Fiom: ci attendiamo un autunno molto ‘caldo’

Un autunno caldo: è quello che aspetta i lavoratori secondo la fiom di Firenze che oggi ha fatto il punto sulle vertenze aperte sul territorio provinciale

Settembre sarà un mese decisivo per la vertenza Bekaert, per la quale si attende una nuova convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere il futuro degli oltre 200 operai in cassa integraziome fino a dicembre 2019. Il 16 settembre chiuderà il bando aperto per cercare soggetti interessati all’acquisto di Inso, la società di progettazione e costruzione di infrastrutture, ex controllata da Condotte d’Acqua.

Nelle due più grandi aziende fiorentine, Nuovo Pignone BHGE e Leonardo (ex Finemccanica), settembre sarà invece il mese del confronto sul contratto integrativo. Per Leonardo è già iniziato con la definizione del capitolo inerente le relazioni industriali mentre per il Nuovo Pignone si avvierà la trattativa con la direzione aziendale.
Infine da settembre il sindacato discuterà con i lavoratori la proposta per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria, siglata insieme a Fim e Uilm.
Il tutto in un quadro o politico complicato dalla crisi di Governo

“L’ingresso di multinazionali e grandi industrie (che nel tempo hanno acquisito società del territorio) -dice Daniele Calosi, segretario FIOM Firenze-  ha permesso di mettere in sicurezza un corposo tessuto produttivo di qualità. E’ il caso della Neri di Barberino di Mugello passata a Marchesini Group, della Atop di Barberino Tavarnelle passata al gruppo Ima (già presente con lo stabilimento di Calenzano che nell’ultimo anno ha visto una significativa crescita degli addetti), di Laika acquisita prima dal gruppo tedesco Hymer e oggi agli americani di Thor Industries, della Emmeci di Fucecchio entrata in Coesia, della Figli di Enio Pescini acquisita da Valentino che oggi si chiama Valentino Metal Lab e di molte altre imprese che grazie al saper fare degli addetti danno prestigio a chi li ha acquisiti”.

“Regge bene dal Chianti al Mugello la meccanica generale, la produzione di impianti per l’industria di vino e olio mantiene i livelli degli anni precedenti. A segnare una decisa crescita a livello di fatturato e di personale sono le aziende che realizzano accessori moda come la Mami di Sesto Fiorentino, la Giosi 2 di Campi Bisenzio, l’FGF di Scarperia e San Piero, la LCS Stamp di Barberino di Mugello ed altre anche se questa florida espansione è sempre soggetta ai movimenti dei brand committenti che alternano picchi di richiesta a brusche frenate mettendo a rischio la tenuta dei piccoli artigiani e di tutto il distretto” sottolinea ancora Calosi.
Mentre, denuncia “il settore informatico registra fatturati in crescita ma le aziende non intendono redistribuire in maniera consistente e collettiva questa ricchezza con i lavoratori ” e settori strategici come la telefonia e fibra, in cui operano Sirti e Sittel, risentono di un’instabilità legata all’incapacità della politica di tracciare le linee di sviluppo industriale per il nostro Paese”.

“Siamo preoccupati per una crisi di Governo tutta giocata a livello burocratico” conclude Calosi. Che aggiunge  “al fianco del nostro impegno sindacale continueremo a portare avanti quello civico che ci tiene sempre in prima linea nel promuovere i valori della Costituzione, della democrazia e della solidarietà dentro e fuori i luoghi di lavoro. Lo faremo ancora con maggiore forza per contrastare il clima di crescente odio e intolleranza che quotidianamente si manifesta contro le fasce più deboli della popolazione, donne e migranti”.

Bekaert: “Passi avanti per reindustrializzazione”, sindacati non soddisfatti

“Positivi passi avanti fatti per la reindustrializzazione e i ricollocamenti” della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze): è quanto sostiene l’azienda, una cui delegazione ha incontrato oggi al ministero dello Sviluppo economico istituzioni e sindacati. Bekaert ribadisce che “il lavoro di tutte le parti coinvolte procede serrato per favorire la continuità occupazionale per i 224 dipendenti” che si trovano ancora in Cassa integrazione straordinaria.

