattutto ai fatti della vita del poeta, con l’intenzione di incarnare il sogno medioevale nella rappresentazione di una vicenda biografica esemplare, anche per le suggestioni estetiche che in quegli anni venivano indicate a modello di vita dell’uomo contemporaneo. Dante Gabriel Rossetti resta il punto cardine della rinnovata percezione di un Medioevo non filologico, ma estetico la cui rappresentazione tenderà a sottolineare la raffinata evocazione dei luoghi, dei costumi, degli arredi, componenti che diverranno dominanti nelle opere dei pittori anglosassoni rapiti nel “sogno” fiorentino. Sullo stesso piano di prevalente indirizzo estetizzante sono da porre le affezioni di artisti italiani – Duprè, Cassioli, Ranzoni, Faruffini, Barabino, Sartorio, Sorbi, Trentacoste – che si accostano alla vita di Dante e alla sua Commedia accentuando l’immaginazione lirica che trovava alimento proprio nel serrato dialogo fra arte figurativa e letteratura. L’episodio di Paolo e Francesca costituisce, ad esempio, un paradigma di quella sintonia espressiva quale si può constatare nelle opere di Gustave Dorè, di Auguste Rodin, di Gaetano Previati: essenziale ma significativa antologia della fortuna di un tema, il crimen amoris, amplificato dalla tragedia di Gabriele d’Annunzio e dalla musica di Riccardo Zandonai.

Sullo scorcio del XIX secolo, le celebrazioni indette per commemorare il VI centenario dell’elezione dell’Alighieri a Priore delle Arti nel governo della Repubblica fiorentina furono occasione di importanti iniziative collegate alle sorti della fortuna di Dante: nell’aprile del 1899 la Commissione esecutiva della Società Dantesca Italiana riprese infatti la Lectura Dantis in Orsanmichele, mentre, alle soglie del nuovo secolo, la stessa autorevole associazione avrebbe affidato le sorti di quella ‘primavera’ letteraria alla vena immaginifica di Gabriele D’Annunzio, prezioso commentatore del canto VIII dell’Inferno, e che sarà prefatore, nel 1911, della sontuosa edizione della Commedia edita da Leo Samuel Olschki. Nello stesso giro d’anni, il 9 maggio 1900, veniva bandito da Vittorio Alinari un concorso per l’illustrazione della Divina Commedia: le opere dei trentuno artisti partecipanti – e, fra questi, Alberto Martini, Galileo Chini, Duilio Cambellotti, Adolfo De Carolis, Giovanni Fattori, Alberto Zardo – furono esposte, nel giugno del 1901, nei locali della Società fiorentina di Belle Arti e fu chiaro a tutti come esse costituissero una significativa rassegna delle espressioni artistiche presenti in Italia nel passaggio fra Otto e Novecento, con in più il vantaggio di vederle ben presto riunite – dopo essere state tradotte in callotipie e autotipie – nei tre prestigiosi volumi che videro la luce fra il 1902 e il 1903.

“La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista”, che ha avuto il patrocino e un contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, è stata realizzata anche grazie ai contributi versati, tramite Art Bonus, al Museo Nazionale del Bargello nell’anno di Dante. La mostra è organizzata in collaborazione con Firenze Musei. Il progetto scientifico è di Carlo Sisi che, insieme al comitato scientifico – costituito da Emanuele Bardazzi, Ilaria Ciseri, Flavio Fergonzi, Laura Melosi – ha curato il catalogo della mostra edito da Polistampa.

🎧 Dante, 700 anni dopo: ‘Revisione’ del processo

Firenze, in occasione del 700° anniversario della morte di Dante, i giuristi dello Studio legale Traversi hanno organizzato un convegno per verificare, anche alla luce degli Statuti Fiorentini del tempo, con il contributo di specialisti della materia e storici, se le sentenze di condanna di Dante siano state emesse all’esito di un regolare procedimento giudiziario, ovvero siano da ritenersi frutto di un ricorso strumentale alla giustizia per colpire l’avversario di una opposta fazione.

Cosa accadde realmente nel 1302 quando condannarono all’esilio il Sommo Poeta? Si fece per caso un uso strumentale della giustizia per eliminare un avversario? La questione, a quanto pare, attraversa i secoli e il caso di Dante ora, a 700 anni dalla sua morte, viene riaperto in un convegno che si è tenuto all’Educandato della SS. Annunziata al Poggio Imperiale.

La relazione principale è stata tenuta dallo stesso promotore dell’evento, l’avvocato Alessandro Traversi, penalista del Foro di Firenze, che ha presentato una serie di elementi per valutare la possibilità di una “revisione” delle sentenze di condanna di Dante. A partire dalla genericità delle gravi accuse mosse a Dante dal podestà fiorentino, Cante de’ Gabrielli da Gubbio, che andavano dalla ‘baratteria’ (antesignana del reato di corruzione) alle influenze illecite per favorire i guelfi bianchi in danno dei guelfi neri che a quel tempo governavano Firenze.

Il saluto di apertura è stato dato dal sindaco di Firenze Dario Nardella, ed a presiedere la ‘revisione’ la Dott. Margherita Cassano presidente aggiunto della Corte suprema di Cassazione.

In podcast, Gimmy Tranquillo ha intervistato Antoine de Gabrielli, l’ultimo discendente di Cante Gabrielli, l’eugubino che nel 1302, in veste di podestà di Firenze, condannò all’esilio Dante Alighieri ed il Conte Sperello di Serego Alighieri, discendente di Dante.

Wikipedro racconta Dante in 7 tappe a Firenze

Un viaggio di una settimana, in sette tappe, in cui Wikipedro racconterà Dante Alighieri attraverso storie, reel e foto sul profilo instagram di Giovanisì.

E’ l’iniziativa, dal titolo ‘Non sei mai stato con Dante se’ proposta dalla Regione Toscana in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, in collaborazione con Wikipedro (Pietro Resta), creatore di video divulgativi sull’arte e la storia, con complessivamente più di 300mila follower sui social.

L’iniziativa, si spiega, toccherà i luoghi fiorentini che hanno segnato la vita del poeta tra cui il Battistero in cui il Sommo poeta è stato battezzato, la Torre di castagna, il vicolo dello scandalo, le targhe di Dante e la statua dell’Alighieri. “Cercherò di raccontare la vita di Dante e la sua opera attraverso sette luoghi cari a Dante – ha detto Pietro Resta -, un viaggio dantesco in una Firenze che è cambiata parecchio in 700 anni, ma che ci può ancora dire molto del Sommo poeta.

Cercheremo soprattutto di alleggerire un tema, quello di Dante, che è vissuto in modo un po’ pesante dai giovani così da renderlo accessibile a tutti. Dante si avvicinava al popolo con il volgare, io tenterò di avvicinare Dante ai giovani con i social”. Bernard Dika, consigliere del presidente Eugenio Giani per le politiche giovanili, ha detto che “la forza di Pietro, Wikipedro, è quella di rappresentare al meglio una generazione che fa dell’identità un punto di incontro per la comunità. Grazie a ragazzi come lui possiamo oggi diffondere la cultura, la tradizione, gli usi e i costumi della nostra vita soprattutto tra i più giovani. Non solo, grazie a lui conosciamo meglio la figura di Dante, non solo attraverso la Divina commedia, ma attraverso episodi che ce lo mettono in luce come uomo”.

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