Le attività di ricerca e selezione di possibili soggetti reindustrializzatori in corso, sostiene Bekaert in una nota, “hanno prodotto molteplici contatti, con alcune concrete possibilità di reindustrializzazione”. Secondo l’azienda, “tra le ipotesi più rilevanti su cui si sta lavorando (di concerto col Mise e Invitalia) quella di un’azienda italiana, attiva nel settore delle lavorazioni metalliche, che ha presentato un piano industriale per la produzione a Figline di ‘filo di tubo’, con la previsione di assumere nel primo anno di attività 90 lavoratori Bekaert, numero che si vorrebbe poi portare a crescere nel triennio successivo. Confermato anche l’interesse della multinazionale Bielorussa Bmz, con la quale proseguono fitti contatti informativi a tutti i livelli, propedeutici alla presentazione del piano industriale”.

Bekaert ha anche ricordato che “le ulteriori attività di ricerca e supporto per i lavoratori interessati, finalizzate alla loro continuità occupazionale, sono, oltre alla reindustrializzazione, il ricollocamento attivo, l’outplacement e la riqualificazione”.  Sul fronte del ricollocamento attivo dei lavoratori a condizioni incentivate a favore dei datori di lavoro, spiega l’azienda, “sono state intercettate sin ora 193 offerte di lavoro compatibili con i profili dei lavoratori, di cui 39 ancora disponibili, e sta proseguendo il matching tra domanda e offerta e il lavoro. I distaccati o ricollocati presso altre aziende sono attualmente 52, mentre per altri 8 è in corso l’iter di attivazione del distacco o si è in attesa dell’esito del colloquio o dell’assunzione”.

Sindacati ancora non soddisfatti.”Delle 14 aziende contattate al momento solo 2 hanno presentato una reale manifestazione di interesse”, lamentano Raffaele Apetino coordinatore nazionale Fim Cisl, e Alessandro Beccastrini, segretario generale della Fim Cisl Toscana. Entrambe le società, spiegano Apetino e Beccastrini, “hanno presentato bozza di piani industriali che prevedono però da subito solo il rientro di 90 lavoratori. Come Fim Cisl riteniamo che bisogna fare in fretta ed entrare nel merito dei due piani perché il tempo non gioca a mostro favore, anche perché gli ammortizzatori sociali scadono a fine dicembre”.

Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil di Firenze, si è detto non soddisfatto del confronto e ha annunciato che “la cooperativa dei lavoratori presenterà un piano industriale nelle prossime settimane”, e che “due soggetti industriali indiani, di cui non conosciamo il nome a causa del vincolo di riservatezza, hanno manifestato il loro interesse”. Per Calosi bisogna “salvaguardare tutti i 224 lavoratori” ancora in Cig, “utilizzando anche nuovi ammortizzatori sociali. Diversamente da ciò non siamo disposti a firmare alcun accordo”.

Per la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Valdarno “al momento si stanno valutando circa 28 documenti, con 4 manifestazioni di interesse di cui, in particolate, due risultano in stato avanzato di interlocuzione”. Lo afferma in una nota il ministero dello Sviluppo economico. Le manifestazioni di interesse provengono dalla bielorussa Bmz, da un’azienda italiana, e da due investitori indiani. L’ipotesi Bmz, ricorda il Mise, è stata anche al centro del vertice bilaterale tra il ministro Luigi Di Maio e il premier bielorusso Sergei Rumas dello scorso 6 febbraio, ed è proseguito con una serie di riunioni tecniche; Bmz si è anche recata con una sua delegazione a Figline per visitare lo stabilimento. “L’obiettivo di tutte le parti coinvolte è quello di giungere in tempi brevi all’individuazione di un solido investitore, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali e produttivi del sito di Figline Valdarno”, ha dichiarato il vicecapo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial.

Nell’incontro odierno al Mise sulla Bekaert, “che ritengo insoddisfacente, non sono emerse novità significative rispetto a marzo. C’è la conferma che le opzioni più avanzate per la reindustrializzazione arrivano da due aziende, una italiana e una bielorussa, e ciascuna ricollocherebbe un massimo di 90 lavoratori sui 224 rimasti in cassa integrazione”. Lo afferma il sindaco di Figline e Incisa (Firenze) Giulia Mugnai.

“Abbiamo quindi richiesto che il tavolo presso il Mise venga convocato nuovamente entro la fine di settembre – aggiunge Mugnai in una nota -, in modo da conoscere quali sono le opzioni che, combinate assieme o integrate, possono dare una tutela a tutti i lavoratori”. Per il sindaco, “le preoccupazioni continuano ad aumentare perché il tempo stringe e noi abbiamo la necessità di dare una risposta a quelle persone che sono coinvolte direttamente nella vertenza, ma anche a tutto il territorio: quello che chiediamo, infatti, è che siano create le condizioni per dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo per salvaguardare i livelli occupazioni dell’intera vallata”.

Festa Fiom dal 26 al 30 giugno: 5 giorni di incontri su lavoro, giustizia, immigrazione e antifascismo

Presentata questa mattina, presso il Circolo La Rondinella del Torrino, la terza edizione della festa della Fiom. Dal 26 al 30 giugno, 5 giorni di incontri, dibattiti, film, racconti su lavoro, giustizia, immigrazione e antifascismo. Dalle 18 fino alle 22,30, tutti i giorni.

La festa della Fiom, comincia mercoledì 26 con il sindaco di Firenze Dario Nardella, il segretario della Fiom fiorentina, Daniele Calosi e Paola Galgani della Cgil per parlare del mondo del lavoro, in paricolare del caso della fabbrica Bekaert.

Giovedì 27, alle 19, si parlerà di giustizia assieme a Ilaria Cucchi, Andrea Magherini e Fabio Anselmo, nel dibattito “Fare Giustizia”. All’incontro avrebbe dovuto partecipare anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ma la sua presenza è stata annullata “a causa di impegni improrogabili”.

Venerdì 28, sempre alle 19, saranno presenti don Massimo Biancalani, Mimmo Lucano. Tomaso Montanari e Sandro Ruotolo per il dibattito su “Immigrazione e Integrazione”. Sabato 29, alle 19, Michele Santoro intervisterà il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.

La festa si concluderà domenica sera con un dibattito su “Vecchie intolleranze e nuovi fascismi”, per dare una quadro di lettura sui nuovi fascismi che si manifestano a partire dalle curve degli stadi. Chiuderà Francesca Re David, segrataria generale Fiom.

L’intervista di Lorenzo Braccini a Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/06/190625_03_FESTA-FIOM_CALOSI.mp3?_=1

Calosi (Fiom) su Europee: “Firenze si dimostra città antifascista”

“La somma dei candidati di centrosinistra e sinistra tiene la destra a Firenze sotto il 30%”, sottolinea il segretario della Fiom Cgil Firenze, Daniele Calosi intervistato da Gimmy Tranquillo commentando il dato fiorentino delle consultazioni europee.

 

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/05/calosi-17.05.mp3?_=2

 

Le Piagge: presentato progetto contrasto povertà per inclusione attraverso percorsi formativi

Il Consorzio Sociale Martin Luther King ha presentato oggi a Le Piagge il progetto Work Up. Presenti alla conferenza gli assessori del Comune di Firenze Sara Funaro e Federico Gianassi.

“Work Up – Un’agenzia per il lavoro sensibile alle fragilità” nasce da un’idea del Consorzio Sociale Martin Luther King in collaborazione con Fiom Cgil di Firenze, Sunia Cgil, Diaconia Valdese Fiorentina, ARCI, Associazione Ieri Oggi Domani e sarà realizzato con la partecipazione della cooperativa “Oltre Il Ponte” e la ONLUS C.A.T.

Costruire un luogo di formazione che offra esperienze concrete di tirocinio, scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro, sviluppando competenze specifiche e apprendimento sul campo. È questo l’obiettivo del progetto rivolto a giovani e adulti, di entrambi i generi, italiani e di origine straniera, dai 16 anni ai 55 anni. Un range generazionale molto ampio che va dai minori in età d’obbligo formativo, ritirati o espulsi da percorsi scolastici, agli adulti inoccupati o espulsi dal contesto lavorativo.

Possibile sede del progetto è stata individuata nel Circolo affiliato Arci a Quaracchi, nel quartiere de Le Piagge, chiusa da tempo. Come ha spiegato Andrea Malpezzi, Presidente del Consorzio, “La costruzione di un centro di avviamento al lavoro in questo luogo dove vi sono insediamenti di case popolari rappresenta una possibilità di connessione forte con il territorio per le iniziative che permette di organizzare, gli spazi a disposizione, la possibilità di frequentazione da parte dei cittadini e le occasioni di conoscenza reciproca che possono dar vita a nuove relazioni e opportunità. Il progetto è in divenire – prosegue Malpezzi – abbiamo chiesto un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio e speriamo che anche altri soggetti vogliano sostenere l’iniziativa.”

L’allestimento prevede la messa a punto di una sala per la formazione, un laboratorio di officina meccanica, un bar e successivamente una cucina con servizio di ristorazione. Per il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi: “Il lavoro identifica le persone, dà loro un ruolo e un riconoscimento nella società, per questo siamo convinti che occorra partire da progetti come questo per intervenire sull’inclusione sociale dei giovani disagiati, sull’integrazione degli immigrati e sul contrasto alla povertà in genere. Come Fiom  – afferma deciso Daniele Calosi – daremo un contributo nella preparazione del laboratorio di officina fornendo strumentazioni da lavoro, entrando in contatto con alcune aziende del territorio e saranno a disposizione nostri volontari, operai ormai in pensione, per insegnare il lavoro alle persone coinvolte”.

Laura Grandi, Segretaria del Sunia Cgil ha così commentato: “L’aspetto unificante di molte periferie è una monotona ripetizione del modulo edilizio, gli spazi esterni sono lasciati irrisolti e si individua nella sola funzione commerciale l’elemento qualificante. Succede anche a Le Piagge, dove con l’introduzione di un supermercato si è pensato di poter risolvere i problemi di disagio abitativo, non agendo sul tessuto sociale. Tra le virtù di questo progetto – conclude Laura Grandi – c’è la volontà di ‘riaprire’ i rapporti sociali, individuare la periferia come un nuovo centro urbano, ridisegnando un progetto dove, tramite la formazione per il lavoro, abiti l’integrazione sociale.”

Bekaert, Fim-Cisl: “Serve piano strutturale forte. Scettici su cooperativa lavoratori”

Richiesta di “un piano industriale forte” per la ex Bekaert di Figline Valdarno, un confronto con chi è interessato alla fabbrica, scetticismo sull’ipotesi di puntare su una cooperativa di lavoratori: è quanto emerso dall’assemblea dei lavoratori convocata dalla Fim-Cisl oggi al circolo Fanin di Figline Valdarno.

“Il messaggio è chiaro ed è anche forte, visto che la nostra assemblea rappresenta la maggioranza dei lavoratori Bekaert”, afferma Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana. Beccastrini ha spiegato che “vogliamo un progetto industriale che tenga conto del fatto che chi viene a Figline si deve confrontare con un costo della materia prima, la vergella, molto alto e quindi dev’essere un imprenditore dell’acciaio o avere una joint-venture con qualcuno che fa acciaio. Stiamo completando lo studio approfondito su questo tipo di mercato e nei prossimi giorni lo consegneremo alle istituzioni, se può essere di aiuto in questa fase”.

La via della cooperativa, per il segretario Fim, “per noi rimane una strada impercorribile in un mercato, quello del filo tubo, fatto da quattro multinazionali e in cui il costo maggiore è quello della materia prima.”

“La Fiom Cgil ribadisce che il Comitato Promotore della Cooperativa è uno dei soggetti interessati a rilevare lo stabilimento di Figline Valdarno al pari di altri e come tale, al momento opportuno, dovrà incontrare tutte le organizzazioni sindacali come previsto dagli accordi”, fa sapere un comunicato di Fiom-Cgil.

“Non si può avere un’idea proprietaria dei lavoratori – continua il comunicato -, decretarne maggioranze, quando ad oggi chi ne certifica la rappresentanza complessiva è l’Inps. Per la Fiom l’unità sindacale è data dalla firma degli accordi e finora sono stati siglati unitariamente da Fim Fiom e Uilm. Insieme perciò incontreremo tutti i soggetti interessati a dare una risposta occupazionale ai 240 lavoratori ancora in cassa integrazione, siano essi imprenditoriali o cooperativi, poiché non esistono soggetti privilegiati”, conclude la Fiom-Cgil.

“La Fiom Cgil ribadisce che il Comitato Promotore della Cooperativa è uno dei soggetti interessati a rilevare lo stabilimento di Figline Valdarno al pari di altri e come tale, al momento opportuno, dovrà incontrare tutte le organizzazioni sindacali come previsto dagli accordi”. Lo afferma in una nota Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, a proposito delle perplessità sollevate dalla Fim-Cisl a proposito del progetto di cooperativa per rilevare lo stabilimento Bekaert.

“Non si può avere un’idea proprietaria dei lavoratori, decretarne maggioranze, quando ad oggi chi ne certifica la rappresentanza complessiva è l’Inps”, sostiene Calosi, sottolineando che “per la Fiom l’unità sindacale è data dalla firma degli accordi e finora sono stati siglati unitariamente da Fim Fiom e Uilm. Insieme perciò incontreremo tutti i soggetti interessati a dare una risposta occupazionale ai 240 lavoratori ancora in cassa integrazione, siano essi imprenditoriali o cooperativi, poiché non esistono soggetti privilegiati”, conclude il segretario generale.

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